Le Case di Houzz
My Houzz: A Torino, Angelica e il Sogno della Vecchia Fattoria
Una cascina ristrutturata rimane fedele al suo spirito originale: offrire spazi di convivenza armoniosa a persone, animali, e piante
Chi non conosce la filastrocca che richiama all’ideale bucolico di serena convivenza fra uomini ed animali nella natura? Già da bambina Angelica Meschini aveva le idee chiare sul posto adatto per vivere con la sua famiglia. E oggi, giovane madre di due figli, ci racconta come ha perseguito e realizzato il suo sogno. Una stradina sterrata fra coltivazioni di grano e granoturco nella campagna torinese conduce alla casa di Angelica. Si tratta di una cascina a corte aperta, una struttura agricola tipica della Pianura padana, dove gli edifici formano un complesso rettangolare con un cortile e un lato aperto.
La ristrutturazione, curata personalmente da Angelica, ha conservato, soprattutto negli esterni, l’ideale armonia di spazi dedicati agli animali e all’orto che rimangono elementi, non solo decorativi, ma essenziali del complesso abitativo.
La ristrutturazione, curata personalmente da Angelica, ha conservato, soprattutto negli esterni, l’ideale armonia di spazi dedicati agli animali e all’orto che rimangono elementi, non solo decorativi, ma essenziali del complesso abitativo.
Angelica ama la sua casa, alla quale dedica molto del suo tempo. Per lei si tratta sia di una fonte di ispirazione sia di uno spazio dove esercitare la sua creatività. «Decorare la casa mi diverte ed appassiona tantissimo», racconta, «e le ispirazioni vengono soprattutto dalle stagioni e dal colore che il sole dona alla casa e agli oggetti, al bisogno di calore che voglio sentire entrandoci».
«Di solito facciamo colazione in cucina, ma in estate, quando di mattina siamo all’ombra e al fresco, stiamo tutti fuori. Cappuccino, torte o muffin con sciroppi che faccio io con la nostra frutta. Di questa casa amo tutto. Fin da bambina ho sempre sognato di abitare in un posto con tanti animali e in mezzo alla campagna», spiega Angelica sorridendo, «direi che ho fatto centro».
Ed ecco la padrona di casa con Cenere, la sua gallina moroseta, una razza originaria dell’Asia, conosciuta per due caratteristiche eccezionali che la rendono inconfondibile: la pelle nera e il piumaggio setoso.
Ed ecco la padrona di casa con Cenere, la sua gallina moroseta, una razza originaria dell’Asia, conosciuta per due caratteristiche eccezionali che la rendono inconfondibile: la pelle nera e il piumaggio setoso.
L’orto dove Angelica coltiva a rotazione le verdure di stagione per tutta la famiglia e un raccolto estivo: le melanzane.
«Essendo lontani dal centro abitato», spiega Angelica, «abbiamo un pozzo in cortile da cui prendiamo l’acqua, la fossa biologica con tre vasche di decantazione per cui i batteri che si formano riescono a purificare i residui senza la necessità di chiamare una ditta per lo spurgo: proprio per questo utilizziamo solo detersivi liquidi ed ecologici».
Le pecore, come gli altri animali, vivono in confortevoli spazi nell’ampio giardino.
Le pecore, come gli altri animali, vivono in confortevoli spazi nell’ampio giardino.
«Dalla vecchia stalla abbiamo ricavato uno spazio multifunzionale che è molto vissuto da tutta la famiglia», spiega Angelica. «È una zona della casa che amo perché è molto grande: a me permette di giocare con l’arredamento e a noi di stare tutti insieme. Quando nei mesi freddi ospitiamo amici passiamo qua la serata. D’estate, invece, stiamo sempre all’aperto».
Attorno al tavolo due poltrone Art Deco acquistate da un antiquario.
Poltrona Egg viola disegnata da Arne Jacobsen e prodotta da Fritz Hansen.
Attorno al tavolo due poltrone Art Deco acquistate da un antiquario.
Poltrona Egg viola disegnata da Arne Jacobsen e prodotta da Fritz Hansen.
«Il mio angolo di felicità è tutto il giardino», spiega Angelica, «ma all’interno adoro il mio tavolo-scrivania da cui vedo tutto ciò che amo. Qui lavoro serenamente. Dopo aver accompagnato i bambini a scuola mi dedico agli hobby come per esempio cucire e tingere piccole cose che poi vendo. Non è una professione vera e propria, ma mi capita a volte di fare dei lavori come decoratrice e consulente d’arredamento».
Una pila di radio d’epoca usate come elemento decorativo.
Una pila di radio d’epoca usate come elemento decorativo.
«Ci siamo rivolti ad un’impresa per la sabbiatura delle volte in mattone e per intonacare i muri, che noi con molta pazienza avevamo stonacato», spiega Angelica. Il mobile, le stampe ed il baule in legno dei primi del ‘900 appartenevano tutti a sua nonna.
Sul tavolo Angelica accosta elementi antichi – come un candelabro francese trovato in un mercatino – ai bicchieri di Ikea.
Sul tavolo Angelica accosta elementi antichi – come un candelabro francese trovato in un mercatino – ai bicchieri di Ikea.
La cucina, ampia, luminosa e funzionale abbina oggetti restaurati ad elementi di design.
«Molti mobili della casa appartenevano ai nostri nonni, alle nostre famiglie e li ho restaurati personalmente», dice Angelica. «Ridare vita a questi oggetti, per me, è stata un’esperienza molto profonda».
Isola cucina: Alpes Inox; luci: Toscot; frigorifero: Smeg; tavolo: Tulip di Eero Saarinen; sedie: Serie 7 di Fritz Hansen. A fianco, sopra la credenza antica, un’affettatrice del 1929.
«Molti mobili della casa appartenevano ai nostri nonni, alle nostre famiglie e li ho restaurati personalmente», dice Angelica. «Ridare vita a questi oggetti, per me, è stata un’esperienza molto profonda».
Isola cucina: Alpes Inox; luci: Toscot; frigorifero: Smeg; tavolo: Tulip di Eero Saarinen; sedie: Serie 7 di Fritz Hansen. A fianco, sopra la credenza antica, un’affettatrice del 1929.
«Adoro visitare i mercatini dell’usato come lo storico mercato delle pulci torinese, il Balon, per scovare oggetti originali per la casa». In quest’angolo della cucina, appoggiata al muro una stampa originale del 1853 dedicata alla Vergine di Vico.
«Amo tantissimo gli oggetti vintage», spiega Angelica, «e in base all’umore li sposto o li tolgo e ne metto altri: è un arredamento in movimento continuo».
Qui sopra una bilancia Berkel degli anni ‘50 restaurata.
Qui sopra una bilancia Berkel degli anni ‘50 restaurata.
Per comodino in camera da letto Angelica usa due valige antiche appartenenti al bisnonno che costruì la casa. Il copriletto è stato fatto da Angelica con tessuti di Designers Guild.
Anche i mobili nelle camere dei bambini sono stati scovati nei mercatini dell’usato e restaurati personalmente da Angelica. Come nel resto della casa, il parquet è di rovere spazzolato ed oliato a doghe di misure diverse (12-16-20). Tutte le stanze della casa sono riscaldate da caloriferi sottili ed eleganti realizzati artigianalmente dal suocero di Angelica. Una caldaia a pellet e alcuni camini generano il calore necessario al riscaldamento di tutti gli ambienti.
Nella nostra rubrica My Houzz proponiamo interessanti e originali abitazioni di proprietari di case e inquilini. Se vuoi partecipare, inviaci alcune foto insieme a una breve descrizione dell’abitazione a redazione@houzz.com. Ove decidessimo di fotografare in esclusiva la tua casa, ti contatteremo al più presto.
Altro
Design dal Mondo: 10 Orticoltori Coraggiosi Mostrano i Raccolti Estivi
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Chi ci abita: Angelica e Diego Meschini, i loro figli di 14 e 6 anni e i loro animali (pony shetland, pecore, galline, oche e due bulldog inglesi)
Dove: un paesino appena fuori Torino, Italia
Superficie: 150 metri quadrati (l’abitazione); ex stalla convertita a zona salotto, studio-laboratorio e zona pranzo; cucina; bagno; 3 camere da letto. Cortile e giardino molto ampi
Anno di costruzione: 1914
Anno di ristrutturazione: 2007
Il particolare interessante: Per Angelica l’orto è un spazio fondamentale che produce alimenti sani tutto l’anno per la sua famiglia
«La cascina apparteneva alla famiglia di mio marito», racconta Angelica. «Nel 1912 il suo bisnonno con il fratello, che al momento si trovava a lavorare negli Stati Uniti, comprarono il terreno. Successivamente fecero costruire la casa con l’intento di condurre insieme un’attività agricola. Quando decidemmo di ristrutturarla per venirci ad abitare», prosegue Angelica, «lo stato dell’abitazione non era ottimale. Un geometra si è occupato della parte tecnico-burocratica ma le idee per la ristrutturazione sono state tutte nostre».