My Houzz: Il Prefabbricato Sorto in 48 Ore Fra i Vigneti
Una casa dei sogni edificata in due giorni sui Colli Piacentini con un preciso progetto di una proprietaria architetto
Chi vive in una grande città lo sa: a volte si prova il bisogno di vivere la natura, o comunque di staccare dal caos tipico di una realtà urbana. Laura e Leonardo vivono e lavorano a Milano e hanno deciso di trascorrere il tempo libero in un posto non molto lontano, ma molto diverso dalla metropoli. Nell’agosto 2011, alla fine di un viaggio in Toscana, si sono messi alla ricerca di un luogo che corrispondesse al loro desiderio di costruire una casa in cui poter staccare completamente la spina. Dopo un periodo di ricerca della destinazione ideale, hanno scelto i Colli Piacentini. Il loro progetto era realizzare una dimora accogliente e costruita rispettando al meglio i criteri di risparmio energetico. Hanno perciò scelto di costruire una casa prefabbricata in cui poter trascorrere il tempo libero e le vacanze, invitare gli amici, rilassarsi e poter vivere l’esperienza della vita in un’oasi di pace in campagna.
Dalle fondamenta alle fasi finali (posa dei pavimenti, arredi ecc.), la costruzione della casa è durata dall’agosto al dicembre del 2013, ma per edificare il prefabbricato ci sono voluti solo 2 giorni.
Dalle fondamenta alle fasi finali (posa dei pavimenti, arredi ecc.), la costruzione della casa è durata dall’agosto al dicembre del 2013, ma per edificare il prefabbricato ci sono voluti solo 2 giorni.
A poco più di un’ora da Milano, questa splendida area collinare del Piacentino ha ,molte somiglianze con alcuni paesaggi della Toscana. Il panorama a perdita d’occhio, le strade basse con poche macchine, i rumori discreti della vita di campagna: il luogo ideale per il progetto di Laura e Leonardo.
«Volevamo un posto in cui costruire una casa per poterci vivere in modo più libero, a contatto con la natura, lontano dallo stress. Abbiamo pensato fin dall’inizio a un prefabbricato in legno, per realizzare la casa esattamente come volevamo nei minimi particolari. Mi sono confrontata con diverse aziende, quasi tutte nel Nord Italia – spiega Laura –. Per case di questo tipo, hai una garanzia in particolare: i tempi di realizzazione. Devi avere idee chiare e un progetto ben definito. La nostra idea è stata fin dall’inizio realizzare una casa bella e funzionale, costruita in modo da valorizzare al meglio ogni tipo di risparmio energetico».
Laura è architetto. Con un’idea precisa del progetto da realizzare, ha cercato con Leonardo il posto ideale, trovando questa collina circondata da vigneti. Poi è iniziata la ricerca del costruttore, che li ha portati a scegliere una società specializzata nella realizzazione di case in legno del Trentino, a cui Laura ha consegnato un progetto definito nei minimi particolari (alcuni mesi di lavoro), dalla realizzazione degli impianti, alla scelta dei materiali alla collocazione finale degli arredi.
«Volevamo un posto in cui costruire una casa per poterci vivere in modo più libero, a contatto con la natura, lontano dallo stress. Abbiamo pensato fin dall’inizio a un prefabbricato in legno, per realizzare la casa esattamente come volevamo nei minimi particolari. Mi sono confrontata con diverse aziende, quasi tutte nel Nord Italia – spiega Laura –. Per case di questo tipo, hai una garanzia in particolare: i tempi di realizzazione. Devi avere idee chiare e un progetto ben definito. La nostra idea è stata fin dall’inizio realizzare una casa bella e funzionale, costruita in modo da valorizzare al meglio ogni tipo di risparmio energetico».
Laura è architetto. Con un’idea precisa del progetto da realizzare, ha cercato con Leonardo il posto ideale, trovando questa collina circondata da vigneti. Poi è iniziata la ricerca del costruttore, che li ha portati a scegliere una società specializzata nella realizzazione di case in legno del Trentino, a cui Laura ha consegnato un progetto definito nei minimi particolari (alcuni mesi di lavoro), dalla realizzazione degli impianti, alla scelta dei materiali alla collocazione finale degli arredi.
Concluso il suo progetto, Laura si è confrontata con la società costruttrice per adattare l’idea iniziale alle tecnologie disponibili. La società incaricata della costruzione ha realizzato le sezioni prefabbricate su misura (si tratta di pareti di 3 per 5 metri) tenendo conto della necessità di trasporto in un luogo accessibile solo percorrendo i tornanti della stretta salita alla collina. Sono state realizzate fondamenta in cemento. Successivamente, un giorno di lavoro è servito per la posa dei prefabbricati che compongono la sezione perimetrale.
«Come costruendo un plastico a pezzi, le pareti sono state ancorate alla soletta in cemento, in una giornata di lavoro. Le fondamenta sono l’unica parte del progetto realizzata da un’azienda diversa da quella che ha costruito tutto il resto della casa. Abbiamo fatto la scelta di una struttura a telaio – spiega Laura – con anima di montanti e traversi in legno riempita di materiale coibentante, a sandwich, pannelli di OSB, sostanzialmente formati da schegge in legno pressato. All’interno, erano già realizzate le sezioni delle tubazioni per l’impiantistica come da progetto. Nel secondo giorno di lavoro è stato posato il tetto in XLAM (compensato con struttura a tavole incrociate), con uno strato di guaina impermeabile, uno coibente, uno di tessuto non tessuto e ghiaia. Allacciati gli impianti, il lavoro era concluso. «Io non ero qui durante il giorno – racconta Leonardo – ma venivo la sera a vedere come procedevano i lavori. Rendersi conto che in 48 ore hanno eretto la nostra dimora è stato incredibile. Il primo giorno non c’era nulla, la prima sera siamo stati in casa, senza il tetto e potendo guardare le stelle. Alla fine del giorno dopo la struttura era finita. Nei 4 mesi successivi il progetto è stato ultimato nei dettagli».
«Come costruendo un plastico a pezzi, le pareti sono state ancorate alla soletta in cemento, in una giornata di lavoro. Le fondamenta sono l’unica parte del progetto realizzata da un’azienda diversa da quella che ha costruito tutto il resto della casa. Abbiamo fatto la scelta di una struttura a telaio – spiega Laura – con anima di montanti e traversi in legno riempita di materiale coibentante, a sandwich, pannelli di OSB, sostanzialmente formati da schegge in legno pressato. All’interno, erano già realizzate le sezioni delle tubazioni per l’impiantistica come da progetto. Nel secondo giorno di lavoro è stato posato il tetto in XLAM (compensato con struttura a tavole incrociate), con uno strato di guaina impermeabile, uno coibente, uno di tessuto non tessuto e ghiaia. Allacciati gli impianti, il lavoro era concluso. «Io non ero qui durante il giorno – racconta Leonardo – ma venivo la sera a vedere come procedevano i lavori. Rendersi conto che in 48 ore hanno eretto la nostra dimora è stato incredibile. Il primo giorno non c’era nulla, la prima sera siamo stati in casa, senza il tetto e potendo guardare le stelle. Alla fine del giorno dopo la struttura era finita. Nei 4 mesi successivi il progetto è stato ultimato nei dettagli».
In soggiorno, due ampie vetrate (una è l’ingresso, l’altra con vista sulla piscina e i vigneti) creano la sensazione di una continuità degli spazi tra l’interno e l’area esterna alla casa. I serramenti sono in larice e hanno una vetrocamera doppia con argon che aiuta ad abbattere la dispersione termica. «L’unica fonte di riscaldamento è la stufa. Compriamo la legna da un vicino – spiega Laura – che usiamo solo d’inverno. La disposizione delle vetrate consente di sfruttare al meglio l’effetto serra. In inverno, quando non siamo qui la temperatura è di 10-13 °C, dovuti al solo irraggiamento solare, anche quando fuori siamo sotto zero. Quando arriviamo, accendiamo la stufa; dopo qualche ora con la stufa a regime, ci sono circa 21-22 °C, di più se è soleggiato. In estate invece la casa è raffrescata al mattino con la ventilazione naturale, cioè con una temperatura di circa 10 gradi inferiore all’esterno. Con la calura del pomeriggio aumenta, ma non oltrepassa mai i 30 °C».
Stufa a legna: Shaker di Skantherm, disegnata da Antonio Citterio e Toan Nguyen; lampada a sospensione: Vertigo di Petite Friture, design Constance Guisset
Stufa a legna: Shaker di Skantherm, disegnata da Antonio Citterio e Toan Nguyen; lampada a sospensione: Vertigo di Petite Friture, design Constance Guisset
Circondata dalle colline (il lato a monte è in corrispondenza dell’ingresso), la casa non ha una camera per gli ospiti. «Ci avevamo pensato – dice Leonardo – ma poi ha prevalso l’idea di una casa solo per noi, in cui comunque ci fosse lo spazio per chi ci viene a trovare. Abbiamo con noi amici ogni weekend, e abbiamo ricavato questi posti letto proprio a fianco di una delle vetrate, sul lato che guarda alle colline. Se ci sono ospiti, usiamo una tenda oscurante removibile solo per questa vetrata». Nello spazio interno al piano ricavato per i posti letto, ecco la legna accatastata pronta per l’uso invernale.
«Per l’arredamento abbiamo voluto mescolare stili diversi, aggiungendo un pezzo dopo l’altro, ogni volta che trovavamo ciò che ci piaceva – spiega Laura. In parte ispirandoci al gusto per il design d’interni svedese e per il gusto degli anni Cinquanta: ad esempio, le sedie sono di una serie Ikea non più in produzione. Il tavolo è stato realizzato da un falegname utilizzando la porta di un fienile in disuso di questa zona. Gli animali a muro sono realizzati da me in cartapesta, con ritagli di Uomini che odiano le donne, di Stieg Larsson. Gaia aveva distrutto il libro masticandolo, e ci sembrava un bel modo di riutilizzarlo»
Armadio: Cargo
Armadio: Cargo
«Per la cucina abbiamo preferito non creare un ambiente in più che togliesse spazio all’area giorno. Il mobile a parete include il piano cottura a induzione, il resto della cucina è nel corridoio di accesso alla zona notte. Questo ha consentito di mantenere tutta la funzionalità che richiede una cucina senza sacrificare la bellezza dello spazio in più nel soggiorno. Non abbiamo l’allacciamento all’impianto di distribuzione del gas. La caldaia è a pompa di calore. Nei periodi più freddi sfruttiamo l’energia da resistenza elettrica, grazie ai pannelli fotovoltaici installati sul tetto (obbligatori in Emilia Romagna per scaldare almeno il 50% dell’acqua sanitaria)».
La carta da parati scelta da Laura riveste tutta la parete che separa la zona giorno da quella notte, inclusa la porta che separa le due aree della casa.
Sopra al piano cottura, una ventola con presa d’aria esterna, come quelle utilizzate in genere nei locali da bagno.
Cucina: Scavolini, top in Corian; piano cottura: Electrolux; divano: Kivik di Ikea; carta da parati: Cole and Son; impianto stereo con diffusori Klipsch RF7, sorgente Cocktail Audio X10
La carta da parati scelta da Laura riveste tutta la parete che separa la zona giorno da quella notte, inclusa la porta che separa le due aree della casa.
Sopra al piano cottura, una ventola con presa d’aria esterna, come quelle utilizzate in genere nei locali da bagno.
Cucina: Scavolini, top in Corian; piano cottura: Electrolux; divano: Kivik di Ikea; carta da parati: Cole and Son; impianto stereo con diffusori Klipsch RF7, sorgente Cocktail Audio X10
La cucina a parete è nel corridoio di accesso alla zona notte, di fronte ai due bagni che precedono nel percorso l’accesso alla camera da letto.
La pavimentazione di tutta la casa è in gres porcellanato e colore chiaro, facilmente lavabile e particolarmente resistente, l’ideale anche per la presenza di Gaia, dolcissima cagnetta che condivide tutti gli spazi di casa con Laura e Leonardo.
Cucina: Metod di Ikea; pavimentazione: gres porcellanato Marazzi, finitura color betulla
La pavimentazione di tutta la casa è in gres porcellanato e colore chiaro, facilmente lavabile e particolarmente resistente, l’ideale anche per la presenza di Gaia, dolcissima cagnetta che condivide tutti gli spazi di casa con Laura e Leonardo.
Cucina: Metod di Ikea; pavimentazione: gres porcellanato Marazzi, finitura color betulla
Di fronte alla cucina, l’ingresso al primo dei due bagni. «Fin dal progetto iniziale abbiamo deciso di realizzare un bagno per ciascuno di noi – spiega Laura. Non amo particolarmente i rivestimenti in ceramica, perciò ho pensato a un’altra soluzione alla ricerca di un materiale impermeabile e facilmente lavabile. Alla fine abbiamo scelto questo tipo di carta da parati».
Carta da parati in vinile: Ejiffinger; lampada realizzata da Laura: cartapesta con intelaiatura in rete metallica; piano in legno realizzato da un artigiano della zona Isola, a Milano, in un laboratorio ormai chiuso
Carta da parati in vinile: Ejiffinger; lampada realizzata da Laura: cartapesta con intelaiatura in rete metallica; piano in legno realizzato da un artigiano della zona Isola, a Milano, in un laboratorio ormai chiuso
«Anche in questo secondo bagno è utilizzato il vinile, un materiale che si pulisce facilmente, anche e solo con una spugna e acqua. In più, volevo dare un tocco di creatività che mi facesse pensare a una decorazione insolita per un bagno. Il tavolo non è un mobile da bagno, ma l’ho adattato facendo bucare il piano in legno per sostenere il lavandino. Usiamo i due bagni indistintamente, in questo ho scelto la carta io, nell’altro Leonardo».
Carta da parati in vinile: Marimekko; consolle e specchio: Maisons du Monde; in entrambi i bagni, sanitari Galassia e lavabo Lineabeta
Carta da parati in vinile: Marimekko; consolle e specchio: Maisons du Monde; in entrambi i bagni, sanitari Galassia e lavabo Lineabeta
Superati i due bagni, in fondo al corridoio si accede all’unica camera da letto realizzata nella casa. «L’idea di non fare una camera in più per gli ospiti ha prevalso perché sarebbe stato uno ambiente non sempre utilizzato, e avremmo sacrificato il resto dello spazio che è invece quello che utilizziamo ogni giorno», racconta Leonardo.
Sedia in camera: Ninfea di Gio Ponti (1958) per Fratelli Reguitti
Sedia in camera: Ninfea di Gio Ponti (1958) per Fratelli Reguitti
«Fin dall’idea iniziale del progetto, avere luce e una visuale ampia sull’esterno in tutti gli ambienti sono state priorità. Di fronte a casa abbiamo questo spazio dedicato all’orto, è un’altra parte importante del nostro progetto. Quando ti dedichi anche alla terra, a fare concretamente le cose, capisci quanto valore abbiano la fatica e imparare a fare cose che nella dimensione della vita di città si dimenticano facilmente», spiega Laura. Nella camera da letto hanno deciso di non avere armadiatura, una tenda protegge l’area utilizzata come cabina armadio a tutta parete.
Lampada: Maisons du Monde
Lampada: Maisons du Monde
Sul lato opposto alle vetrate, le finestre si aprono sulla vista a valle della collina. Su tutto il lato esterno è stato collocato un frangisole in legno fisso. Oltre ad avere una funzione estetica, mantiene una schermatura costante alla luce solare sul lato della casa posizionato ad ovest.
Anche in questa camera, la luce è un elemento fondamentale e trasmette un senso di serenità comune a tutti gli ambienti della casa.
Come avere una casa prefabbricata, passo per passo
Anche in questa camera, la luce è un elemento fondamentale e trasmette un senso di serenità comune a tutti gli ambienti della casa.
Come avere una casa prefabbricata, passo per passo
Dall’alto delle colline del Piacentino, si può ammirare lo splendore che Laura e Leonardo hanno scelto per fare da cornice alla loro casa. Questa è zona di vigneti importanti; Bonarda, Barbera, Gutturnio e Malvasia. Di passeggiate, di panorami a perdita d’occhio e di gente solidale legata alla sua terra d’origine. «Siamo stati accolti dalle persone che abitano nella zona molto bene. Ci hanno aiutato nel periodo in cui la casa è stata costruita e abbiamo un buonissimo rapporto con tutti. Crediamo davvero di aver fatto la scelta migliore per realizzare questo nostro sogno. Ci chiedevamo: magari una volta realizzato tutto ci stuferemo? Invece il tempo passa e non ce ne andremmo mai».
Guarda tutte le foto di questa casa
Nella nostra rubrica My Houzz proponiamo interessanti e originali abitazioni di proprietari di case e inquilini. Se vuoi partecipare, inviaci alcune foto dell’abitazione insieme a una breve descrizione a redazione@houzz.com. Ove decidessimo di pubblicare la tua casa, ti contatteremo al più presto.
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Colpo d’occhio
Chi ci abita: Laura Cavalli e Leonardo Blondet con Gaia, labrador Chocolate
Dove: Colli Piacentini
Superficie: l’ampiezza della proprietà è di 6 ettari; 100 m² la casa prefabbricata in legno dotata di soggiorno, angolo cucina, camera da letto e due bagni; 600 m² il giardino di fronte alla casa; la piscina con angolo idromassaggio misura 14 m di lunghezza
Progettisti: l’architetto Laura Cavalli ha realizzato il progetto generale; l’ingegnere Giacomo Giambrone di Parma è il progettista responsabile delle strutture in calcestruzzo armato e delle verifiche per la sicurezza antisismica
Il particolare interessante: l’unica fonte di riscaldamento interno dell’abitazione è la stufa a legna installata nel soggiorno