Le Case di Houzz
Una Famiglia Chiede Aiuto ad Amici Architetti per Rinnovare 250mq
250 metri quadrati da organizzare e valorizzare: il progetto di co.arch su misura per una famiglia con tre bambini
Giulia e Michele, i proprietari di questo appartamento nel centro storico di Verona, avevano soprattutto bisogno di una guida quando hanno chiesto la collaborazione agli architetti (e amici) Giulia Urciuoli e Andrea Pezzoli per ristrutturare la loro casa. I committenti avevano infatti le idee chiare, ma avevano bisogno di aiuto per trasformarle in un progetto coerente e omogeneo.
La struttura
L’appartamento, parte di un palazzo del Novecento a pochi passi da Castelvecchio – nel centro storico di Verona – aveva subito diversi interventi di ristrutturazione, sia negli anni Ottanta che negli anni Novanta, e parte dell’impegno dei progettisti è stato di selezionare quali elementi erano da valorizzare e quali da eliminare. «La struttura di base della casa era già buona, certo andava rinnovata da tutti i punti di vista, ma c’era una successione eclettica di interventi che abbiamo cercato di far respirare insieme», raccontano i progettisti.
Dal punto di vista compositivo, i 250 metri quadrati sono distribuiti su due livelli: il primo dedicato alla zona giorno e il secondo – mansardato – alla zona notte.
L’appartamento, parte di un palazzo del Novecento a pochi passi da Castelvecchio – nel centro storico di Verona – aveva subito diversi interventi di ristrutturazione, sia negli anni Ottanta che negli anni Novanta, e parte dell’impegno dei progettisti è stato di selezionare quali elementi erano da valorizzare e quali da eliminare. «La struttura di base della casa era già buona, certo andava rinnovata da tutti i punti di vista, ma c’era una successione eclettica di interventi che abbiamo cercato di far respirare insieme», raccontano i progettisti.
Dal punto di vista compositivo, i 250 metri quadrati sono distribuiti su due livelli: il primo dedicato alla zona giorno e il secondo – mansardato – alla zona notte.
Divano realizzato su misura in legno laccato nero e cuscini di velluto azzurro
L’inizio del percorso
Progettisti e committenti si conoscevano già, erano amici da tempo, quindi la scelta da parte dei proprietari è stata semplice, come racconta Giulia: «Abbiamo scelto lo studio co.arch perché siamo amici di Giulia e Andrea, ci sono sempre piaciuti il loro punto di vista e il loro gusto ed eravamo certi che avrebbero saputo valorizzare la struttura della casa e aiutarci nella selezione dei materiali. Avevamo bisogno di essere guidati e orientati, oltre che di idee e di una progettazione che fosse anche un po’ innovativa. Conoscevamo i loro lavori e ci piaceva molto la loro impronta».
Gli architetti Giulia Urciuoli e Andrea Pezzoli raccontano così, dal loro punto di vista, l’inizio del percorso e del progetto: «I committenti avevano le idee abbastanza chiare sulla distribuzione spaziale ma avevano soprattutto bisogno di una visione d’insieme per far armonizzare gli apporti della casa con il loro gusto e i loro arredi. Un tema molto importante e sentito era quello di valorizzare gli spazi generosi con un parquet in rovere naturale, scegliendo la spina francese al piano quarto e a correre al piano quindi mansardato».
L’inizio del percorso
Progettisti e committenti si conoscevano già, erano amici da tempo, quindi la scelta da parte dei proprietari è stata semplice, come racconta Giulia: «Abbiamo scelto lo studio co.arch perché siamo amici di Giulia e Andrea, ci sono sempre piaciuti il loro punto di vista e il loro gusto ed eravamo certi che avrebbero saputo valorizzare la struttura della casa e aiutarci nella selezione dei materiali. Avevamo bisogno di essere guidati e orientati, oltre che di idee e di una progettazione che fosse anche un po’ innovativa. Conoscevamo i loro lavori e ci piaceva molto la loro impronta».
Gli architetti Giulia Urciuoli e Andrea Pezzoli raccontano così, dal loro punto di vista, l’inizio del percorso e del progetto: «I committenti avevano le idee abbastanza chiare sulla distribuzione spaziale ma avevano soprattutto bisogno di una visione d’insieme per far armonizzare gli apporti della casa con il loro gusto e i loro arredi. Un tema molto importante e sentito era quello di valorizzare gli spazi generosi con un parquet in rovere naturale, scegliendo la spina francese al piano quarto e a correre al piano quindi mansardato».
Divano: Lowland di Moroso; poltroncine: Silver Lake di Moroso; tappeto: Gun di Gandia Blasco; lampada: Arco di Flos
Zona giorno e pavimenti
La zona giorno comprende due spazi living; il primo caratterizzato da un ampio divano realizzato su misura (foto precedente) e il secondo, più raccolto, rivolto verso il camino rivestito in marmo Calacatta Corchia, scelto anche per i tavolini realizzati su disegno.
Fondamentale, la scelta dei materiali, che ha privilegiato materiali naturali come il legno di rovere per i pavimenti e il marmo.
«Avevamo le idee chiare su alcuni aspetti», racconta Giulia, «volevamo utilizzare materiali naturali come il marmo e il legno, e non materiali sintetici, come ceramica e piastrelle. Essendo la casa molto grande e avendo spazi aperti, il pavimento era fondamentale; volevamo la spina (francese, ungherese o italiana) ed esattamente il tipo di legno che poi abbiamo scelto. Avendo comunque problemi di budget dovevamo fare delle scelte e lo abbiamo distribuito nelle cose a cui tenevamo di più, il pavimento e il marmo nei bagni».
Zona giorno e pavimenti
La zona giorno comprende due spazi living; il primo caratterizzato da un ampio divano realizzato su misura (foto precedente) e il secondo, più raccolto, rivolto verso il camino rivestito in marmo Calacatta Corchia, scelto anche per i tavolini realizzati su disegno.
Fondamentale, la scelta dei materiali, che ha privilegiato materiali naturali come il legno di rovere per i pavimenti e il marmo.
«Avevamo le idee chiare su alcuni aspetti», racconta Giulia, «volevamo utilizzare materiali naturali come il marmo e il legno, e non materiali sintetici, come ceramica e piastrelle. Essendo la casa molto grande e avendo spazi aperti, il pavimento era fondamentale; volevamo la spina (francese, ungherese o italiana) ed esattamente il tipo di legno che poi abbiamo scelto. Avendo comunque problemi di budget dovevamo fare delle scelte e lo abbiamo distribuito nelle cose a cui tenevamo di più, il pavimento e il marmo nei bagni».
Gli architetti Giulia Urciuoli e Andrea Pezzoli hanno seguito e interpretato le indicazioni dei committenti: «I materiali principali del progetto sono il legno di rovere naturale e il marmo. Il primo ha sicuramente contribuito a creare l’atmosfera accogliente e calda della casa, ispirandosi agli appartamenti parigini cn i muri bianchi e i pavimenti estesi in rovere. Visto che il budget non era infinito si è cercato di fare interventi con il marmo naturale in punti strategici della casa oltre che nei bagni, come successo per il rivestimento del camino in marmo calafata corchia».
A Verona è presente un importante distretto per la lavorazione del marmo e dei graniti e, grazie anche a questa vicinanza geografica ed expertise, committenti e progettisti hanno scelto insieme le lastre da posare nei bagni, spaziando fra marmo Alba e Statuarietto.
Hai bisogno di un professionista per il tuo progetto "ristrutturazione edilizia"?
Troviamo i professionisti più adatti a te
Troviamo i professionisti più adatti a te
Tavolo: Doge di Cassina; sedie in legno BD15 su disegno di co.arch studio; lampada: Zircol C-Plus di Nemo Lighting
Zona pranzo e cucina
A caratterizzare la zona giorno e dividere l’area dei soggiorni dalla cucina e dalla zona pranzo, la scelta di inserire un’apertura circolare nella parete della cucina. Il riferimento architettonico è a Carlo Scarpa nel suo progetto per l’ingresso della Tomba Brion e l’intenzione progettuale di co.arch è stata di dare una visuale ‘incorniciata’ al tavolo da pranzo, anch’esso di Carla Scarpa, collegandolo alla cucina.
Zona pranzo e cucina
A caratterizzare la zona giorno e dividere l’area dei soggiorni dalla cucina e dalla zona pranzo, la scelta di inserire un’apertura circolare nella parete della cucina. Il riferimento architettonico è a Carlo Scarpa nel suo progetto per l’ingresso della Tomba Brion e l’intenzione progettuale di co.arch è stata di dare una visuale ‘incorniciata’ al tavolo da pranzo, anch’esso di Carla Scarpa, collegandolo alla cucina.
Cucina: Conati; lampadario sulla penisola: TR Bulb di Menu
Bianca e monolitica, la cucina ripropone i materiali che caratterizzano l’intero progetto: marmo per il piano di lavoro della penisola e legno di rovere.
«La cucina è un punto importantissimo della casa e dove la famiglia si riunisce, volevamo mantenerla separata ma contemporaneamente incorniciala, renderla fruibile e darne visibilità dalla zona pranzo, per non avere più la logica di spazi serviti e di servizio, come diceva già Gio Ponti nel 1970 nel “Manifesto della casa adatta"», raccontano gli architetti.
Bianca e monolitica, la cucina ripropone i materiali che caratterizzano l’intero progetto: marmo per il piano di lavoro della penisola e legno di rovere.
«La cucina è un punto importantissimo della casa e dove la famiglia si riunisce, volevamo mantenerla separata ma contemporaneamente incorniciala, renderla fruibile e darne visibilità dalla zona pranzo, per non avere più la logica di spazi serviti e di servizio, come diceva già Gio Ponti nel 1970 nel “Manifesto della casa adatta"», raccontano gli architetti.
Una scala, che divide i due soggiorni, porta verso il secondo livello, mansardato e dedicato alla zona notte.
Pianta della zona notte
Zona notte
Organizzata attorno a uno spazio centrale comune, la zona notte comprende tre camere da letto e due bagni, uno con vasca e uno con doccia. Finestre sul tetto illuminano gli spazi, rendendo accogliente e confortevole anche questo piano mansardato.
In questa area della casa il pavimento è sempre in rovere, ma stavolta posato a correre.
Organizzata attorno a uno spazio centrale comune, la zona notte comprende tre camere da letto e due bagni, uno con vasca e uno con doccia. Finestre sul tetto illuminano gli spazi, rendendo accogliente e confortevole anche questo piano mansardato.
In questa area della casa il pavimento è sempre in rovere, ma stavolta posato a correre.
La camera da letto padronale
Il cantiere
Durato circa sei mesi, il cantiere di progetto è stato impegnativo, considerando che sono stati anche completamente rifatti sia l’impianto elettrico che quello idraulico. Il bilancio è comunque positivo, da parte sia degli architetti che dei proprietari, che così, rispettivamente, ne parlano: «Come tutti i cantieri c’è la fase delle finiture in cui si rischia di perdere il controllo sui dettagli a discapito del risultato finale; le imprese tendono a correre perché vogliono chiudere rapidamente i lavori e sono tutti esausti, ma un disegno e un progetto ben fatti e chiari sono di aiuto in questi momenti, perché forniscono una traccia chiara da seguire», specificano i co.arch.
Il cantiere
Durato circa sei mesi, il cantiere di progetto è stato impegnativo, considerando che sono stati anche completamente rifatti sia l’impianto elettrico che quello idraulico. Il bilancio è comunque positivo, da parte sia degli architetti che dei proprietari, che così, rispettivamente, ne parlano: «Come tutti i cantieri c’è la fase delle finiture in cui si rischia di perdere il controllo sui dettagli a discapito del risultato finale; le imprese tendono a correre perché vogliono chiudere rapidamente i lavori e sono tutti esausti, ma un disegno e un progetto ben fatti e chiari sono di aiuto in questi momenti, perché forniscono una traccia chiara da seguire», specificano i co.arch.
Una camera dei bambini
La voce dei committenti è in linea: «Il cantiere è stato più o meno regolare; noi siamo stati presenti il più possibile, perché le dimensioni dell’appartamento richiedevano in maniera frequente di prendere decisioni improvvise e quindi o noi o gli architetti dovevamo dare risposte veloci. Comunque non ci sono state grandi difficoltà, almeno non tecniche. Il problema, penso che accomuni molti, è sempre il budget; ci sono i costi improvvisi o realizzazioni che vorresti fare ma che magari fanno lievitare la spesa e bisogna sempre cercare dei compromessi. Devo dire che anche per il trasporto e la posa dei marmi (lastre molto grandi e pesanti da dover portare a mano fino all’appartamento e poi anche al secondo piano dalla scala che c’è al centro della sala) la ditta che se ne è occupata ("La Bottega del marmo” di Verona), ha svolto un ottimo lavoro», chiude Giulia.
La voce dei committenti è in linea: «Il cantiere è stato più o meno regolare; noi siamo stati presenti il più possibile, perché le dimensioni dell’appartamento richiedevano in maniera frequente di prendere decisioni improvvise e quindi o noi o gli architetti dovevamo dare risposte veloci. Comunque non ci sono state grandi difficoltà, almeno non tecniche. Il problema, penso che accomuni molti, è sempre il budget; ci sono i costi improvvisi o realizzazioni che vorresti fare ma che magari fanno lievitare la spesa e bisogna sempre cercare dei compromessi. Devo dire che anche per il trasporto e la posa dei marmi (lastre molto grandi e pesanti da dover portare a mano fino all’appartamento e poi anche al secondo piano dalla scala che c’è al centro della sala) la ditta che se ne è occupata ("La Bottega del marmo” di Verona), ha svolto un ottimo lavoro», chiude Giulia.
Le recensioni
La recensione dei committenti: «La nostra valutazione finale è senz’altro positiva, desideravamo realizzare una casa che avesse una sua originalità, pur con una base ‘elegante’ e una abitabilità adatta ad una famiglia con tre bambini piccoli, esigenze queste che spesso sono poco conciliabili tra loro. L’appartamento ha personalità, è curato e ha degli elementi di pregio pur avendo un calore e un senso di accoglienza tipico delle case dove vive una famiglia. Avevamo molti mobili della mia famiglia che magari non sempre incontravano i nostri gusti ma ai quali ero e sono molto affezionata e quindi ho cercato di integrarli e renderli armonici con quello che è più il ‘mio stile’ e sono contenta di aver valorizzato tanti ‘pezzi’ che erano a casa di mia nonna (per esempio) e nella casa in cui ho vissuto con i miei genitori, scelti da mia mamma che era una grande appassionata di arredamento».
La recensione degli architetti: «I committenti ci hanno sempre dato grande fiducia e, se inizialmente si sentivano un po’ restii a osare, poi si sono completamente aperti ai nostri suggerimenti e alle novità introdotte rispetto alla loro vision iniziale. Ad esempio una proposta inizialmente discussa, come l’apertura circolare verso la cucina, si è rivelata poi un punto iconico della casa».
La recensione dei committenti: «La nostra valutazione finale è senz’altro positiva, desideravamo realizzare una casa che avesse una sua originalità, pur con una base ‘elegante’ e una abitabilità adatta ad una famiglia con tre bambini piccoli, esigenze queste che spesso sono poco conciliabili tra loro. L’appartamento ha personalità, è curato e ha degli elementi di pregio pur avendo un calore e un senso di accoglienza tipico delle case dove vive una famiglia. Avevamo molti mobili della mia famiglia che magari non sempre incontravano i nostri gusti ma ai quali ero e sono molto affezionata e quindi ho cercato di integrarli e renderli armonici con quello che è più il ‘mio stile’ e sono contenta di aver valorizzato tanti ‘pezzi’ che erano a casa di mia nonna (per esempio) e nella casa in cui ho vissuto con i miei genitori, scelti da mia mamma che era una grande appassionata di arredamento».
La recensione degli architetti: «I committenti ci hanno sempre dato grande fiducia e, se inizialmente si sentivano un po’ restii a osare, poi si sono completamente aperti ai nostri suggerimenti e alle novità introdotte rispetto alla loro vision iniziale. Ad esempio una proposta inizialmente discussa, come l’apertura circolare verso la cucina, si è rivelata poi un punto iconico della casa».
Bagno: Arlex
Guarda tutte le foto di questo progetto
Ti è piaciuta questa casa? Lascia un commento qui sotto e salva le foto più belle in un Ideabook!
Guarda tutte le foto di questo progetto
Ti è piaciuta questa casa? Lascia un commento qui sotto e salva le foto più belle in un Ideabook!
Colpo d’occhio
Chi ci abita: Giulia e Michele e i loro 3 bambini, Marcello, Leone e Anna
Dove: Verona, a due passi da Castelvecchio
Architetto: co.arch studio di Giulia Urciuoli e Andrea Pezzoli
Superficie: 250 m²
Anno di costruzione: 1900
Anno di ristrutturazione: 2020
Costo dell’intervento: 150mila euro
Durata: 6 mesi circa