My Houzz: Sacro e Profano per Ritrovare lo Splendore Antico
Tra le campagne di Montevarchi, in Toscana, una vecchia proprietà di famiglia trova nuova vita grazie all’estro di Silvio
Il Villino Cincinelli è in cima alla collina di Levane Alta, borgo fortificato del Castello di Leona. Arrivando si respira la Toscana dei cipressi, dei vigneti e dei borghi che conservano e nascondono sempre qualcosa di magico. La storia del Villino Cincinelli è una storia di recupero e amore. Tutto è iniziato da una vecchia foto del 1930 scattata dalla collina che si vede dalla camera da letto, dove c’è il cipresso. Silvio la ritrova, tra scartoffie varie, e decide di riportare la casa com’era in quella foto, che diventa il riferimento per i lavori di ristrutturazione, tutt’ora in corso.
«Il nucleo originario era dei miei nonni paterni, ma la casa com’è ora è stata acquistata in più volte. Quando ho iniziato i lavori, nel 2001, era allo stato di rudere. Ad oggi la considero un work in progress…». Mille peripezie, tra stalle che devono diventare cucine, fienili che devono diventare salotti e permessi vari, oltre all’impossibilità di montare una gru e quindi la sfida di dover trasportare tutti i materiali a mano o con piccoli mezzi.
Sfide ampiamente superate anche in giardino, sempre strutturato su più livelli. Arrivando si viene accolti da un cavallo di Paladino, forse una prova d’artista, trovato e recuperato da un rigattiere, che è poi l’avventura di tanti degli oggetti che si trovano in casa.
Sfide ampiamente superate anche in giardino, sempre strutturato su più livelli. Arrivando si viene accolti da un cavallo di Paladino, forse una prova d’artista, trovato e recuperato da un rigattiere, che è poi l’avventura di tanti degli oggetti che si trovano in casa.
Appena si varca la soglia d’ingresso, cattura l’attenzione la lampada Mezzachimera di Artemide (sul comò a a sinistra).
Ogni oggetto ha una storia da raccontare. Molti sono anche i mobili restaurati o autoprodotti: è il caso delle panche bianche nate dal recupero di alcuni bancali, che ospitano le ceramiche di Morlin, un artista di Bassano del Grappa. «Quelle sculture hanno la particolarità di essere “dolcemente inquiete” e facevano capo ad una collezione del mercante d’arte Enrico Picone».
Ogni oggetto ha una storia da raccontare. Molti sono anche i mobili restaurati o autoprodotti: è il caso delle panche bianche nate dal recupero di alcuni bancali, che ospitano le ceramiche di Morlin, un artista di Bassano del Grappa. «Quelle sculture hanno la particolarità di essere “dolcemente inquiete” e facevano capo ad una collezione del mercante d’arte Enrico Picone».
La testata in legno intarsiato, utilizzata per impreziosire la panca in cucina, è stata comprata in un mercatino delle pulci a Terranova Bracciolini da un amico mercante.
Il busto blu è opera di Silvio: un suo omaggio a Yves Klein e al suo International Klein Blue. L’accostamento sulla parete gialla crea un netto contrasto e sottolinea l’anima eclettica della casa, in cui convivono antiquariato, modernariato e contemporaneo, ma anche funzionalità e decorazione – come per la riproduzione dell’Ercole Farnese sul frigorifero.
Il busto blu è opera di Silvio: un suo omaggio a Yves Klein e al suo International Klein Blue. L’accostamento sulla parete gialla crea un netto contrasto e sottolinea l’anima eclettica della casa, in cui convivono antiquariato, modernariato e contemporaneo, ma anche funzionalità e decorazione – come per la riproduzione dell’Ercole Farnese sul frigorifero.
«Per la ristrutturazione non ho chiamato né architetti né geometri, mi ha aiutato un giovane impresario edile». La casa è stata arredata e decorata da Silvio in prima persona e rientra in un’operazione di ripristino secondo le tradizioni toscane: quindi cotto a terra, travi in legno e cotto per i solai e muri faccia a vista.
L’arredamento fa parte di una ricerca personale di Silvio, appassionato di antiquariato e modernariato. Amante dello stile Impero e Carlo X, molte scelte sono funzionali ad alleggerire la forza della pietra e dei mattoni: «per questo inserisco arredi di design come la seduta 635 Red And Blue di Rietveld o il divano LC3 di Le Corbusier».
Piacevole la soluzione delle cornici con doppio vetro: così la parete diventa passepartout e si può osare con battute dorate e intarsiate, impegnative se non combinate con criterio.
Sulle mensole sovrastanti la 635 Red And Blue, trova posto la collezione di vasi dell’artista fiorentino Marcello Fantoni, uno dei maestri italiani della ceramica.
Dal piccolo salotto del primo piano, tre gradini accompagnano in camera da letto, dove il gusto di Silvio si fa audace.
Sulle mensole sovrastanti la 635 Red And Blue, trova posto la collezione di vasi dell’artista fiorentino Marcello Fantoni, uno dei maestri italiani della ceramica.
Dal piccolo salotto del primo piano, tre gradini accompagnano in camera da letto, dove il gusto di Silvio si fa audace.
La testiera del letto, acquistata nel 2004 da un rigattiere romano, era di proprietà di una contessa senese. L’utilizzo di tessuti animalier e colorati attenua i toni della stanza, altrimenti troppo austera.
Il Cristo a mezzobusto del Settecento è uno degli oggetti a cui Silvio è più affezionato. «La mia passione per l’arte sacra è frutto di tanto studio ed esperienza: solo la Chiesa poteva permettersi i migliori artisti e i migliori artigiani; e qualunque sia l’epoca o la provenienza, l’arte sacra ha sempre caratteristiche e qualità superiori alla media di quel determinato periodo».
In primo piano Pyramid, un tappeto della collezione Missoni in pura lana annodato a mano.
In primo piano Pyramid, un tappeto della collezione Missoni in pura lana annodato a mano.
«Non c’è una stanza che preferisco, ma uno degli spazi di cui sono più soddisfatto è sicuramente il bagno al primo piano, in cui credo di aver trovato il giusto mix». I due bagni, come la cucina, Silvio li ha progettati e costruiti da solo, con l’aiuto del cognato.
All’ultimo piano c’è lo studio di Silvio. Una biblioteca di testi critici e monografie, pochi oggetti e un mappamondo realizzato dallo zio della compagna di Silvio. «È degli anni Sessanta, in quel periodo lavorava da un artigiano di Firenze».
Per lo studio il padrone di casa ha scelto una seduta di Gio Ponti.
Silvio ha ripreso in più parti della casa la balza all’inverso: il filetto rosso segna l’andamento della capriata.
«Cerco di vivere la casa nella sua totalità. In ogni stanza c’è qualcosa di personale, tutto è frutto di ricerca e sacrificio. Alle pareti di casa convivono opere di Sergio Scatizzi, Luca Alinari, Sandro Chia, Lorenzo Bonechi e Mario Schifano e sulle mensole collezioni del ceramista fiorentino Fantoni, del bassanese Morlin e del plastificatore fiorentino Mario Vandini».
Guarda tutte le foto di questa casa
Silvio ha ripreso in più parti della casa la balza all’inverso: il filetto rosso segna l’andamento della capriata.
«Cerco di vivere la casa nella sua totalità. In ogni stanza c’è qualcosa di personale, tutto è frutto di ricerca e sacrificio. Alle pareti di casa convivono opere di Sergio Scatizzi, Luca Alinari, Sandro Chia, Lorenzo Bonechi e Mario Schifano e sulle mensole collezioni del ceramista fiorentino Fantoni, del bassanese Morlin e del plastificatore fiorentino Mario Vandini».
Guarda tutte le foto di questa casa
Nella nostra rubrica My Houzz proponiamo interessanti e originali abitazioni di proprietari di case e inquilini. Se vuoi partecipare, inviaci alcune foto insieme a una breve descrizione dell’abitazione a redazione@houzz.com. Ove decidessimo di fotografare la tua casa, ti contatteremo al più presto.
Dove: Levane Alta, Montevarchi (AR)
Superficie: 140 m² abitabili su 3 livelli, 22 m² di logge, giardino
Anno costruzione: 1300 circa
Anno ristrutturazione: 2001, ancora in corso
Il particolare interessante: la collezione di modernariato e antiquariato, che strizza l’occhio all’arte contemporanea (sopratutto alla pittura toscana degli ultimi 50 anni)
Un mix di contrasti tra sacro e profano, arte antica e moderna, colori audaci e materiali tradizionali: una casa decisamente eclettica quella di Silvio. Sviluppata su tre livelli, con un leggero raumplan del fabbricato che ospita cucina e camera da letto, la casa nasconde in ogni piano piccoli tesori, tutte le stanze sono curate nei minimi dettagli, con un budget difficile da quantificare, perché ogni volta l’intento era valorizzare la riuscita dell’intervento e tutto è stato fatto per piccoli step.