Architettura e design
Personaggi: Gio Ponti, un Architetto Moderno a Tutto Tondo
Innovatore geniale e attento investigatore del contemporaneo. Tutta l'attualità di un grande Maestro milanese
Nato a Milano nel 1891 (e morto nella stessa città nel 1979) Giovanni Ponti, detto Gio, è stato un instancabile progettista. Dagli edifici agli oggetti passando per la decorazione d’interni, senza dimenticare la didattica (è stato docente della Facoltà di Architettura di Milano per quasi 30 anni) e l’editoria , Ponti ha “disegnato” un’epoca e ha tracciato le linee di una nuova frontiera ancora oggi estremamente contemporanea per l’architettura e non solo.
Perfettamente cucito su di lui lo slogan “Dal Cucchiaio alla Città” creato da Ernesto Nathan Rogers nel 1952 nella Carta di Atene, perché i suoi lavori - più che quelli di tanti suoi colleghi del tempo - hanno attraversato tutte le scale del progetto: dalle più semplici, quelle legate al design (il cucchiaio), alle più complesse come gli edifici (la città per l’appunto).
Famelico disegnatore, si racconta che matita e carta lo accompagnassero ovunque e che amasse disegnare, in modo particolare, durante la notte; Gio Ponti è stato un avanguardista, soprattutto nel mondo dell’arredo, ideando mobili che ancora oggi sono inseriti nei cataloghi delle migliori aziende del Made in Italy (Cassina, Richard-Ginori, FontanaArte, Artemide, per citarne alcune).
Perfettamente cucito su di lui lo slogan “Dal Cucchiaio alla Città” creato da Ernesto Nathan Rogers nel 1952 nella Carta di Atene, perché i suoi lavori - più che quelli di tanti suoi colleghi del tempo - hanno attraversato tutte le scale del progetto: dalle più semplici, quelle legate al design (il cucchiaio), alle più complesse come gli edifici (la città per l’appunto).
Famelico disegnatore, si racconta che matita e carta lo accompagnassero ovunque e che amasse disegnare, in modo particolare, durante la notte; Gio Ponti è stato un avanguardista, soprattutto nel mondo dell’arredo, ideando mobili che ancora oggi sono inseriti nei cataloghi delle migliori aziende del Made in Italy (Cassina, Richard-Ginori, FontanaArte, Artemide, per citarne alcune).
La sedia 699 o Superleggera Da sempre prodotta da Cassina, questo oggetto è riconosciuto come un classico senza tempo. La 699 è un modello che riprende le tradizionali sedie chiavarine rinnovandole e, soprattutto, alleggerendole (la leggerezza è ottenuta da una sezione triangolare molto ridotta delle gambe).
Nata nel 1957, da una stretta collaborazione fra Ponti e le maestranze della Cassina, è diventata uno degli oggetti più conosciuti del Maestro e anche uno dei pezzi più ambiti da collezionisti e appassionati di design.
Nata nel 1957, da una stretta collaborazione fra Ponti e le maestranze della Cassina, è diventata uno degli oggetti più conosciuti del Maestro e anche uno dei pezzi più ambiti da collezionisti e appassionati di design.
Disponibile sia nella versione con sedile in canna d’India sia con sedile imbottito e rivestimento in tessuto o pelle, la 699 rappresenta uno dei modelli di sedie più adattabile e versatile. Perfetta in un ambiente ultra contemporaneo, grazie alla sua innata eleganza non teme confronti (e raffronti) anche in situazioni d’arredo più classiche e convenzionali.
Livia
Un’altra sedia: anche Livia è un oggetto senza tempo. Destinata, come quasi tutti gli oggetti di Ponti, a un uso quotidiano è pratica, elegante e maneggevole. Disegnata appositamente per gli arredi dell’università di Padova nel 1937, a dispetto dei suoi 78 anni porta in sé la freschezza e la contemporaneità che solo le grandi cose sanno avere.
Sarà per la linea semplice e pulita che si combina perfettamente con ogni tipo di ambiente.
Negli ultimi anni, il modello si è inoltre arricchito di una gamma di colori nuovi e intensi che l’hanno resa ancora più desiderata e acquistata.
Perfetta sia in cucina, sia in sala da pranzo.
Un’altra sedia: anche Livia è un oggetto senza tempo. Destinata, come quasi tutti gli oggetti di Ponti, a un uso quotidiano è pratica, elegante e maneggevole. Disegnata appositamente per gli arredi dell’università di Padova nel 1937, a dispetto dei suoi 78 anni porta in sé la freschezza e la contemporaneità che solo le grandi cose sanno avere.
Sarà per la linea semplice e pulita che si combina perfettamente con ogni tipo di ambiente.
Negli ultimi anni, il modello si è inoltre arricchito di una gamma di colori nuovi e intensi che l’hanno resa ancora più desiderata e acquistata.
Perfetta sia in cucina, sia in sala da pranzo.
La ricerca formale e stilistica
Disegnava oggetti per la casa “da vivere”. Una caratteristica di Ponti che si traduce in decori semplici e calibrati, mai leziosi, declinati in pezzi lineari da inserire in abitazioni che potremmo definire “normali” e familiari.
La sua produzione è stata davvero vastissima e ancora oggi l’Archivio Gio Ponti dispone di una cospicua quantità di pezzi alcuni dei quali mai messi in produzione. Un patrimonio inestimabile che denota la grande passione del Maestro per il suo lavoro.
Disegnava oggetti per la casa “da vivere”. Una caratteristica di Ponti che si traduce in decori semplici e calibrati, mai leziosi, declinati in pezzi lineari da inserire in abitazioni che potremmo definire “normali” e familiari.
La sua produzione è stata davvero vastissima e ancora oggi l’Archivio Gio Ponti dispone di una cospicua quantità di pezzi alcuni dei quali mai messi in produzione. Un patrimonio inestimabile che denota la grande passione del Maestro per il suo lavoro.
Decori e…
Non solo nei mobili, ma anche stoffe, tessuti, tappeti e più in grande piastrelle e oggetti di vario genere, la sua produzione è stata variegata e davvero molto ampia. Fra le tante cose, a Ponti si deve la “creazione” di quella che oggi conosciamo come parete attrezzata. Un muro di ripiani, piccoli armadi e mensole già predisposti per essere assemblati e che oggi troviamo in tantissimi soggiorni.
Non solo nei mobili, ma anche stoffe, tessuti, tappeti e più in grande piastrelle e oggetti di vario genere, la sua produzione è stata variegata e davvero molto ampia. Fra le tante cose, a Ponti si deve la “creazione” di quella che oggi conosciamo come parete attrezzata. Un muro di ripiani, piccoli armadi e mensole già predisposti per essere assemblati e che oggi troviamo in tantissimi soggiorni.
Equilibrio fra complessità e semplicità
Ma anche fra calma e tensione, fra passato e futuro. Era nel compromesso fra elementi antagonisti che cercava – e trovava – la chiave di lettura e l’espressione stilistica che desiderava.
Come dimostra fra i tanti progetti anche Ii Parco dei Principi Grand Hotel & Spa di Roma, pensato nel 1964 ed esempio perfetto di uno stile che anche nella sontuosità riusciva perfettamente ad adattarsi alla funzionalità.
Ma anche fra calma e tensione, fra passato e futuro. Era nel compromesso fra elementi antagonisti che cercava – e trovava – la chiave di lettura e l’espressione stilistica che desiderava.
Come dimostra fra i tanti progetti anche Ii Parco dei Principi Grand Hotel & Spa di Roma, pensato nel 1964 ed esempio perfetto di uno stile che anche nella sontuosità riusciva perfettamente ad adattarsi alla funzionalità.
Lontano dalle tendenze
Gio Ponti è sempre rimasto volutamente distante dagli indirizzi stilistici del suo tempo, aprendosi però al dialogo e al dibattito culturale di quegli anni.
A lui si deve una “pulizia” delle linee e una qualità del dettaglio oggi più che mai attuale e ricercata; ne è conferma il grande interesse, mai sopito, per questo Maestro.
Ancora ai giorni nostri i suoi lavori suscitano grande ammirazione fra designer, aziende e semplici appassionati.
Gio Ponti è sempre rimasto volutamente distante dagli indirizzi stilistici del suo tempo, aprendosi però al dialogo e al dibattito culturale di quegli anni.
A lui si deve una “pulizia” delle linee e una qualità del dettaglio oggi più che mai attuale e ricercata; ne è conferma il grande interesse, mai sopito, per questo Maestro.
Ancora ai giorni nostri i suoi lavori suscitano grande ammirazione fra designer, aziende e semplici appassionati.
Ponti amava dire: «Rendi qualcosa meraviglioso!», e tante dei moltissimi progetti da lui realizzati sono oggi semplicemente meravigliosi.
E possono essere uno spunto da cui partire per rinnovare uno spazio o per completarlo, con equilibrio e classe, dandogli quel tocco di “italianità d’autore” che può fare la differenza.
Raccontaci: conoscevi già questo straordinario architetto italiano? Cosa ti è piaciuto di più? Scrivilo nei Commenti qui sotto.
E possono essere uno spunto da cui partire per rinnovare uno spazio o per completarlo, con equilibrio e classe, dandogli quel tocco di “italianità d’autore” che può fare la differenza.
Raccontaci: conoscevi già questo straordinario architetto italiano? Cosa ti è piaciuto di più? Scrivilo nei Commenti qui sotto.
Suo è il simbolo della Milano che negli anni ‘60 si affacciava alla modernità, il grattacielo Pirelli – ai più conosciuto come “il Pirellone” – progettato e realizzato fra il 1956 e il 1960 e considerato paradigma e sintesi del suo lavoro.
Fra mobili, oggetti e tessuti, ecco una panoramica dei suoi pezzi più noti, oggetti molto interessanti che denotano una strabiliante attualità.
Un pretesto per conoscere meglio Gio Ponti, ma anche un suggerimento per chi desidera per la propria casa un pezzo (o più pezzi) di storia del design attualissimi e non soggetti a mode.
L’essenzialità
Lo stile di Ponti predilige forme elementari pure e dai contorni ben definiti. I suoi lavori sono senza tempo e i suoi mobili (ancora oggi) possono trovare spazio in qualunque casa e con qualunque tipo di stile. La sua ricerca di tradizione unita alla modernità ha infatti dato vita a pezzi che potremmo definire intramontabili, sintesi sapiente di passato e futuro.
Come la poltrona D.153.1 disegnata nel 1953 e rimessa in produzione negli ultimi anni dall’azienda Molteni&C in collaborazione con l’Archivio Gio Ponti.