Vale la Pena Ristrutturare Una Casa In Affitto?
Una coppia di Berlino ha risistemato il proprio appartamento in affitto e lo ha trasformato nella propria casa ideale
A Berlino, le persone che affittano un appartamento e che riescono a rimanerci per lungo tempo sono considerate piuttosto fortunate: grazie alle limitazioni imposte agli aumento di affitto nell’ambito di contratti esistenti, il canone tende a essere significativamente più basso rispetto a quello stabilito da una nuova locazione. Coloro che cercano di acquistare, d’altra parte, non hanno vita facile, poiché nella capitale tedesca è davvero difficile trovare immobili a prezzi accessibili.
Questa situazione spinge a pensare in maniera creativa. La coppia che abita in questo appartamento ne è l’esempio perfetto: invece di acquistare un nuovo alloggio, i due hanno semplicemente ristrutturato quello dove vivevano in affitto da più di dieci anni nel quertiere di Schöneberg. I due hanno chiesto una consulenza professionale allo studio di progettazione Berliner Zimmermädchen di Ulrike Kabyl, che era stato loro caldamente raccomandato.
Questa situazione spinge a pensare in maniera creativa. La coppia che abita in questo appartamento ne è l’esempio perfetto: invece di acquistare un nuovo alloggio, i due hanno semplicemente ristrutturato quello dove vivevano in affitto da più di dieci anni nel quertiere di Schöneberg. I due hanno chiesto una consulenza professionale allo studio di progettazione Berliner Zimmermädchen di Ulrike Kabyl, che era stato loro caldamente raccomandato.
La planimetria dell’appartamento prima della ristrutturazione
Fuori tutto, tutto nuovo. «Tutto sarebbe dovuto risultare completamente diverso», dice Ulrike Kabyl, titolare dello studio Berliner Zimmermädchen, riassumendo gli obiettivi del progetto di ristrutturazione. La coppia che abita nell’appartamento non apportava modifiche all’alloggio da molto tempo, perché aveva sempre pianificato di trasferirsi altrove. Ora, invece, i due si sono sbarazzati di tutto, tranne che di quattro mobili, e hanno rinnovato completamente la loro abitazione.
A volte il trasloco fa parte del processo. Anche se non ha dovuto abbattere alcuna parete, la coppia è stata comunque costretta a lasciare l’appartamento per i tre mesi e mezzo di durata dei lavori. I due hanno infatti dovuto trovare una casa temporanea per sei settimane.
Fuori tutto, tutto nuovo. «Tutto sarebbe dovuto risultare completamente diverso», dice Ulrike Kabyl, titolare dello studio Berliner Zimmermädchen, riassumendo gli obiettivi del progetto di ristrutturazione. La coppia che abita nell’appartamento non apportava modifiche all’alloggio da molto tempo, perché aveva sempre pianificato di trasferirsi altrove. Ora, invece, i due si sono sbarazzati di tutto, tranne che di quattro mobili, e hanno rinnovato completamente la loro abitazione.
A volte il trasloco fa parte del processo. Anche se non ha dovuto abbattere alcuna parete, la coppia è stata comunque costretta a lasciare l’appartamento per i tre mesi e mezzo di durata dei lavori. I due hanno infatti dovuto trovare una casa temporanea per sei settimane.
La planimetria dell’appartamento dopo il progetto
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Prima. «Abbiamo rimosso la vecchia moquette che nascondeva il bellissimo pavimento in legno a spina di pesce del soggiorno e della sala da pranzo», racconta Ulrike Kabyl. Come nelle altre stanze, il parquet è stato levigato e rivestito con una finitura opaca.
Quasi come una boiserie. «I clienti volevano una boiserie. Noi abbiamo semplicemente incollato delle strisce di plastica alla parete, molto liscia, e poi le abbiamo verniciate», racconta la progettista. Il risultato ottenuto è simile alla boiserie tradizionale, ma con un risparmio di materiale e di spazio. Questo finto rivestimento in legno è stato sistemato in camera, nella zona giorno e nel corridoio.
Mentre procedevano i lavori alle pareti, è stata trovata una porta che era rimasta coperta dalla carta da parati. Oggi, questa nicchia funge da angolo bar. «Il mio cliente ama preparare cocktail, e da qui è nata l’idea di organizzare un angolo dedicato. Con le sue piastrelle nere da metropolitana di Parigi e i ripiani in vetro, questa nicchia sembra uscita direttamente dagli anni Sessanta», commenta Kabyl.
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Mentre procedevano i lavori alle pareti, è stata trovata una porta che era rimasta coperta dalla carta da parati. Oggi, questa nicchia funge da angolo bar. «Il mio cliente ama preparare cocktail, e da qui è nata l’idea di organizzare un angolo dedicato. Con le sue piastrelle nere da metropolitana di Parigi e i ripiani in vetro, questa nicchia sembra uscita direttamente dagli anni Sessanta», commenta Kabyl.
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In cucina, tutto il fascino della vecchia Berlino. L’affascinante cucina deve il suo charme a una combinazione di vecchio e nuovo. Le piastrelle bianche da metropolitana, che si estendono fino al soffitto sulla parete lato cottura, dove fungono da paraschizzi, fanno parte degli elementi di nuova introduzione.
«I miei clienti amano cucinare e volevano una bella cucina. Abbiamo scelto un modello Ikea standard, ma con piani di lavoro in rovere: i soldi vanno spesi nei posti giusti», afferma l’interior designer. Due alti armadi offrono utile spazio per i numerosi utensili da cucina.
«I miei clienti amano cucinare e volevano una bella cucina. Abbiamo scelto un modello Ikea standard, ma con piani di lavoro in rovere: i soldi vanno spesi nei posti giusti», afferma l’interior designer. Due alti armadi offrono utile spazio per i numerosi utensili da cucina.
Prima. Il pavimento è stato risistemato e anche la vecchia stufa in maiolica, con le sue piastrelle bianche e blu, nonostante ora non sia più in funzione, è stata conservata. Anche la vecchia ghiacciaia sotto la finestra non è più funzionante, ma serve ancora da contenitore.
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La sfida più grande: i bagni. Con una larghezza a disposizione di soli 1,4 metri, c’era poco spazio per la creatività in questo tipico bagno berlinese, soprattutto perché una delle pareti doveva essere rinforzata per sostenere i sanitari. «Quando si è trattato di farci stare la cabina doccia, ho lottato con gli artigiani per ogni centimetro», ricorda Kabyl.
I 60 centimetri accanto allo schermo trasparente della doccia erano sufficienti per inserire comodamente la toilette, che non è stato possibile spostare a causa della conformazione della casa.
I 60 centimetri accanto allo schermo trasparente della doccia erano sufficienti per inserire comodamente la toilette, che non è stato possibile spostare a causa della conformazione della casa.
Prima. Durante la prima visita di Kabyl all’appartamento, il lavandino si è staccato dalla parete.
La progettista ha sistemato una toilette nell’ex ripostiglio tra il bagno e la cucina, e qui i clienti hanno potuto sbizzarrirsi con scelte cromatiche coraggiose. «La stanza è molto vivace», dice Kabyl con un sorriso. La professionista è entusiasta dell’abbinamento della carta da parati, con il suo motivo barocco, con le piastrelle iridescenti. Una porta scorrevole separa questo ambiente dal corridoio, che funge da ripostiglio per le mazze da golf e altri oggetti degli inquilini.
Un armadio di 17 metri. Un sistema di armadi importato appositamente dall’Italia offre spazio per riporre, tra le altre cose, anche i vestiti. Un totale di 17 metri di contenitori è distribuito tra il corridoio, lo spogliatoio e la camera. Qui, l’armadio riprende il colore del rivestimento.
«La camera è probabilmente la stanza più bella dell’appartamento», dice la progettista, entusiasta delle pareti marrone tabacco, della tenda in velluto a coste rosa e della base del letto in velluto blu.
Piccoli trucchi di grande effetto. Nel soggiorno, Kabyl ha giocato a nascondino con il televisore: «Era chiaro fin dall’inizio che l’apparecchio sarebbe stato molto grande. Per evitare che dominasse l’ambiente, abbiamo semplicemente dipinto di nero la parete su cui è appeso». Con la credenza sotto e il divano rosa cipria di fronte, la stanza è diventata allegra e accogliente nonostante il colore scuro delle pareti.
Piccoli trucchi di grande effetto. Nel soggiorno, Kabyl ha giocato a nascondino con il televisore: «Era chiaro fin dall’inizio che l’apparecchio sarebbe stato molto grande. Per evitare che dominasse l’ambiente, abbiamo semplicemente dipinto di nero la parete su cui è appeso». Con la credenza sotto e il divano rosa cipria di fronte, la stanza è diventata allegra e accogliente nonostante il colore scuro delle pareti.
Anche per la sala da pranzo la progettista ha messo mano al suo bagaglio di espedienti. Il tavolo da pranzo è uno dei quattro mobili originali che sono stati salvati, e costituisce l’elemento centrale della stanza, con una panca da un lato e grandi sedie, che fanno da contrappunto, dall’altro. Il tutto è coronato da un imponente lampadario.
Il bovindo che fa affacciare la sala da pranzo sulla strada è un angolo speciale. «Entrambi i clienti amano leggere. Era chiaro che lì doveva essere collocato un divano chiaro, con una lampada adatta. Quando la finestra è aperta, le tende oscillano leggermente al vento», racconta Kabyl.
E i costi? Sebbene si tratti soltanto di un appartamento in affitto, gli inquilini hanno investito un totale di 105mila euro nel progetto di ristrutturazione. Di questi, 60mila euro sono stati destinati al rifacimento dei bagni, alla ristrutturazione delle pareti e dei pavimenti e all’ammodernamento dei sistemi elettronici. Il resto, circa 45mila euro, è stato speso per gli arredi.
«I proprietari hanno sovvenzionato circa la metà della ristrutturazione, poiché un ampliamento aveva causato all’appartamento dei danni che dovevano essere riparati», precisa la progettista.
Inoltre, l’affitto è piuttosto economico per il mercato attuale, e vivere in un bell’appartamento è semplicemente meglio: gli inquilini hanno detto alla progettista che non volevano più lasciare l’appartamento.
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«I proprietari hanno sovvenzionato circa la metà della ristrutturazione, poiché un ampliamento aveva causato all’appartamento dei danni che dovevano essere riparati», precisa la progettista.
Inoltre, l’affitto è piuttosto economico per il mercato attuale, e vivere in un bell’appartamento è semplicemente meglio: gli inquilini hanno detto alla progettista che non volevano più lasciare l’appartamento.
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Colpo d’occhio
Chi ci abita: Una coppia di inquilini sui cinquant’anni
Superficie: 160 m²
Dove: Quartiere di Schöneberg, a Berlino
Budget: 105mila euro circa
Progettista: Berliner Zimmermädchen
Quattro camere, cucina, bagno. Questo appartamento di 160 metri quadrati è un vero e proprio gioiello, con i suoi due balconi e la sua posizione centrale nel quartiere berlinese di Schöneberg.