Quanto Costa Unire 2 Appartamenti? 3 Progetti Raccontati dai Pro
Guarda come due unità immobiliari indipendenti vengono fuse per comporre una casa più grande: tre progetti a confronto
Perché la famiglia si ingrandisce, perché lo spazio non basta più, perché si cerca maggiore comfort: sono molti i motivi che possono spingere ad allargarsi, unire due appartamenti e inglobare quindi a un’unità immobiliare una seconda adiacente.
Rispetto alle tradizionali ristrutturazioni ci sono alcune difficoltà in più da risolvere che possono influire sui costi: dislivelli fra i due appartamenti, impianti da rifare e unire, studiare cantieri che permettano ai committenti di rimanere in casa mentre si portano avanti i lavori, solo per fare alcuni esempi.
Tre progettisti italiani presentano tre progetti in cui due diversi appartamenti adiacenti sono stati uniti, con dettaglio sui costi, sulle difficoltà superate e sui risultati ottenuti. Ogni storia può essere anche letta più nel dettaglio cliccando sul link relativo che rimanda all’articolo dedicato.
Rispetto alle tradizionali ristrutturazioni ci sono alcune difficoltà in più da risolvere che possono influire sui costi: dislivelli fra i due appartamenti, impianti da rifare e unire, studiare cantieri che permettano ai committenti di rimanere in casa mentre si portano avanti i lavori, solo per fare alcuni esempi.
Tre progettisti italiani presentano tre progetti in cui due diversi appartamenti adiacenti sono stati uniti, con dettaglio sui costi, sulle difficoltà superate e sui risultati ottenuti. Ogni storia può essere anche letta più nel dettaglio cliccando sul link relativo che rimanda all’articolo dedicato.
Come era prima
Due bilocali adiacenti e la necessità di avere un appartamento più grande: da questo punto di partenza l’architetto Laura Lucente si è occupata del progetto di ristrutturazione.
Si è trovata a dover affrontare quattro questioni fondamentali: demolire parte della parete che divideva i due appartamenti, il corrispondente setto che divideva i due balconi, livellare il pavimento e coprire una delle due porte di ingresso.
Per ottimizzare il processo, le altre parti dell’appartamento, oggi occupate da due distinte zone notte, sono rimaste pressoché inalterate, e aggiornate solo dal punto di vista dei rivestimenti e delle finiture.
Due bilocali adiacenti e la necessità di avere un appartamento più grande: da questo punto di partenza l’architetto Laura Lucente si è occupata del progetto di ristrutturazione.
Si è trovata a dover affrontare quattro questioni fondamentali: demolire parte della parete che divideva i due appartamenti, il corrispondente setto che divideva i due balconi, livellare il pavimento e coprire una delle due porte di ingresso.
Per ottimizzare il processo, le altre parti dell’appartamento, oggi occupate da due distinte zone notte, sono rimaste pressoché inalterate, e aggiornate solo dal punto di vista dei rivestimenti e delle finiture.
In foto, le opere di demolizione della parete che divideva i due appartamenti e, sulla destra, le porte che accompagnano verso i due balconi, anch’essi uniti demolendo il setto che li divideva
Cosa ha fatto il professionista
«Una fra le più importanti criticità era il rischio che il livello dei due pavimenti non fosse esattamente lo stesso», racconta la progettista. «Per fortuna non c’era un grande dislivello da colmare ed è stato sufficiente l’uso della livellina per uniformare.
Per l’inserto del gres porcellanato a taglio esagonale ho fatto realizzare dal parquettista una dima per procedere prima al taglio del parquet da rimuovere e poi all’inserimento e alla posa, secondo mio disegno, delle piastrelle».
Cosa ha fatto il professionista
«Una fra le più importanti criticità era il rischio che il livello dei due pavimenti non fosse esattamente lo stesso», racconta la progettista. «Per fortuna non c’era un grande dislivello da colmare ed è stato sufficiente l’uso della livellina per uniformare.
Per l’inserto del gres porcellanato a taglio esagonale ho fatto realizzare dal parquettista una dima per procedere prima al taglio del parquet da rimuovere e poi all’inserimento e alla posa, secondo mio disegno, delle piastrelle».
Altro intervento di rilievo per l’unione dei due appartamenti è stato coprire, con un cassonetto in cartongesso, la vecchia porta di ingresso di uno dei due bilocali.
Oggi fa parte della cucina che, a sua volta, è stata completamente rivoluzionata.
Leggi qui l’intera storia della ristrutturazione
Oggi fa parte della cucina che, a sua volta, è stata completamente rivoluzionata.
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2. Gli imprevisti risolti dell’unione di due appartamenti
Dove si trova: Milano, quartiere Isola
Anno di costruzione: l’appartamento fa parte di un edificio è una casa di ringhiera dei primi del ‘900
Anno di ristrutturazione: 2016-2017
Chi vive in questa casa: una giovane coppia senza figli
Superficie: 65 m²
Costo dell’intervento: 60.000 euro
Architetto: Caterina Martini
Dove si trova: Milano, quartiere Isola
Anno di costruzione: l’appartamento fa parte di un edificio è una casa di ringhiera dei primi del ‘900
Anno di ristrutturazione: 2016-2017
Chi vive in questa casa: una giovane coppia senza figli
Superficie: 65 m²
Costo dell’intervento: 60.000 euro
Architetto: Caterina Martini
La pianta con, in giallo, le pareti demolite e, in rosso, quelle nuove
Come era prima
Caterina Martini si è ritrovata a dover risolvere una serie di imprevisti durante il cantiere inaugurato per unire due appartamenti e comporne uno più luminoso e confortevole.
Impianti vecchi, materiali malandati e uno schema strutturale non più utile hanno obbligato a prendere decisioni pratiche.
Cosa ha fatto il professionista
Il primo imprevisto è venuto alla luce nel momento in cui è stata demolita la sottile parete, in tavolato, che divideva i due appartamenti: il solaio corrispondente ha ceduto. «Demolendo il tavolato è stata inevitabilmente demolita una piccola porzione di soffitto. Restaurare l’orditura in legno (molto deteriorata dal punto di vista estetico) e portarla a vista sarebbe stato architettonicamente interessante ma eccessivamente oneroso e si è quindi optato per un placcaggio, cioè si è realizzato con nuovo controsoffitto in cartongesso immediatamente sotto lo strato di arelle per rendere regolare il soffitto senza affrontare la spese di un totale rifacimento».
Come era prima
Caterina Martini si è ritrovata a dover risolvere una serie di imprevisti durante il cantiere inaugurato per unire due appartamenti e comporne uno più luminoso e confortevole.
Impianti vecchi, materiali malandati e uno schema strutturale non più utile hanno obbligato a prendere decisioni pratiche.
Cosa ha fatto il professionista
Il primo imprevisto è venuto alla luce nel momento in cui è stata demolita la sottile parete, in tavolato, che divideva i due appartamenti: il solaio corrispondente ha ceduto. «Demolendo il tavolato è stata inevitabilmente demolita una piccola porzione di soffitto. Restaurare l’orditura in legno (molto deteriorata dal punto di vista estetico) e portarla a vista sarebbe stato architettonicamente interessante ma eccessivamente oneroso e si è quindi optato per un placcaggio, cioè si è realizzato con nuovo controsoffitto in cartongesso immediatamente sotto lo strato di arelle per rendere regolare il soffitto senza affrontare la spese di un totale rifacimento».
Una volta risolte le questioni strutturali e aggiornati gli impianti (anche quest’ultimo un capitolo importante del progetto, considerando che il cassetto era praticamente inesistente ed è stato necessario rifarlo da capo), il progetto si è occupato della rivoluzione stilistica.
Le due unità immobiliari si presentavano cupe, i rivestimenti erano vecchi, le porte scure ed è stato compito dei pavimenti, degli intonaci e delle scelte d’arredo dare uniformità ai due appartamenti per crearne una nuovo.
Le due unità immobiliari si presentavano cupe, i rivestimenti erano vecchi, le porte scure ed è stato compito dei pavimenti, degli intonaci e delle scelte d’arredo dare uniformità ai due appartamenti per crearne una nuovo.
Le porte sono state ristrutturate, ridipinte e arricchite da vetro satinato. Per il pavimento è stato scelto gres a doghe color rovere sbiancato, le pareti sono bianche e le tonalità chiare sono state scelte per l’intero appartamento, in modo anche da dare omogeneità alle due unità.
Leggi qui l’intera storia della ristrutturazione
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3. Unire due appartamenti (ma essere pronti a dividerli di nuovo)
Dove si trova: Milano, zona 5 Giornate
Anno di costruzione: primi del Novecento
Anno di ristrutturazione: 2015
Chi vive in questa casa: una famiglia con quattro figli
Superficie: 200 m²
Costo dell’intervento: 200.000 euro
Architetto: Filippo Colombetti
Due vincoli fondamentali hanno condizionato il cantiere inaugurato per fondere le due unità immobiliari: i committenti avevano bisogno di rimanere nell’appartamento durante i lavori e la nuova pianta doveva essere funzionale, quindi poter accogliere la famiglia numerosa, ma anche permettere la rifrazionabilità in futuro.
Dove si trova: Milano, zona 5 Giornate
Anno di costruzione: primi del Novecento
Anno di ristrutturazione: 2015
Chi vive in questa casa: una famiglia con quattro figli
Superficie: 200 m²
Costo dell’intervento: 200.000 euro
Architetto: Filippo Colombetti
Due vincoli fondamentali hanno condizionato il cantiere inaugurato per fondere le due unità immobiliari: i committenti avevano bisogno di rimanere nell’appartamento durante i lavori e la nuova pianta doveva essere funzionale, quindi poter accogliere la famiglia numerosa, ma anche permettere la rifrazionabilità in futuro.
Cosa ha fatto il professionista
La ristrutturazione è stata impegnativa perché, oltre alla riorganizzazione della pianta, è stato necessario ricorrere al rinforzo dei solai e al totale rifacimento degli impianti, delle finiture e dei serramenti.
Filippo Colombetti racconta come, di solito, «I problemi che si presentano durante le fusioni di più unità sono legate alla differenza di quote di piani fra le due unità e anche agli impianti».
Una volta risolte le questioni strutturali e riuniti gli appartamenti, è stato il turno del progetto di interior design, sviluppato per dare coerenza e funzionalità all’appartamento.
La ristrutturazione è stata impegnativa perché, oltre alla riorganizzazione della pianta, è stato necessario ricorrere al rinforzo dei solai e al totale rifacimento degli impianti, delle finiture e dei serramenti.
Filippo Colombetti racconta come, di solito, «I problemi che si presentano durante le fusioni di più unità sono legate alla differenza di quote di piani fra le due unità e anche agli impianti».
Una volta risolte le questioni strutturali e riuniti gli appartamenti, è stato il turno del progetto di interior design, sviluppato per dare coerenza e funzionalità all’appartamento.
La pianta di progetto, con la definizione delle varie zone: quella notte, sull’estrema destra e l’estrema sinistra, e la zona giorno, in centro
Molti arredi sono stati realizzati su misura e i rivestimenti rispondono alla necessità di dare coerenza e nascondere la ‘doppia’ origine della casa, per farla percepire come un progetto unico.
Molti arredi sono stati realizzati su misura e i rivestimenti rispondono alla necessità di dare coerenza e nascondere la ‘doppia’ origine della casa, per farla percepire come un progetto unico.
Fra le soluzioni per raggiungere l’obiettivo, l’inserimento di parquet in rovere spazzolato naturale, preferito a tre strati e posato a colla in tutta la casa.
Leggi qui l’intera storia della ristrutturazione
Devi anche tu affrontare un percorso di ristrutturazione unendo due unità immobiliari? Cerca su Houzz il professionista più adatto a te.
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Dove si trova: Magenta (MI)
Anno di costruzione edificio: 2008/2010
Anno di ristrutturazione: 2017 (novembre-dicembre)
Chi vive in questa casa: una famiglia con due bambini piccoli
Superficie: circa 60 m² per bilocale, totale 120 m²
Costo: L’importo delle sole opere edili è stato di 15.000/20.000 €, con le forniture e l’arredo (principalmente la cucina nuova) si arriva intorno ai 35.000/40.000 € di investimento
Architetto: Laura Lucente