Come Progettare una Cucina Accessibile ai Disabili?
I professionisti su Houzz rispondono e spiegano come realizzare un cucina che sia fruibile e funzionale per tutti
La cucina, così come come la conosciamo, è un insieme di componenti dimensionati secondo standard entro i quali personalizzare superfici, contenitori ed elettrodomestici. Ma cosa accade se ad usarla è una persona con mobilità limitata o su sedia a rotelle? Le esigenze cambiano e ciò che normalmente troviamo in una cucina può d’un tratto generare ostacoli e minare l’autonomia di chi la usa. A correre in aiuto è in questi casi una progettazione accurata, che tenga conto di fattori specifici. Vediamo assieme di cosa ha bisogno una cucina per disabili ascoltando i consigli dei nostri Pro.
Consigli professionali di:
Roberto Campora, progettista e responsabile di Erreci Progetti (Savona)
Anna Palucci Architetto (Roma)
Ricorda che su Houzz puoi trovare i professionisti del design e della ristrutturazione delle cucine più vicini a te
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Anna Palucci Architetto (Roma)
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Porre attenzione ai bisogni e avere capacità di ascolto
Il primo e più importante passo per definire come progettare una cucina, dicono i nostri Pro, è la valutazione delle esigenze reali di chi utilizzerà l’ambiente. Una persona anziana e una su sedia a rotelle avranno bisogni in parte uguali e in parte differenti.
Secondo Anna Palucci è fondamentale un colloquio approfondito col cliente: «Per concepire la migliore distribuzione dei moduli che compongono la cucina e rispondere adeguatamente ai bisogni speciali dell’utente. Solo così si potrà renderla veramente accessibile».
Il primo e più importante passo per definire come progettare una cucina, dicono i nostri Pro, è la valutazione delle esigenze reali di chi utilizzerà l’ambiente. Una persona anziana e una su sedia a rotelle avranno bisogni in parte uguali e in parte differenti.
Secondo Anna Palucci è fondamentale un colloquio approfondito col cliente: «Per concepire la migliore distribuzione dei moduli che compongono la cucina e rispondere adeguatamente ai bisogni speciali dell’utente. Solo così si potrà renderla veramente accessibile».
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Eliminare gli ostacoli
Per utilizzare con praticità una cucina bisogna accedere facilmente ai piani di lavoro, agli elettrodomestici e ai contenitori di basi e pensili. Se si è costretti su una sedia a rotelle, sotto i piani di lavoro non potremo avere cassetti o ingombri di altro genere perché bisogna operare da seduti, come su un tavolo. È opportuno che fuochi, lavello e forno siano in contiguità così da poter preparare da mangiare limitando al minimo gli spostamenti.
Per utilizzare con praticità una cucina bisogna accedere facilmente ai piani di lavoro, agli elettrodomestici e ai contenitori di basi e pensili. Se si è costretti su una sedia a rotelle, sotto i piani di lavoro non potremo avere cassetti o ingombri di altro genere perché bisogna operare da seduti, come su un tavolo. È opportuno che fuochi, lavello e forno siano in contiguità così da poter preparare da mangiare limitando al minimo gli spostamenti.
Secondo Roberto Campo parlare di limiti o ostacoli al giorno d’oggi non è corretto. Le cucine in produzione infatti declinano i propri moduli per offrire ampie possibilità di personalizzazione. «È qui che entra in gioco la professionalità del progettista che deve avere un’ottima conoscenza di ciò che il mercato offre per usarlo a proprio vantaggio. Solo in determinati casi si devono far realizzare pezzi speciali». Ad esempio si possono montare carrelli estraibili e snodati che consentono di raggiungere ogni punto della dispensa.
Similmente, molte aziende forniscono sistemi con cestoni su binari telescopici o capaci di sgusciare interamente fuori dai loro alloggiamenti con la semplice apertura dell’anta. «Bisogna optare per cassetti e sportelli», continua l’architetto Palucci, «con apertura push-and-pull per aiutare chi ha poca forza agli arti superiori o limitata capacità di presa».
Questo è il risultato dello sforzo dei produttori che puntano a eliminare le barriere architettoniche per rendere accessibili le cucine non solo ai disabili comunemente intesi ma anche agli anziani perché continuino ad essere quanto più autonomi.
Questo è il risultato dello sforzo dei produttori che puntano a eliminare le barriere architettoniche per rendere accessibili le cucine non solo ai disabili comunemente intesi ma anche agli anziani perché continuino ad essere quanto più autonomi.
Modulare la progettazione personalizzata
Per Anna Palucci «La progettazione personalizzata abbatte le barriere architettoniche solo se parte dall’analisi attenta delle possibilità di movimento all’interno della stanza». Se l’utilizzatore della cucina è su sedia a rotelle, ad esempio, è necessario che tra le basi vi sia un passaggio di 1,5 metri per un agevole spazio di manovra.
Guarda altre foto di cucine nella sezione Foto di Houzz
Per Anna Palucci «La progettazione personalizzata abbatte le barriere architettoniche solo se parte dall’analisi attenta delle possibilità di movimento all’interno della stanza». Se l’utilizzatore della cucina è su sedia a rotelle, ad esempio, è necessario che tra le basi vi sia un passaggio di 1,5 metri per un agevole spazio di manovra.
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Inoltre aggetti o spigoli pericolosi vanno assolutamente eliminati. «Per una persona su sedia a rotelle o particolarmente bassa», aggiunge Campora, «sarà bene progettare piani di lavoro di altezza inferiore rispetto ai canonici 90 cm delle cucine standard, e dovremo di volta in volta trovare soluzioni specifiche. In sintesi, progetti diversi per bisogni diversi».
Puntare sulla praticità
Un’altra buona pratica è realizzare contenitori a giorno e ad altezze facilmente raggiungibili per avere a portata di mano pentole e stoviglie. Per Campora, infatti, in una cucina utilizzata da più persone «Bisogna scegliere secondo priorità. Per chi non ha impedimenti di sorta sarà ben poca cosa doversi abbassare per aprire il forno posizionato ad altezza sedia. Chi invece deambula su sedia a rotelle avrà difficoltà a lavare la verdura se il lavello è troppo alto».
Un’altra buona pratica è realizzare contenitori a giorno e ad altezze facilmente raggiungibili per avere a portata di mano pentole e stoviglie. Per Campora, infatti, in una cucina utilizzata da più persone «Bisogna scegliere secondo priorità. Per chi non ha impedimenti di sorta sarà ben poca cosa doversi abbassare per aprire il forno posizionato ad altezza sedia. Chi invece deambula su sedia a rotelle avrà difficoltà a lavare la verdura se il lavello è troppo alto».
Selezionare gli elettrodomestici
In una cucina accessibile gli elettrodomestici devono avere caratteristiche precise. La piastra coi fuochi sarà del tipo a induzione per facilitare il trascinamento di pentole e padelle sul piano di lavoro e scongiurare fughe di gas. Inoltre, continua Campora, «Occorrerà provvedere a una buona schermatura del sottopiano in quanto le piastre a induzione dissipano il calore verso il basso».
In una cucina accessibile gli elettrodomestici devono avere caratteristiche precise. La piastra coi fuochi sarà del tipo a induzione per facilitare il trascinamento di pentole e padelle sul piano di lavoro e scongiurare fughe di gas. Inoltre, continua Campora, «Occorrerà provvedere a una buona schermatura del sottopiano in quanto le piastre a induzione dissipano il calore verso il basso».
È consigliabile disporre lavastoviglie, forno e frigo in successione per limitare gli spostamenti. La lavastoviglie sarà installata a 40 cm circa da terra per agevolare l’inserimento delle stoviglie mentre il forno sarà con apertura orizzontale per inserire ed estrarre teglie e pirofile frontalmente e a distanza ridotta.
I costi
Nel caso in cui ci rivolga ad un artigiano per la realizzazione della cucina, i costi per renderla accessibile a tutti non si allontanano da quelli per realizzarla secondo gli standard consueti. Un fattore che può far lievitare i costi è l’utilizzo di meccanismi per l’automazione di apertura dei contenitori e di scorrimento di piani e pensili. Sono dispositivi molto utili che talvolta è possibile sostituire con soluzioni più tradizionali.
Nel caso in cui ci rivolga ad un artigiano per la realizzazione della cucina, i costi per renderla accessibile a tutti non si allontanano da quelli per realizzarla secondo gli standard consueti. Un fattore che può far lievitare i costi è l’utilizzo di meccanismi per l’automazione di apertura dei contenitori e di scorrimento di piani e pensili. Sono dispositivi molto utili che talvolta è possibile sostituire con soluzioni più tradizionali.
Per Campora la scelta di ricorrere alla falegnameria artigianale esula dal livello di accessibilità che si vuole ottenere ma dipende da considerazioni di ordine estetico o da esigenze precipue. In ogni caso «I costi e i tempi tipici di una falegnameria sono in media superiori dal 35% al 50% rispetto a quelli indistriali». Anche Palucci concorda che un’eventuale maggiorazione dei costi dipende dalle soluzioni trovate e che le cucine accessibili «Se progettate con le dovute accortezze e se realizzate da artigiani qualificati non avranno costi superiori».
Questa storia è stata pubblicata il 16 maggio 2019 e poi aggiornata
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È possibile però ottenere risultati altrettanto funzionali ed esteticamente apprezzabili con una progettazione personalizzata, pensata ad hoc per chi dovrà usare questi spazi.