Houzz per i Pro
Progetto Famiglia: Qual è il Layout Ideale con Bambini in Casa?
Piccoli passi verso una configurazione della casa in cui gli spazi comuni accolgono i momenti di gioco dei più piccoli
Se la configurazione standard della casa prevede una camera matrimoniale, una o due camerette, un living e una cucina, l’utilizzo reale degli ambienti è spesso più ibrido e fluido, soprattutto se le famiglie hanno bambini piccoli. Si gioca in salotto e si dipinge in cucina, spesso si dorme tutti insieme nel lettone. Come progettano gli architetti in base a queste esigenze? Ne tengono conto? Il classico modello abitativo è datato o risponde ancora alle esigenze delle famiglie di oggi? Ne abbiamo parlato con le famiglie e con i progettisti in questa discussione, per provare a immaginare l’evoluzione della casa tradizionale.
Ci troviamo, forse, in una fase di transizione verso un nuovo modello di casa che tenga conto del desiderio e dell’esigenza dei genitori di condividere momenti e spazi con i propri figli. La presenza dei giochi in salotto è costante, colla e pitture stazionano in cucina e di notte si sta spesso tutti insieme nel lettone. Del resto, questa crescente condivisione di spazi e momenti, che già si andava diffondendo da qualche anno, si è manifestata in modo dirompente negli ultimi mesi, venendo meno la presenza costante della scuola e con la definitiva diffusione del lavoro da casa. Certamente questa non è una regola assoluta, e ci sono famiglie per le quali la casa tradizionale funziona ancora. Pensando, invece, a chi avverte l’esigenza di sperimentare nuove opzioni, abbiamo aperto una discussione per provare a immaginare piccole nuove soluzioni abitative.
Gli spazi comuni e la necessità di razionalizzarli
Quando spazi come la cucina, il soggiorno e la camera da letto sono condivisi con i bambini piccoli e accolgono le loro attività di gioco e creatività, nasce l’esigenza di organizzarli in modo che queste attività possano essere svolte in modo sereno e sicuro e che tutto possa essere messo in ordine facilmente.
La soluzione più immediata e semplice è quella di inserire contenitori dedicati in cui riporre tutto al termine del gioco, contenitori che devono essere funzionali ma anche in sintonia con l’arredo, per evitare di trasformare tutta la casa in una ludoteca.
Quella dei contenitori è probabilmente la prima opzione a cui pensiamo e la più semplice da mettere in pratica. Con l’aiuto degli architetti di Houzz abbiamo provato a immaginare soluzioni più strutturali, legate al layout della casa e utili a ottimizzare gli spazi.
Modi Creativi per Contenere il Disordine nelle Camere dei Bambini
Quando spazi come la cucina, il soggiorno e la camera da letto sono condivisi con i bambini piccoli e accolgono le loro attività di gioco e creatività, nasce l’esigenza di organizzarli in modo che queste attività possano essere svolte in modo sereno e sicuro e che tutto possa essere messo in ordine facilmente.
La soluzione più immediata e semplice è quella di inserire contenitori dedicati in cui riporre tutto al termine del gioco, contenitori che devono essere funzionali ma anche in sintonia con l’arredo, per evitare di trasformare tutta la casa in una ludoteca.
Quella dei contenitori è probabilmente la prima opzione a cui pensiamo e la più semplice da mettere in pratica. Con l’aiuto degli architetti di Houzz abbiamo provato a immaginare soluzioni più strutturali, legate al layout della casa e utili a ottimizzare gli spazi.
Modi Creativi per Contenere il Disordine nelle Camere dei Bambini
Condividere in sicurezza
La necessità di tenere d’occhio i bambini mentre si fa altro è ricorrente, come racconta nella discussione Connie che ha risolto così: “La stanza delle bimbe si affaccia sul soggiorno, in questo modo quando abbiamo ospiti con bimbi possono scarrozzare avanti e indietro anche se siamo seduti a tavola”.
La scelta di Connie è un esempio pratico di come una trovata progettuale possa rendere più facile la vita dei genitori e ci suggerisce una chiave di lettura interessante: è giusto mantenere una suddivisione degli spazi ma facendo in modo che gli stessi siano in comunicazione fra loro.
La necessità di tenere d’occhio i bambini mentre si fa altro è ricorrente, come racconta nella discussione Connie che ha risolto così: “La stanza delle bimbe si affaccia sul soggiorno, in questo modo quando abbiamo ospiti con bimbi possono scarrozzare avanti e indietro anche se siamo seduti a tavola”.
La scelta di Connie è un esempio pratico di come una trovata progettuale possa rendere più facile la vita dei genitori e ci suggerisce una chiave di lettura interessante: è giusto mantenere una suddivisione degli spazi ma facendo in modo che gli stessi siano in comunicazione fra loro.
In questo modo i bambini possono esplorare lo spazio in autonomia e senza rischi. La presenza dei bambini negli spazi degli adulti, infatti, pone la questione fondamentale della sicurezza. Anche in questo caso occorrono delle soluzioni progettuali creative ed efficaci, come quella adottata dall’architetta Arabella Rocca, quando la sua prima figlia aveva un anno: ha creato uno scalino rimovibile per evitare che la piccola si avventurasse da sola lungo la salita.
«I bambini devono poter giocare in modo indipendente ma sicuro – spiega Arabella Rocca – ecco perché in questo progetto (in foto) ho creato uno spazio per loro, dedicato al gioco, diverso dalla cameretta». Si tratta di una zona di passaggio tra il living e la camera dei bambini, in tutto circa 10m², arredato per giocare in sicurezza. Una sorta di living riservato ai bambini.
Angoli aperti ma funzionali
Molto interessante è anche l’interpretazione dell’architetta Valentina Moretti, progettista e mamma di tre figli maschi (due gemelli di 6 anni e uno di 2) che spiega: «Per la zona giorno tendo a prevedere più spazi o cerco di creare – pur in un unico spazio - delle anse, degli spazi interstiziali dedicati a specifiche attività (lettura, cinema/tv…) così che ogni componente della famiglia possa trovare un’area dove dedicarsi all’attività che desidera in quel momento; se possibile, cerco di prevedere nella progettazione dello spazio domestico anche uno studio, dove i genitori possano lavorare e/o i figli studiare in totale tranquillità».
Molto interessante è anche l’interpretazione dell’architetta Valentina Moretti, progettista e mamma di tre figli maschi (due gemelli di 6 anni e uno di 2) che spiega: «Per la zona giorno tendo a prevedere più spazi o cerco di creare – pur in un unico spazio - delle anse, degli spazi interstiziali dedicati a specifiche attività (lettura, cinema/tv…) così che ogni componente della famiglia possa trovare un’area dove dedicarsi all’attività che desidera in quel momento; se possibile, cerco di prevedere nella progettazione dello spazio domestico anche uno studio, dove i genitori possano lavorare e/o i figli studiare in totale tranquillità».
E in questo senso può essere utile provare a recuperare spazi inutilizzati e a trasformarli in angoli “jolly” in cui i figli possano giocare restando a vista, oppure insieme ai genitori.
Zone riservate al gioco e alla creatività, in salotto e in cucina
Il salotto invaso dai giochi non piace a nessuno ma è davvero difficile confinare i bambini in cameretta. Ecco perché è più costruttivo immaginare, all’interno del salotto stesso, una zona sicura e organizzata in cui giocare e poi riordinare facilmente.
«Altrettanto importante – prosegue Valentina Moretti –, nelle case dalle dimensioni generose, è la progettazione di una stanza dedicata al gioco: un’area a totale dimensione di bimbi, dove possono concentrare i loro giochi e svolgere le loro attività, muovendosi in totale autonomia. Diversamente, se non esiste la possibilità di avere uno spazio dedicato, ritengo che sia importante progettare di conseguenza il salotto con delle zone riservate e protette, delle nicchie, dei retro divani dedicate al gioco. Quanto più ogni individuo della casa ha i propri spazi, tanto più si forma e consolida la personalità di ognuno».
Il salotto invaso dai giochi non piace a nessuno ma è davvero difficile confinare i bambini in cameretta. Ecco perché è più costruttivo immaginare, all’interno del salotto stesso, una zona sicura e organizzata in cui giocare e poi riordinare facilmente.
«Altrettanto importante – prosegue Valentina Moretti –, nelle case dalle dimensioni generose, è la progettazione di una stanza dedicata al gioco: un’area a totale dimensione di bimbi, dove possono concentrare i loro giochi e svolgere le loro attività, muovendosi in totale autonomia. Diversamente, se non esiste la possibilità di avere uno spazio dedicato, ritengo che sia importante progettare di conseguenza il salotto con delle zone riservate e protette, delle nicchie, dei retro divani dedicate al gioco. Quanto più ogni individuo della casa ha i propri spazi, tanto più si forma e consolida la personalità di ognuno».
Lo stesso discorso vale per la cucina, che spesso si trasforma in atelier per piccoli artisti e in luogo di gioco mentre gli adulti cucinano. Anche qui può essere strategico individuare una zona riservata al gioco e organizzarla di conseguenza. E non è grave se nella credenza dedicheremo una mensola a colla e pitture, anzi, questa impostazione si può trasformare in pretesto decorativo, proprio come accade in questa cucina, in cui una cornice di legno grezzo accoglie le creazioni dei bambini.
Spazi di risulta da sperimentare insieme
Se dunque le attività dei bambini non si svolgono solo nella loro cameretta, ma anche nel resto della casa, può essere bello trasformare questa situazione in opportunità, anche per trovare nuove modalità di condivisione del tempo e tradurle in nuovi spazi. Un angolo lettura, come questo nell’immagine, è un buon esempio: può essere il luogo in cui scoprire insieme la magia di un libro, ma anche un rifugio in cui leggere in tranquillità, da soli.
Se dunque le attività dei bambini non si svolgono solo nella loro cameretta, ma anche nel resto della casa, può essere bello trasformare questa situazione in opportunità, anche per trovare nuove modalità di condivisione del tempo e tradurle in nuovi spazi. Un angolo lettura, come questo nell’immagine, è un buon esempio: può essere il luogo in cui scoprire insieme la magia di un libro, ma anche un rifugio in cui leggere in tranquillità, da soli.
La condivisione strutturata
In definitiva la strada migliore da prendere sembra essere quella di una condivisione non casuale ma strutturata che renda possibile l’organizzazione degli spazi in cui giocare, stare insieme ed evitare il caos. Questo vuol dire definire quali siano le aree di gioco al di fuori della cameretta e allestirle in modo che siano sicure, per promuovere l’autonomia dei bambini, ma anche facili da tenere in ordine. Può essere uno spazio di passaggio, un angolo della cucina, una zona del salotto: non occorrono grandi estensioni ma piuttosto la volontà di definire lo spazio e renderlo identificabile, nei suoi confini, dai bambini.
Come hai ‘fatto spazio’ ai più piccoli in casa? Commenta e aggiungi le tue foto delle tue idee.
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In definitiva la strada migliore da prendere sembra essere quella di una condivisione non casuale ma strutturata che renda possibile l’organizzazione degli spazi in cui giocare, stare insieme ed evitare il caos. Questo vuol dire definire quali siano le aree di gioco al di fuori della cameretta e allestirle in modo che siano sicure, per promuovere l’autonomia dei bambini, ma anche facili da tenere in ordine. Può essere uno spazio di passaggio, un angolo della cucina, una zona del salotto: non occorrono grandi estensioni ma piuttosto la volontà di definire lo spazio e renderlo identificabile, nei suoi confini, dai bambini.
Come hai ‘fatto spazio’ ai più piccoli in casa? Commenta e aggiungi le tue foto delle tue idee.
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La pentola sul fuoco, il computer acceso sul tavolo da pranzo, un occhio alla cena e l’altro ai bambini che giocano sul tappeto del soggiorno. Sul tavolo della cucina sono ad asciugare i disegni che hanno appena acquarellato: è lo scenario comune a molte famiglie di oggi, in cui probabilmente gli spazi domestici sono molto più condivisi di un tempo, quando i piccoli erano tenuti a debita distanza dai “pericoli” della cucina e dalle preziose tappezzerie del salotto. Alla luce di questo cambiamento, significativo dal punto di vista sociale e affettivo, è forse giunto il momento di ripensare la configurazione standard della casa per famiglie per renderla più flessibile e congeniale alle nuove dinamiche familiari che ospiterà.