Arredare Vegano: È Davvero Possibile?
Mobili, tessuti e persino candele possono contenere ingredienti di origine animale. Ma come arredare la casa 'vegana'?
Il veganesimo è in forte espansione. Secondo le rilevazioni di Eurispes, i vegetariani in Italia nel 2022 sarebbero il 5,4% della popolazione e i vegani l’1,3% (nel 2014 i vegani erano lo 0,6%). La scelta di un’alimentazione plant-based è particolarmente diffusa tra i giovani, sono infatti i Millennial e la Generazione Z a sposare maggiormente la causa con il 4,8% degli italiani di età compresa tra i 18 e i 24 anni.
L’empatia verso gli animali
Secondo lo studio di Eurispes la sensibilità degli italiani è in crescita per quanto riguarda le tematiche etiche e ambientali: la vivisezione è considerata ‘inaccettabile’ per l’83% degli intervistati, l’82% è contrario all’uso delle pellicce, l’80% vieterebbe i circhi con gli animali e il 76% dice no alla caccia.
Il modello abitativo vegano si sviluppa nella ricerca di prodotti per la casa privi di componenti di origine animale per contrastare qualsiasi maltrattamento, di gravità più o meno elevata, nei confronti degli animali.
Cerca ispirazione fra le foto di case e interni! Puoi scegliere colore, dimensione, luogo e budget dei progetti che vuoi scoprire.
Secondo lo studio di Eurispes la sensibilità degli italiani è in crescita per quanto riguarda le tematiche etiche e ambientali: la vivisezione è considerata ‘inaccettabile’ per l’83% degli intervistati, l’82% è contrario all’uso delle pellicce, l’80% vieterebbe i circhi con gli animali e il 76% dice no alla caccia.
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Tessuti e rivestimenti: le alternative vegane a pelle, pellicce, lana e seta
Anche materiali all’apparenza naturali come la lana e la seta nascondono pratiche crudeli nei confronti degli animali. La ricerca nel tessile sta facendo passi da gigante ed esistono alternative per vestire la casa senza dover ricorrere a materiali sintetici o di derivazione animale.
Vegano non equivale necessariamente a sostenibile, ma chi abbraccia questo stile di vita è tendenzialmente molto sensibile anche alle tematiche ecologiche e preferisce prodotti con un basso impatto ambientale.
Una distinzione importante: le fibre tessili, a seconda dell’origine e della tecnica di lavorazione, vengono suddivise in fibre naturali, sintetiche e artificiali e presentano diverse caratteristiche di sostenibilità. Le fibre naturali sono totalmente biologiche e possono essere di origine vegetale (cotone, lino, canapa…) o animale (lana, pelle, seta…), quelle sintetiche utilizzano il 100% di materiali sintetici per la maggioranza derivanti dal petrolio (nylon, poliestere…), mentre le fibre artificiali sono realizzate a partire da materie prime naturali (come la viscosa ottenuta dalla cellulosa) che vengono lavorate in laboratorio attraverso sostanze chimiche – sono quindi più sostenibili rispetto alle fibre sintetiche, ma con un impatto ambientale maggiore rispetto alle fibre tessili naturali.
Anche materiali all’apparenza naturali come la lana e la seta nascondono pratiche crudeli nei confronti degli animali. La ricerca nel tessile sta facendo passi da gigante ed esistono alternative per vestire la casa senza dover ricorrere a materiali sintetici o di derivazione animale.
Vegano non equivale necessariamente a sostenibile, ma chi abbraccia questo stile di vita è tendenzialmente molto sensibile anche alle tematiche ecologiche e preferisce prodotti con un basso impatto ambientale.
Una distinzione importante: le fibre tessili, a seconda dell’origine e della tecnica di lavorazione, vengono suddivise in fibre naturali, sintetiche e artificiali e presentano diverse caratteristiche di sostenibilità. Le fibre naturali sono totalmente biologiche e possono essere di origine vegetale (cotone, lino, canapa…) o animale (lana, pelle, seta…), quelle sintetiche utilizzano il 100% di materiali sintetici per la maggioranza derivanti dal petrolio (nylon, poliestere…), mentre le fibre artificiali sono realizzate a partire da materie prime naturali (come la viscosa ottenuta dalla cellulosa) che vengono lavorate in laboratorio attraverso sostanze chimiche – sono quindi più sostenibili rispetto alle fibre sintetiche, ma con un impatto ambientale maggiore rispetto alle fibre tessili naturali.
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Alcuni esempi di alternative tessili vegetali:
- La lana e le pellicce possono essere sostituite da tessuti altrettanto caldi come il pile di cotone organico o di canapa oppure il velluto e la ciniglia. Per i tappeti si può optare per la iuta.
- Anziché la seta, ad esempio per le lenzuola, si può optare per il lino, la viscosa di bambù o il raso di cotone. Il cupro è una fibra di origine vegetale che deriva dagli scarti della lavorazione del cotone, chiamata ‘seta vegetale’ perché caratterizzata dall’aspetto luminoso e da un’ottima capacità traspirante, oltre a essere molto delicata sulla pelle.
- Per ridurre l’uso di pelle e cuoio animale nella produzione di poltrone, divani, ma anche pomelli e altri piccoli dettagli, esistono alternative di pelle vegetale realizzata ad esempio dalle foglie di cactus che permette di riprodurne l’effetto. Oppure si possono scegliere arredi in rattan o altri materiali naturali.
Materassi e cuscini: lasciare alle oche le loro piume
Anche per le imbottiture esistono dei validissimi sostituti vegani alla piuma d’oca. Ad esempio, sono sempre più diffusi i materassi in lattice e fibra di cocco, che hanno ottimi benefici sulla schiena. Oppure in fibra di eucalipto, completamente biodegradabili.
Il kapok è una pianta spontanea ampiamente diffusa in Sud America, i suoi frutti contengono all’interno una massa lanosa di fibra che circonda e protegge i semi. Da qui deriva l’omonima fibra che viene utilizzata per produrre l’imbottitura di cuscini, trapunte, materassi e divani.
Poi ci sono i cuscini imbottiti con fiori di lavanda, noccioli di ciliegio, farro e grano saraceno, che hanno anche il vantaggio di alleviare i dolori di ossa e muscoli.
Anche per le imbottiture esistono dei validissimi sostituti vegani alla piuma d’oca. Ad esempio, sono sempre più diffusi i materassi in lattice e fibra di cocco, che hanno ottimi benefici sulla schiena. Oppure in fibra di eucalipto, completamente biodegradabili.
Il kapok è una pianta spontanea ampiamente diffusa in Sud America, i suoi frutti contengono all’interno una massa lanosa di fibra che circonda e protegge i semi. Da qui deriva l’omonima fibra che viene utilizzata per produrre l’imbottitura di cuscini, trapunte, materassi e divani.
Poi ci sono i cuscini imbottiti con fiori di lavanda, noccioli di ciliegio, farro e grano saraceno, che hanno anche il vantaggio di alleviare i dolori di ossa e muscoli.
Candele: cera d’api sì o no?
La maggior parte delle candele profumate non sono vegane. La produzione più tradizionale prevede l’impiego della paraffina (economica e facilmente reperibile, ma derivata dal petrolio e quindi non sostenibile) e della stearina (che può essere ottenuta da grassi di provenienza animale o vegetale). Un’alternativa naturale diffusa è la cera d’api, che sì è completamente naturale, ma non proprio vegana.
Attorno alla cera d’api – molto l’utilizzata anche per i cosmetici – il dibattito è acceso: se è vero che è un prodotto ottenuto dalle api in modo naturale, è anche vero che il processo di estrazione della cera, se non eseguito in maniera corretta, può ferire o uccidere le api.
La maggior parte delle candele profumate non sono vegane. La produzione più tradizionale prevede l’impiego della paraffina (economica e facilmente reperibile, ma derivata dal petrolio e quindi non sostenibile) e della stearina (che può essere ottenuta da grassi di provenienza animale o vegetale). Un’alternativa naturale diffusa è la cera d’api, che sì è completamente naturale, ma non proprio vegana.
Attorno alla cera d’api – molto l’utilizzata anche per i cosmetici – il dibattito è acceso: se è vero che è un prodotto ottenuto dalle api in modo naturale, è anche vero che il processo di estrazione della cera, se non eseguito in maniera corretta, può ferire o uccidere le api.
L’alternativa vegetale e vegana al 100%? Oggi sul mercato esiste una vasta offerta di candele che non contengono prodotti di derivazione animale. La maggior parte sono interamente realizzate a base di cera di soia o di colza, entrambi prodotti completamente naturali e atossici.
La differenza la fa anche lo stoppino: può avere un’anima in nylon o piombo oppure può essere in cotone organico non sbiancato. E la profumazione: può derivare da oli essenziali estratti da piante, fiori e erbe aromatiche, oppure dall’aggiunta di profumi sintetici.
La differenza la fa anche lo stoppino: può avere un’anima in nylon o piombo oppure può essere in cotone organico non sbiancato. E la profumazione: può derivare da oli essenziali estratti da piante, fiori e erbe aromatiche, oppure dall’aggiunta di profumi sintetici.
Legno sì ma certificato
In termini di sostenibilità, non basta poi scegliere arredi o pavimenti in legno, ma è opportuno assicurarsi che derivino da foreste gestite in modo responsabile: verificare quindi che siano dotate delle certificazioni FSC e PEFC.
Raccontaci: cerchi di fare acquisti vegani per arredare la tua casa? Ci sono altri accorgimenti da consigliare che vuoi aggiungere?
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Con queste premesse, è opportuno sottolineare che la scelta di abbracciare un certo stile di vita dipende dalle proprie priorità, valutazioni e preferenze personali e non è questa la sede per stabilire cosa sia giusto o sbagliato.