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Studio di Settore 2023: la Ripresa Continua e Si Stabilizza
I costi del fare impresa aumentano, ma in parallelo crescono anche la domanda e i guadagni per i professionisti
Clara Carreras
12 aprile 2023
Redazione Houzz Italia. Psicologa specializzata in psicologia ambientale e architettonica.
Redazione Houzz Italia. Psicologa specializzata in psicologia ambientale e architettonica.... Altro
Houzz ha pubblicato i risultati dello Studio di Settore 2023, la ricerca annuale condotta a livello internazionale attraverso un questionario online inviato agli oltre 3 milioni di professionisti della casa iscritti sulla piattaforma. Analizzando le risposte ricevute dagli utenti italiani, abbiamo delineato la situazione lavorativa del nostro Paese da cui emerge una fotografia moderatamente positiva per quanto riguarda le prestazioni e previsioni del settore.
«I professionisti del settore della ristrutturazione e progettazione della casa hanno aspettative modeste per il 2023, considerate le preoccupazioni per le attuali condizioni economiche. Anche se in minoranza rispetto allo scorso anno, la maggior parte delle aziende prevede una crescita dei ricavi», ha dichiarato Marine Sargsyan, Economist di Houzz. «Lo studio di settore 2023 rivela che i professionisti sono disposti a implementare una combinazione diversificata di strategie di marketing e finanziarie incentrate sul cliente per raggiungere gli obiettivi di business a fronte del rincaro dei costi generali e dei materiali».
Previsioni per il 2023: aspettative in positivo (ma non troppo)
Le aziende e i professionisti del settore hanno aspettative positive per la ripresa, anche se moderate. Infatti vediamo che solamente il 6% si aspetta un anno ‘molto buono’ ma comunque oltre la metà dei professioniste delle imprese italiane (53%) prevede che questo sarà un anno ‘buono’ o ‘molto buono’, mentre il 39% ipotizza un anno ‘neutrale’ e solo un 10% sospetta che sarà un anno in perdita.
Osservando le varie categorie professionali, è interessante notare che gli interior designer sembrano essere mediamente più fiduciosi rispetto agli architetti.
Le aziende e i professionisti del settore hanno aspettative positive per la ripresa, anche se moderate. Infatti vediamo che solamente il 6% si aspetta un anno ‘molto buono’ ma comunque oltre la metà dei professioniste delle imprese italiane (53%) prevede che questo sarà un anno ‘buono’ o ‘molto buono’, mentre il 39% ipotizza un anno ‘neutrale’ e solo un 10% sospetta che sarà un anno in perdita.
Osservando le varie categorie professionali, è interessante notare che gli interior designer sembrano essere mediamente più fiduciosi rispetto agli architetti.
Andando più nello specifico, la maggioranza degli intervistati prevede di chiudere il 2023 con un aumento delle entrate rispetto al 2022 (62%), mentre il 28% non si aspetta alcun cambiamento e solo una minoranza (11%) teme un calo dei guadagni lordi. Emerge però che l’ottimismo è leggermente meno diffuso rispetto allo scorso anno (a prevedere un aumento delle entrate era il 68% degli intervistati), probabilmente a causa del rincaro materiali e della crisi economica globale.
I guadagni maggiori deriverebbero innanzitutto da un generale aumento della domanda: la metà delle imprese (51%) ritiene infatti che la richiesta dei propri servizi incrementerà nel 2023 anziché diminuire (11%). Effettivamente negli ultimi anni, a seguito del maggior tempo trascorso all’interno delle mura domestiche a causa della pandemia e grazie alle agevolazioni fiscali, c’è stato un boom degli interventi di ristrutturazione e la tendenza dovrebbe proseguire.
Ondata positiva anche per quanto riguarda l’approvvigionamento di prodotti e materiali edili, punto debole legato alle conseguenze della pandemia: oltre la metà degli intervistati (54%) crede che la disponibilità delle risorse migliorerà.
Di contro il rincaro dei prezzi delle materie prime non sembra essere una tendenza passeggera e se ne ipotizza un aumento (54%), insieme a un incremento dei costi fissi come le spese di locazione, utenze e assicurazioni (65%) e a un peggioramento complessivo dell’economia nazionale (47%).
Ondata positiva anche per quanto riguarda l’approvvigionamento di prodotti e materiali edili, punto debole legato alle conseguenze della pandemia: oltre la metà degli intervistati (54%) crede che la disponibilità delle risorse migliorerà.
Di contro il rincaro dei prezzi delle materie prime non sembra essere una tendenza passeggera e se ne ipotizza un aumento (54%), insieme a un incremento dei costi fissi come le spese di locazione, utenze e assicurazioni (65%) e a un peggioramento complessivo dell’economia nazionale (47%).
Uno sguardo al 2022: l’aumento dei costi preoccupa Pro e clienti
Tutto sommato il 2022 si è chiuso con un bilancio positivo per la maggior parte dei professionisti italiani, anche se c’è stata una brusca frenata dell’impennata rilevata l’anno precedente: nel 2021 ben il 78% dei rispondenti aveva registrato una crescita delle entrate lorde, contro il 59% del 2022. Questo fenomeno però potrebbe essere visto come una stabilizzazione della ripresa economica post-pandemia.
Tutto sommato il 2022 si è chiuso con un bilancio positivo per la maggior parte dei professionisti italiani, anche se c’è stata una brusca frenata dell’impennata rilevata l’anno precedente: nel 2021 ben il 78% dei rispondenti aveva registrato una crescita delle entrate lorde, contro il 59% del 2022. Questo fenomeno però potrebbe essere visto come una stabilizzazione della ripresa economica post-pandemia.
Indagando le principali sfide che i professionisti hanno dovuto affrontare nel 2022, in cima troviamo l’eccessiva preoccupazione espressa dai clienti per i costi (36%). La seconda difficoltà riportata – con un aumento di 9 punti percentuali rispetto allo scorso anno – deriva dall’aumento dei costi del ‘fare impresa’, ovvero tutti quei costi di amministrazione e gestione aziendale come spese generali, salari, ecc. (32%). Di fatto emerge che la maggior parte dei rispondenti ha registrato un aumento di tali costi nel 2022 (66%).
Sul podio delle tre principali sfide aziendali del 2022 c’è anche la difficoltà a trovare potenziali clienti (30%). Seguono le complicazioni nell’approvvigionamento delle risorse (25%), lo scontro con le aspettative poco realistiche dei committenti (24%) e la difficoltà nel maniere buoni margini di profitto (16%).
Inoltre molte imprese hanno continuato ad assumere dipendenti nel 2022 (19%), anche se si è registrato un calo delle assunzioni rispetto al 2021 (26%).
Inoltre molte imprese hanno continuato ad assumere dipendenti nel 2022 (19%), anche se si è registrato un calo delle assunzioni rispetto al 2021 (26%).
Su quali strategie di crescita aziendale ha senso investire?
Alla luce del quadro descritto tra le prestazioni dell’anno appena trascorso e le aspettative per quello in corso, su quali strategie di crescita aziendale punteranno i professionisti italiani per incrementare i propri guadagni?
La strada preferita dalla stragrande maggioranza dei rispondenti (70%) è la stessa degli anni scorsi: si ambisce ad acquisire progetti di portata più ampia, con budget più sostanziosi per i clienti e di riflesso anche più redditizi per i professionisti. Per raggiungere tale obiettivo ha senso alzare il livello di qualità del lavoro e selezionare con attenzione i canali di promozione sui quali investire, privilegiando la visibilità online. In effetti quasi la metà riferisce che intensificherà le attività di marketing e di vendita (49%) e aumenterà le proprie tariffe (47%). Come abbiamo visto il contesto economico è segnato dai rincari dei materiali e delle spese fisse e ciò spinge necessariamente ad adeguarsi e alzare la propria parcella e i margini di guadagno per riuscire a favorire la crescita della propria attività.
Alla luce del quadro descritto tra le prestazioni dell’anno appena trascorso e le aspettative per quello in corso, su quali strategie di crescita aziendale punteranno i professionisti italiani per incrementare i propri guadagni?
La strada preferita dalla stragrande maggioranza dei rispondenti (70%) è la stessa degli anni scorsi: si ambisce ad acquisire progetti di portata più ampia, con budget più sostanziosi per i clienti e di riflesso anche più redditizi per i professionisti. Per raggiungere tale obiettivo ha senso alzare il livello di qualità del lavoro e selezionare con attenzione i canali di promozione sui quali investire, privilegiando la visibilità online. In effetti quasi la metà riferisce che intensificherà le attività di marketing e di vendita (49%) e aumenterà le proprie tariffe (47%). Come abbiamo visto il contesto economico è segnato dai rincari dei materiali e delle spese fisse e ciò spinge necessariamente ad adeguarsi e alzare la propria parcella e i margini di guadagno per riuscire a favorire la crescita della propria attività.
Si cercherà poi di migliorare l’esperienza offerta ai clienti (37%), arricchire la gamma dei servizi offerti (29%), intensificare le collaborazioni con altre figure professionali (27%) e migliorare la produttività dei dipendenti (18%).
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Raccontaci: la tua esperienza è in linea con i risultati del nostro studio? Com’è stato il bilancio del 2022 e cosa ti aspetti dal 2023?
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