Le Case di Houzz
My Houzz: La Casa Laboratorio dove Florence Crea con la Carta
Florence ci invita nel suo nido caldo e accogliente e spiega come arredare senza togliere spazio alla creatività
Da quindici anni Florence abita vicino all’accademia delle Belle Arti di Montpellier, dove ha studiato per un quinquennio. «Era l’appartamento dei miei sogni, con un’intera stanza da dedicare a laboratorio! L’ho arredato a poco a poco, passando dagli scaffali realizzati con le cassette di legno a strutture più stabili e funzionali. Tutto quello che si trova in questa casa ha origini diverse ed è frutto di acquisti d’occasione, fatti nel corso degli anni».
L’alloggio è situato a due passi dal centro storico della città, che Florence attraversa tutti i giorni per andare ad aprire il suo negozio di creazioni artigianali Les Petits Papiers de Flo, affacciato direttamente su piazza Saint-Roch. Oggi lo conoscono tutti, ma otto anni fa nessuno avrebbe scommesso sul suo successo. Fragili e delicati, gli oggetti realizzati a mano da Florence riflettono il suo carattere gentile e la sua personalità estroversa e sensibile. Diamo il via al nostro tour nel rifugio privato di questa artista dalle mille e mille idee.
L’alloggio è situato a due passi dal centro storico della città, che Florence attraversa tutti i giorni per andare ad aprire il suo negozio di creazioni artigianali Les Petits Papiers de Flo, affacciato direttamente su piazza Saint-Roch. Oggi lo conoscono tutti, ma otto anni fa nessuno avrebbe scommesso sul suo successo. Fragili e delicati, gli oggetti realizzati a mano da Florence riflettono il suo carattere gentile e la sua personalità estroversa e sensibile. Diamo il via al nostro tour nel rifugio privato di questa artista dalle mille e mille idee.
Una visita al laboratorio di Florence basta a convincerci della passione autentica che la anima. «All’inizio, era la stanza dove studiavo: il pavimento era coperto di moquette, in modo che potessi farci sopra qualsiasi cosa, e l’unico elemento d’arredo era uno scaffale. Avevo rimosso il piano di lavoro perché preferivo dipingere stesa a terra. In questi quindici anni ho sempre modificato il locale in base alle mie necessità. Ho iniziato a realizzare agende e taccuini da vendere in negozio e ho dovuto attrezzarmi con scatole e armadi dotati di numerosi ripiani, utili per conservare la carta con ordine e cura. È stata davvero dura mettere in piedi questo laboratorio. È organizzato per settori disposti uno sopra l’altro e, anche se agli occhi degli altri può sembrare un caos, per me ha perfettamente senso», racconta.
«Ho acquistato i primi macchinari quando ho cominciato a creare nuovi accessori decorativi. Raduno qui tutte le scorte e le mie collezioni. Quello che vedete è frutto di quindici anni di oggetti comprati d’occasione a cui do una seconda vita. Eppure, quando apro una scatola, so sempre cosa contiene: tutto, infatti, è riposto con ordine e catalogato, malgrado le apparenze!», spiega Florence.
Il laboratorio, in effetti, abbonda di strumenti insoliti e arnesi curiosi, soprattutto quelli impiegati per il taglio della carta. «Tutte le mie creazioni sono pezzi unici, realizzati a mano. Per quanto riguarda l’arte dell’intaglio dei libri, ogni artista ha i suoi piccoli segreti che devono rimanere tali. L’abilità dell’artigiano consiste inoltre nel mettere in pratica alcune tecniche specifiche durante la fase di lavorazione».
All’ingresso del laboratorio, la collezione di pennelli di Florence è riunita in un espositore d’eccezione: «Mio padre è un fumatore di sigari cubani; è stata sua l’idea di realizzare questo portapennelli, quando ho ripreso l’accademia delle Belle Arti. Da sempre, infatti, la pittura e il disegno sono il mio sogno. Questo portapennelli è qui, al mio fianco, per ricordarmelo», spiega la padrona di casa.
Alcuni uccellini di carta sono puntati a un’asse con uno spillo: «Risalgono al mio periodo origami! All’epoca li fissavo agli orecchini. Ho smesso quando ho iniziato a vederli ovunque nei negozi. Trovo più utile spremersi le meningi a lungo in cerca di un’idea nuova e originale, che consenta di creare qualcosa di autentico, in modo da trovare la propria strada.“Think different… The only limit is the sky”, come scrivo spesso sulla copertina dei miei quaderni».
Sulla soglia della porta dell’atelier di Florence, veniamo attirati dai raggi del sole che filtrano in salotto, illuminando la zona giorno dell’appartamento. Il netto contrasto con la stanza di lavoro vista in precedenza testimonia l’evidente scelta della padrona di casa di abitare in un ambiente decisamente più arioso e rilassante.
Su un parquet flottante dai toni tenui e caldi Florence ha disposto alcuni mobili comprati d’occasione, come il grande banco di scuola, che serve da tavolo per il salotto, scovato al mercato delle pulci di Carnon. «Lo uso per prendere l’aperitivo con gli amici: piace molto a tutti perché ci ricorda l’infanzia».
Sparpagliati qua e là per la stanza, alcuni enormi volumi notarili scritti a mano e risalenti al secolo scorso testimoniano l’eclettismo che guida l’estro creativo di Florence, spingendola a esplorare epoche e stili diversi. «Il baule in legno è un regalo: i miei genitori l’hanno comprato a un mercato dell’antiquariato e mio papà l’ha restaurato per il mio compleanno. Un autentico forziere pieno di tesori! Credo che ciascuno di noi, in famiglia, abbia un vecchio baule, in cui sono custoditi tutti i ricordi più cari e preziosi».
Se le lettere giganti, che la padrona di casa adora, sottolineano la sua passione per il meraviglioso mondo dei libri, l’oggetto che ci mostra di lì a poco ci lascia davvero sorpresi: «È uno dei progetti che ho provato a realizzare durante i miei esperimenti con l’arte dell’intaglio. Mi diverto molto a creare con i libri e cerco di farlo ogni volta che ne ho l’occasione», racconta descrivendo la lampada autoprodotta.
La zona pranzo si presenta come un angolo rilassante inondato di luce naturale. La curiosa fotografia appesa alla parete altro non è che una delle molte creazioni di Florence: il soggetto è difficile da identificare, almeno finché non ci spiega che si tratta dell’occhio chiuso di una bambola, ritratto in primo piano. Un progetto che ha ideato dopo l’acquisto di intere confezioni di occhi per bambole direttamente da una fabbrica in fallimento.
«Il piano del tavolo l’ho recuperato in strada e mio padre l’ha restaurato dopo aver rifatto anche le gambe», precisa.
«Il piano del tavolo l’ho recuperato in strada e mio padre l’ha restaurato dopo aver rifatto anche le gambe», precisa.
Le sorprese, però, non finiscono qui: infatti, per tutta casa sono sparsi alcuni pesi per la cinesiterapia, usati come fermaporta in caso di correnti d’aria troppo forti.
Sulle mensole scorgiamo alcune delicate creazioni, una più originale dell’altra. «Mi sento enormemente ispirata dai fiori. Dopo essermi cimentata nell’intaglio dei libri dando vita a sfere decorative e portafoto, ho realizzato oggetti dalle forme più artistiche. Questi piccoli soprammobili sono come bouquet sempre fioriti, che regalano una seconda vita ai libri».
Upcycling & Arte: Una Scultura di Carta Usando i Vecchi Libri
Upcycling & Arte: Una Scultura di Carta Usando i Vecchi Libri
Florence ama l’idea che la sua casa le assomigli, per questo desidera arredarla in modo personale, circondandosi di ricordi a lei familiari. «Questa foto risale all’epoca in cui frequentavo l’accademia delle Belle Arti. L’ho scattata nei pressi di León, in Spagna, non lontano dal Portogallo. Ogni volta che la guardo, mi ritorna in mente quella vacanza straordinaria: ero partita insieme ai miei genitori per andare a trovare mia sorella, che si era trasferita per un anno in Spagna, dove ha scoperto la passione per l’arte della rilegatura. Un viaggio in macchina di una settimana per più di quindici rullini di fotografie: un po’ folle, a ripensarci!», spiega Florence.
La cucina, situata proprio di fronte al soggiorno, è davvero minuscola e accoglie un pavimento di sole quattro piastrelle. Sorge infatti al posto dei vecchi servizi igienici, che sono stati spostati nel bagno privato della camera da letto, in modo da ricavare lo spazio per un piano di lavoro. «Era l’unica soluzione possibile per recuperare due locali, uno per la camera e uno per il laboratorio. È pratica, funzionale e super organizzata da cima a fondo. In ogni caso, è perfetta per me».
Cucina: Ikea
Cucina: Ikea
Il corridoio d’ingresso, adiacente alla cucina, funge anche da dispensa versatile e multiuso, dove si alternano, tra le altre cose, macchine fotografiche e barattoli in vetro.
Il bagno è un ambiente luminoso e di sicuro effetto, grazie alla tinta blu petrolio della parete che, oltre a donare un tocco vivace alla stanza, serve a dare alla padrona di casa la sua «carica di energia mattutina», ci confida Florence. «Ho cominciato ad arredarlo partendo dagli oggetti più piccoli, acquistati nei mercatini dell’usato, come questi vecchi appendiabiti in legno. Mi metterò a cercare anche qualche carta geografica, poi l’ispirazione verrà da sé, strada facendo. Ho già in mente di appendere alcune stampe antiche. Inoltre, visto che adoro la ceramica, mi lascio spesso tentare dalle opere di questi artigiani».
Inutile dire che in aggiunta al suo estro creativo, Florence ama circondarsi di souvenir dei suoi viaggi. «Ne colleziono ovunque vada: mi piace esporli, cambiarli di posto, ecc. Molti arrivano dai mercatini delle pulci dei paesi che ho visitato. Mio padre colleziona mappe e vecchi giornali, probabilmente ho preso da lui questa passione», racconta.
La camera da letto, invece, si presenta come un ambiente neutro, rilassante ed essenziale. Florence ha scelto di dipingerla nelle nuance bianco e verde oliva, che le ricordano i colori della macchia mediterranea e dei lecci. «È il luogo dove mi fermo a pensare e cerco l’ispirazione, una sorta di tela immacolata in confronto al laboratorio, dove invece la mia creatività è sempre in fermento. Ho l’abitudine di recuperare diversi oggetti e immagini, li incornicio per guardarli la mattina quando mi alzo: Stoccolma, Londra, la parete varia di continuo… Questa composizione è opera anche di mia mamma, che fa la corniciaia e mi ha insegnato la sua tecnica. Cerco di limitare il numero di scatole in questa stanza, anche se sogno una casa in campagna con un’enorme parete che ne sia stracolma».
«Dopo una giornata trascorsa in negozio – 14 metri quadrati pieni zeppi di mie creazioni – con la testa immersa nei progetti futuri, mi piace rientrare a casa e rilassarmi, in modo da riposare la mente ed evitare di fossilizzarmi su un’idea fissa», conclude. Per fortuna, però, Florence è lontanissima dal fossilizzarsi su una sola idea! Un bellissimo incontro che incoraggia tutti a inseguire i propri sogni fino in fondo…
Cosa ne pensi: ti senti ispirato dal mondo di Florence? Quale dettaglio della sua casa ti ha colpito di più?
Nella nostra rubrica My Houzz proponiamo interessanti e originali abitazioni di proprietari di case e inquilini. Se vuoi partecipare inviaci alcune foto con una breve descrizione dell’abitazione a redazione@houzz.com. Ove decidessimo di fotografare in esclusiva la tua casa, ti contatteremo al più presto.
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Colpo d’occhio
Chi ci abita: Florence Van Handenhove
Dove: quartiere delle Belle Arti, Montpellier, Francia
Superficie: 65 m²
Mentre ci offre un tè dai gusti esotici e i profumi lontani, Florence non può fare a meno di mostrarci gli ultimi fogli di carta decorata che ha fatto arrivare direttamente dal Giappone; il tempo di ammirare i motivi semplici, riuniti in un insieme armonioso in stile grafico, ed eccola già pronta a illustrarci le idee per le sue prossime creazioni originali.