Le Case di Houzz
My Houzz: In Francia, 1 Sidecar, 7 Figli e la Tipica Casa del Sud
Completata appena tre anni fa, questa villa dal gusto settecentesco e costruita con materiali antichi sembra esistere da secoli
La vita di Jean-Luc Charrier e Sara Giunta è costellata da un ricco susseguirsi di colpi di fulmine: oltre che dall’amore a prima vista, la coppia è unita anche dalla passione comune per l’arredamento, i materiali pregiati di un tempo e l’antiquariato. Entrambi architetti e decoratori di interni, i coniugi sono proprietari di un negozio di arredamento, nonché di uno studio che si occupa di edilizia abitativa – dalla progettazione alla costruzione, passando ovviamente per le finiture e la decorazione degli interni.
Colpo d’occhio
Chi ci abita: Jean-Luc Charrier (55 anni), Sara Giunta (53 anni) e il figlio Lupo (5 anni)
Dove: Châteauneuf-Grasse, dipartimento delle Alpi Marittime, Francia
Superficie: 240 m² di abitazione e circa 3.000 m² di terreno
Anno di costruzione: 2011
Durata dei lavori: dieci anni
Architetto: Michel Régis (presentò solo la domanda per l’autorizzazione edilizia)
Architetti e decoratori d’interni: Jean-Luc Charrier e Sara Giunta di La Maison de Charrier
Il particolare interessante: «In fatto di arredamento, io e Jean-Luc ci lasciamo guidare molto dall’istinto. La pensiamo più o meno allo stesso modo e abbiamo gusti simili, solo che lui ama soprattutto il barocco, mentre io apprezzo di più lo stile neoclassico. Di conseguenza, mio marito ha la tendenza a riempire le stanze e io a svuotarle», dice Sara in tono scherzoso.
Sara e Jean-Luc hanno sette figli, ma solo il piccolo Lupo, l’ultimo arrivato in famiglia, vive oggi insieme a loro. La villa, però, è stata pensata per riunire tutta la tribù: al suo interno ospita un enorme soggiorno, una cucina, sei camere da letto e tre bagni. «Il nostro desiderio era avere una casa grande, elegante e raffinata, caratterizzata da locali ampi, soffitti alti e graziosi giochi di luce», spiega Sara. All’esterno, la pianta a L dell’edificio ricorda una casa provenzale, mentre l’interno è stato studiato in modo da ottimizzare e rendere accogliente ogni ambiente. Sara e Jean-Luc, veri e propri estimatori dei materiali antichi, sono riusciti a dare vita, senza troppa difficoltà, a un arredo ricco di fascino, valorizzato da alcuni pezzi di pregio in stile settecentesco, dove convivono in perfetta armonia, passato e presente, saperi ancestrali e tecniche moderne.
Chi ci abita: Jean-Luc Charrier (55 anni), Sara Giunta (53 anni) e il figlio Lupo (5 anni)
Dove: Châteauneuf-Grasse, dipartimento delle Alpi Marittime, Francia
Superficie: 240 m² di abitazione e circa 3.000 m² di terreno
Anno di costruzione: 2011
Durata dei lavori: dieci anni
Architetto: Michel Régis (presentò solo la domanda per l’autorizzazione edilizia)
Architetti e decoratori d’interni: Jean-Luc Charrier e Sara Giunta di La Maison de Charrier
Il particolare interessante: «In fatto di arredamento, io e Jean-Luc ci lasciamo guidare molto dall’istinto. La pensiamo più o meno allo stesso modo e abbiamo gusti simili, solo che lui ama soprattutto il barocco, mentre io apprezzo di più lo stile neoclassico. Di conseguenza, mio marito ha la tendenza a riempire le stanze e io a svuotarle», dice Sara in tono scherzoso.
Sara e Jean-Luc hanno sette figli, ma solo il piccolo Lupo, l’ultimo arrivato in famiglia, vive oggi insieme a loro. La villa, però, è stata pensata per riunire tutta la tribù: al suo interno ospita un enorme soggiorno, una cucina, sei camere da letto e tre bagni. «Il nostro desiderio era avere una casa grande, elegante e raffinata, caratterizzata da locali ampi, soffitti alti e graziosi giochi di luce», spiega Sara. All’esterno, la pianta a L dell’edificio ricorda una casa provenzale, mentre l’interno è stato studiato in modo da ottimizzare e rendere accogliente ogni ambiente. Sara e Jean-Luc, veri e propri estimatori dei materiali antichi, sono riusciti a dare vita, senza troppa difficoltà, a un arredo ricco di fascino, valorizzato da alcuni pezzi di pregio in stile settecentesco, dove convivono in perfetta armonia, passato e presente, saperi ancestrali e tecniche moderne.
L’ingresso della villa si trova sulla facciata esposta a nord.
Una grande porta grigia di fine Settecento si affaccia sul giardino; un antico selciato funge da pavimentazione, mentre alcune vecchie tegole rivestono il tetto. I muri esterni e le pareti interne della casa sono trattati con un intonaco a calce realizzato da Sara e Jean-Luc.
Basta osservare questa magnifica entrata per cogliere subito lo stile della dimora, che trabocca di fascino.
Una grande porta grigia di fine Settecento si affaccia sul giardino; un antico selciato funge da pavimentazione, mentre alcune vecchie tegole rivestono il tetto. I muri esterni e le pareti interne della casa sono trattati con un intonaco a calce realizzato da Sara e Jean-Luc.
Basta osservare questa magnifica entrata per cogliere subito lo stile della dimora, che trabocca di fascino.
La facciata esposta a sud sfoggia uno stile diverso, più aperto sul giardino, e accoglie una porta finestra ad arco ben protetta, che conduce direttamente in soggiorno.
Per le finestre la coppia ha scelto vetrate con serramenti in metallo, che conferiscono un aspetto davvero singolare alla casa e possono essere oscurate grazie alle ante interne in legno.
Lo spazio all’aperto antistante alla facciata orientale della villa (come si vede nella prima foto), invece, è ideale per le colazioni in famiglia o per uno spuntino pomeridiano sotto il pergolato di metallo e giunco, ben riparato all’ombra di un gelso a foglie di platano. I mobili da giardino che arredano la terrazza in cotto sono stati acquistati d’occasione da Sara e Jean-Luc.
Per le finestre la coppia ha scelto vetrate con serramenti in metallo, che conferiscono un aspetto davvero singolare alla casa e possono essere oscurate grazie alle ante interne in legno.
Lo spazio all’aperto antistante alla facciata orientale della villa (come si vede nella prima foto), invece, è ideale per le colazioni in famiglia o per uno spuntino pomeridiano sotto il pergolato di metallo e giunco, ben riparato all’ombra di un gelso a foglie di platano. I mobili da giardino che arredano la terrazza in cotto sono stati acquistati d’occasione da Sara e Jean-Luc.
«Per noi era fondamentale avere tante finestre, perché volevamo sfruttare al meglio il bel sole del Mediterraneo», racconta Sara. Pertanto, la coppia ha creato numerosi giochi di luci e ombre un po’ in tutta la casa e, oggi, può goderne appieno, soprattutto nella parte esposta a sud.
Gli scuri interni, le ante a battente che si vedono dietro alle finestre con i serramenti metallici, servono soprattutto a proteggere dal freddo ma, all’occorrenza, filtrano anche i raggi del sole.
Gli scuri interni, le ante a battente che si vedono dietro alle finestre con i serramenti metallici, servono soprattutto a proteggere dal freddo ma, all’occorrenza, filtrano anche i raggi del sole.
In soggiorno troviamo un camino del Cinquecento – acquistato molto tempo prima da un commerciante di materiali edili – accostato a un divano disegnato dai proprietari e a un’antica agrippina, che Sara ha rivestito con un vecchio tessuto in canapa.
L’insieme dà vita a un salotto raffinato creato su misura e ricco di oggetti rari e preziosi, sapientemente abbinati all’arredamento circostante. Le pareti sono tinte di un bianco particolare. Come nel resto della casa, Sara ha voluto realizzare un pavimento in cotto dal gusto settecentesco, anche se per il riscaldamento ha scelto di installare sotto la caldana un sistema a pannelli radianti.
«Il cotto non è trattato, perciò lo pulisco solo con il vapore e devo dire che è una meraviglia: toglie le macchie e allo stesso tempo preserva quel velo di patina antica», suggerisce Sara.
L’insieme dà vita a un salotto raffinato creato su misura e ricco di oggetti rari e preziosi, sapientemente abbinati all’arredamento circostante. Le pareti sono tinte di un bianco particolare. Come nel resto della casa, Sara ha voluto realizzare un pavimento in cotto dal gusto settecentesco, anche se per il riscaldamento ha scelto di installare sotto la caldana un sistema a pannelli radianti.
«Il cotto non è trattato, perciò lo pulisco solo con il vapore e devo dire che è una meraviglia: toglie le macchie e allo stesso tempo preserva quel velo di patina antica», suggerisce Sara.
Il lampadario italiano del soggiorno, risalente alla fine del Settecento, in metallo, legno e cristallo, è una fortunata scoperta di Sara.
«Tutti i soffitti sono rivestiti con travi e assi di legno antiche e regolari, che sono state dapprima assemblate, poi verniciate a calce», precisa la padrona di casa.
«Tutti i soffitti sono rivestiti con travi e assi di legno antiche e regolari, che sono state dapprima assemblate, poi verniciate a calce», precisa la padrona di casa.
In sala da pranzo troviamo un ambiente dal gusto raffinato, dove una cantoniera in stile Direttorio, alcuni grandi vasi originari d’Anduze, qualche pianta e un tavolo dell’Ottocento, attorno al quale sono disposte delle sedie spaiate, danno vita a un arredo armonioso ed elegante.
Il colpo di genio di Sara e Jean-Luc? La trasformazione di un’antica voliera del Seicento in una credenza.
Il colpo di genio di Sara e Jean-Luc? La trasformazione di un’antica voliera del Seicento in una credenza.
La cucina, interamente progettata dai proprietari e caratterizzata da soffitti alti ben 5 metri, non passa di certo inosservata!
L’arredo si compone di una cucina economica vecchio stile, un mortaio proveniente da un convento, un antico lavandino e un piano di lavoro realizzati in pietra, alcune ante di mobili su misura, una cappa ad aspirazione naturale che corre lungo tutta la parete di fondo, alcuni interruttori di design, un tavolo di noce in stile seicentesco e molti altri pezzi ancora. La parete sopra i fornelli è rivestita con piastrelle smaltate bianche e nere risalenti alla fine del Settecento, e al centro ospita un camino, che riscalda l’ambiente nelle lunghe sere d’inverno creando un’atmosfera davvero accogliente.
Sulla destra, una botola consente di accedere ai locali tecnici della casa e a un ambiente di servizio, dove si trova la cantina dei vini.
Piano di lavoro: Molteni
L’arredo si compone di una cucina economica vecchio stile, un mortaio proveniente da un convento, un antico lavandino e un piano di lavoro realizzati in pietra, alcune ante di mobili su misura, una cappa ad aspirazione naturale che corre lungo tutta la parete di fondo, alcuni interruttori di design, un tavolo di noce in stile seicentesco e molti altri pezzi ancora. La parete sopra i fornelli è rivestita con piastrelle smaltate bianche e nere risalenti alla fine del Settecento, e al centro ospita un camino, che riscalda l’ambiente nelle lunghe sere d’inverno creando un’atmosfera davvero accogliente.
Sulla destra, una botola consente di accedere ai locali tecnici della casa e a un ambiente di servizio, dove si trova la cantina dei vini.
Piano di lavoro: Molteni
Per realizzare il letto a baldacchino della loro camera, i due progettisti hanno acquistato da un antiquario quattro colonne risalenti alla fine del Settecento. La porta in fondo alla stanza, sormontata da un oculo, conduce al guardaroba e al bagno padronale.
Il mobile azzurro, che ospita una raccolta di foto e oggetti personali, ha alle spalle una storia davvero singolare. «Jean-Luc l’aveva venduto a un cliente vent’anni fa: è un arredo rustico, risalente al Seicento, su cui sono incisi alcuni simboli portafortuna. Mi ricordo che era molto triste all’idea di doversene separare. Così, quando il nuovo proprietario ha deciso di vendere casa per tornare a vivere in Spagna, è andato da Jean-Luc e gli ha detto: “Visto che quando l’ho comprato eri davvero dispiaciuto, ti piacerebbe ricomprarlo?”». Inutile dirvi quale sia stata la risposta!
Il bagno padronale, la cui parete di fondo è rivestita da eleganti pannelli in legno finemente decorati, accoglie un lavandino in pietra, acquistato in un negozio di antiquariato nei pressi di Uzès, e una vasca dell’Ottocento, che è stata rismaltata solo all’interno, in modo da conservare la patina originaria del rivestimento. «Andiamo pazzi per le boiserie», dice Sara entusiasta.
Potrebbe interessarti leggere anche: Sognate una Parete a Boiserie? Ecco Cosa Sapere per Progettarla
Potrebbe interessarti leggere anche: Sognate una Parete a Boiserie? Ecco Cosa Sapere per Progettarla
Anche nella cameretta di Lupo ritroviamo delle raffinate boiserie che risalgono alla fine del Seicento. «Io e mio marito abbiamo sempre comprato un sacco di cose pensando ai nostri nipoti, senza sapere che un giorno sarebbero servite a noi. Quando è arrivato Lupo, siamo rimasti un po’ sorpresi – non ce lo aspettavamo – e così abbiamo tirato fuori tutti gli arredi e gli oggetti che avevamo trovato facendo acquisti qua e là. Per fortuna, nostro figlio è un amante degli aeroplani!».
Anche il piccolo Lupo, infatti, ha diritto a un arredo di carattere: aeroplani appesi al soffitto, un cavallo a dondolo, giocattoli di legno, un letto a baldacchino e chi più ne ha più ne metta!
Aeroplano: Vox Populi
Aeroplano: Vox Populi
Questo ampio pianerottolo conduce alla stanza principale del piano, la cui porta in vetro, dotata di scuri per conferire maggiore intimità all’ambiente, è circondata da quadri provenzali della fine del Settecento, che rendono omaggio ai paesaggi del Sud della Francia.
Sulla sinistra, possiamo notare un’elegante panca da giardino ottocentesca, che invita a prendersi qualche piccola pausa.
Sulla sinistra, possiamo notare un’elegante panca da giardino ottocentesca, che invita a prendersi qualche piccola pausa.
Quest’enorme camera da letto è arredata con armadi ricavati direttamente nello spessore del muro, che sfoggiano ante in stile Direttorio e carte da parati originali. D’altro canto, proprio le spesse pareti interne costituiscono la caratteristica fondamentale di questa abitazione.
«Al giorno d’oggi, le case tendono ad avere tramezzi molto sottili, larghi solo 7 centimetri», afferma Sara. «In passato, invece, non era affatto così. Passando da una stanza a un’altra, potrete rendervi conto, infatti, della solidità delle strutture. Per noi era davvero importante costruire pareti che fossero spesse almeno 20 centimetri, in modo da poter realizzare al loro interno gli armadi».
«Al giorno d’oggi, le case tendono ad avere tramezzi molto sottili, larghi solo 7 centimetri», afferma Sara. «In passato, invece, non era affatto così. Passando da una stanza a un’altra, potrete rendervi conto, infatti, della solidità delle strutture. Per noi era davvero importante costruire pareti che fossero spesse almeno 20 centimetri, in modo da poter realizzare al loro interno gli armadi».
All’esterno, veniamo rapiti da un altro dettaglio di classe e non possiamo fare a meno di immaginarci quanto sia bello, d’estate, potersi rinfrescare facendo un tuffo nella meravigliosa piscina adiacente alla pool house, mentre il sole è alto nel cielo!
La nostra visita termina qui.
«La vera sfida era quella di riuscire a portare a termine il progetto, per realizzare il nostro sogno fino in fondo», conclude Sara. «Direi che non solo ci siamo riusciti, ma abbiamo fatto molto di più!».
Nella nostra rubrica My Houzz proponiamo interessanti e originali abitazioni di proprietari di case e inquilini. Se vuoi partecipare, inviaci alcune foto dell’abitazione insieme a una breve descrizione a redazione@houzz.com. Ove decidessimo di fotografare in esclusiva la tua casa, ti contatteremo al più presto.
«La vera sfida era quella di riuscire a portare a termine il progetto, per realizzare il nostro sogno fino in fondo», conclude Sara. «Direi che non solo ci siamo riusciti, ma abbiamo fatto molto di più!».
Nella nostra rubrica My Houzz proponiamo interessanti e originali abitazioni di proprietari di case e inquilini. Se vuoi partecipare, inviaci alcune foto dell’abitazione insieme a una breve descrizione a redazione@houzz.com. Ove decidessimo di fotografare in esclusiva la tua casa, ti contatteremo al più presto.
Comodamente seduti a bordo di una magnifica Vincent (la mitica motocicletta inglese!), Sara, Jean-Luc e Lupo raggiungono l’entrata di casa attraversando un maestoso viale di cipressi, un omaggio alla flora mediterranea.
La loro storia è molto particolare: infatti, più di dieci anni fa, decidono di costruire il proprio nido d’amore su questo terreno di circa 3.000 m² situato nei pressi di Valbonne, in Francia, e si occupano di tutto in prima persona, dalla struttura architettonica agli arredi. Tuttavia, perché il sogno di Sara e Jean-Luc si trasformi in realtà, ci vuole quasi un decennio: il progetto si presenta complesso e articolato dal punto di vista tecnico e professionale; si aggiunge poi qualche periodo di ristrettezza economica che contribuisce ad allungare i tempi di realizzazione dei lavori.
«Abbiamo visto crescere la nostra casa un po’ per volta», racconta Sara. «Ci siamo trasferiti qui tre anni fa, a Natale. I nostri figli erano già grandi. Quando finalmente siamo entrati, ci siamo guardati tutti in faccia per un momento… È stato stupendo: ancora non riuscivamo a credere di avercela fatta, ormai non ci speravamo più. Eravamo così felici! È stata davvero un’impresa epica, ma ne è valsa la pena!».