La Vecchia Cascina dei Bisnonni Diventa una Casa Eclettica
Alberi, piante, dettagli eclettici insieme a oggetti di design unici riportano in vita la vecchia casa di famiglia
Alle porte di Milano, in mezzo alle campagne oggi inglobate in un’area diventata residenziale, Diego Longoni ha ristrutturato la cascina che il suo bisnonno aveva progettato nel 1910. Il desiderio di restare fedele all’epoca con il progetto di recupero si accompagna a dettagli moderni e insieme eclettici che svelano la personalità del progettista e conferiscono originalità all’abitazione.
Dalle stampe alle pareti che sono un omaggio a noti artisti agli skatebord recuperati con la funzione di mensole, al forno elettrico che diventa un tavolino trasportabile. Nell’abitazione sono stati inseriti anche tanti progetti studiati dal proprietario con il suo studio, oggetti che sono un omaggio al territorio o che integrano elementi naturali.
Dalle stampe alle pareti che sono un omaggio a noti artisti agli skatebord recuperati con la funzione di mensole, al forno elettrico che diventa un tavolino trasportabile. Nell’abitazione sono stati inseriti anche tanti progetti studiati dal proprietario con il suo studio, oggetti che sono un omaggio al territorio o che integrano elementi naturali.
Non vi sono pareti perimetrali, per questo è stato realizzato un grande open space con spazio giorno e sono stati ricavati una camera da letto e il bagno.
Il divano è stato realizzato da Longoni e si tratta di una struttura in ferro completata da un pallet e da un grande cuscino: «Una base di ferro mi ha permesso di alleggerire il progetto».
La scala che vediamo è stata recuperata in un vecchio pollaio della zona. Diventa una libreria perché permette di appoggiare dei volumi aperti e, insieme, una lampada: è, infatti, ricoperta da un filo di luci.
Le stampe e i quadri presenti nell’appartamento sono copie di opere di valore che piacciono molto al progettista.
I mobiletti vicino al divano sono stati recuperati dallo studio Resign: sono comodini impiallacciati che, nel progetto originale, avrebbero anche le ali.
Il divano è stato realizzato da Longoni e si tratta di una struttura in ferro completata da un pallet e da un grande cuscino: «Una base di ferro mi ha permesso di alleggerire il progetto».
La scala che vediamo è stata recuperata in un vecchio pollaio della zona. Diventa una libreria perché permette di appoggiare dei volumi aperti e, insieme, una lampada: è, infatti, ricoperta da un filo di luci.
Le stampe e i quadri presenti nell’appartamento sono copie di opere di valore che piacciono molto al progettista.
I mobiletti vicino al divano sono stati recuperati dallo studio Resign: sono comodini impiallacciati che, nel progetto originale, avrebbero anche le ali.
L’ingresso si trova di fronte al calorifero. Qui è stato posizionato uno skateboard con la funzione di mensola: «Quando ero ragazzino, ho attraversato Milano in skate, ne ho veramente tanti e qui sono diventati dei dettagli d’arredo. Rappresentano la mia personalità e, insieme, sono un ricordo. A volte mi capita di prenderli e di utilizzarli, ancora una volta».
«Il muro sul quale poggia il calorifero è parte di una parete che ho aperto e che ho deciso di tenere. Qui vivevano, e in cucina mangiavano, i miei bisnonni con i miei nonni. Un ambiente così piccolo dove riuscivano a vivere tutti insieme».
La cucina è stata studiata da Bonobo Affair. Misura 3x2m, è stata realizzata con materiale di recupero impiallacciato per riprendere la finitura rovere. L’ambiente è piccolo, ma c’è tutto, anche la lavatrice. Il forno elettrico viene usato come piano mobile. «Desidero mangiare la pizza mentre guardo la TV? Prendo il forno tavolino e, grazie alla ruote, riesco a spostarlo».
«Il muro sul quale poggia il calorifero è parte di una parete che ho aperto e che ho deciso di tenere. Qui vivevano, e in cucina mangiavano, i miei bisnonni con i miei nonni. Un ambiente così piccolo dove riuscivano a vivere tutti insieme».
La cucina è stata studiata da Bonobo Affair. Misura 3x2m, è stata realizzata con materiale di recupero impiallacciato per riprendere la finitura rovere. L’ambiente è piccolo, ma c’è tutto, anche la lavatrice. Il forno elettrico viene usato come piano mobile. «Desidero mangiare la pizza mentre guardo la TV? Prendo il forno tavolino e, grazie alla ruote, riesco a spostarlo».
L’altro lato dell’ambiente giorno ospita il tavolo da pranzo: il suo nome è ‘gamba de legn’, è un progetto di re.ruban; «Deve il suo nome a un tram che passava di qui e che, narra la leggenda, non si fermava quasi mai e così le persone venivano investite e il più delle volte rischiavano di perdere una gamba. Noi abbiamo voluto realizzare un tavolo dove la gamba in legno recupera la sua funzione originale: il legno è stato incastrato con le tecniche di falegnameria che permettono di distribuire correttamente il peso così da svolgere il suo compito».
I soffitti dell’appartamento sono generosi, sono alti 3,5 m. «Quando abbiamo restaurato abbiamo trovato delle cannette di bambù nel soffitto, un altro dettaglio caratteristico del luogo».
I soffitti dell’appartamento sono generosi, sono alti 3,5 m. «Quando abbiamo restaurato abbiamo trovato delle cannette di bambù nel soffitto, un altro dettaglio caratteristico del luogo».
A lato del tavolo sono state fissate delle mensole di colore bianco ed è stata recuperata una vecchia installazione dello studio re.rurban. Il suo nome è ‘Robinia’ e riprende il concetto del riuso. Un vecchio albero caduto per una tromba d’aria è stato recuperato e posizionato nell’abitazione. Prima che venisse riutilizzato, è stato pulito, essiccato e ha subito un trattamento antitarlo e uno con l’impregnante per renderlo impermeabile.
«Quando vengono realizzati questi progetti diventa molto importante la ricerca dell’albero; è fondamentale che sia resistente e che possa svolgere la sua originaria funzione», continua Diego Longoni.
La lampada a terra è di Artemide.
«Quando vengono realizzati questi progetti diventa molto importante la ricerca dell’albero; è fondamentale che sia resistente e che possa svolgere la sua originaria funzione», continua Diego Longoni.
La lampada a terra è di Artemide.
In camera da letto è stato mantenuto l’armadio originario, possente e importante anche per il peso e le dimensioni, ma è stato svecchiato grazie alla verniciatura color bianco.
La sedia ‘Andre’ è un progetto di re.rurban e un omaggio ad Andre Agassi: «A quell’epoca lavoravamo molto sull’idea di recuperare due oggetti dalla discarica – quindi due volumi – e di ricrearne uno solo».
La pavimentazione della camera non è stata sostituita con il gres porcellanato scelto per la zona giorno ed è rimasta la graniglia di marmo originale degli anni ‘60/’70.
La sedia ‘Andre’ è un progetto di re.rurban e un omaggio ad Andre Agassi: «A quell’epoca lavoravamo molto sull’idea di recuperare due oggetti dalla discarica – quindi due volumi – e di ricrearne uno solo».
La pavimentazione della camera non è stata sostituita con il gres porcellanato scelto per la zona giorno ed è rimasta la graniglia di marmo originale degli anni ‘60/’70.
Il comodino ‘Sergio’ è stato realizzato con l’amico e collega Antonello Fusè. All’interno è stata integrata la luce, mentre il piano è stato sostituito con il vetro. Un buco ha permesso di incastrare una pianta.
In primo piano, davanti al letto, le scarpe. Longoni colleziona sneakers da basket degli anni ‘80, inizio anni ‘90. Ne ha quasi un centinaio di paia.
In primo piano, davanti al letto, le scarpe. Longoni colleziona sneakers da basket degli anni ‘80, inizio anni ‘90. Ne ha quasi un centinaio di paia.
Anche lampada presente in bagno è stata realizzata insieme allo studio re.rurban e rappresenta un uso innovativo del muschio stabilizzato.
Decorano il bagno oggetti di Toilet Paper, frutto di una collaborazione con Seletti.
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Colpo d’occhio
Chi ci abita: il designer Diego Longoni
Dove: Settimo Milanese, alle porte di Milano
Anno della cascina: 1910
Anno dei lavori: iniziati nel 2014
Architetto: Diego Longoni, re.rurban
Superficie: 70 m²
Costo dei lavori: 20mila euro per i lavori strutturali (tra cui anche la pavimentazione e la sostituzione degli impianti) e 10mila euro per gli arredi (realizzati dal designer).
«La cascina è stata costruita dal mio bisnonno. All’epoca aveva comprato la riva del fiume vicino. Ha tagliato gli alberi e ha ricavato dal terreno l’argilla con la quale ha realizzato i mattoni. Il ricordo e, insieme, il valore storico di questo progetto è alto – spiega Longoni. E così ho scelto di riportare alla luce quei mattoni dedicandogli la parete alle spalle del divano. Alcuni erano rovinati, è stato necessario sostituirli e così sono andato nelle cascine abbandonate della zona, dove ho potuto recuperarne altri».