Le Case di Houzz: Una scala in Legno Diventa Separé e Contenitore
Tra i meleti trentini, il progetto personale di due architetti con due bambini
Una scala come protagonista del progetto? Sì. Succede a Trento, dove Elisa Burnazzi e Davide Feltrin, dell’omonimo studio di architettura, si sono occupati della progettazione degli interni per una residenza di nuova costruzione, rivolta verso il paesaggio agricolo caratterizzato dalla successione di meleti, e vissuta da una famiglia con due bambini piccoli.
Distribuita su due livelli, la casa risponde a diverse richieste mosse dai committenti: essere confortevole, funzionale e riuscire ad abbinare agli arredi progettati su misura anche i mobili di proprietà della famiglia, provenienti da antiquari e mercatini di modernariato. Da dove partire? Dal collegamento fra i due piani e dalla composizione aperta degli spazi: da qui, la necessità di studiare una scala intelligente e che lasciasse libera la pianta della zona giorno.
Distribuita su due livelli, la casa risponde a diverse richieste mosse dai committenti: essere confortevole, funzionale e riuscire ad abbinare agli arredi progettati su misura anche i mobili di proprietà della famiglia, provenienti da antiquari e mercatini di modernariato. Da dove partire? Dal collegamento fra i due piani e dalla composizione aperta degli spazi: da qui, la necessità di studiare una scala intelligente e che lasciasse libera la pianta della zona giorno.
È direttamente dal racconto dei progettisti che prende luce il primo tema di progetto per questa casa trentina: «La scala era obbligata in quella posizione per via del sottotetto – racconta Elisa Burnazzi – e il motivo per cui l’abbiamo disegnata così è perché integra completamente il mobilio della cucina: ospita i pensili e il frigorifero e, dalla parte rivolta verso la porta d’ingresso comprende una scarpiera. Si tratta di un escamotage studiato per rendere il sottoscala multiuso».
Siamo al centro del primo piano, dedicato sia alla zona giorno che alla zona notte, e il volume della scala, rivestita in legno, rappresenta un segno forte e un indirizzo chiaro: ricercare la funzionalità.
Siamo al centro del primo piano, dedicato sia alla zona giorno che alla zona notte, e il volume della scala, rivestita in legno, rappresenta un segno forte e un indirizzo chiaro: ricercare la funzionalità.
La scala, come separé, divide la cucina dalla zona giorno; come contenitore, ospita una scarpiera, i pensili e gli elettrodomestici; come elemento di composizione architettonica apre il dialogo fra i materiali e le due identità del progetto: rivolto alla natura e alla contemporaneità.
Forni: Siemens; lavabo e piano cottura: Barazza
Forni: Siemens; lavabo e piano cottura: Barazza
Infatti, oltre alla funzionalità, è il rapporto con il paesaggio a influenzare le scelte degli architetti. «Per tutti i nostri progetti partiamo dall’osservazione del contesto dove andiamo a lavorare e ci riferiamo al paesaggio naturale, agricolo o urbanizzato – spiega Elisa Burnazzi.
Anche in questo caso ci siamo voluti riferire a due temi importanti del paesaggio, inteso proprio come unione fra la natura e l’opera dell’uomo. Il pavimento è in resina grigio-marrone e vuole riprendere il tema dell’urbanizzazione attraverso l’applicazione di materiali sintetici. Mentre l’utilizzo del legno vuole rimandare ad una visione più naturale del paesaggio e alla presenza dei meleti che circondano la proprietà».
Anche in questo caso ci siamo voluti riferire a due temi importanti del paesaggio, inteso proprio come unione fra la natura e l’opera dell’uomo. Il pavimento è in resina grigio-marrone e vuole riprendere il tema dell’urbanizzazione attraverso l’applicazione di materiali sintetici. Mentre l’utilizzo del legno vuole rimandare ad una visione più naturale del paesaggio e alla presenza dei meleti che circondano la proprietà».
Ma, oltre alla ricerca della massima funzionalità e alla relazione fra la natura e il costruito, gli architetti hanno dato spazio anche a un altro tema: creare un dialogo fra gli arredi su misura, disegnati da Elisa Burnazzi e Davide Feltrin, e i mobili di famiglia, provenienti da mercatini di antiquariato e modernariato. «Si tratta di un tema interessante dal punto di vista progettuale – continua Elisa Burnazzi – perché a noi piace lavorare con epoche differenti e materiali diversi e, quindi, anche trovare il modo di abbinare elementi di design scandinavo degli anni Cinquanta con esempi di arte povera e altri di stile contemporaneo ci dà la possibilità di creare un ponte fra le epoche e i luoghi, inaugurando un viaggio fra le pareti di casa».
Un esempio concreto di questo approccio si trova in cucina, dove gli arredi realizzati su misura, fra cui l’intera cucina e gli spazi integrati nel vano scale, si alternano al tavolo e alle sedie di stile nordico e ai rivestimenti tessili di design scandinavo.
Sospensioni: Pandul; tavolo e sedie: Carl Hansen
Sospensioni: Pandul; tavolo e sedie: Carl Hansen
Continuando l’itinerario alla scoperta della casa, dopo aver attraversato la zona giorno si raggiunge, rimanendo sullo stesso livello, la zona notte, con la camera dei bambini e la camera da letto padronale. In questi due ambienti sono i colori e i materiali i veri protagonisti del progetto. Al pavimento in resina grigio-bruno è stato affiancata la tonalità calda del larice massiccio oliato, scelto per l’armadio della prima camera da letto.
Altra scelta di impatto e in aperto contrasto con le tonalità del pavimento, la forte presenza del bianco, scelto non solo per le pareti, ma anche per strutture dei letti, stoffe e guardaroba della camera da letto matrimoniale.
Pavimenti in resina: Articasa per Pava Resine
Pavimenti in resina: Articasa per Pava Resine
Lasciando il piano terra e salendo verso il primo livello, è immediato riconoscere a chi è stato destinato il ruolo di primo attore. È il legno a dominare lo spazio, tanto nei rivestimenti quanto negli arredi, e la scelta sui materiali è in linea con la funzione dell’ambiente.
Guarda altre foto di Scale
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Il secondo livello, infatti, è interamente dedicato al relax e, per rendere l’atmosfera calda e accogliente, inserire un materiale caldo come il legno è stata quasi una scelta obbligata.
Parquet: Fiemme 3000
Parquet: Fiemme 3000
Anche qui, agli elementi di famiglia come la cassettiera, sono stati affiancati dettagli contemporanei e di stili diversi, come i tessuti scandinavi scelti per i cuscini.
In fondo alla sala, la zona dedicata al ricovero delle piante nei mesi freddi. Piante che, invece, in primavera ed estate arredano l’ampia terrazza.
In fondo alla sala, la zona dedicata al ricovero delle piante nei mesi freddi. Piante che, invece, in primavera ed estate arredano l’ampia terrazza.
Distribuito su 47 m² , lo spazio all’aperto diventa non solo un ampliamento della superficie residenziale e degli ambienti per il relax, ma anche un modo per sottolineare uno dei principali temi di progetto: la stretta relazione fra l’architettura e il paesaggio trentino circostante.
Nella nostra rubrica Le Case di Houzz proponiamo interessanti progetti dei professionisti di Houzz. Se vuoi mostrarci il tuo lavoro, carica le foto sul tuo profilo Houzz e invia il link insieme a una breve descrizione del progetto a redazione@houzz.com. Ove decidessimo di pubblicare il tuo lavoro, ti contatteremo al più presto.
Nella nostra rubrica Le Case di Houzz proponiamo interessanti progetti dei professionisti di Houzz. Se vuoi mostrarci il tuo lavoro, carica le foto sul tuo profilo Houzz e invia il link insieme a una breve descrizione del progetto a redazione@houzz.com. Ove decidessimo di pubblicare il tuo lavoro, ti contatteremo al più presto.
Colpo d’occhio
Chi ci abita: una famiglia con due figli piccoli
Dove: Trento
Superficie: 95 m² interni, 47 m² esterni
Anno di costruzione: 2017
Architetto: Burnazzi Feltrin Architetti
Costo: circa 80 mila euro che comprendono il progetto di interior design, gli arredi su misura e il vano scala
Il particolare interessante: ogni elemento della scala è stato studiato per rispondere a esigenze funzionali: dal lato rivolto verso la cucina integra il volume dei pensili e degli elettrodomestici; dal lato rivolto verso l’ingresso comprende una scarpiera. Il sottoscala, quindi, non è spazio sprecato ma multiuso.