My Houzz: 9 Anni per Rendere una Fattoria la Casa dei Sogni
Nove anni di lavori, creatività e un po’ di pazienza: una famiglia svedese ha trasformato la casa di campagna nel suo rifugio ideale
Benvenuti a Svanvik, bellissimo paesino sulla costa occidentale della Svezia, dove la casa dei sogni degli Stenberg, una famiglia del posto, è finalmente quasi finita. La costruzione, originariamente una specie di rudere, è stata ristrutturata con molto amore da Anna – che per ben vent’anni ha servito l’esercito svedese come ufficiale della cavalleria – e da suo marito Patric. Dopo due decadi di servizio militare, e consapevole di nutrire una grande passione per il design e l’architettura dei giardini, Anna ha maturato l’idea di dedicarsi a una nuova attività e di trasformare il suo interesse in qualcosa che non fosse soltanto un semplice hobby.
«Da sempre corro in aiuto degli amici che devono rimettere mano a bagni e cucine nelle proprie abitazioni, e fin da quando ero giovane amo rivoluzionare di tanto in tanto casa mia», racconta Anna. «Ma tutto questo è diventato realtà soltanto nel momento in cui ho osato pensare seriamente all’idea di cambiare mestiere e di lavorare quotidianamente con l’arredamento. Non è stato per niente facile. Non sapevo se sarei stata in grado di fare il grande salto, anche se ero certa che mi sarebbe piaciuto farlo». Il suo viaggio è cominciato così.
«Da sempre corro in aiuto degli amici che devono rimettere mano a bagni e cucine nelle proprie abitazioni, e fin da quando ero giovane amo rivoluzionare di tanto in tanto casa mia», racconta Anna. «Ma tutto questo è diventato realtà soltanto nel momento in cui ho osato pensare seriamente all’idea di cambiare mestiere e di lavorare quotidianamente con l’arredamento. Non è stato per niente facile. Non sapevo se sarei stata in grado di fare il grande salto, anche se ero certa che mi sarebbe piaciuto farlo». Il suo viaggio è cominciato così.
Anna ha fatto i disegni, si è occupata dell’imbiancatura e ha gestito il budget, mentre Patric, che è dotato di qualche nozione di falegnameria, ha costruito con le sue mani quanto poteva. Otto anni dopo l’acquisto della casa, nel frattempo, la famiglia si è allargata, con l’arrivo di due bambine, Emma e Julia. E la casa è cresciuta assieme a loro.
«Quando ci siamo trasferiti, gli ex proprietari avevano lasciato alle loro spalle praticamente tutto quello che avevano in casa. Abbiamo impiegato settimane a pulire tutto, facendo avanti e indietro dalla discarica. Però abbiamo trovato anche un sacco di cose interessanti: tuttora abbiamo un sacco di bellissimi mobili vecchi, per i quali devo ancora trovare la giusta collocazione».
In sala, su una parete, sono appesi in bella mostra uno specchio e una serie di cornici, che Anna ha trovato in nicchie e angoli vari della vecchia casa. La lampada da terra è stata scovata in una bottega dell’usato, il lampadario di cristallo è un pezzo vintage e la lampadina è stata acquistata da PR Home. L’illustrazione con il volatile è di Emma von Brömssen.
«Quando ci siamo trasferiti, gli ex proprietari avevano lasciato alle loro spalle praticamente tutto quello che avevano in casa. Abbiamo impiegato settimane a pulire tutto, facendo avanti e indietro dalla discarica. Però abbiamo trovato anche un sacco di cose interessanti: tuttora abbiamo un sacco di bellissimi mobili vecchi, per i quali devo ancora trovare la giusta collocazione».
In sala, su una parete, sono appesi in bella mostra uno specchio e una serie di cornici, che Anna ha trovato in nicchie e angoli vari della vecchia casa. La lampada da terra è stata scovata in una bottega dell’usato, il lampadario di cristallo è un pezzo vintage e la lampadina è stata acquistata da PR Home. L’illustrazione con il volatile è di Emma von Brömssen.
«Non saprei più dire dove, ma da qualche parte abbiamo trovato due vecchi pannelli di marmo, che per un po’ non ho avuto idea di come usare. Poi un bel giorno sono diventati i nostri comodini da letto, fissati alle porte del guardaroba!»
La testata del letto in legno decorata è di Patric e proviene da una casa da lui abitata in precedenza. La biancheria del letto è di Ellos.
Cesto: Afroart
La testata del letto in legno decorata è di Patric e proviene da una casa da lui abitata in precedenza. La biancheria del letto è di Ellos.
Cesto: Afroart
Le pareti rivestite in legno dell’ingresso della cucina sono state dipinte di un grigio tenue che ben si combina con i toni crema del resto della casa. «Abbiamo cercato di creare un’atmosfera armoniosa che pervadesse tutti gli ambienti».
«Il nostro principio guida è stato quello di usare materiali naturali, rustici e sostenibili. Ma non posso dire di potermi incasellare dentro uno stile in particolare, di tanto in tanto mi piace rimescolare le acque», racconta la fantasiosa Anna. «L’arredamento di interni e l’architettura dei giardini mi piacciono da morire, non potrei mai avere gusti troppo definiti».
Il lampadario della cucina è un vecchio pezzo di Fagerhult. Il tavolo è stato acquistato in un mercatino; il pavimento è in pietra.
«Il nostro principio guida è stato quello di usare materiali naturali, rustici e sostenibili. Ma non posso dire di potermi incasellare dentro uno stile in particolare, di tanto in tanto mi piace rimescolare le acque», racconta la fantasiosa Anna. «L’arredamento di interni e l’architettura dei giardini mi piacciono da morire, non potrei mai avere gusti troppo definiti».
Il lampadario della cucina è un vecchio pezzo di Fagerhult. Il tavolo è stato acquistato in un mercatino; il pavimento è in pietra.
Nello studio al primo piano, una bella finestra apre sul magnifico prato davanti alla casa. «Dopo ore passate al computer, a fare disegni e calcoli al millimetro, alzare lo sguardo su questa distesa verde ti dà un immenso senso di pace», racconta Anna.
Il baule vicino alla scrivania in legno apparteneva al prozio di Patric da parte di madre. «Lo zio Henning era un vero avventuriero», racconta il padrone di casa. «Ha viaggiato in Russia ed è andato in America durante la febbre dell’oro. Si narra che questa cassa ne abbia viste di cotte e di crude».
Carta da parati: Borastapeter; tessuto con motivo a quadri: Modesto.se
Il baule vicino alla scrivania in legno apparteneva al prozio di Patric da parte di madre. «Lo zio Henning era un vero avventuriero», racconta il padrone di casa. «Ha viaggiato in Russia ed è andato in America durante la febbre dell’oro. Si narra che questa cassa ne abbia viste di cotte e di crude».
Carta da parati: Borastapeter; tessuto con motivo a quadri: Modesto.se
Accanto alla casa della coppia c’è un fienile, che fino agli anni Settanta ospitava dei cavalli. Così, in un angolo della loro sala da pranzo, i due padroni di casa hanno ricavato una nicchia che ospita le porte di questa vecchia stalla. «Penso sia normale impiegare tanto tempo a creare una casa. E questo è ancora più vero per una casa destinata a durare per sempre», dice Anna. «Non amo riempirmi di mobili, quindi tendo a pensarci bene, prima di decidere che cosa voglio».
Sedie: Tre Sekel
Sedie: Tre Sekel
La cucina, rivestita di candide piastrelle diamantate, ha dei bellissimi fornelli d’epoca ancora funzionanti. «Credo sia importante essere in grado di sopravvivere anche senza elettricità e acqua corrente», dice Anna. «Quando in Svezia abbiamo avuto due disastrose ondate di maltempo, ero in servizio nelle zone più colpite, e in quell’occasione ho avuto modo di constatare quanti danni si può arrivare a dover affrontare se non si è preparati. Noi abbiamo un nostro pozzo e una cucina a legna, e la cosa, qui in aperta campagna, ci rassicura molto».
Gran parte dell’edificio è stato progettato e sistemato da Anna e Patric. Il fienile ospita il laboratorio dove lui si dedica a tutti i suoi lavori di falegnameria e bricolage mentre lei prende le misure e disegna. «La prima domanda che mi pongo tutte le volte è: “Qual è il nostro obiettivo, che cosa vogliamo?” Così, partendo da questi riferimenti, raccolgo nella mente idee e stimoli di ogni tipo e finalmente parto con disegni e schizzi».
«I progetti sono nati uno dopo l’altro», racconta Anna, riferendosi alle varie fasi della ristrutturazione. «L’anno scorso abbiamo cominciato a ricostruire il fienile in garage, e a giorni i lavori saranno terminati. L’estate in arrivo sarà il primo periodo di vacanza senza opere in corso, e la cosa quasi mi agita. Ma sono certa che ci inventeremo qualcosa».
«I progetti sono nati uno dopo l’altro», racconta Anna, riferendosi alle varie fasi della ristrutturazione. «L’anno scorso abbiamo cominciato a ricostruire il fienile in garage, e a giorni i lavori saranno terminati. L’estate in arrivo sarà il primo periodo di vacanza senza opere in corso, e la cosa quasi mi agita. Ma sono certa che ci inventeremo qualcosa».
I vari cantieri sono stati aperti uno dietro l’altro, e i diversi progetti sono stati realizzati nel corso di quasi otto anni. «Penso che il segreto sia di concentrarsi su una cosa alla volta e di chiarirsi bene in testa che cosa si vuole… dopodiché si deve attraversare il tunnel, affrontare il momento in cui ti trovi nel bel mezzo dei lavori. Ma dopo il buio arriva sempre la luce, e tutti i pezzi tornano insieme. Da questo punto di vista, io e Patric siamo simili, siamo entrambi molto disciplinati».
«Le mensole le ho fatte io», racconta la poliedrica padrona di casa. «Su delle tavole di legno ho applicato cinghie in pelle che avevo appositamente ordinato dalla Lapponia».
Il tappeto orientale della sala è stato ereditato dalla nonna di Anna, mentre il tavolo è stato lasciato in casa dai proprietari precedenti. I divani sono stati ringiovaniti con nuove coperture, acquistate presso Bemz, un’azienda svedese.
Divani: Ektorp di Ikea; cuscini: PR Home e H&M Home
Divani: Ektorp di Ikea; cuscini: PR Home e H&M Home
Il tappeto in soggiorno è un regalo, e la poltrona è un modello disegnato rispettando i dettami dell’ecosostenibilità per Ire Mobel, un’azienda produttrice di mobili svedese. Il vecchio tavolo che si vede sullo sfondo è stato lasciato ad Anna da suo nonno.
«Da piccola andavo a cavallo», racconta Anna. «E oggi ci ritroviamo nella proprietà una vecchia stalla per i cavalli. Anche mio nonno ne aveva una, e proprio lì teneva questo tavolo, regalo di mia nonna». Così, attraversando più vite e luoghi, la storia di un mobile continua…
Poltrona: Hanna di Emma Olbers
«Da piccola andavo a cavallo», racconta Anna. «E oggi ci ritroviamo nella proprietà una vecchia stalla per i cavalli. Anche mio nonno ne aveva una, e proprio lì teneva questo tavolo, regalo di mia nonna». Così, attraversando più vite e luoghi, la storia di un mobile continua…
Poltrona: Hanna di Emma Olbers
Qui vediamo le due bambine di casa, Julia ed Emma, che siedono di fronte all’area gioco e al capanno degli attrezzi. La decisione di Anna di lasciare l’esercito ha significato per lei cambiare completamente settore e studiare da progettista di giardini.
«Nella progettazione delle aree verdi, spendo molte energie nel raccogliere più informazioni possibili e nel pianificare tutto nel dettaglio. Probabilmente tuttora sono condizionata dalla mia professione precedente: mi piace avere sotto controllo e prevedere tutto», ammette Anna. «Quando mi occupo di interni, invece, tengo ben salda in mente l’immagine dell’obiettivo finale e, per quanto riguarda lo stile, mi abbandono al flusso delle emozioni».
«Nella progettazione delle aree verdi, spendo molte energie nel raccogliere più informazioni possibili e nel pianificare tutto nel dettaglio. Probabilmente tuttora sono condizionata dalla mia professione precedente: mi piace avere sotto controllo e prevedere tutto», ammette Anna. «Quando mi occupo di interni, invece, tengo ben salda in mente l’immagine dell’obiettivo finale e, per quanto riguarda lo stile, mi abbandono al flusso delle emozioni».
«Questa sedia me l’ha regalata mio nonno. È stato ministro per molti anni, e una volta, negli anni Settanta, il Presidente del Messico gli ha regalato un set di bellissime sedie».
Pavimento: serie Marmoleum di Forbo
Pavimento: serie Marmoleum di Forbo
«Se mi guardo indietro, provare a lavorare con l’architettura di interni e dei giardini e fondare una mia società è stata assolutamente la scelta più giusta per me. Sono giunta alla conclusione che la nostra casa è una delle cose più importanti che abbiamo nella vita».
«È così importante essere in un ambiente che ci fa sentire bene, dove abbiamo la possibilità di esprimerci. E io ho potuto farlo, grazie al mio cambio di lavoro, ma anche grazie a quell’impulso improvviso dentro alla buca durante la mia esercitazione nove anni fa. Ora finalmente mi sarò stabilita in un posto e cercherò di godermelo… prima di ricominciare a tamburellare con le dita, pronta a mettere in pista un nuovo progetto».
Vasi in ottone: House Doctor di Modesto.se
Nella nostra rubrica My Houzz proponiamo interessanti e originali abitazioni di proprietari di case e inquilini. Se vuoi partecipare, inviaci alcune foto dell’abitazione insieme a una breve descrizione a redazione@houzz.com. Ove decidessimo di fotografare in esclusiva la tua casa, ti contatteremo al più presto.
Altro
Parla l’Esperto: To Do List per Ristrutturare Casa con Successo
«È così importante essere in un ambiente che ci fa sentire bene, dove abbiamo la possibilità di esprimerci. E io ho potuto farlo, grazie al mio cambio di lavoro, ma anche grazie a quell’impulso improvviso dentro alla buca durante la mia esercitazione nove anni fa. Ora finalmente mi sarò stabilita in un posto e cercherò di godermelo… prima di ricominciare a tamburellare con le dita, pronta a mettere in pista un nuovo progetto».
Vasi in ottone: House Doctor di Modesto.se
Nella nostra rubrica My Houzz proponiamo interessanti e originali abitazioni di proprietari di case e inquilini. Se vuoi partecipare, inviaci alcune foto dell’abitazione insieme a una breve descrizione a redazione@houzz.com. Ove decidessimo di fotografare in esclusiva la tua casa, ti contatteremo al più presto.
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Chi ci abita: Anna e Patric Stenberg, con le loro figlie Emma, 6 anni, e Julia, 5 anni
Dove: Svanvik, a nord di Karlsborg (nei pressi del Lago Vättern), Svezia
Superficie: 180 m²
La circostanza nella quale Anna e Patric hanno trovato la loro casa ideale è abbastanza particolare. «Ero un capitano della cavalleria, e per un addestramento ho dovuto recarmi per qualche settimana nel sud della Svezia», ricorda Anna. «Un giorno, durante un’esercitazione, mi trovavo dentro una buca e all’improvviso ho sentito il desiderio impellente di guardare sul mio cellulare l’elenco delle case disponibili sul mercato. L’avevo trovata… La mia casa dei sogni era in vendita!».
La “casa perfetta” della coppia è una fattoria con stalla annessa, che da un lato apre sulla casa dei vicini e dall’altro si affaccia su un grande prato. «La costruzione risale al 1939 ed è stata ristrutturata due volte, prima negli anni Settanta e poi negli anni Novanta», spiega Anna. Appena acquistata la proprietà, lei e il marito hanno subito dato il via a un grande progetto di ripristino. «I primi due anni ci siamo occupati di tutto quello che aveva a che fare con idraulica, servizi igienici e riscaldamento geotermico, e ci siamo concentrati su cucina e bagno», ricorda la padrona di casa.
I mobili di questa cucina, che è stata tutta risistemata, sono di Ikea, anche se Anna e Patric ci hanno messo il loro zampino. «In una piccola segheria della zona ci siamo procurati del legno, con il quale abbiamo rifatto tutti gli zoccoli, le prese, le rifiniture e le maniglie», spiega Anna. Il ripiano sembra di marmo, ma in realtà è di granito. «Siamo riusciti a realizzare la cucina che avevamo sempre desiderato senza per questo ritrovarci al verde. Sono molto contenta, la nostra resta comunque una cucina moderna, anche se ormai ha quasi dieci anni», commenta soddisfatta.