Guida Houzz: I Segreti delle Piante Aromatiche
Dal giardino, all’orto e al balcone fino alla cucina o all’armadietto dei rimedi: le piante aromatiche sono indispensabili
Le aromatiche hanno sviluppato il loro odore acuto e il loro sapore come meccanismo biologico di protezione nei confronti di animali erbivori. È quindi un sistema dissuasorio, dissimile a quello del profumo, che invece attrae gli insetti impollinatori. Molte piante, come il rosmarino, la lavanda, il ginepro, secernono una resina che le protegge anche dalla forte insolazione, oltre ad essere sgradita alle mandrie.
L’Essere Umano, con la sua inventiva prometeica, ha tratto ogni possibile beneficio da olii e aromi che si possono ricavare da questo gruppo di piante. Oltre che essere indispensabili in cucina, molte hanno proprietà benefiche e terapeutiche, o vengono usate per scacciare gli insetti sgraditi e per allungare i tempi di durata del profumo della biancheria (è il caso della lavanda).
L’Essere Umano, con la sua inventiva prometeica, ha tratto ogni possibile beneficio da olii e aromi che si possono ricavare da questo gruppo di piante. Oltre che essere indispensabili in cucina, molte hanno proprietà benefiche e terapeutiche, o vengono usate per scacciare gli insetti sgraditi e per allungare i tempi di durata del profumo della biancheria (è il caso della lavanda).
Colori di fiori e fogliame
Molte aromatiche appartengono alla famiglia delle Labiateae/Lamiaceae, che è rinomata per i fiori di colori variabili tra il lilla, il viola e il ciclamino. La Lavanda stoechas (in foto) esce in questi anni da un tunnel di oblio, inspiegabile data la sua bellezza. È pur vero che è meno acutamente profumata della L. angustifolia (nella foto precedente), ma la particolarità del fiore compensa.
Le aromatiche stanno molto bene piantate assieme, i fiorellini violetti si accompagnano magnificamente al color giallo limoncino dell’origano dorato (Origanum vulgare ‘Aureum’). A riprova che si possono creare aiole bellissime solo con piante aromatiche.
Molte aromatiche appartengono alla famiglia delle Labiateae/Lamiaceae, che è rinomata per i fiori di colori variabili tra il lilla, il viola e il ciclamino. La Lavanda stoechas (in foto) esce in questi anni da un tunnel di oblio, inspiegabile data la sua bellezza. È pur vero che è meno acutamente profumata della L. angustifolia (nella foto precedente), ma la particolarità del fiore compensa.
Le aromatiche stanno molto bene piantate assieme, i fiorellini violetti si accompagnano magnificamente al color giallo limoncino dell’origano dorato (Origanum vulgare ‘Aureum’). A riprova che si possono creare aiole bellissime solo con piante aromatiche.
Erba cipollina
Praticamente sconosciuta fino a pochi anni fa, l’erba cipollina è stata introdotta per via del suo gradevole sapore, ma in molti ne apprezzano il fiore color rosa-lilla e l’abbondante fioritura.
È in sé molto bella a vedersi, ma coltivata in una bordura mista con piante da fiore, come margherite, rose, bulbi, è insuperabile.
Detesta il ristagno e a dispetto della sua apparenza, un po’ d’ombra le giova, specie in climi con estati torride, dove fatica a fiorire con abbondanza e continuità.
Praticamente sconosciuta fino a pochi anni fa, l’erba cipollina è stata introdotta per via del suo gradevole sapore, ma in molti ne apprezzano il fiore color rosa-lilla e l’abbondante fioritura.
È in sé molto bella a vedersi, ma coltivata in una bordura mista con piante da fiore, come margherite, rose, bulbi, è insuperabile.
Detesta il ristagno e a dispetto della sua apparenza, un po’ d’ombra le giova, specie in climi con estati torride, dove fatica a fiorire con abbondanza e continuità.
Finocchio
Non a tutti piace l’odore del finocchio, ma a coloro ai quali piace non ne possono più fare a meno.
Le qualità depurative dell’intera pianta e dei semi in particolare, la rendono indispensabile sul vostro “scaffale dei rimedi” in caso di cattiva digestione. Se ne può fare un semplice infuso, come anche liquori e decotti.
In cucina è associato alla cottura di carni rosse e grasse, mentre i sommelier lo conoscono bene per via della famosa parabola del vino, dalla quale deriva il termine “infinocchiare” (si narra che quando un oste voleva rifilare un vino non eccelso a dei clienti, prima offriva loro del finocchio per camuffarne il sapore, NdR).
In giardino è un po’ più complicato da usare senza che assuma un aspetto trasandato, poiché tende naturalmente a coricarsi e piegarsi. Quindi è bene inframmezzarlo a cespugli di media altezza, compatti, che lo possano sostenere. In alternativa usate, in ombra, un’altra magnifica apiacea conosciuta per le sue proprietà erboristiche: l’Angelica.
Non a tutti piace l’odore del finocchio, ma a coloro ai quali piace non ne possono più fare a meno.
Le qualità depurative dell’intera pianta e dei semi in particolare, la rendono indispensabile sul vostro “scaffale dei rimedi” in caso di cattiva digestione. Se ne può fare un semplice infuso, come anche liquori e decotti.
In cucina è associato alla cottura di carni rosse e grasse, mentre i sommelier lo conoscono bene per via della famosa parabola del vino, dalla quale deriva il termine “infinocchiare” (si narra che quando un oste voleva rifilare un vino non eccelso a dei clienti, prima offriva loro del finocchio per camuffarne il sapore, NdR).
In giardino è un po’ più complicato da usare senza che assuma un aspetto trasandato, poiché tende naturalmente a coricarsi e piegarsi. Quindi è bene inframmezzarlo a cespugli di media altezza, compatti, che lo possano sostenere. In alternativa usate, in ombra, un’altra magnifica apiacea conosciuta per le sue proprietà erboristiche: l’Angelica.
Alloro
Tradizionalmente usato in abbinamento con gli arrosti, ma anche con zuppe di legumi, specie in alcune zone d’Italia, non tutti sanno che dell’alloro si fa un liquore digestivo, ottimo anche come bagna per il pan di Spagna.
Nel tempo diventa un albero di notevoli dimensioni, ma la crescita è comunque lentissima, tanto che un albero di dieci metri può essere centenario, tant’è che gli esemplari di queste dimensioni non sono diffusi.
Ha l’abitudine di disseminarsi in modo spontaneo attraverso i semi contenuti nelle bacche, ma per prendere le piantine così nate dovete scavare un po’ in profondità, perché l’apparato radicale tende ad andare giù profondo sin da giovanissimo.
Crea un’ombra fitta al piede, ma piuttosto secca, gradevole in estate, quando le zaffate di vento portano il suo meraviglioso profumo. Purtroppo però è quel genere di arbusto che non ama la compagnia e tutto quello che viene piantato accanto tende a seccare.
Tradizionalmente usato in abbinamento con gli arrosti, ma anche con zuppe di legumi, specie in alcune zone d’Italia, non tutti sanno che dell’alloro si fa un liquore digestivo, ottimo anche come bagna per il pan di Spagna.
Nel tempo diventa un albero di notevoli dimensioni, ma la crescita è comunque lentissima, tanto che un albero di dieci metri può essere centenario, tant’è che gli esemplari di queste dimensioni non sono diffusi.
Ha l’abitudine di disseminarsi in modo spontaneo attraverso i semi contenuti nelle bacche, ma per prendere le piantine così nate dovete scavare un po’ in profondità, perché l’apparato radicale tende ad andare giù profondo sin da giovanissimo.
Crea un’ombra fitta al piede, ma piuttosto secca, gradevole in estate, quando le zaffate di vento portano il suo meraviglioso profumo. Purtroppo però è quel genere di arbusto che non ama la compagnia e tutto quello che viene piantato accanto tende a seccare.
Melissa
Forse non tra le aromatiche più amate e conosciute, la melissa è più che altro usata come rimedio erboristico per le sue proprietà rilassanti. Ma oltre ad essere una buona alternativa alla camomilla, o a rinfrescare i cocktail estivi con un delicato sapore di menta, la melissa è molto graziosa in giardino, per il suo fogliame soffice e il portamento naturalmente arrotondato e pulvinato.
Qualche volta definita “noiosa” o un po’ rudemente: “buona per fare il compost profumato”, si può certamente dire che è una pianta estremamente affidabile e in grado di far verdeggiare una zona in ombra asciutta, che per molti giardinieri è una situazione difficile da risolvere. Raccomandabile anche nelle composizioni di piante in vaso, o in punti di passaggio o dove ci sia calpestio: le foglie infatti sono molto aromatiche se schiacciate o strofinate.
Forse non tra le aromatiche più amate e conosciute, la melissa è più che altro usata come rimedio erboristico per le sue proprietà rilassanti. Ma oltre ad essere una buona alternativa alla camomilla, o a rinfrescare i cocktail estivi con un delicato sapore di menta, la melissa è molto graziosa in giardino, per il suo fogliame soffice e il portamento naturalmente arrotondato e pulvinato.
Qualche volta definita “noiosa” o un po’ rudemente: “buona per fare il compost profumato”, si può certamente dire che è una pianta estremamente affidabile e in grado di far verdeggiare una zona in ombra asciutta, che per molti giardinieri è una situazione difficile da risolvere. Raccomandabile anche nelle composizioni di piante in vaso, o in punti di passaggio o dove ci sia calpestio: le foglie infatti sono molto aromatiche se schiacciate o strofinate.
Cilantro (Coriandrum sativum in foglia)
Se cercate il termine “cilantro” sul web, noterete che poche aromatiche dividono così nettamente le persone. O lo si ama o lo si odia, un po’ come l’anice. In Italia non è molto usato, ed è un peccato, perciò vi suggeriamo di seminarlo o chiederlo al vostro vivaista.
La parola “cilantro” indica la parte aerea della pianta, mentre “coriandolo” indica i semi. I sapori sono molto differenti tra loro e non possono essere invertiti (cioè usare le foglie al posto dei semi, e viceversa).
Appartenendo alla famiglia delle Apiaceae, è molto simile come foglia e dimensioni al prezzemolo, che però è più rigido e verde. Il sapore è pungente e si abbina a tutto, dal pesce agli arrosti, fino alle bibite e all’insalata fresca. Il noto cuoco Jamie Oliver ne fa un uso molto abbondante nelle sue incredibili insalate.
In giardino il fogliame soffice e delicato può accompagnare molte piccole piante da fiore, soprattutto quelle che gradiscono terreno asciutto e drenato, come i garofani, il Pelargonium peltatum, la Callibrachoa, la Portulaca.
Se cercate il termine “cilantro” sul web, noterete che poche aromatiche dividono così nettamente le persone. O lo si ama o lo si odia, un po’ come l’anice. In Italia non è molto usato, ed è un peccato, perciò vi suggeriamo di seminarlo o chiederlo al vostro vivaista.
La parola “cilantro” indica la parte aerea della pianta, mentre “coriandolo” indica i semi. I sapori sono molto differenti tra loro e non possono essere invertiti (cioè usare le foglie al posto dei semi, e viceversa).
Appartenendo alla famiglia delle Apiaceae, è molto simile come foglia e dimensioni al prezzemolo, che però è più rigido e verde. Il sapore è pungente e si abbina a tutto, dal pesce agli arrosti, fino alle bibite e all’insalata fresca. Il noto cuoco Jamie Oliver ne fa un uso molto abbondante nelle sue incredibili insalate.
In giardino il fogliame soffice e delicato può accompagnare molte piccole piante da fiore, soprattutto quelle che gradiscono terreno asciutto e drenato, come i garofani, il Pelargonium peltatum, la Callibrachoa, la Portulaca.
Cymbopogon citratus
Anche tra gli appassionati di giardinaggio insiste una forte confusione sulla citronella. Molti sono convinti che sia un arbusto, la Lippia citrodora, non bellissimo ma dal fogliame così profumato che vale senza dubbio la pena di coltivarla. In realtà la vera citronella è una graminacea, e si chiama Cymbopogon citratus. Arriva ad una certa altezza (anche un metro), ma non è aggraziatissima, tende ad afflosciarsi, e le foglie nastriformi a spezzarsi più volte. Ma questo è un dato assolutamente marginale rispetto alle sue ben note qualità.
In giardino collocatela all’entrata e in più punti lungo percorsi e camminamenti, o dove sia frequente il passaggio. Nascondetela tra una pianta e l’altra se il suo aspetto un po’ da erbaccia non vi piace, e ricordate che per sprigionare il suo intenso profumo deve essere strofinata e calpestata. Quindi il semplice collocarla vicino alla finestra della camera da letto non sarà una barriera efficace contro le zanzare.
I metodi per estrarne il prezioso profumo sono tanti e in rete ci sono molti tutorial.
Anche tra gli appassionati di giardinaggio insiste una forte confusione sulla citronella. Molti sono convinti che sia un arbusto, la Lippia citrodora, non bellissimo ma dal fogliame così profumato che vale senza dubbio la pena di coltivarla. In realtà la vera citronella è una graminacea, e si chiama Cymbopogon citratus. Arriva ad una certa altezza (anche un metro), ma non è aggraziatissima, tende ad afflosciarsi, e le foglie nastriformi a spezzarsi più volte. Ma questo è un dato assolutamente marginale rispetto alle sue ben note qualità.
In giardino collocatela all’entrata e in più punti lungo percorsi e camminamenti, o dove sia frequente il passaggio. Nascondetela tra una pianta e l’altra se il suo aspetto un po’ da erbaccia non vi piace, e ricordate che per sprigionare il suo intenso profumo deve essere strofinata e calpestata. Quindi il semplice collocarla vicino alla finestra della camera da letto non sarà una barriera efficace contro le zanzare.
I metodi per estrarne il prezioso profumo sono tanti e in rete ci sono molti tutorial.
Issopo
Poco conosciuto e davvero a torto, l’issopo è una delle aromatiche più belle. Confonde chi non ha un occhio allenato per la sua somiglianza con la salvia, ma il suo odore è decisamente diverso, più campestre ed erbaceo, il sapore è leggermente asprigno e amarognolo. È infatti usato per aromatizzare liquori e alcolici.
Amatissimo dalle api, è sicuramente una pianta adatta sia al giardino che all’orto. In giardino coltivatelo come la Salvia farinacea, in masse di molti esemplari, per creare un effetto “lago”. Il suo difetto principale è di non durare molto, quindi è bene riseminarlo ogni due anni, anche a dimora.
Poco conosciuto e davvero a torto, l’issopo è una delle aromatiche più belle. Confonde chi non ha un occhio allenato per la sua somiglianza con la salvia, ma il suo odore è decisamente diverso, più campestre ed erbaceo, il sapore è leggermente asprigno e amarognolo. È infatti usato per aromatizzare liquori e alcolici.
Amatissimo dalle api, è sicuramente una pianta adatta sia al giardino che all’orto. In giardino coltivatelo come la Salvia farinacea, in masse di molti esemplari, per creare un effetto “lago”. Il suo difetto principale è di non durare molto, quindi è bene riseminarlo ogni due anni, anche a dimora.
Immancabile menta
Anche la menta, come la liquirizia, conta amatori e “odiatori”. Chi la ama la mette dappertutto, dalla salsa per la carne e il pesce, al soffritto, alle bibite.
Ne esistono più di venti specie e numerose cultivar. La più coltivata è la Mentha x piperita f. citrata, dall’inconfondibile aroma fresco e balsamico; è la cosiddetta peppermint americana. Mentre la Mentha spicata (M. viridis) è la “menta romana”, la spearmint. Molto diffuse sono anche la M. pulegium e la M. aquatica, che può essere usata per consolidare in bordo fangoso o coltivata in zone sempre umide o sottoposte a periodiche inondazioni. La cultivar più bella è forse la M. suaveolens ‘Variegata’, che ha un profumo davvero soave, come il nome della specie indica.
Tutte le specie amano una certa umidità del suolo, alcune tollerano anche un po’ d’ombra, ma crescono meglio in zona con luce parziale e terreno fresco.
Anche la menta, come la liquirizia, conta amatori e “odiatori”. Chi la ama la mette dappertutto, dalla salsa per la carne e il pesce, al soffritto, alle bibite.
Ne esistono più di venti specie e numerose cultivar. La più coltivata è la Mentha x piperita f. citrata, dall’inconfondibile aroma fresco e balsamico; è la cosiddetta peppermint americana. Mentre la Mentha spicata (M. viridis) è la “menta romana”, la spearmint. Molto diffuse sono anche la M. pulegium e la M. aquatica, che può essere usata per consolidare in bordo fangoso o coltivata in zone sempre umide o sottoposte a periodiche inondazioni. La cultivar più bella è forse la M. suaveolens ‘Variegata’, che ha un profumo davvero soave, come il nome della specie indica.
Tutte le specie amano una certa umidità del suolo, alcune tollerano anche un po’ d’ombra, ma crescono meglio in zona con luce parziale e terreno fresco.
Timo
Poche piante hanno la versatilità orticola del timo, che passa facilmente dalla medicina erboristica ai fornelli di cucina, al giardino e all’orto. Il suo aroma ne fa una delle piante più usate in cucina assieme all’origano, indispensabile per la cucina mediterranea. L’olio essenziale contenuto ha proprietà balsamiche, espettoranti, disinfettanti e antinfiammatorie, oltre a dare una gradevole tisana. È molto usato per le infezioni del cavo orale e delle vie urinarie.
In giardino però bisogna fare una distinzione tra il timo comune (Thymus vulgaris), spesso confuso con l’origano, e il timo serpillo (Thymus serpillum, in foto). Il primo va coltivato come l’origano, meglio se non in bordura, poiché tende a lignificare alla base. Il secondo invece è la pianta coprisuolo per eccellenza. Immancabile tra le fessure delle rocce o in un giardino roccioso, o come decombente in cassette da balcone o in vasi sospesi. Poche tra le piante in coltivazione hanno un range così ampio e un’adattabilità così veloce.
Naturalmente, per entrambe le specie, si consiglia terreno povero, asciutto e ben drenato.
Poche piante hanno la versatilità orticola del timo, che passa facilmente dalla medicina erboristica ai fornelli di cucina, al giardino e all’orto. Il suo aroma ne fa una delle piante più usate in cucina assieme all’origano, indispensabile per la cucina mediterranea. L’olio essenziale contenuto ha proprietà balsamiche, espettoranti, disinfettanti e antinfiammatorie, oltre a dare una gradevole tisana. È molto usato per le infezioni del cavo orale e delle vie urinarie.
In giardino però bisogna fare una distinzione tra il timo comune (Thymus vulgaris), spesso confuso con l’origano, e il timo serpillo (Thymus serpillum, in foto). Il primo va coltivato come l’origano, meglio se non in bordura, poiché tende a lignificare alla base. Il secondo invece è la pianta coprisuolo per eccellenza. Immancabile tra le fessure delle rocce o in un giardino roccioso, o come decombente in cassette da balcone o in vasi sospesi. Poche tra le piante in coltivazione hanno un range così ampio e un’adattabilità così veloce.
Naturalmente, per entrambe le specie, si consiglia terreno povero, asciutto e ben drenato.
Monarda
La famiglia delle Labiateae/Lamiaceae è stata particolarmente dotata dalla natura di piante aromatiche. Rosmarino, salvia, lavanda, issopo, menta, timo e molte altre, appartengono a questa famiglia.
Il falso bergamotto (Monarda citriodora) è detta anche “falso tè”. Questo errore deriva dal fatto che una nota miscela di tè è aromatizzata al bergamotto (il noto Earl Grey).
La Monarda (in foto Monarda fistulosa) dà un’ottima tisana, più gradevole che curativa ed è molto rinfrescante se lasciata freddare in frigo, dolcificata a piacere con foglie di Stevia. In giardino ha un aspetto un po’ scompigliato, che non piace a tutti. La sua aria campagnola trova migliore collocazione nei giardini un po’ country o in stile cottage, oppure nelle zone più lontane dalla casa, in mezzo al prato incolto.
La famiglia delle Labiateae/Lamiaceae è stata particolarmente dotata dalla natura di piante aromatiche. Rosmarino, salvia, lavanda, issopo, menta, timo e molte altre, appartengono a questa famiglia.
Il falso bergamotto (Monarda citriodora) è detta anche “falso tè”. Questo errore deriva dal fatto che una nota miscela di tè è aromatizzata al bergamotto (il noto Earl Grey).
La Monarda (in foto Monarda fistulosa) dà un’ottima tisana, più gradevole che curativa ed è molto rinfrescante se lasciata freddare in frigo, dolcificata a piacere con foglie di Stevia. In giardino ha un aspetto un po’ scompigliato, che non piace a tutti. La sua aria campagnola trova migliore collocazione nei giardini un po’ country o in stile cottage, oppure nelle zone più lontane dalla casa, in mezzo al prato incolto.
Insieme o da sole?
Le aromatiche si prestano bene ad essere coltivate assieme, poiché generalmente hanno le stesse indicazioni colturali. Potete coltivarle in grossi vasi (ne esistono di appositi con delle “tasche"), o in contenitori singoli. In questo caso potete essere rispettosi della tradizione oppure tentare soluzioni alternative e salvaspazio come quella in foto.
Potete anche coltivarle in giardino alla stregua di piante ornamentali. Si adatteranno a tutto!
5 Idee per Mini Orti Aromatici in Cucina
Raccontaci: ti diletti nella coltivazione delle aromatiche? Condividi i tuoi segreti e le tue specie preferite nei Commenti.
Le aromatiche si prestano bene ad essere coltivate assieme, poiché generalmente hanno le stesse indicazioni colturali. Potete coltivarle in grossi vasi (ne esistono di appositi con delle “tasche"), o in contenitori singoli. In questo caso potete essere rispettosi della tradizione oppure tentare soluzioni alternative e salvaspazio come quella in foto.
Potete anche coltivarle in giardino alla stregua di piante ornamentali. Si adatteranno a tutto!
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Essendo inoltre quasi tutte piante provenienti dall’areale del Mediterraneo, si prestano ottimamente alla coltivazione in tutta Italia, e molte sono veramente resistenti alla siccità più debilitante. In giardino sono una nota in più per via del loro profumo, colore e portamento.
A loro è in genere dedicato il giardino sul retrocucina, per la comodità della raccolta. Ma l’invito è di coltivarle in giardino come piante ornamentali.
Nota colturale importantissima: evitate i pesticidi, sia pure biologici, se avete intenzione di raccogliere le piante per il consumo alimentare.