Consigli per Coltivare le Delicatissime Clematis in Giardino
Versatili nella forma e nel portamento, con fiori minuscoli o enormi, le Clematis sono un mondo ricco di fascino, tutto da scoprire
Per anni considerate tipiche del giardinaggio all’inglese, fide compagne delle rose ad inghirlandare romantici cancelletti dei cottage di campagna. Oggi invece vengono usate in modo molto più moderno, e non solo come rampicanti, ma anche come “rafforzativo” delle siepi, e con un adeguato tutoraggio possono formare densi cuscini o piramidi, o addirittura ricadere dai vasi come tappezzanti.
Ve ne sono moltissime cultivar, possono avere fioriture più o meno ripetute, fiori dalle forme più varie e dai colori che passano dal bianco al viola vinaccia. Un mondo a sé è quello delle Clematis erbacee, che non sono rampicanti.
Una volta assestata, la clematis (clem, per i più appassionati) ha bisogno di irrigazioni e concimazioni tutto sommato modeste. Ciò di cui dovete aver davvero paura è il clematis wilt, una malattia fungina a cui non c’è rimedio, ma solo la prevenzione; anche se può capitare egualmente, anzi, si dice che se una clematis non ha preso almeno una volta il wilt, non diverrà mai bella e rigogliosa.
Ve ne sono moltissime cultivar, possono avere fioriture più o meno ripetute, fiori dalle forme più varie e dai colori che passano dal bianco al viola vinaccia. Un mondo a sé è quello delle Clematis erbacee, che non sono rampicanti.
Una volta assestata, la clematis (clem, per i più appassionati) ha bisogno di irrigazioni e concimazioni tutto sommato modeste. Ciò di cui dovete aver davvero paura è il clematis wilt, una malattia fungina a cui non c’è rimedio, ma solo la prevenzione; anche se può capitare egualmente, anzi, si dice che se una clematis non ha preso almeno una volta il wilt, non diverrà mai bella e rigogliosa.
Supporti e tutori
Avendo molte forme e circa 250 specie diverse, molte delle quali in coltivazione o in fase di introduzione, il genere Clematis riserva sempre delle sorprese, ma richiede anche un certo lavoro d’anticipo.
A seconda della specie o del gruppo della pianta scelta, provvederemo a dei tutoraggi differenti. Per piante a portamento fitto, con fiori piccoli e di altezza non elevata, un semplice tutore piramidale otterrà un effetto cespuglio. E così un supporto sferico e via dicendo.
Un sistema piuttosto praticato, ma che richiede pazienza e un po’ di manualità è quello di collocare la pianta in un vaso molto grande e abbastanza alto, rivestendolo poi con rete metallica sottile del tipo “da pollaio” (si presta bene ad eventuali rigonfiamenti e decorazioni del vaso). La pianta, non trovando supporto verso l’alto, inizierà a strisciare, trovando subito la maglia metallica e aggrappandovisi. L’effetto, una volta che la clematis ha ricoperto l’intero vaso, è spettacolare. Meglio utilizzare in questo caso, ibridi a fiore reclinato, tipico della Clematis alpina.
Avendo molte forme e circa 250 specie diverse, molte delle quali in coltivazione o in fase di introduzione, il genere Clematis riserva sempre delle sorprese, ma richiede anche un certo lavoro d’anticipo.
A seconda della specie o del gruppo della pianta scelta, provvederemo a dei tutoraggi differenti. Per piante a portamento fitto, con fiori piccoli e di altezza non elevata, un semplice tutore piramidale otterrà un effetto cespuglio. E così un supporto sferico e via dicendo.
Un sistema piuttosto praticato, ma che richiede pazienza e un po’ di manualità è quello di collocare la pianta in un vaso molto grande e abbastanza alto, rivestendolo poi con rete metallica sottile del tipo “da pollaio” (si presta bene ad eventuali rigonfiamenti e decorazioni del vaso). La pianta, non trovando supporto verso l’alto, inizierà a strisciare, trovando subito la maglia metallica e aggrappandovisi. L’effetto, una volta che la clematis ha ricoperto l’intero vaso, è spettacolare. Meglio utilizzare in questo caso, ibridi a fiore reclinato, tipico della Clematis alpina.
Posizione
La cosa più importante quando si acquista una Clematis è scegliere con cura l’esposizione in base alle ore e alla qualità dell’insolazione.
Viene da sé che il sole di Palermo o Lecce non è lo stesso di Torino o Cuneo, perciò se il vostro clima è caldo e siccitoso, trovate una collocazione ombrosa, mentre se il sole è scarso, potete porre la pianta anche in pieno sole.
La regola sarebbe “testa al sole, piedi a mollo”, cioè posizionare la pianta in un punto dove il sole non batta mai direttamente o comunque si mantenga un certo grado di umidità, mentre la chioma sia poi libera di cercare il sole a suo piacere. In verità potete ombreggiare la base delle clematis con altri arbusti dalle radici non invadenti, che gradiscano ombra e terreno moderatamente umido, come i rododendri.
La cosa più importante quando si acquista una Clematis è scegliere con cura l’esposizione in base alle ore e alla qualità dell’insolazione.
Viene da sé che il sole di Palermo o Lecce non è lo stesso di Torino o Cuneo, perciò se il vostro clima è caldo e siccitoso, trovate una collocazione ombrosa, mentre se il sole è scarso, potete porre la pianta anche in pieno sole.
La regola sarebbe “testa al sole, piedi a mollo”, cioè posizionare la pianta in un punto dove il sole non batta mai direttamente o comunque si mantenga un certo grado di umidità, mentre la chioma sia poi libera di cercare il sole a suo piacere. In verità potete ombreggiare la base delle clematis con altri arbusti dalle radici non invadenti, che gradiscano ombra e terreno moderatamente umido, come i rododendri.
Le forme dei fiori
Per via della gran quantità di forme dei loro fiori, i giardinieri hanno diviso le Clematis in categorie: a fiore semplice o doppio, il fiore a quattro petali arrotondati tipico della Clematis montana, quello più sfrangiato e con i petali più nettamente staccati dal centro (ma sempre i numero di 4) della C. viticella, a forma appiattita, a campana aperta, a lanterna, a tulipano.
A seconda della forma e del colore, infatti, le Clematis prendono un aspetto un po’ più romantico o raffinato e minimale, o al contrario addirittura alieno e spiazzante – tant’è vero che sono state usate anche nel film di fantascienza Æon Flux.
Per via della gran quantità di forme dei loro fiori, i giardinieri hanno diviso le Clematis in categorie: a fiore semplice o doppio, il fiore a quattro petali arrotondati tipico della Clematis montana, quello più sfrangiato e con i petali più nettamente staccati dal centro (ma sempre i numero di 4) della C. viticella, a forma appiattita, a campana aperta, a lanterna, a tulipano.
A seconda della forma e del colore, infatti, le Clematis prendono un aspetto un po’ più romantico o raffinato e minimale, o al contrario addirittura alieno e spiazzante – tant’è vero che sono state usate anche nel film di fantascienza Æon Flux.
Buca e piantagione
Mettetevi l’anima in pace e rimboccatevi le maniche: per una clematis occorre una buca davvero profonda, a volte più profonda di 50 cm (dipende dal vostro esemplare). Le clem fanno eccezione rispetto a tutte le altre piante che vogliono il colletto alla stessa altezza del terreno: infatti si piantano con almeno due gemme sotto terra. Ciò significa che la buca preparata dovrà essere profonda in questo modo: altezza del pane di terra + altezza dei fusti fino alle due gemme + drenaggio (almeno 20 cm).
Sul fondo della buca distribuite del carbone di legna della farina d’alghe e un po’ di farina di roccia, se ne avete. Pare che questo diminuisca la possibilità di wilt. Anche in caso di malattia la pianta di solito si riprende dopo pochi mesi, inoltre le gemme interrate getteranno nuovi tralci.
Abbondate con letame ben stagionato o compost, ma aggiungete anche concime a lenta cessione. Coprite con pacciamatura di paglia sminuzzata e letamino.
Mettetevi l’anima in pace e rimboccatevi le maniche: per una clematis occorre una buca davvero profonda, a volte più profonda di 50 cm (dipende dal vostro esemplare). Le clem fanno eccezione rispetto a tutte le altre piante che vogliono il colletto alla stessa altezza del terreno: infatti si piantano con almeno due gemme sotto terra. Ciò significa che la buca preparata dovrà essere profonda in questo modo: altezza del pane di terra + altezza dei fusti fino alle due gemme + drenaggio (almeno 20 cm).
Sul fondo della buca distribuite del carbone di legna della farina d’alghe e un po’ di farina di roccia, se ne avete. Pare che questo diminuisca la possibilità di wilt. Anche in caso di malattia la pianta di solito si riprende dopo pochi mesi, inoltre le gemme interrate getteranno nuovi tralci.
Abbondate con letame ben stagionato o compost, ma aggiungete anche concime a lenta cessione. Coprite con pacciamatura di paglia sminuzzata e letamino.
In associazione con i sempreverdi
Il moderno desiderio di privacy ci fa scegliere sempre più di frequente dei sempreverdi compatti, ma con il rischio di avere quasi o niente fiori.
Le Clematis ci vengono in soccorso: essendo così flessuose, sottili e minimali, possono ricoprire in parte delle siepi di sempreverdi per dare colore in primavera (o anche più in là, se la pianta è rifiorente).
Il moderno desiderio di privacy ci fa scegliere sempre più di frequente dei sempreverdi compatti, ma con il rischio di avere quasi o niente fiori.
Le Clematis ci vengono in soccorso: essendo così flessuose, sottili e minimali, possono ricoprire in parte delle siepi di sempreverdi per dare colore in primavera (o anche più in là, se la pianta è rifiorente).
Compagne delle rose
Rose e clematis sono un abbinamento tradizionale, come dire la fragola e la panna. L’estetica esuberante e “prepotente” di entrambe le piante è come una sorta di infinita lotta del bello sul bello, con due trionfatrici.
Potete scegliere i contrasti, ad esempio con clematis dal colore più o meno azzurro, o delle armonie di rosa, bianchi e rossi.
Il colore che tra le Clematis non è troppo ben rappresentato è l’arancio, così come il rosso caldo, il mattone, il giallo dorato. Esistono però numerose cultivar a fiore color burro, senza contare il giallo degli stami.
A proposito, per la scelta delle rose leggi: Oh Maggio, oh le Rose
Rose e clematis sono un abbinamento tradizionale, come dire la fragola e la panna. L’estetica esuberante e “prepotente” di entrambe le piante è come una sorta di infinita lotta del bello sul bello, con due trionfatrici.
Potete scegliere i contrasti, ad esempio con clematis dal colore più o meno azzurro, o delle armonie di rosa, bianchi e rossi.
Il colore che tra le Clematis non è troppo ben rappresentato è l’arancio, così come il rosso caldo, il mattone, il giallo dorato. Esistono però numerose cultivar a fiore color burro, senza contare il giallo degli stami.
A proposito, per la scelta delle rose leggi: Oh Maggio, oh le Rose
Potatura
Molti hanno difficoltà nel capire come potare le clematis, in buona sostanza si tratta di distinguere i momenti di fioritura.
Molti hanno difficoltà nel capire come potare le clematis, in buona sostanza si tratta di distinguere i momenti di fioritura.
- Gruppo 1: le clematis appartenenti a questo gruppo sono quelle che fioriscono molto presto, alcune delle quali anche sotto Natale, come la Clematis cirrhosa (bellissima, ma piuttosto delicata, imperdibile per chi vive in climi ad inverni miti). Si potrebbero anche non potare, ma nel caso andateci piano con le forbici. Poterete in tarda primavera, dopo la fioritura.
- Gruppo 2: ibridi a grande fiore che fioriscono dalla tarda primavera in poi. Si fa una leggera sfoltita a febbraio, senza esagerare perché i fiori vengono prodotti sul legno vecchio (fusti nati l’anno precedente). Il taglio va fatto in orizzontale, sopra due belle gemme. Dopo la fioritura rimuovete lo sfiorito.
- Gruppo 3: ibridi a grande fiore con fioritura estiva (es. C. jackmanii e relativi ibridi, viticella, texensis). Fiorendo sul legno nuovo, queste specie vanno potate drasticamente, a circa 20-30 cm dalla base, a febbraio. In caso contrario fiorirebbero solo in cima, con una massa di rami spogli alla base.
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Altro
Rampicanti Resistenti al Freddo per Giardini e Terrazzi
Quando parlano di questa pianta, molti sono in dubbio sulla corretta posizione dell’accento tonico. Sarà per questo che è ancora relativamente poco diffusa? Sciogliamo il mistero: si dice Clemàtis, come anche clemàtide, se volete usare il termine generico. Significa “tralcio di rampicante simile alla vite”.
Adatte a qualsiasi stile
L’incredibile qualità delle clematis è la loro versatilità: passano senza batter ciglio da uno stile totalmente rustico ad uno moderno o minimale, a seconda della forma del fiore e del contesto.
Una recinzione di legno scortecciato trasforma questa bella clematis a fiore viola vinoso in una creatura di campagna, docile e mansueta.