Piante con Foglie Grigie, il Colore che Non ti Aspetti
Raffinate ed eleganti, le piante a fogliame grigio si armonizzano con qualsiasi giardino
Sono tantissime e di moda ancor prima che le “50 sfumature” sbancassero il mercato editoriale, o i designer di tutto il mondo si affannassero a riscoprire uno tra i colori più antichi e per tanto tempo bistrattato, reso quasi sinonimo di amorfo. I giardinieri dimostrano di essere un po’ più “avanti” rispetto a molti altri creativi, difatti le piante a foglia grigia sono state un vero e proprio must a cavallo tra i due millenni, e le cultivar a foglia grigia sono numerosissime e sempre più amate.
Dall’azzurro metallico al grigio vellutato, fino al bianco quasi lattiginoso: la varietà di forme e colori, texture e superfici è tale che si potrebbero fare migliaia di giardini solo con piante a foglia grigia, senza rischiare di annoiarsi. I giardinieri coraggiosi abbinano con viola e rosso, o con rosa acceso, i più romantici con azzurri e bianchi, i sofisticati con i gialli chiari e freddi. L’origine delle piante è quasi sempre mediterranea, quindi le condizioni di coltivazione sono circa le stesse: terriccio povero, asciutto, ben drenato, sole pieno.
Dall’azzurro metallico al grigio vellutato, fino al bianco quasi lattiginoso: la varietà di forme e colori, texture e superfici è tale che si potrebbero fare migliaia di giardini solo con piante a foglia grigia, senza rischiare di annoiarsi. I giardinieri coraggiosi abbinano con viola e rosso, o con rosa acceso, i più romantici con azzurri e bianchi, i sofisticati con i gialli chiari e freddi. L’origine delle piante è quasi sempre mediterranea, quindi le condizioni di coltivazione sono circa le stesse: terriccio povero, asciutto, ben drenato, sole pieno.
Leucophyta brownii / Calocephalus brownii
Originaria delle zone aride e costiere dell’Australia, non è facile da reperire in Italia, ed è un peccato, poiché questa pianta tollera i terreni salini, gli aerosol del mare, i venti freddi e non necessita che di occasionali irrigazioni estive, dove il caldo è più cocente, come in Sardegna, Sicilia, Calabria.
Una pianta adattissima allo xeriscaping, e ovunque non ci sia possibilità di annaffiare, come nelle zone più distanti del giardino. Il naturale portamento tondeggiante le vale il nome di “pianta cuscino”. La collocazione ideale è in pendenza, dove non ci sia ristagno d’acqua, che può essere letale.
Originaria delle zone aride e costiere dell’Australia, non è facile da reperire in Italia, ed è un peccato, poiché questa pianta tollera i terreni salini, gli aerosol del mare, i venti freddi e non necessita che di occasionali irrigazioni estive, dove il caldo è più cocente, come in Sardegna, Sicilia, Calabria.
Una pianta adattissima allo xeriscaping, e ovunque non ci sia possibilità di annaffiare, come nelle zone più distanti del giardino. Il naturale portamento tondeggiante le vale il nome di “pianta cuscino”. La collocazione ideale è in pendenza, dove non ci sia ristagno d’acqua, che può essere letale.
Verbascum bombyciferum
Non a tutti piace il verbasco, per via delle foglie lanose e grezze, e per l’infiorescenza realmente ingombrante.
Certo, non è una pianta che soddisfa i canoni comuni della raffinatezza.
La sua qualità è appunto l’imponenza, che non è alleggerita da infiorescenze leggiadre. Il verbasco rende molto bene come accento singolo (o al più in piccoli gruppi), tra siepi ordinate, cui farà da contraltare con la sua muscolarità.
Bisogna avere un certo occhio e una buona padronanza del disegno del giardino per usarlo nel modo che merita.
Altrettanto bello, se non di più, in una prateria selvatica, dove potrà riprodursi e spostarsi a seconda delle esigenze.
Non a tutti piace il verbasco, per via delle foglie lanose e grezze, e per l’infiorescenza realmente ingombrante.
Certo, non è una pianta che soddisfa i canoni comuni della raffinatezza.
La sua qualità è appunto l’imponenza, che non è alleggerita da infiorescenze leggiadre. Il verbasco rende molto bene come accento singolo (o al più in piccoli gruppi), tra siepi ordinate, cui farà da contraltare con la sua muscolarità.
Bisogna avere un certo occhio e una buona padronanza del disegno del giardino per usarlo nel modo che merita.
Altrettanto bello, se non di più, in una prateria selvatica, dove potrà riprodursi e spostarsi a seconda delle esigenze.
Senecio mandraliscae
Si tratta di una tra le piantine “grasse” più conosciute e diffuse, eppure in pochi ne conoscono la denominazione, e rimangono sorpresi dal sapere che appartiene allo stesso genus di piante come il Senecio cineraria o il senecione dei prati, con le infiorescenze a soffione, simili a quelle del tarassaco.
La coltura è tra le più elementari, l’importante è un’esposizione assolata e il drenaggio più che ottimo. Se l’esemplare è ben accestito, con un fitto apparato di fusti radicati, è sufficiente qualche irrigazione, altrimenti occorre essere più attenti a che le foglie carnose non si asciughino.
Tra le grasse e le succulente sono innumerevoli le specie e le cultivar con fogliame grigio o blu metallico. Da ricordare: Echeveria spp. (tra cui la imbricata è una delle più amate), Euphorbia myrsinites, Sedum reflexum ‘Blue Spruce’, S. telephium, Hylotelephium sieboldii, Sedum spathulifolium, di cui la cultivar ‘Capa Blanca’ ha foglie color argento metallico.
Si tratta di una tra le piantine “grasse” più conosciute e diffuse, eppure in pochi ne conoscono la denominazione, e rimangono sorpresi dal sapere che appartiene allo stesso genus di piante come il Senecio cineraria o il senecione dei prati, con le infiorescenze a soffione, simili a quelle del tarassaco.
La coltura è tra le più elementari, l’importante è un’esposizione assolata e il drenaggio più che ottimo. Se l’esemplare è ben accestito, con un fitto apparato di fusti radicati, è sufficiente qualche irrigazione, altrimenti occorre essere più attenti a che le foglie carnose non si asciughino.
Tra le grasse e le succulente sono innumerevoli le specie e le cultivar con fogliame grigio o blu metallico. Da ricordare: Echeveria spp. (tra cui la imbricata è una delle più amate), Euphorbia myrsinites, Sedum reflexum ‘Blue Spruce’, S. telephium, Hylotelephium sieboldii, Sedum spathulifolium, di cui la cultivar ‘Capa Blanca’ ha foglie color argento metallico.
Hosta
Apprezzate dai giardinieri di tutto il mondo per il fogliame che spazia dai toni del verde medio fino al giallo e all’azzurro, alle variegature. Le Hosta aggiungono alla bellezza del loro fogliame quella dei fiori alti, a campanula e in genere di colore bianco, lilla, azzurro: appartenevano infatti alla famiglia delle iridacee, ma secondo un recente studio genetico, sono state assegnate alla famiglia delle agavaceae (non strabuzzate gli occhi e immaginate i fiori della Yucca: capirete la ragione).
Le cultivar a foglia grigia sono numerose, tra le più belle ‘Her Eyes Were Blue’ , ‘Silver Bay’, ‘Blue Hawaii’.
Le Hosta non hanno peluria, il loro grigio infatti sembra più argenteo e metallico. Inoltre sopportano la mezz’ombra, ma anche in quelle condizioni, vogliono un po’ d’acqua e di fresco.
Risaltano in modo particolare con colori scuri e porporini.
Apprezzate dai giardinieri di tutto il mondo per il fogliame che spazia dai toni del verde medio fino al giallo e all’azzurro, alle variegature. Le Hosta aggiungono alla bellezza del loro fogliame quella dei fiori alti, a campanula e in genere di colore bianco, lilla, azzurro: appartenevano infatti alla famiglia delle iridacee, ma secondo un recente studio genetico, sono state assegnate alla famiglia delle agavaceae (non strabuzzate gli occhi e immaginate i fiori della Yucca: capirete la ragione).
Le cultivar a foglia grigia sono numerose, tra le più belle ‘Her Eyes Were Blue’ , ‘Silver Bay’, ‘Blue Hawaii’.
Le Hosta non hanno peluria, il loro grigio infatti sembra più argenteo e metallico. Inoltre sopportano la mezz’ombra, ma anche in quelle condizioni, vogliono un po’ d’acqua e di fresco.
Risaltano in modo particolare con colori scuri e porporini.
Cerastium tomentosum
Piantina strisciante detta “neve estate”, per il suo ricoprirsi di minuti e abbondanti fiori bianchi, gradisce esposizioni assolate, ma in un clima afoso e senza piovosità estiva, desidera almeno due irrigazioni profonde a settimana (in estate).
Se trova le condizioni giuste, si espande in modo veloce, coprendo anche zone molto ampie. È ingiustamente poco usata nei giardini, a cui dona un aspetto surreale, creando un tappeto color grigio e di consistenza soffice.
Un consiglio sempre valido è quello di fare propaggini e tenerne di scorta diverse piantine con le quali andare a coprire dei “buchi” che potrebbero formarsi all’improvviso.
Piantina strisciante detta “neve estate”, per il suo ricoprirsi di minuti e abbondanti fiori bianchi, gradisce esposizioni assolate, ma in un clima afoso e senza piovosità estiva, desidera almeno due irrigazioni profonde a settimana (in estate).
Se trova le condizioni giuste, si espande in modo veloce, coprendo anche zone molto ampie. È ingiustamente poco usata nei giardini, a cui dona un aspetto surreale, creando un tappeto color grigio e di consistenza soffice.
Un consiglio sempre valido è quello di fare propaggini e tenerne di scorta diverse piantine con le quali andare a coprire dei “buchi” che potrebbero formarsi all’improvviso.
Pulmonaria ‘Silver Shimmers’
Più bianche che grigie, le foglie hanno l’aspetto di lamine di acciaio spazzolato. L’aspetto scultoreo è accentuato dal bordo ondulato, che le fa sembrare ancor più “aliene”. Quando disponete di piante così particolari, esaltatele con colori fortemente contrastanti. Il verde scuro del tasso o di altre piante a fogliame fitto, minuto e sempreverde, saranno perfette. Evitate invece foglie grandi, variegate, striate o porpora, che sottrarrebbero importanza a un colore così particolare. Semmai associate qualche pianta fiorita con portamento aperto e fioritura rada, elegante e flessuosa, con steli lunghi, come papaveri, escolzia, Anemone x hybrida.
Considerate che la Pulmonaria fiorisce in primavera di colore azzurro chiaro e che il fogliame non si presta a sostenere forti contrasti, quindi evitate le fioriture gialle o arancio, a meno che non siano estive, quando la sarà priva di fiori.
Più bianche che grigie, le foglie hanno l’aspetto di lamine di acciaio spazzolato. L’aspetto scultoreo è accentuato dal bordo ondulato, che le fa sembrare ancor più “aliene”. Quando disponete di piante così particolari, esaltatele con colori fortemente contrastanti. Il verde scuro del tasso o di altre piante a fogliame fitto, minuto e sempreverde, saranno perfette. Evitate invece foglie grandi, variegate, striate o porpora, che sottrarrebbero importanza a un colore così particolare. Semmai associate qualche pianta fiorita con portamento aperto e fioritura rada, elegante e flessuosa, con steli lunghi, come papaveri, escolzia, Anemone x hybrida.
Considerate che la Pulmonaria fiorisce in primavera di colore azzurro chiaro e che il fogliame non si presta a sostenere forti contrasti, quindi evitate le fioriture gialle o arancio, a meno che non siano estive, quando la sarà priva di fiori.
Palme
Nel pensare alle piante a foglia grigia ci si sofferma sempre sulle piante della macchia mediterranea, della gariga. Non tutti ricordano le palme, che sono piante originarie di regioni calde e che spesso sviluppano fogliame grigio come difesa dall’insolazione.
Alcune palme a foglia grigia che meritano di essere coltivate: Bismarckia nobilis, Brahea armata, Chamaedorea metallica, Phoenix roebelenii, Phoenix theophrastii, Coccothrinax argentata, Dasylirion. C’è anche una rara varietà di Cycas a foglia grigia.
Nel pensare alle piante a foglia grigia ci si sofferma sempre sulle piante della macchia mediterranea, della gariga. Non tutti ricordano le palme, che sono piante originarie di regioni calde e che spesso sviluppano fogliame grigio come difesa dall’insolazione.
Alcune palme a foglia grigia che meritano di essere coltivate: Bismarckia nobilis, Brahea armata, Chamaedorea metallica, Phoenix roebelenii, Phoenix theophrastii, Coccothrinax argentata, Dasylirion. C’è anche una rara varietà di Cycas a foglia grigia.
Antirrhinum ‘Snap Daddy Yellow’
La bocca di leone è la tipica pianta ruderale e degli incolti. Le sue foglie sono naturalmente dotate di una leggera peluria (tomento) che gli conferisce un aspetto vellutato e di un verde spento, tendente al grigio.
Ne esistono in commercio molte specie spontanee provenienti dalle zone calde del Mediterraneo, come l’Antirrhinum hispanicum. Il contrasto tra il grigio e il giallo dei fiori è molto sofisticato, anche se leggerne la raffinatezza è un po’ difficile ad occhi poco allenati, per via dell’immediata associazione con le piante di campagna.
La bocca di leone è la tipica pianta ruderale e degli incolti. Le sue foglie sono naturalmente dotate di una leggera peluria (tomento) che gli conferisce un aspetto vellutato e di un verde spento, tendente al grigio.
Ne esistono in commercio molte specie spontanee provenienti dalle zone calde del Mediterraneo, come l’Antirrhinum hispanicum. Il contrasto tra il grigio e il giallo dei fiori è molto sofisticato, anche se leggerne la raffinatezza è un po’ difficile ad occhi poco allenati, per via dell’immediata associazione con le piante di campagna.
Dichondara argentea
Rimasta nella nicchia degli amatori per anni a causa della sua difficoltà di riproduzione, la Dichondra argentea sta catturando sempre più la scena alla sua cugina da prato, la D. repens.
Non si usa per il prato, poiché non formerebbe uno strato omogeneo, ma dei cuscinetti che non si potrebbero livellare. Ciò non esclude che possa essere ottimamente usata come tappezzante ai margini dei sentieri o dove più aggrada. Viene spesso usata per le composizioni in vaso: il suo carattere decombente è evidente, tanto che par formare delle autentiche cascate ad angolo retto col contenitore. L’annaffiatura non deve essere esagerata, l’insolazione ottima, e il terriccio povero e drenato.
Baptisia, Delphinium, Lupinus, e altri fiori blu a “spiga”
Raccontaci: conoscevi le piante a foglia grigia? Ne coltivi qualcuna nel tuo giardino?
Rimasta nella nicchia degli amatori per anni a causa della sua difficoltà di riproduzione, la Dichondra argentea sta catturando sempre più la scena alla sua cugina da prato, la D. repens.
Non si usa per il prato, poiché non formerebbe uno strato omogeneo, ma dei cuscinetti che non si potrebbero livellare. Ciò non esclude che possa essere ottimamente usata come tappezzante ai margini dei sentieri o dove più aggrada. Viene spesso usata per le composizioni in vaso: il suo carattere decombente è evidente, tanto che par formare delle autentiche cascate ad angolo retto col contenitore. L’annaffiatura non deve essere esagerata, l’insolazione ottima, e il terriccio povero e drenato.
Baptisia, Delphinium, Lupinus, e altri fiori blu a “spiga”
Raccontaci: conoscevi le piante a foglia grigia? Ne coltivi qualcuna nel tuo giardino?
I fogliami grigi sono una delle molte anime del giardino mediterraneo. Per via della resistenza alla siccità e alla forte insolazione, sono adattissime a giardini costieri e insulari. Gli arbusti possono costituirne l’ossatura, e d’altra parte anche alberi come l’olivo hanno fogliame glauco.
La ghiaia di pezzatura media, magari inframmezzata a dei lastroni di pietra non liscia, è particolarmente in tono in un’ambientazione del genere. Elementi classici rivisitati, come un tavolo in pietra, trovano una dimensione senza tempo.