16 Alberi Ideali per Piccoli Giardini
Niente come un albero riesce a far diventare un giardino improvvisamente maturo: ma se il giardino è piccolo? 16 alberi tra cui scegliere
Una delle angosce maggiori di chi ha un giardino di dimensioni ridotte, oppure solamente un balconcino o un piccolo terrazzo, è quella di “non potersi permettere un albero”. L’albero è quell’elemento che conferisce maturità a un giardino.
Consigli generali: Quando si tratta di grandi arbusti non fate l’errore di acquistare un esemplare adulto e poi potarlo. Invece meglio acquistarlo giovane e allevarlo ad “astone”, cioè a fusto singolo, spuntando i getti laterali.
Ricordate anche che un professionista del settore giardini saprà sempre consigliarvi al meglio e indicarvi cosa e come si può piantare nel vostro giardino.
Consigli generali: Quando si tratta di grandi arbusti non fate l’errore di acquistare un esemplare adulto e poi potarlo. Invece meglio acquistarlo giovane e allevarlo ad “astone”, cioè a fusto singolo, spuntando i getti laterali.
Ricordate anche che un professionista del settore giardini saprà sempre consigliarvi al meglio e indicarvi cosa e come si può piantare nel vostro giardino.
2. Cornus kousa (in foto)
Esprimete un desiderio e il Cornus kousa l’esaudirà. Non c’è pregio di cui non sia dotato. La fioritura è delicata, romantica e abbondante. Si integra perfettamente in uno scenario zen (in fondo è un albero giapponese) o in un giardino opulento. La forma delle fronde è compatta. La crescita è lenta e non supera i sei metri in condizioni più che ottimali, e comunque solo dopo decenni. Alla fioritura seguono dei bei frutti color fragola che sono eduli, ma non gradevoli.
Ma non è finita, perché il Cornus kousa in autunno si tinge di arancio-rossastro, rendendo il giardino “fiammeggiante”. Dall’aspetto molto rustico, ama posizioni fresche e terreno profondo e umoso, ma ben drenato.
3. Cercis occidentalis
I Cercis (detti “Albero di Giuda”), hanno una bellissima fioritura rosa primaverile. La particolarità di alcuni tipi è che i fiori nascono direttamente sulla corteccia, a volte ricoprendo l’intero albero. Si può crescere a cespuglio, o impalcandolo un po’ più alto, a piccolo albero.
I Cercis maturano dei lunghi baccelli marroni, dentro cui sono racchiusi i semi, che rendono l’albero un po’ “disordinato”. Bisognerebbe avere pazienza ed eliminarli tutti a mano o con un rastrello per olive. Il fogliame è bellissimo: lucido, tondeggiante e reniforme. La fioritura è molto precoce.
Alberi che Fioriscono in Autunno
Esprimete un desiderio e il Cornus kousa l’esaudirà. Non c’è pregio di cui non sia dotato. La fioritura è delicata, romantica e abbondante. Si integra perfettamente in uno scenario zen (in fondo è un albero giapponese) o in un giardino opulento. La forma delle fronde è compatta. La crescita è lenta e non supera i sei metri in condizioni più che ottimali, e comunque solo dopo decenni. Alla fioritura seguono dei bei frutti color fragola che sono eduli, ma non gradevoli.
Ma non è finita, perché il Cornus kousa in autunno si tinge di arancio-rossastro, rendendo il giardino “fiammeggiante”. Dall’aspetto molto rustico, ama posizioni fresche e terreno profondo e umoso, ma ben drenato.
3. Cercis occidentalis
I Cercis (detti “Albero di Giuda”), hanno una bellissima fioritura rosa primaverile. La particolarità di alcuni tipi è che i fiori nascono direttamente sulla corteccia, a volte ricoprendo l’intero albero. Si può crescere a cespuglio, o impalcandolo un po’ più alto, a piccolo albero.
I Cercis maturano dei lunghi baccelli marroni, dentro cui sono racchiusi i semi, che rendono l’albero un po’ “disordinato”. Bisognerebbe avere pazienza ed eliminarli tutti a mano o con un rastrello per olive. Il fogliame è bellissimo: lucido, tondeggiante e reniforme. La fioritura è molto precoce.
Alberi che Fioriscono in Autunno
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4. Magnolia stellata
È uno degli arbusti più amati per il suo soave profumo. Nel tempo assume una forma ad alberello a fusto multiplo. Come tutte le magnolie, preferisce terreno tendenzialmente acido, di buona tessitura ma che trattenga anche l’acqua, seppur senza diventare fangoso.
Fiorisce anche quando è molto piccola, tant’è vero che se ne vedono dei minuscoli esemplari simili a bonsai.
La riproduzione per seme non garantisce di avere esemplari simili alla pianta progenitrice, quindi meglio acquistarla innestata.
È uno degli arbusti più amati per il suo soave profumo. Nel tempo assume una forma ad alberello a fusto multiplo. Come tutte le magnolie, preferisce terreno tendenzialmente acido, di buona tessitura ma che trattenga anche l’acqua, seppur senza diventare fangoso.
Fiorisce anche quando è molto piccola, tant’è vero che se ne vedono dei minuscoli esemplari simili a bonsai.
La riproduzione per seme non garantisce di avere esemplari simili alla pianta progenitrice, quindi meglio acquistarla innestata.
5. Cotinus coggyria (in foto)
Più un arbusto che un piccolo albero, quindi dovrà essere allevato da giovane eliminando i getti laterali; oppure su un esemplare adulto, rimuovere tutti i getti basali lasciandone due o tre, facendo attenzione a eliminare periodicamente i polloni.
Il Cotinus può piacere o meno, non tanto per le tecniche colturali (è infatti una pianta diffusissima e di elementare coltivazione, a patto di irrigarla bene in estate in zone aride), né per il bel colore porporino del fogliame, quanto per le infiorescenze piumose che gli valgono il nomignolo “smoke bush” (pianta del fumo) in inglese. Tuttavia il delizioso fogliame lo rende un esemplare isolato perfetto per un piccolo prato, o una preziosa compagnia in una bordura mista.
6. Chionanthus virginicus
Da non confondere con il Chimonanthus, cioè con il calicanto, questa famiglia di grandi arbusti ha molte qualità per chi ha a disposizione poco spazio. Prima d’ogni altra l’adattabilità al clima. Sono molto rustici, ma preferiscono zone con medie stagionali alte (quindi al Centro-Sud), senza però diventare torride in estate.
Amano infatti una certa umidità del suolo, che nel caso della specie illustrata in foto deve essere acido.
Il Chionanthus ha un accrescimento lento e si presta benissimo ad essere coltivato in vaso. Ha una bella fioritura primaverile, un po’ insolita, con fiori simili a frange bianche profumate.
Più un arbusto che un piccolo albero, quindi dovrà essere allevato da giovane eliminando i getti laterali; oppure su un esemplare adulto, rimuovere tutti i getti basali lasciandone due o tre, facendo attenzione a eliminare periodicamente i polloni.
Il Cotinus può piacere o meno, non tanto per le tecniche colturali (è infatti una pianta diffusissima e di elementare coltivazione, a patto di irrigarla bene in estate in zone aride), né per il bel colore porporino del fogliame, quanto per le infiorescenze piumose che gli valgono il nomignolo “smoke bush” (pianta del fumo) in inglese. Tuttavia il delizioso fogliame lo rende un esemplare isolato perfetto per un piccolo prato, o una preziosa compagnia in una bordura mista.
6. Chionanthus virginicus
Da non confondere con il Chimonanthus, cioè con il calicanto, questa famiglia di grandi arbusti ha molte qualità per chi ha a disposizione poco spazio. Prima d’ogni altra l’adattabilità al clima. Sono molto rustici, ma preferiscono zone con medie stagionali alte (quindi al Centro-Sud), senza però diventare torride in estate.
Amano infatti una certa umidità del suolo, che nel caso della specie illustrata in foto deve essere acido.
Il Chionanthus ha un accrescimento lento e si presta benissimo ad essere coltivato in vaso. Ha una bella fioritura primaverile, un po’ insolita, con fiori simili a frange bianche profumate.
7. Aceri (in foto)
Forse l’albero più trendy per i piccoli giardini è propio lui: l’acero. Le forme delle foglie, i colori, le variegature, sono tanto numerose e mutevoli da perderci la testa. Naturalmente dietro ogni pianta di tendenza c’è spesso il business di persone incompetenti, per cui assicuratevi di acquistare varietà cartellinate, meglio se già con fogliame in modo da controllare bene l’etichetta.
L’acero necessita di terreno soffice, umido e acido; alcuni tipi si adattano molto bene alla coltivazione in vaso.
8. Pittosporum tobira
Chi non conosce il pittosporo (o pitosforo)? È forse tra le piante più diffuse in Italia, dalle zone a temperature invernali appena sopra lo zero fino alla punta dello Stivale.
La lentezza di crescita di questa pianta tanto diffusa quanto veramente conosciuta, ne fa un’eccellente pianta da siepe, ed è così che in genere la conosciamo. Ma se lasciata crescere, nel corso dei decenni il Pittosporum tobira diverrà un piccolo alberello con ramificazioni contorte e chioma ad ombrello, molto fitta, e regalerà una fioritura profumatissima!
Forse l’albero più trendy per i piccoli giardini è propio lui: l’acero. Le forme delle foglie, i colori, le variegature, sono tanto numerose e mutevoli da perderci la testa. Naturalmente dietro ogni pianta di tendenza c’è spesso il business di persone incompetenti, per cui assicuratevi di acquistare varietà cartellinate, meglio se già con fogliame in modo da controllare bene l’etichetta.
L’acero necessita di terreno soffice, umido e acido; alcuni tipi si adattano molto bene alla coltivazione in vaso.
8. Pittosporum tobira
Chi non conosce il pittosporo (o pitosforo)? È forse tra le piante più diffuse in Italia, dalle zone a temperature invernali appena sopra lo zero fino alla punta dello Stivale.
La lentezza di crescita di questa pianta tanto diffusa quanto veramente conosciuta, ne fa un’eccellente pianta da siepe, ed è così che in genere la conosciamo. Ma se lasciata crescere, nel corso dei decenni il Pittosporum tobira diverrà un piccolo alberello con ramificazioni contorte e chioma ad ombrello, molto fitta, e regalerà una fioritura profumatissima!
9. Cornus mas
Bellezza di una moda ormai trascorsa, di solito viene scartato a favore di altre piante perché per molti anni è stato ampiamente diffuso in tutta Italia.Fiorisce molto precocemente con dei piccoli fiori gialli che compaiono quando i rami sono ancora spogli. Produce delle bacche commestibili, ma forse non dal sapore eccelso.
Esistono anche una cultivar a foglia variegata e una a fogliame dorato, che possono rappresentare un’alternativa a quella comune. Il vantaggio di questo piccolo albero è di avere una chioma davvero aperta, quindi consente di creare un’ombra a chiazze sul terreno: posizione adatta per i bulbi a fioritura primaverile.
Bellezza di una moda ormai trascorsa, di solito viene scartato a favore di altre piante perché per molti anni è stato ampiamente diffuso in tutta Italia.Fiorisce molto precocemente con dei piccoli fiori gialli che compaiono quando i rami sono ancora spogli. Produce delle bacche commestibili, ma forse non dal sapore eccelso.
Esistono anche una cultivar a foglia variegata e una a fogliame dorato, che possono rappresentare un’alternativa a quella comune. Il vantaggio di questo piccolo albero è di avere una chioma davvero aperta, quindi consente di creare un’ombra a chiazze sul terreno: posizione adatta per i bulbi a fioritura primaverile.
10. Chaenomeles japonica
Spesso la Chaenomeles viene chiamata “cotogno del Giappone”. Esorto soprattutto l’inesperto a far propria la nomenclatura binomiale per non trovarsi in casa una pianta del tutto errata. Con il termine “cotognastro” si indica spesso la Cydonia oblonga, un albero da frutto (la mela cotogna), e il Cotoneaster che è invece un arbusto con belle bacche rosse. Allora cerchiamo di usare il termine corretto per la pianta giusta, evitando di utilizzare ad ogni costo un nome comune per indicare i fiori e le piante, generando un’inevitabile confusione.
La coltivazione è semplice perché la Chaenomeles è una pianta adattabile. Prospera persino in terreni non troppo ricchi, un po’ secchi e tendenti al calcareo. La difficoltà invece è nella potatura, perché per avere dei begli alberi bisogna effettuare una potatura dopo la fioritura, anche piuttosto severa (fino a due gemme a partire dal ramo principale), altrimenti i rami tenderanno a intricarsi e la pianta diventerà disordinata, perdendo di fascino.
Spesso la Chaenomeles viene chiamata “cotogno del Giappone”. Esorto soprattutto l’inesperto a far propria la nomenclatura binomiale per non trovarsi in casa una pianta del tutto errata. Con il termine “cotognastro” si indica spesso la Cydonia oblonga, un albero da frutto (la mela cotogna), e il Cotoneaster che è invece un arbusto con belle bacche rosse. Allora cerchiamo di usare il termine corretto per la pianta giusta, evitando di utilizzare ad ogni costo un nome comune per indicare i fiori e le piante, generando un’inevitabile confusione.
La coltivazione è semplice perché la Chaenomeles è una pianta adattabile. Prospera persino in terreni non troppo ricchi, un po’ secchi e tendenti al calcareo. La difficoltà invece è nella potatura, perché per avere dei begli alberi bisogna effettuare una potatura dopo la fioritura, anche piuttosto severa (fino a due gemme a partire dal ramo principale), altrimenti i rami tenderanno a intricarsi e la pianta diventerà disordinata, perdendo di fascino.
11. Prunus e P. ‘Kanzan’
I ciliegi da fiore sono tra gli alberi più belli che si possano immaginare. I poeti giapponesi vi hanno speso parole di ineguagliabile bellezza e poesia. Purtroppo vediamo che molte città li utilizzano come alberatura stradale, potandoli in modo discutibile. Questo fa nascere sospetto e diffidenza verso la pianta stessa.
A seconda della cultivar le taglie variano: ‘Kanzan’ è tra le più conosciute, facili da trovare e di dimensioni contenute. Ricordate però che il Prunus è un vero e proprio albero a fusto singolo, quindi sarà comunque più impegnativo di altri arbusti a fusto multiplo presentatati in questa guida. Possibilmente fate la vostra scelta in primavera, quando l’albero è in fiore, per essere sicuri che vi piaccia e che la cultivar corrisponda al cartellino.
I ciliegi da fiore sono tra gli alberi più belli che si possano immaginare. I poeti giapponesi vi hanno speso parole di ineguagliabile bellezza e poesia. Purtroppo vediamo che molte città li utilizzano come alberatura stradale, potandoli in modo discutibile. Questo fa nascere sospetto e diffidenza verso la pianta stessa.
A seconda della cultivar le taglie variano: ‘Kanzan’ è tra le più conosciute, facili da trovare e di dimensioni contenute. Ricordate però che il Prunus è un vero e proprio albero a fusto singolo, quindi sarà comunque più impegnativo di altri arbusti a fusto multiplo presentatati in questa guida. Possibilmente fate la vostra scelta in primavera, quando l’albero è in fiore, per essere sicuri che vi piaccia e che la cultivar corrisponda al cartellino.
12. Arbutus unedo
Celeberrimo rappresentante del giardino mediterraneo, l’Arbutus unedo è un albero dalla chioma compatta, che genera un’ombra fitta, asciutta, con fogliame verde intenso e opaco. Andrebbe potato pochissimo, e lasciato crescere secondo i casi e le possibilità. Non è un albero dalla crescita veloce, quindi si adatta anche a spazi piccoli, ma ha un suo stile, piuttosto muscolare e poco romantico, che lo rende adatto a giardini moderni (o mediterranei), e molto meno incline alle romanticherie di uno stile cottage un po’ shabby.
La coltivazione è semplice: essendo un albero di macchia, si adatta a terreni poveri e asciutti.
Celeberrimo rappresentante del giardino mediterraneo, l’Arbutus unedo è un albero dalla chioma compatta, che genera un’ombra fitta, asciutta, con fogliame verde intenso e opaco. Andrebbe potato pochissimo, e lasciato crescere secondo i casi e le possibilità. Non è un albero dalla crescita veloce, quindi si adatta anche a spazi piccoli, ma ha un suo stile, piuttosto muscolare e poco romantico, che lo rende adatto a giardini moderni (o mediterranei), e molto meno incline alle romanticherie di uno stile cottage un po’ shabby.
La coltivazione è semplice: essendo un albero di macchia, si adatta a terreni poveri e asciutti.
13. Olivo
Forse qualcuno storcerà il naso, ma l’olivo può essere una buona scelta in giardini non proprio minuscoli, ma neanche enormi. Se acquistato giovane e potato in modo accurato, può mantenere una forma compatta, pur ingrossando il fusto. Sono celebri gli olivi pugliesi, a impostazione bassa, ma anche quelli della piana di Gioia Tauro, in Calabria, alti come navate di cattedrali gotiche.
L’importante è evitare di acquistare ulivi adulti sradicati e potati. Oltre all’effetto quantomai triste di una pianta di questo tipo, il danno ecologico e paesaggistico che si compie è incalcolabile.
Forse qualcuno storcerà il naso, ma l’olivo può essere una buona scelta in giardini non proprio minuscoli, ma neanche enormi. Se acquistato giovane e potato in modo accurato, può mantenere una forma compatta, pur ingrossando il fusto. Sono celebri gli olivi pugliesi, a impostazione bassa, ma anche quelli della piana di Gioia Tauro, in Calabria, alti come navate di cattedrali gotiche.
L’importante è evitare di acquistare ulivi adulti sradicati e potati. Oltre all’effetto quantomai triste di una pianta di questo tipo, il danno ecologico e paesaggistico che si compie è incalcolabile.
14. Crataegus viridis
Il Crataegus non è altro che il biancospino, che nella sua forma indigena è un albero molto conosciuto e diffuso. Ha proprietà erboristiche note fin dall’antichità ed è usato come siepe divisoria tra i campi anche grazie alle spine che scoraggiano l’intrusione di animali selvatici. Attorno al biancospino si raccontano leggende e miti, molti risalenti a tradizioni celtiche.
La novità è che la sistematica di questo genus è in continua evoluzione e le specie conosciute sono numerosissime, molte delle quali hanno caratteristiche differenti da quella che più conosciamo (Crataegus monogyna). Altre specie, già classificate, entrano in coltivazione e vengono quindi descritte e apprezzate soprattutto dai vivaisti con temperamento pionieristico.
La specie viridis, in foto, è piccola e compatta e si adatta a piccoli giardini.
Il Crataegus non è altro che il biancospino, che nella sua forma indigena è un albero molto conosciuto e diffuso. Ha proprietà erboristiche note fin dall’antichità ed è usato come siepe divisoria tra i campi anche grazie alle spine che scoraggiano l’intrusione di animali selvatici. Attorno al biancospino si raccontano leggende e miti, molti risalenti a tradizioni celtiche.
La novità è che la sistematica di questo genus è in continua evoluzione e le specie conosciute sono numerosissime, molte delle quali hanno caratteristiche differenti da quella che più conosciamo (Crataegus monogyna). Altre specie, già classificate, entrano in coltivazione e vengono quindi descritte e apprezzate soprattutto dai vivaisti con temperamento pionieristico.
La specie viridis, in foto, è piccola e compatta e si adatta a piccoli giardini.
15. Sophora secundiflora (Calia secundiflora)
Piccolo albero originario delle zone calde dell’America del Nord.
Piccolo albero originario delle zone calde dell’America del Nord.
16. Lagerstroemia indica
Piccolo albero dalle eccellenti qualità: oltre a un portamento elegante e a una corteccia interessante, la fioritura è tardiva e abbondante. Il colore tipico è il rosa, ma esistono anche altre sfumature, compreso il bianco. Porta delle curiose bacche. Si adatta bene sia a Nord che a Sud, con inverni freddi ed estati siccitose, a patto di avere una buona irrigazione.
Un albero che ha una sorta di “marchio di garanzia”, quello di non fallire mai il suo compito e dare comunque buone soddisfazioni in qualsiasi situazione.
Questa storia è stata pubblicata il 27 dicembre 2015 e poi aggiornata
Raccontaci: quali alberi hai inserito nel tuo piccolo giardino? Condividi le tue esperienze nei Commenti.
Altro
Guida Houzz: Come Riconoscere la Zona Climatica del tuo Giardino
12 Alberi sui Toni del Fucsia che Fanno Risplendere il Giardino
Piccolo albero dalle eccellenti qualità: oltre a un portamento elegante e a una corteccia interessante, la fioritura è tardiva e abbondante. Il colore tipico è il rosa, ma esistono anche altre sfumature, compreso il bianco. Porta delle curiose bacche. Si adatta bene sia a Nord che a Sud, con inverni freddi ed estati siccitose, a patto di avere una buona irrigazione.
Un albero che ha una sorta di “marchio di garanzia”, quello di non fallire mai il suo compito e dare comunque buone soddisfazioni in qualsiasi situazione.
Questa storia è stata pubblicata il 27 dicembre 2015 e poi aggiornata
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Pianta molto interessante di origine nordamericana. Amatissima in Inghilterra, dove sono state prodotte splendide varietà, e dove peraltro sembra vivere meglio che da noi, forse a causa delle piogge abbondanti. Eppure il Ceanothus teoricamente non avrebbe bisogno di tanta acqua, poiché è tra le piante che formano un variegato gruppo di elementi della flora americana chiamato chaparral che si insedia in zone povere, aride e sassose. Soffre, infatti, particolarmente il freddo e il vento, e non avendo un apparato radicale molto fitto viene facilmente sradicato.
Per farlo crescere come nella foto, ad alberello, occorre pazienza. Acquistate un cespuglio giovane e vigoroso, e allevatelo ad astone, sostenendolo con tutori e tagliando via tutti i getti laterali. Ci vorrà qualche anno e comunque le dimensioni non saranno mai mastodontiche.