Guida alla Coltivazione del Calicanto
Calycanthus floridus o Chimonanthus praecox? Comunemente accorpati sotto il nome di “calicanto", sono due piante diverse
Una delle piante più iconiche dell’inverno è il calicanto, con i suoi piccoli fiori giallo pallido, che vengono portati su rami spogli. Del calicanto d’inverno è celebrato il profumo, leggermente mandorlato, che rallegra le fredde giornate invernali.
Il nome botanico del calicanto è Chimonanthus praecox, che allude alla precoce fioritura. È di origine cinese ed è spesso confuso con un altro alberello, appartenente alla stessa famiglia, il Calycanthus floridus, che invece proviene dal Nordamerica. Il Calycanthus fiorisce in tarda estate e ha un fogliame lanceolato verde scuro che in autunno tende al un bel giallo intenso prima di cadere. Entrambi sono decidui e sono grandi arbusti da coltivare nelle zone più aperte di un vasto giardino. In particolare il Chimonanthus può arricchire una siepe mista di campagna.
Il nome botanico del calicanto è Chimonanthus praecox, che allude alla precoce fioritura. È di origine cinese ed è spesso confuso con un altro alberello, appartenente alla stessa famiglia, il Calycanthus floridus, che invece proviene dal Nordamerica. Il Calycanthus fiorisce in tarda estate e ha un fogliame lanceolato verde scuro che in autunno tende al un bel giallo intenso prima di cadere. Entrambi sono decidui e sono grandi arbusti da coltivare nelle zone più aperte di un vasto giardino. In particolare il Chimonanthus può arricchire una siepe mista di campagna.
Il calicanto d’inverno
Il nome botanico è Chimonanthus praecox: è un albero che rende molto bene nelle zone più arretrate di un bordo misto o nei punti più aperti di una zona boscosa, dove potrà espandersi liberamente.
È spogliante, molto rustico e ha bisogno di davvero poco in fatto di concimazioni e cure. Va occasionalmente ripulito dal secco, e l’esposizione ideale è a mezzo sole o in ombra luminosa, ma sempre con qualche ora di sole diretto all’alba o al tramonto. Non sopporta le zone calde, quindi è un arbusto adattissimo al Nord Italia e rustico nella maggior parte dell’Europa, specie se il vostro terreno ha una reazione blandamente acida.
Il nome botanico è Chimonanthus praecox: è un albero che rende molto bene nelle zone più arretrate di un bordo misto o nei punti più aperti di una zona boscosa, dove potrà espandersi liberamente.
È spogliante, molto rustico e ha bisogno di davvero poco in fatto di concimazioni e cure. Va occasionalmente ripulito dal secco, e l’esposizione ideale è a mezzo sole o in ombra luminosa, ma sempre con qualche ora di sole diretto all’alba o al tramonto. Non sopporta le zone calde, quindi è un arbusto adattissimo al Nord Italia e rustico nella maggior parte dell’Europa, specie se il vostro terreno ha una reazione blandamente acida.
Il calicanto d’estate
Parente stretto del Chimonanthus, il Calycanthus è originario dell’America del Nord e non della Cina. È un arbusto spogliante, non troppo alto, molto pollonante che tende a espandersi. La base è interessante poiché i fusti sono contorti e grigiastri.
A differenza del Chimonanthus, il Calycanthus fiorisce in estate piena, molto a lungo, con fiori dalla forma curiosa, anche questi profumati.
Ne esistono numerose cultivar, quella in foto ha un fiore scurissimo, ma il colore tipico è tra il rosa e il rosso.
Le corolle possono avere petali più o meno affusolati, alcuni assomigliano a una camelia, in particolare quelli di un altro parente, il Sinocalycanthus, poco coltivato ma molto bello.
Parente stretto del Chimonanthus, il Calycanthus è originario dell’America del Nord e non della Cina. È un arbusto spogliante, non troppo alto, molto pollonante che tende a espandersi. La base è interessante poiché i fusti sono contorti e grigiastri.
A differenza del Chimonanthus, il Calycanthus fiorisce in estate piena, molto a lungo, con fiori dalla forma curiosa, anche questi profumati.
Ne esistono numerose cultivar, quella in foto ha un fiore scurissimo, ma il colore tipico è tra il rosa e il rosso.
Le corolle possono avere petali più o meno affusolati, alcuni assomigliano a una camelia, in particolare quelli di un altro parente, il Sinocalycanthus, poco coltivato ma molto bello.
Il calicanto estivo è leggermente meno rustico di quello invernale (ma in Italia non dovremmo avere di questi problemi, a meno di non parlare di zone alpine e prealpine) e richiede un po’ più di cure, un terriccio più ricco e meglio concimato e più irrigazioni, che garantiscono una migliore e più abbondante fioritura.
Rispetto al calicanto invernale però si adatta meglio a terreni a reazione non acida. Per il resto è un arbusto interessante, ma per il quale occorre un occhio particolare e il posto giusto.
Rispetto al calicanto invernale però si adatta meglio a terreni a reazione non acida. Per il resto è un arbusto interessante, ma per il quale occorre un occhio particolare e il posto giusto.
Bonus: in autunno il fogliame tende al giallo intenso prima di cadere.
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Alcune piante sono interessanti in un periodo particolare dell’anno, mentre durante le altre stagioni sono poco appariscenti: il calicanto d’inverno è tra queste.
La sua fioritura invernale è leggendaria, così come il profumo persistente, specie se gli esemplari sono numerosi. Ne esistono molte varietà, a fiore più o meno chiaro e a corolla più o meno piena. La specie tipica ha fiori di un giallo tenue, con il centro scuro, all’apparenza cerosi.
A Ippolito Pizzetti non piaceva, ne disse “quanto è brutto!” nella Garzantina dei fiori. In verità non gli si possono dare tutti i torti, perché il calicanto è scomposto, specie se lo si pota come all’epoca di Pizzetti, in modo da tentare di dare un ordine alla chioma. Ma questa non è una pianta che reagisce bene alle potature troppo vigorose, anzi, preferisce essere tenuta in forma libera.