10 Tipologie di Alberi da Balcone che Possono Stare in Vaso
Quali sono gli alberi da terrazzo più resistenti e adattabili ai contenitori? Scoprilo in questo Ideabook
Nulla come un albero dà una sensazione di solidità progettuale a un giardino: dare lo stesso senso di maturità in terrazzo o balcone diventa difficile per via delle limitazioni imposte dallo spazio. Ma tutti desideriamo gli alberi, anche in vaso, pur sapendo che non arriveranno a sfiorare altezze vertiginose.
Qualsiasi albero può essere allevato in vaso, ma quali ci possono vivere a lungo, arrivando ad assumere una forma simile a quella che avrebbero in piena terra?
La premessa fondamentale è partire sempre da esemplari giovani, di uno o due anni massimo, da accompagnare con rinvasi periodici che garantiscano salute delle radici ed evitino che si aggroviglino e si infittiscano troppo, portando ad un’asfissia radicale. Occorre essere vigilanti in merito a parassiti e avversità, pazienti e costanti sulle pratiche colturali.
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Qualsiasi albero può essere allevato in vaso, ma quali ci possono vivere a lungo, arrivando ad assumere una forma simile a quella che avrebbero in piena terra?
La premessa fondamentale è partire sempre da esemplari giovani, di uno o due anni massimo, da accompagnare con rinvasi periodici che garantiscano salute delle radici ed evitino che si aggroviglino e si infittiscano troppo, portando ad un’asfissia radicale. Occorre essere vigilanti in merito a parassiti e avversità, pazienti e costanti sulle pratiche colturali.
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2. Alberi da frutto nani
Un’altra scelta classica e molto praticata in climi freddi, in zone centro e nord europee, è la coltivazione di alberi da frutta nani, che possono essere allevati a cordone, spalliera o palmetta. Solitamente si prediligono le più classiche rosacee da frutto, come pero, melo e ciliegio, che garantiscono un raccolto, sia pur non paragonabile a quello di un albero cresciuto in piena terra.
Un’altra scelta classica e molto praticata in climi freddi, in zone centro e nord europee, è la coltivazione di alberi da frutta nani, che possono essere allevati a cordone, spalliera o palmetta. Solitamente si prediligono le più classiche rosacee da frutto, come pero, melo e ciliegio, che garantiscono un raccolto, sia pur non paragonabile a quello di un albero cresciuto in piena terra.
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3. Aceri
Nessuna lista di alberi da contenitore può essere completa senza chiamare in causa gli aceri: sono questi, più di tutti, gli alberi che hanno un portamento che meglio si adatta ai contenitori. Alcune specie e varietà hanno infatti una forma a cupola, spesso asimmetrica, simile a quella di un grande bonsai, che li rende persino più adatti al vaso che alla piena terra.
Altri tendono a svettare, altri ancora hanno portamenti obliqui e ramificati, di grande interesse. Danno maturità e solidità, ma hanno una crescita piuttosto lenta, quindi armatevi di buona pazienza.
Come Prendersi Cura dell’Acero Giapponese
Nessuna lista di alberi da contenitore può essere completa senza chiamare in causa gli aceri: sono questi, più di tutti, gli alberi che hanno un portamento che meglio si adatta ai contenitori. Alcune specie e varietà hanno infatti una forma a cupola, spesso asimmetrica, simile a quella di un grande bonsai, che li rende persino più adatti al vaso che alla piena terra.
Altri tendono a svettare, altri ancora hanno portamenti obliqui e ramificati, di grande interesse. Danno maturità e solidità, ma hanno una crescita piuttosto lenta, quindi armatevi di buona pazienza.
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4. Conifere nane
Le conifere nane possono essere utili per la loro rusticità e per l’essere delle piante sempreverdi da vaso. Danno anche molta fermezza, da un punto di vista ottico, a giardini e terrazzi, per la compattezza del fogliame. Questi sono vantaggi indiscutibili, a scapito di una certa inflazione estetica.
Quelle più ramificate e a portamento arboreo vanno manipolate con molta cura durante i rinvasi (fatevi sempre aiutare) poiché i rami, che ne costituiscono i pregio estetico, potrebbero spezzarsi.
Le conifere nane possono essere utili per la loro rusticità e per l’essere delle piante sempreverdi da vaso. Danno anche molta fermezza, da un punto di vista ottico, a giardini e terrazzi, per la compattezza del fogliame. Questi sono vantaggi indiscutibili, a scapito di una certa inflazione estetica.
Quelle più ramificate e a portamento arboreo vanno manipolate con molta cura durante i rinvasi (fatevi sempre aiutare) poiché i rami, che ne costituiscono i pregio estetico, potrebbero spezzarsi.
5. Melograno
Potrebbe sembrare banale, ma se si desidera un albero che richieda davvero poco, in termini di cure colturali, il melograno è una scelta molto indicata. Con una massa scomposta di foglioline minute, costituisce un punto focale ma non troppo fermo; in autunno il fogliame diventa di un ricco giallo dorato, e i frutti sono estremamente decorativi.
Non essendo una pianta amante di climi freddi e piovosi, è adattissima a essere coltivata dove le estati sono secche e gli inverni miti.
Potrebbe sembrare banale, ma se si desidera un albero che richieda davvero poco, in termini di cure colturali, il melograno è una scelta molto indicata. Con una massa scomposta di foglioline minute, costituisce un punto focale ma non troppo fermo; in autunno il fogliame diventa di un ricco giallo dorato, e i frutti sono estremamente decorativi.
Non essendo una pianta amante di climi freddi e piovosi, è adattissima a essere coltivata dove le estati sono secche e gli inverni miti.
6. Alloro
Infallibile: non si può dir altro dell’alloro (al centro nella foto)! Si può allevare a cespuglio, più o meno eretto e con più fusti basali, o a fusto singolo e portamento arboreo, o ad alberetto, addirittura topiato. Spesso vediamo ai lati delle porte di ingresso una coppia di allori in vaso potati a palla: è un uso dei paesi anglofoni che è stato lentamente assorbito anche in Italia.
Oltre alla coltivazione in vaso singolo, in balcone, terrazza o patio, l’alloro si presta a essere usato come pianta da siepe monospecie o mista, in contenitori ampi e lunghi, come quello in fotografia. Regge bene terreni leggeri e siccitosi, stress colturali (tende ad essere attaccato da afidi e formiche) e si accontenta di irrigazioni minime solo nei periodi caldi.
Infallibile: non si può dir altro dell’alloro (al centro nella foto)! Si può allevare a cespuglio, più o meno eretto e con più fusti basali, o a fusto singolo e portamento arboreo, o ad alberetto, addirittura topiato. Spesso vediamo ai lati delle porte di ingresso una coppia di allori in vaso potati a palla: è un uso dei paesi anglofoni che è stato lentamente assorbito anche in Italia.
Oltre alla coltivazione in vaso singolo, in balcone, terrazza o patio, l’alloro si presta a essere usato come pianta da siepe monospecie o mista, in contenitori ampi e lunghi, come quello in fotografia. Regge bene terreni leggeri e siccitosi, stress colturali (tende ad essere attaccato da afidi e formiche) e si accontenta di irrigazioni minime solo nei periodi caldi.
7. Olivo
Proprio lui, caratterizza fortemente il paesaggio italiano e si presta molto bene al trapianto, come ben sappiamo per la infelice moda di cui sono stati protagonisti.
La fascia di coltivazione dell’olivo si è spostata molto verso l’alto, a causa del riscaldamento globale, e anche in zone a Nord non è raro trovarne. Si deve sempre partire da alberi piccoli e inserirli in vasi solo di poco più grandi del pane di terra, rinvasarli ogni due anni in contenitori progressivamente più grandi: questo rafforza le radici e consente uno sviluppo armonico di chioma in rapporto con l’apparato radicale.
Ovviamente non sono la scelta più indicata se vivete in climi a inverni davvero freddi.
Proprio lui, caratterizza fortemente il paesaggio italiano e si presta molto bene al trapianto, come ben sappiamo per la infelice moda di cui sono stati protagonisti.
La fascia di coltivazione dell’olivo si è spostata molto verso l’alto, a causa del riscaldamento globale, e anche in zone a Nord non è raro trovarne. Si deve sempre partire da alberi piccoli e inserirli in vasi solo di poco più grandi del pane di terra, rinvasarli ogni due anni in contenitori progressivamente più grandi: questo rafforza le radici e consente uno sviluppo armonico di chioma in rapporto con l’apparato radicale.
Ovviamente non sono la scelta più indicata se vivete in climi a inverni davvero freddi.
8. Albizia
Questo progetto, realizzato in UK sulla base di indicazioni del noto paesaggista Tom Stuart-Smith, merita di essere visitato per intero, sfogliandone ogni foto e leggendo con attenzione le didascalie.
In questa foto c’è un’Albizia molto ben cresciuta in un grande vaso (ma alla fine neanche enorme). La proporzione tra chioma e vaso parla da sé: l’Albizia ha decisamente carte da giocare quando si tratta di vasi!
Questo progetto, realizzato in UK sulla base di indicazioni del noto paesaggista Tom Stuart-Smith, merita di essere visitato per intero, sfogliandone ogni foto e leggendo con attenzione le didascalie.
In questa foto c’è un’Albizia molto ben cresciuta in un grande vaso (ma alla fine neanche enorme). La proporzione tra chioma e vaso parla da sé: l’Albizia ha decisamente carte da giocare quando si tratta di vasi!
9. Altri alberi a fusto singolo
Abbiamo già detto che ogni albero si presta a essere coltivato in vaso, sia pur per pochi anni. Moltissimi paesaggisti e professionisti del design del giardino hanno da tempo impiegato giovani esemplari di alberi nei roof garden, nei terrapieni su terrazzi o anche in contenitori molto capaci.
Una delle piante più usate in tal senso è la betulla, sia per l’apparato radicale superficiale e fine, sia per l’aspetto bello e flessuoso anche in forma giovanile. Non sarà, tuttavia, la scelta più indicata per chi vive in climi arsi e mediterranei.
Altri alberi spesso usati per i roof garden sono i pioppi, il Prunus pissardi ‘Nigra’, la magnolia a fiore grande (Magnolia grandiflora), la Lagerstroemia (che può essere allevata anche ad arbusto). La RHS, tra gli alberi da contenitore, indica la Sophora microphylla, e in molti anche il fico comune (Ficus carica). Su quest’ultima scelta rimango scettica, ma può rivelarsi interessante per le forme insolite che l’albero potrebbe assumere. Tuttavia la potenza delle radici non fa del fico comune un albero che può sopravvivere a lungo in vaso, anche se capiente.
Abbiamo già detto che ogni albero si presta a essere coltivato in vaso, sia pur per pochi anni. Moltissimi paesaggisti e professionisti del design del giardino hanno da tempo impiegato giovani esemplari di alberi nei roof garden, nei terrapieni su terrazzi o anche in contenitori molto capaci.
Una delle piante più usate in tal senso è la betulla, sia per l’apparato radicale superficiale e fine, sia per l’aspetto bello e flessuoso anche in forma giovanile. Non sarà, tuttavia, la scelta più indicata per chi vive in climi arsi e mediterranei.
Altri alberi spesso usati per i roof garden sono i pioppi, il Prunus pissardi ‘Nigra’, la magnolia a fiore grande (Magnolia grandiflora), la Lagerstroemia (che può essere allevata anche ad arbusto). La RHS, tra gli alberi da contenitore, indica la Sophora microphylla, e in molti anche il fico comune (Ficus carica). Su quest’ultima scelta rimango scettica, ma può rivelarsi interessante per le forme insolite che l’albero potrebbe assumere. Tuttavia la potenza delle radici non fa del fico comune un albero che può sopravvivere a lungo in vaso, anche se capiente.
10. Arbusti a portamento arboreo
Anche un terrazzo ombroso, chiuso su più lati, può assumere un aspetto maturo e verticale con la giusta scelta di arbusti. Schefflera, Pachira, Cordyline, Yucca, Echium, Bougainvillea, oleandri, Lantana, Grevillea, Radermachera, Ficus, Plumeria, Hibiscus, Gardenia (questa conviene acquistarla già matura), Callistemon, e molti altri, daranno un aspetto jungle e tropicale al vostro balcone o terrazzo, e se vivete in zone a inverni miti, potete tenere in esterni la maggior parte.
Anche un terrazzo ombroso, chiuso su più lati, può assumere un aspetto maturo e verticale con la giusta scelta di arbusti. Schefflera, Pachira, Cordyline, Yucca, Echium, Bougainvillea, oleandri, Lantana, Grevillea, Radermachera, Ficus, Plumeria, Hibiscus, Gardenia (questa conviene acquistarla già matura), Callistemon, e molti altri, daranno un aspetto jungle e tropicale al vostro balcone o terrazzo, e se vivete in zone a inverni miti, potete tenere in esterni la maggior parte.
Tra le più rustiche a portamento arborescente, Pieris, Magnolia stellata, il lillà, Abutilon, Escallonia, Weigela, Dapne, Hibiscus syriacus, Philadelphus, Brugmansia, Forsythia, Anisodontea (questa si trova spesso nei vivai allevata ad alberetto), Buddleja, Eleagnus, Camellia (sia japonica che sasanqua), Cotoneaster, Ribes, Ilex (in foto: molto rustico e adatto a posizioni esposte e ventose), i viburni in generale e le rose ad alberetto (queste ultime sono un po’ parte a sé, ma possono tornare utili in vaso).
Questa storia è stata pubblicata il 18 marzo 2019 e poi aggiornata.
Hai trovato l’albero giusto per il tuo balcone? Condividi esperienze e consigli nei Commenti.
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Qualsiasi giardiniere anche alle prime armi sa che gli agrumi hanno un’ottima resa anche in vaso, in particolare il limone e il kumquat. Non essendo rustici, il vaso si presta a essere spostato in interni durante la stagione fredda, ma in climi caldi (da Roma o Napoli in giù) possono essere tranquillamente coltivati all’esterno.
Per la coltivazione in vaso degli agrumi furono concepiti i celebri “vasi Versailles”, di forma quadrata, facili da affiancare e trasportare.
L’idea vincente è la scelta di una varietà un po’ particolare, magari nella forma del frutto o nel colore della scorza.