Trend in Giardino: Coltivare il Pisello Odoroso
Dall’habitat naturale dei campi incolti, i piselli odorosi hanno una storia sorprendente che li ha condotti fino ai bouquet nuziali
Non si sa bene di dove siano originari i piselli odorosi (Lathyrus odoratus), sebbene ormai siano diffusi allo stato selvatico praticamente in tutto il globo. Di certo si sa che un monaco siciliano, Francesco Cupani, ne inviò dei semi in Inghilterra nel 1695. Da quel momento la storia del pisello odoroso è tutta in crescita poiché divenne amatissimo, specie in epoca edoardiana, quando nessun pranzo, tè o sposalizio poteva dirsi completo senza un mazzo di piselli odorosi. In Italia sono stati dimenticati a lungo, fino a ritornare di moda qualche anno fa, in particolar modo come fiore da taglio per i bouquet nuziali.
1. Preparazione del terriccio
I piselli odorosi sono molto voraci, pur appartenendo alla famiglia delle leguminose/fabacee, e gradiscono un terreno ricco, soffice, molto concimato sia con sostanze minerali che con stallatico, e con drenaggio ottimo.
Preferibilmente il terreno deve essere preparato con qualche mese di anticipo.
La semina si effettua in autunno, appena prima che piova in modo intenso.
Molti affondano il seme nella terra, ma io preferisco lasciarlo appena intravedere e poi rincalzare dopo la germinazione. Nei primi giorni della semina non deve essere annaffiato troppo.
Se volete garantirvi successi migliori, intaccate delicatamente il seme con un taglierino.
I piselli odorosi sono molto voraci, pur appartenendo alla famiglia delle leguminose/fabacee, e gradiscono un terreno ricco, soffice, molto concimato sia con sostanze minerali che con stallatico, e con drenaggio ottimo.
Preferibilmente il terreno deve essere preparato con qualche mese di anticipo.
La semina si effettua in autunno, appena prima che piova in modo intenso.
Molti affondano il seme nella terra, ma io preferisco lasciarlo appena intravedere e poi rincalzare dopo la germinazione. Nei primi giorni della semina non deve essere annaffiato troppo.
Se volete garantirvi successi migliori, intaccate delicatamente il seme con un taglierino.
2. Sostegni
Sia in vaso che in piena terra, i piselli odorosi hanno bisogno di sostegni. Potete usare canne, rametti o persino corde legate a un supporto. L’importante è che siano solidi e abbastanza alti da contenere la crescita delle piante, che arrivano a oltre due metri, anche se appaiono più basse poiché tendono a ricadere su se stesse.
Sia in vaso che in piena terra, i piselli odorosi hanno bisogno di sostegni. Potete usare canne, rametti o persino corde legate a un supporto. L’importante è che siano solidi e abbastanza alti da contenere la crescita delle piante, che arrivano a oltre due metri, anche se appaiono più basse poiché tendono a ricadere su se stesse.
3. Cimatura
La differenza di coltivazione dilettantistica da quella professionale si vede dalla cimatura.
In verità – se trovano le condizioni adatte – i piselli odorosi crescono abbastanza bene anche da soli, inselvatichendosi, ma se volete avere una vera montagna di fiori, grandi e sontuosi, dovete cimarli appena hanno due paia di foglie vere. Una volta fatta questa operazione si possono legare dei fili di rafia o spago attorno ai sostegni per creare una sorta di trama a cui le piante possano aggrapparsi.
La differenza di coltivazione dilettantistica da quella professionale si vede dalla cimatura.
In verità – se trovano le condizioni adatte – i piselli odorosi crescono abbastanza bene anche da soli, inselvatichendosi, ma se volete avere una vera montagna di fiori, grandi e sontuosi, dovete cimarli appena hanno due paia di foglie vere. Una volta fatta questa operazione si possono legare dei fili di rafia o spago attorno ai sostegni per creare una sorta di trama a cui le piante possano aggrapparsi.
4. Coltivazione a cespuglio
Dopo la cimatura selezionate le tre branche più solide e forti, ed eliminate le altre. Allargate le piante man mano che crescono, tagliando progressivamente i fusti deboli e mal formati.
L’annaffiatura deve essere abbondante e continua.
Dopo la cimatura selezionate le tre branche più solide e forti, ed eliminate le altre. Allargate le piante man mano che crescono, tagliando progressivamente i fusti deboli e mal formati.
L’annaffiatura deve essere abbondante e continua.
5. Il tepee
I sostegni in salice intrecciato a forma conica sono perfetti per la coltivazione dei piselli odorosi, ma si possono realizzare in casa delle strutture, certo più campagnole ma meno costose, fatte con canne o canne di bambù.
Legate della rafia in modo da dare più corpo e agio alle piante di aggrapparsi, e fatele crescere più in orizzontale possibile, in modo che siano più numerosi i getti fioriferi.
I sostegni in salice intrecciato a forma conica sono perfetti per la coltivazione dei piselli odorosi, ma si possono realizzare in casa delle strutture, certo più campagnole ma meno costose, fatte con canne o canne di bambù.
Legate della rafia in modo da dare più corpo e agio alle piante di aggrapparsi, e fatele crescere più in orizzontale possibile, in modo che siano più numerosi i getti fioriferi.
6. Il cespuglio
A crescita completa l’aspetto della pianta dovrebbe essere quella di un grosso cespuglio fiorito che prenderà la forma della struttura di sostegno.
Una cosa è assolutamente imprescindibile nella coltivazione dei piselli odorosi: non fate andare subito la pianta a seme, altrimenti non fiorirà più. Raccogliete i fiori o spuntate quotidianamente lo sfiorito, lasciando due o tre fiori per la raccolta dei semi solo all’ultima ondata di fioritura.
A crescita completa l’aspetto della pianta dovrebbe essere quella di un grosso cespuglio fiorito che prenderà la forma della struttura di sostegno.
Una cosa è assolutamente imprescindibile nella coltivazione dei piselli odorosi: non fate andare subito la pianta a seme, altrimenti non fiorirà più. Raccogliete i fiori o spuntate quotidianamente lo sfiorito, lasciando due o tre fiori per la raccolta dei semi solo all’ultima ondata di fioritura.
7. La sfioritura
Purtroppo i piselli odorosi hanno la tendenza a seccare la parte bassa della pianta con l’avanzare della fioritura, e su questo si può far ben poco. Per contenere questo problema è meglio seminare in autunno anziché in primavera, e annaffiare bene, abbondantemente ma senza inzuppare.
Una tecnica molto usata è quella di sciogliere qualche legaccio o tagliare i viticci, in modo da far ricadere la parte alta, così che copra quella bassa.
Purtroppo i piselli odorosi hanno la tendenza a seccare la parte bassa della pianta con l’avanzare della fioritura, e su questo si può far ben poco. Per contenere questo problema è meglio seminare in autunno anziché in primavera, e annaffiare bene, abbondantemente ma senza inzuppare.
Una tecnica molto usata è quella di sciogliere qualche legaccio o tagliare i viticci, in modo da far ricadere la parte alta, così che copra quella bassa.
8. Accostamenti
I piselli odorosi si trovano sia in colori puri, sia in miscuglio. Personalmente li trovo gradevoli combinati a tutte le piante che fioriscono in primavera inoltrata, infatti consiglierei di seminarli tra pianta e pianta, anche nei vasi, in modo che diano un’allegra confusione di colori, abbarbicandosi alle altre piante.
Una volta sfioriti basterà strapparli via. Considerate che sono piuttosto voraci e che comunque sottrarranno un po’ di nutrimento alle piante vicine.
I piselli odorosi si trovano sia in colori puri, sia in miscuglio. Personalmente li trovo gradevoli combinati a tutte le piante che fioriscono in primavera inoltrata, infatti consiglierei di seminarli tra pianta e pianta, anche nei vasi, in modo che diano un’allegra confusione di colori, abbarbicandosi alle altre piante.
Una volta sfioriti basterà strapparli via. Considerate che sono piuttosto voraci e che comunque sottrarranno un po’ di nutrimento alle piante vicine.
9. Le cultivar più belle
Una delle collezioni di semi più complete si trova sul sito Kings Seeds, che vende in tutto il mondo, ma molte altre ditte semenziere hanno buone collezioni di piselli odorosi. Un po’ più difficili da trovare sono le specie spontanee.
Tra le cultivar più amate e coltivate: ‘Alan Titchmarsh’, ‘Cupid’, ‘Painted Lady’ (bicolore), ‘Wiltshire Ripple’, con striature quasi bordeaux, ‘King Size Navy Blue’, ‘Chatsworth’, ‘Royal Wedding’ (grandi fiori bianchi, tipica da taglio per le cerimonie nuziali), ‘Orange Dragon’, i mix ‘Sweetheart’, ‘Martha Stewart’, ‘Galaxy’, ‘Floral Tribute’, ‘Pastel Shades’, ‘Perfume Delight’, molto profumati.
Una delle collezioni di semi più complete si trova sul sito Kings Seeds, che vende in tutto il mondo, ma molte altre ditte semenziere hanno buone collezioni di piselli odorosi. Un po’ più difficili da trovare sono le specie spontanee.
Tra le cultivar più amate e coltivate: ‘Alan Titchmarsh’, ‘Cupid’, ‘Painted Lady’ (bicolore), ‘Wiltshire Ripple’, con striature quasi bordeaux, ‘King Size Navy Blue’, ‘Chatsworth’, ‘Royal Wedding’ (grandi fiori bianchi, tipica da taglio per le cerimonie nuziali), ‘Orange Dragon’, i mix ‘Sweetheart’, ‘Martha Stewart’, ‘Galaxy’, ‘Floral Tribute’, ‘Pastel Shades’, ‘Perfume Delight’, molto profumati.
10. Le specie spontanee
La specie più coltivata dopo l’odoratus è il latifolius, che è perenne e non annuale, e ha un rizoma sotterraneo. Esiste in commercio in tre gradazioni di colore (rosa scuro, rosa chiaro e bianco) e ha una fioritura decisamente più tarda rispetto all’odoratus, che in climi caldi tende a fiorire solo a maggio per poi spegnersi completamente.
Il L. latifolius invece resiste meglio a climi più roventi, ma questo non significa che non voglia acqua e soprattutto un po’ d’ombra alla base.
Tra i più belli il L. tingitanus, il L. nervosus (di difficile coltivazione, ma regala splendidi fiori), il belinensis, l’albus, il bellissimo Lathyrus clymenum, il L. vestitus, lo japonicus, senza contare che il Lathyrus sativus, da cui discendono le varietà alimentari, ha bellissimi fiori azzurro pallido.
Per saperne di più sui piselli odorosi selvatici, visita il sito della National Sweet Pea Society.
La specie più coltivata dopo l’odoratus è il latifolius, che è perenne e non annuale, e ha un rizoma sotterraneo. Esiste in commercio in tre gradazioni di colore (rosa scuro, rosa chiaro e bianco) e ha una fioritura decisamente più tarda rispetto all’odoratus, che in climi caldi tende a fiorire solo a maggio per poi spegnersi completamente.
Il L. latifolius invece resiste meglio a climi più roventi, ma questo non significa che non voglia acqua e soprattutto un po’ d’ombra alla base.
Tra i più belli il L. tingitanus, il L. nervosus (di difficile coltivazione, ma regala splendidi fiori), il belinensis, l’albus, il bellissimo Lathyrus clymenum, il L. vestitus, lo japonicus, senza contare che il Lathyrus sativus, da cui discendono le varietà alimentari, ha bellissimi fiori azzurro pallido.
Per saperne di più sui piselli odorosi selvatici, visita il sito della National Sweet Pea Society.
11. La specie tipica italiana
Malta, Sri Lanka, la Cina e la Sicilia sono state indicate come probabili sedi del pisello odoroso allo stato spontaneo. Purtroppo non c’è certezza biologica su nessuna di queste località, anche se la storia dell’erborista Cupani, dà qualche chance in più alla Sicilia.
Recentemente c’è un grande interesse per la specie tipica italiana, dal colore vistoso e la forma più lineare degli ibridi da giardino inglesi, con petali grandi e frangiati (ibridi Spencer), più che altro per il suo profumo.
Anni fa ne è stata immessa in commercio una varietà che dovrebbe essere quella tipica: ‘Cupaniana’, della ditta semenziera Thopson & Morgan. Non ci sono però ad oggi riscontri che si tratti della stessa varietà.
Questo Ideabook è stato originariamente pubblicato il 27 agosto 2016 e poi aggiornato
Raccontaci: hai mai coltivato delle piante di piselli odorosi? Condividi la tua esperienza e i tuoi consigli nei Commenti.
Altro
Tutte le Guide su Fiori e Piante
Malta, Sri Lanka, la Cina e la Sicilia sono state indicate come probabili sedi del pisello odoroso allo stato spontaneo. Purtroppo non c’è certezza biologica su nessuna di queste località, anche se la storia dell’erborista Cupani, dà qualche chance in più alla Sicilia.
Recentemente c’è un grande interesse per la specie tipica italiana, dal colore vistoso e la forma più lineare degli ibridi da giardino inglesi, con petali grandi e frangiati (ibridi Spencer), più che altro per il suo profumo.
Anni fa ne è stata immessa in commercio una varietà che dovrebbe essere quella tipica: ‘Cupaniana’, della ditta semenziera Thopson & Morgan. Non ci sono però ad oggi riscontri che si tratti della stessa varietà.
Questo Ideabook è stato originariamente pubblicato il 27 agosto 2016 e poi aggiornato
Raccontaci: hai mai coltivato delle piante di piselli odorosi? Condividi la tua esperienza e i tuoi consigli nei Commenti.
Altro
Tutte le Guide su Fiori e Piante
Il Lathyrus può essere coltivato a cespuglio o come fiore da taglio. Per questa seconda opzione conviene coltivarlo nell’orto, non in giardino, e legare ogni fusto ad un bastone o una canna, eliminando i cirri e i rami che portano meno di quattro fiori.
I piselli odorosi, specie i grandi ibridi da giardino, non amano terreno secco e clima arso, dove fioriscono profusamente a maggio e si spengono subito. Meglio una leggera altura o un clima con primavere non troppo calde. In zone fredde la semina può essere ritardata a marzo, ma è preferibile farla in settembre, eventualmente riparando le giovani piante in cassone freddo in inverno.