Sognate una Prateria Selvaggia? Piantate delle Graminacee Dietro Casa
Spettacolari, fruscianti, opulente e vaporose: le graminacee e le compagne per un finale di stagione esplosivo
È lo stile che ha portato Piet Oudolf alla fama mondiale, consacrandolo come icona del paesaggismo guadagnandosi un capitolo a parte nella storia dei giardini.
Viene genericamente definito “Neo-prairie”, cioè “nuova prateria”, uno stile che fonde in modo totalmente innovativo lo stile europeo e il paesaggio aspro e spoglio degli stati centrali in USA. Uno stile decisamente “globalizzato” e postmodernista, come il termine “neo” sta a definire (se volete essere sicuri che qualcosa sia postmoderno, spesso troverete davanti alla parola che lo descrive il prefisso “neo").
Viene genericamente definito “Neo-prairie”, cioè “nuova prateria”, uno stile che fonde in modo totalmente innovativo lo stile europeo e il paesaggio aspro e spoglio degli stati centrali in USA. Uno stile decisamente “globalizzato” e postmodernista, come il termine “neo” sta a definire (se volete essere sicuri che qualcosa sia postmoderno, spesso troverete davanti alla parola che lo descrive il prefisso “neo").
Forte impatto estetico
Pare che le graminacee e le praterie risveglino nell’essere umano un piacere atavico, scritto nel DNA di noi tutti, che ci riporta a quando eravamo piccoli mammiferi che si nascondevano tra le erbe alte, ai margini della savana. Ci danno insomma un senso di riparo, di sicurezza.
A prescindere dall’evoluzione, è innegabile che grossi ciuffi d’erbe fiorite siano l’equivalente per un bambino di una montagna di panna: il desiderio di tuffarcisi dentro è irresistibile.
Durante tutto l’anno saranno semplici ciuffi d’erba, ma in autunno daranno uno spettacolo pirotecnico: se le infiorescenze sono grandi e molto evidenti, non avranno neanche bisogno di compagnia di alcun fiore.
Pare che le graminacee e le praterie risveglino nell’essere umano un piacere atavico, scritto nel DNA di noi tutti, che ci riporta a quando eravamo piccoli mammiferi che si nascondevano tra le erbe alte, ai margini della savana. Ci danno insomma un senso di riparo, di sicurezza.
A prescindere dall’evoluzione, è innegabile che grossi ciuffi d’erbe fiorite siano l’equivalente per un bambino di una montagna di panna: il desiderio di tuffarcisi dentro è irresistibile.
Durante tutto l’anno saranno semplici ciuffi d’erba, ma in autunno daranno uno spettacolo pirotecnico: se le infiorescenze sono grandi e molto evidenti, non avranno neanche bisogno di compagnia di alcun fiore.
Prateria fiorita
Un vero e proprio meadow con graminacee e restionacee miste, fiori e perenni da foglia.
Comporre un insieme così articolato non è né semplice né immediato, ma di certo in pochi anni raggiunge una maturità apprezzabile, al contrario di un giardino tradizionale, che necessita di decenni.
È una soluzione valida specie in luoghi aperti, con scarsa piovosità. Questo tipo di impianto lega particolarmente bene con lo stile architettonico contemporaneo che predilige linee pulite e la visibilità degli elementi architettonici in cemento armato.
La scelta di colori vivaci rende tutto più sgargiante e vistoso, ma potete tranquillamente scegliere toni di azzurri, verdi e bianchi, più pacati e rilassanti, con una certa inclinazione allo stile rustico.
La piccola Kniphofia è la cultivar ‘Nancy Red’, mentre i fiori gialli sono Phlomis.
Un vero e proprio meadow con graminacee e restionacee miste, fiori e perenni da foglia.
Comporre un insieme così articolato non è né semplice né immediato, ma di certo in pochi anni raggiunge una maturità apprezzabile, al contrario di un giardino tradizionale, che necessita di decenni.
È una soluzione valida specie in luoghi aperti, con scarsa piovosità. Questo tipo di impianto lega particolarmente bene con lo stile architettonico contemporaneo che predilige linee pulite e la visibilità degli elementi architettonici in cemento armato.
La scelta di colori vivaci rende tutto più sgargiante e vistoso, ma potete tranquillamente scegliere toni di azzurri, verdi e bianchi, più pacati e rilassanti, con una certa inclinazione allo stile rustico.
La piccola Kniphofia è la cultivar ‘Nancy Red’, mentre i fiori gialli sono Phlomis.
Dalea e Rudbeckia
La Rudbeckia è una pianta ornamentale a fioritura tardiva piuttosto comune. In Italia ama i terreni abbastanza umidi, anche se gradisce esposizioni assolate. La coltivazione non è complicata a patto di dividerla periodicamente.
La Dalea è una leguminosa, un tempo diffusissima nelle zone delle praterie dell’America Settentrionale e Meridionale. Oggi le praterie sono ecosistemi minacciati, e la Dalea è diventata un indicatore di praterie originarie (ormai molto rare). Viene spesso usata per recuperare terreni esausti anche a causa di sfruttamento minerario per via della capacità di fissare azoto alla terra. È ottima per il sovescio.
Ti potrebbe interessare leggere: Giardino, Fiori Tardivi per Esposizioni Assolate
La Rudbeckia è una pianta ornamentale a fioritura tardiva piuttosto comune. In Italia ama i terreni abbastanza umidi, anche se gradisce esposizioni assolate. La coltivazione non è complicata a patto di dividerla periodicamente.
La Dalea è una leguminosa, un tempo diffusissima nelle zone delle praterie dell’America Settentrionale e Meridionale. Oggi le praterie sono ecosistemi minacciati, e la Dalea è diventata un indicatore di praterie originarie (ormai molto rare). Viene spesso usata per recuperare terreni esausti anche a causa di sfruttamento minerario per via della capacità di fissare azoto alla terra. È ottima per il sovescio.
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Sedum ‘Purple Emperor’
Un classico dello stile “Neo prairie” è il Sedum spectabile, che nelle sue cultivar a foglie porpora contrasta con i colori chiari delle erbe in modo molto netto, stagliandosi come un’ombra dai contorni nitidi.
Non in tutte le regioni d’Italia il Sedum è tardivo, in zone più calde tende a fiorire prima, anche se i fiori durano a lungo sulla pianta (il colore potrebbe spegnersi, ma non è un problema).
In ogni caso il pregio di questa pianta è il fogliame dal color porpora.
Un classico dello stile “Neo prairie” è il Sedum spectabile, che nelle sue cultivar a foglie porpora contrasta con i colori chiari delle erbe in modo molto netto, stagliandosi come un’ombra dai contorni nitidi.
Non in tutte le regioni d’Italia il Sedum è tardivo, in zone più calde tende a fiorire prima, anche se i fiori durano a lungo sulla pianta (il colore potrebbe spegnersi, ma non è un problema).
In ogni caso il pregio di questa pianta è il fogliame dal color porpora.
Eryngium e fiori sfioriti
L’Eryngium è una tra le piante più apprezzate assieme alle graminacee per la resistenza dei suoi fiori, anche una volta terminata la fioritura.
In un contesto in cui tutto appare come brunìto dalla patina del tempo, la caratteristica di mantenere delle belle capsule di semi, o una fioritura che “secca” sulla pianta, è un vantaggio molto apprezzato nella combinazione con le graminacee.
Altre piante con capsule di semi decorative sono la Lunaria annua, il papavero (ne esistono delle cultivar appositamente selezionate per dare capsule molto grandi, o al contrario, quasi miniaturizzate), la Nigella (provate la orientalis), il Dipsacus, in genere tutti i cardi e gli Allium (la specie giganteum è molto usata). Phlomis, molte liliacee, come anche le apiacee, girasole, Iris foetidissima, alcuni rododendri, la Craspedia globosa e in genere tutti quei fiori che seccano sulla pianta, come gli Helichrysum, Echinops, alcune Scabiosa, Statice, ecc .
L’Eryngium è una tra le piante più apprezzate assieme alle graminacee per la resistenza dei suoi fiori, anche una volta terminata la fioritura.
In un contesto in cui tutto appare come brunìto dalla patina del tempo, la caratteristica di mantenere delle belle capsule di semi, o una fioritura che “secca” sulla pianta, è un vantaggio molto apprezzato nella combinazione con le graminacee.
Altre piante con capsule di semi decorative sono la Lunaria annua, il papavero (ne esistono delle cultivar appositamente selezionate per dare capsule molto grandi, o al contrario, quasi miniaturizzate), la Nigella (provate la orientalis), il Dipsacus, in genere tutti i cardi e gli Allium (la specie giganteum è molto usata). Phlomis, molte liliacee, come anche le apiacee, girasole, Iris foetidissima, alcuni rododendri, la Craspedia globosa e in genere tutti quei fiori che seccano sulla pianta, come gli Helichrysum, Echinops, alcune Scabiosa, Statice, ecc .
Chasmanthium latifolium e altre graminacee dalle infiorescenze interessanti
Il Chasmanthium, chiamato un tempo Uniola, ha delle infiorescenze piuttosto insolite, simili alla Briza (detta “sonaglini"). Il colore bruno si abbina bene al viola, all’azzurro e in genere ai colori polverosi e “imprecisi”.
Altre erbacee insolite sono:
Achnatherum, Andropogon, Aristida purpurea, Bothriochloa barbinodis, Bouteloua gracilis, Briza media,
Calamagrostis, Carex pendula, Chondropetalum tectorum, Cortaderia selloana (la famosa e un po’ disprezzata “erba delle Pampas”), Deschampsia cespitosa, Eragrostis, Melica, Melinis, Milium effusum, Miscanthus, Molinia, Muhlenbergia, Nassella, Panicum virgatum, Pennisetum, Phleum pratense, Schizachyrium scoparium, Sporolobus, Stipa gigantea.
Il Chasmanthium, chiamato un tempo Uniola, ha delle infiorescenze piuttosto insolite, simili alla Briza (detta “sonaglini"). Il colore bruno si abbina bene al viola, all’azzurro e in genere ai colori polverosi e “imprecisi”.
Altre erbacee insolite sono:
Achnatherum, Andropogon, Aristida purpurea, Bothriochloa barbinodis, Bouteloua gracilis, Briza media,
Calamagrostis, Carex pendula, Chondropetalum tectorum, Cortaderia selloana (la famosa e un po’ disprezzata “erba delle Pampas”), Deschampsia cespitosa, Eragrostis, Melica, Melinis, Milium effusum, Miscanthus, Molinia, Muhlenbergia, Nassella, Panicum virgatum, Pennisetum, Phleum pratense, Schizachyrium scoparium, Sporolobus, Stipa gigantea.
Liatris aspera
Un tempo l’unica Liatris in commercio era la specie spicata, tipica dei bordi umidi e usatissima per adornare laghetti e stagni.
La passione per le graminacee, la prateria, lo stile di Oudolf, hanno condotto a ricercare tra le piante spontanee delle grandi praterie statunitensi che erano già note ai botanici, ma non considerate valide dal punto di vista ornamentale.
Con l’estendersi dell’interesse a questo stile in zone più calde e asciutte, le piante da terreni poveri hanno trovato una certa diffusione anche tra i cataloghi internazionali, seppur rimangono un po’ di nicchia.
È curioso notare come piante considerate erbacce fino a pochi anni fa, oggi sono il top della sperimentazione e dell’avanguardia estetica del giardino!
La Liatris aspera non gradisce l’umido, ma come la sua parente più nota, richiede un terreno da neutro ad acido. Potete seminarla, nel tempo formerà dei piccoli cormi che potrete dividere e moltiplicare.
Un tempo l’unica Liatris in commercio era la specie spicata, tipica dei bordi umidi e usatissima per adornare laghetti e stagni.
La passione per le graminacee, la prateria, lo stile di Oudolf, hanno condotto a ricercare tra le piante spontanee delle grandi praterie statunitensi che erano già note ai botanici, ma non considerate valide dal punto di vista ornamentale.
Con l’estendersi dell’interesse a questo stile in zone più calde e asciutte, le piante da terreni poveri hanno trovato una certa diffusione anche tra i cataloghi internazionali, seppur rimangono un po’ di nicchia.
È curioso notare come piante considerate erbacce fino a pochi anni fa, oggi sono il top della sperimentazione e dell’avanguardia estetica del giardino!
La Liatris aspera non gradisce l’umido, ma come la sua parente più nota, richiede un terreno da neutro ad acido. Potete seminarla, nel tempo formerà dei piccoli cormi che potrete dividere e moltiplicare.
Allium nel perfetto stile “oudolf”
L’accostamento tra Stipa, Pennisetum e Allium sphaerocephalon è uno dei classici dello stile di Oudolf, che abbina le masse giallastre delle graminacee a fiori affusolati, dallo stelo lasso e dal fiore piccolo, a forma di fuoco d’artificio.
Un altro accostamento tipico è con le Persicaria e con la Gomphrena globosa.
L’accostamento tra Stipa, Pennisetum e Allium sphaerocephalon è uno dei classici dello stile di Oudolf, che abbina le masse giallastre delle graminacee a fiori affusolati, dallo stelo lasso e dal fiore piccolo, a forma di fuoco d’artificio.
Un altro accostamento tipico è con le Persicaria e con la Gomphrena globosa.
Combinazioni di colori
Le graminacee sono una texture senza rivali per quello che riguarda la loro capacità di accogliere diversi colori. In primavera e in estate sono verdi, mentre in autunno e inverno diventano color paglia.
Diventa obbligatorio quindi costruire una successione di fioriture ben organizzate, in modo da valorizzare questo cambio tonale così accentuato.
Sbizzarritevi con le fioriture tarde di colori intensi, sia freddi che caldi, che daranno corpo ad un insieme che altrimenti potrebbe apparire trascurato.
Le graminacee sono una texture senza rivali per quello che riguarda la loro capacità di accogliere diversi colori. In primavera e in estate sono verdi, mentre in autunno e inverno diventano color paglia.
Diventa obbligatorio quindi costruire una successione di fioriture ben organizzate, in modo da valorizzare questo cambio tonale così accentuato.
Sbizzarritevi con le fioriture tarde di colori intensi, sia freddi che caldi, che daranno corpo ad un insieme che altrimenti potrebbe apparire trascurato.
Le restionacee e le altre erbe da prateria
Le erbe da prateria sono numerose. Non solo le graminacee, ma anche altre famiglie di piante contribuiscono a creare una massa di erba alta nella quale inframmezzare i fiori.
Ancora una volta la lingua italiana dimostra una penuria nominis per quanto riguarda il giardinaggio.
Gli inglesi definiscono queste piante col termine generico grasses, che per noi è intraducibile ("erbe” sono per noi quelle aromatiche).
Altre famiglie di piante sono le Restionaceae, le Juncaceae, le Cyperaceae.
Tutte queste famiglie di piante appartengono all’ordine delle Poales, perciò hanno delle caratteristiche morfologicamente simili.
Moltissime di queste piante non sono diffuse o si reperiscono con difficoltà. La nomenclatura è spesso ostile, ed è importante un confronto con bravi vivaisti specializzati che possano offrire consiglio.
Raccontaci: preferisci un giardino selvaggio o perfetto e ben curato? Scrivi la tua opinione nella sezione Commenti qui sotto.
Le erbe da prateria sono numerose. Non solo le graminacee, ma anche altre famiglie di piante contribuiscono a creare una massa di erba alta nella quale inframmezzare i fiori.
Ancora una volta la lingua italiana dimostra una penuria nominis per quanto riguarda il giardinaggio.
Gli inglesi definiscono queste piante col termine generico grasses, che per noi è intraducibile ("erbe” sono per noi quelle aromatiche).
Altre famiglie di piante sono le Restionaceae, le Juncaceae, le Cyperaceae.
Tutte queste famiglie di piante appartengono all’ordine delle Poales, perciò hanno delle caratteristiche morfologicamente simili.
Moltissime di queste piante non sono diffuse o si reperiscono con difficoltà. La nomenclatura è spesso ostile, ed è importante un confronto con bravi vivaisti specializzati che possano offrire consiglio.
Raccontaci: preferisci un giardino selvaggio o perfetto e ben curato? Scrivi la tua opinione nella sezione Commenti qui sotto.
Molti giardinieri italiani hanno con successo tratto ispirazione dal suo stile, adeguando le scelte delle piante al clima nostrano, che varia dall’essere simile a quello olandese fino ad avere picchi di aridità e quindi povertà del terreno.
Le graminacee sono le protagoniste indiscusse: piante pioniere, colonizzatrici di spazi aperti e aridi, capaci di resistere ad avversità climatiche e creare un ambiente che i botanici definiscono “steppa a graminacee”. In natura si sviluppano laddove ci siano incendi periodici o falciature antropiche. È indispensabile quindi eseguire almeno una falciatura ogni anno o due, pena il ritrovarsi con una proliferazione ingestibile e una confusione tutt’altro che voluta.
Le specie e i generi sono numerosissimi, così come le cultivar, e non sempre è facile orientarsi tra la grande offerta che – per una volta – anche in Italia è molto competitiva. Non mancano a complicare le cose i nomi botanici un po’ ostili, difficili da ricordare a memoria anche per l’appassionato.
Accanto ai loro piumini, spighe e pannocchie, figura una moltitudine di piante compagne che hanno la caratteristica comune di fiorire a fine estate. In un clima che a settembre è ancora caldo (a volte torrido), di solito tali piante hanno fiorito già per buona parte dell’estate e hanno una ripresa al calare della temperatura e all’aumentare dell’umidità.
I pregi di una prateria
Teniamo subito presente che in Italia non abbiamo una traduzione efficace per il termine meadow (un’estensione piuttosto ampia di Poaceae non falciate, eventualmente associate a Cyperaceae, Restionaceae, Liliaceae, Amaryllidaceae, Juncaceae, inframmezzate da piante da fiore di vario tipo).
Il meadow è una coltivazione che sta riscuotendo un ampio consenso per la sua sostenibilità, oltre che per la sua bellezza.
Una “prateria” ben concepita può essere a impatto idrico zero, cioè non richiedere alcuna annaffiatura nel corso dell’anno, a patto di sapere in anticipo che ci saranno alcuni periodi di sofferenza, mettendo in conto la perdita di qualche pianta.
Inoltre la manutenzione è decisamente più bassa di un comune tappeto erboso: in genere bastano due falciature l’anno, oppure una, molto estesa, in inverno (detta big chop).
Come se non bastasse, una prateria contribuisce all’abbassamento della temperatura del suolo e offre una varietà biologica che attira piccola fauna, uccelli e farfalle.