Idea del Mese: La Facciata in Alucobond a Cagliari
Pannelli rossi in alluminio e pietra di Orosei per rivestire l’esterno di una casa in Sardegna: innovazione nella storia
Una facciata esterna che affianca a materiali tradizionali, pietra e legno, una soluzione più innovativa, l’alucobond – pannelli compositi in alluminio: siamo a Cagliari in una zona periferica dove in passato sono nate piccole ville bifamiliari. Queste stesse costruzioni, dal 2010, sono state interessate da un piano di risanamento urbanistico che ha coinvolto tutta l’area. E qui, nel 2012, sono iniziati i lavori per la realizzazione della Bonu House: un progetto trifamiliare che si estende per 700 metri quadrati e che ospita tre villette indipendenti collegate da una corte interna allestita con piscina e ambiente outdoor.
La facciata delle unità laterali (quelle rosse) è stata realizzata con l’alucobond: «Si tratta di un pannello sandwich formato da un doppio strato di alluminio nel quale è inserito del materiale plastico che consente la durabilità nel tempo (garanzia che va dai 15 ai 20 anni) e – puntualizza l’architetto – è un rivestimento leggero che non perde colore né brillantezza. Protegge anche l’edificio dagli agenti atmosferici ed evita condensa interna oltre ad attenuare l’irraggiamento».
«Nel supporto murario intonacato vengono inseriti dei sostegni, hanno la forma di ‘L’ e sono incollati al muro. Qui vengono posizionati dei profili, hanno la forma di ‘C’ e sono in alluminio: servono per sostenere i pannelli di alucobond e – prosegue l’architetto – questo rivestimento è un foglio che viene ripiegato sui quattro lati».
La facciata ha dei ‘segni’ (le linee che vediamo sull’alucobond) che sono stati realizzati volutamente dal progettista per conferire movimento: «I pannelli di alucobond vengono tagliati su misura in funzione degli allineamenti e vengono poi sagomati. Infatti io ho realizzato l’edificio grezzo, cioè la muratura intonacata, e poi in studio, in base alle misure prese, ho fatto preparare i pannelli».
Al posto delle classiche persiane, sono stati scelti dei pannelli scorrevoli in legno. Un altro materiale che richiama la tradizione. «Cercavo una soluzione che fosse armoniosa con l’estetica dell’edificio».
«Nel supporto murario intonacato vengono inseriti dei sostegni, hanno la forma di ‘L’ e sono incollati al muro. Qui vengono posizionati dei profili, hanno la forma di ‘C’ e sono in alluminio: servono per sostenere i pannelli di alucobond e – prosegue l’architetto – questo rivestimento è un foglio che viene ripiegato sui quattro lati».
La facciata ha dei ‘segni’ (le linee che vediamo sull’alucobond) che sono stati realizzati volutamente dal progettista per conferire movimento: «I pannelli di alucobond vengono tagliati su misura in funzione degli allineamenti e vengono poi sagomati. Infatti io ho realizzato l’edificio grezzo, cioè la muratura intonacata, e poi in studio, in base alle misure prese, ho fatto preparare i pannelli».
Al posto delle classiche persiane, sono stati scelti dei pannelli scorrevoli in legno. Un altro materiale che richiama la tradizione. «Cercavo una soluzione che fosse armoniosa con l’estetica dell’edificio».
Il modulo centrale in pietra è caratterizzato da un inserto dalle dimensioni importanti in vetro: «Questa apertura misura 4x4 metri. Era impensabile un’unica lastra, non esiste; inoltre i montanti in legno che separano le singole finestre erano necessari per resistere al vento. Qui siamo esposti a raffiche di maestrale molto forti».
L’architettura segue la forma di una ‘C’. Il corpo centrale è occupato dalla casa più grande, le parti più piccole ospitano le abitazioni dei figli. In mezzo è stata realizzata la corte interna con una grande vasca idromassaggio.
La foto mostra la zona relax che confina con l’abitazione dei genitori (al centro). Vediamo, infatti, parti realizzate in pietra.
«Si tratta di un materiale che richiama il contesto e la tradizione sarda. L’ho scelto per questo, ma desideravo portare anche un tocco di freschezza e contemporaneità e perciò ho utilizzato anche l’alucobond».
La foto mostra la zona relax che confina con l’abitazione dei genitori (al centro). Vediamo, infatti, parti realizzate in pietra.
«Si tratta di un materiale che richiama il contesto e la tradizione sarda. L’ho scelto per questo, ma desideravo portare anche un tocco di freschezza e contemporaneità e perciò ho utilizzato anche l’alucobond».
In questa foto vediamo il punto in cui la pietra incontra l’alucobond: «Qui, diversamente che sulla facciata centrale, ho fatto tagliare in modo netto e dritto (non a spacco vivo) la pietra e, a fianco, abbiamo appoggiato i pannelli».
«Abbiamo utilizzato complessivamente 300 metri quadrati di alucobond per un costo di 120-130 euro al metro quadrato e sono stati posati in una decina di giorni». Rispetto a un altro materiale? «Questo rivestimento costa come un gres, ma per esempio meno della kerlite che arriva a 180 euro al m²» conclude l’architetto.
Tocca te! Cosa pensi di questa particolare costruzione?
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«Abbiamo utilizzato complessivamente 300 metri quadrati di alucobond per un costo di 120-130 euro al metro quadrato e sono stati posati in una decina di giorni». Rispetto a un altro materiale? «Questo rivestimento costa come un gres, ma per esempio meno della kerlite che arriva a 180 euro al m²» conclude l’architetto.
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Colpo d’occhio
Progetto: Bonu House
Dove: Cagliari
Architetti: Architetto Christian Bonu
Anno: 2012-2015
Costo: 1.250 €/m² – costo sostenuto per la costruzione.
L’architettura è divisa in tre unità, ciascuna delle quali è abitata da una famiglia. In quella centrale (330 m²), in pietra, vivono i genitori dell’architetto insieme a una sorella; in quella a destra (180 m²) vive l’architetto Bonu e in quella a sinistra (180 m²) un’altra sorella.
Il blocco centrale è stato realizzato in pietra: «Sono listelli in Biancone di Orosei (provengono dalla cava sarda di Orosei). Sono stati tagliati a spacco e incollati, uno sopra l’altro, sul supporto murario. Quest’ultimo è un supporto tradizionale in muratura, da 35 cm, formato da due strati di laterizio intervallati fra loro da uno strato coibente. Questa costruzione raggiunge i 6 metri e, nei punti più alti, i 7,50 metri» specifica l’architetto.
Le abitazioni laterali sono invece alte 4,50 metri quelle davanti, 5,50 quelle dietro.