Houzz per i Pro
Euroluce: 6 Cose che la Luce Farà in Futuro (Oltre ad Illuminare)
Il Salone del Mobile dà spazio alla luce, che moltiplica le proprie funzioni nel nome di comfort e benessere
L’edizione 2019 di Euroluce, manifestazione dedicata alla luce che si svolge durante il Salone del Mobile di Milano – e che quest’anno ha ospitato oltre 430 espositori da tutto il mondo – ha definito una tendenza tra le aziende dell’illuminazione: le lampade di nuova generazione sono multitasking, racchiudono infatti molte funzioni diverse al loro interno e integrano sistemi che, oltre ad illuminare, si adoperano per il comfort di chi le usa.
Come? Possono essere abbinate a pannelli fonoisolanti per rendere confortevole un ambiente rumoroso ad esempio, possono essere integrate in librerie, tavoli o cabine armadio, oppure dialogano con altre tecnologie. Seguendo i concetti dell’Human Centric Lightning, ad esempio, ciascuno potrà personalizzare la propria lampade in funzione di specifici ritmi circadiani, del luogo in cui ci si trova, delle preferenze di temperatura della luce.
Su tutto, un obiettivo: aumentare il benessere e il comfort dell’utente attraverso un approccio “sensibile” verso la tecnologia perché, come sottolinea il designer francese Charles Kalpakian, «Le persone vogliono usare la tecnologia con maggiore efficienza, per ottenere un reale beneficio nella loro quotidianità. Il comfort dell’utente deve essere il fine ultimo per la tecnologia». Anche quella luminosa.
Come? Possono essere abbinate a pannelli fonoisolanti per rendere confortevole un ambiente rumoroso ad esempio, possono essere integrate in librerie, tavoli o cabine armadio, oppure dialogano con altre tecnologie. Seguendo i concetti dell’Human Centric Lightning, ad esempio, ciascuno potrà personalizzare la propria lampade in funzione di specifici ritmi circadiani, del luogo in cui ci si trova, delle preferenze di temperatura della luce.
Su tutto, un obiettivo: aumentare il benessere e il comfort dell’utente attraverso un approccio “sensibile” verso la tecnologia perché, come sottolinea il designer francese Charles Kalpakian, «Le persone vogliono usare la tecnologia con maggiore efficienza, per ottenere un reale beneficio nella loro quotidianità. Il comfort dell’utente deve essere il fine ultimo per la tecnologia». Anche quella luminosa.
Babele di Matteo Nunziati per Natevo: una libreria con sistema proprio di illuminazione centrale
Un’altra chiave di lettura legata alla polifunzionalità della luce riguarda la sua integrazione con gli elementi d’arredo.
Sarà più facile trovare un libro fra le mensole della biblioteca, la camicia di un certo colore fra gli abiti appesi nel guardaroba o leggere a letto se il comodino contiene direttamente nella sua struttura una fonte di illuminazione.
Un’altra chiave di lettura legata alla polifunzionalità della luce riguarda la sua integrazione con gli elementi d’arredo.
Sarà più facile trovare un libro fra le mensole della biblioteca, la camicia di un certo colore fra gli abiti appesi nel guardaroba o leggere a letto se il comodino contiene direttamente nella sua struttura una fonte di illuminazione.
Haeru di Nendo per Flos: luce e piano di appoggio sono integrati e trasformabili
Come spiega il designer Oki Sato di Nendo nella descrizione del progetto Haeru, realizzato per Flos: «Si tratta di un oggetto modulare che combina la lampada con i piani da tavolo; è composto da 8 parti in totale: tre tipi di tavoli, due tipi di corpi illuminanti e tre gambe di supporto. Attraverso la combinazione di questi elementi è possibile scegliere tra diverse opzioni e assemblare liberamente la propria configurazione. La struttura di base è costituita da un tavolo a tre gambe con batteria integrata. Due delle gambe sono tagliate più corte, permettendo così all’utente di cambiare e aggiungere lampade e piani da tavolo a seconda delle sue preferenze. Il nome “haeru” si riferisce a “crescere” in giapponese, poiché sembra che le lampade stiano “crescendo” fuori dai tavoli».
Come spiega il designer Oki Sato di Nendo nella descrizione del progetto Haeru, realizzato per Flos: «Si tratta di un oggetto modulare che combina la lampada con i piani da tavolo; è composto da 8 parti in totale: tre tipi di tavoli, due tipi di corpi illuminanti e tre gambe di supporto. Attraverso la combinazione di questi elementi è possibile scegliere tra diverse opzioni e assemblare liberamente la propria configurazione. La struttura di base è costituita da un tavolo a tre gambe con batteria integrata. Due delle gambe sono tagliate più corte, permettendo così all’utente di cambiare e aggiungere lampade e piani da tavolo a seconda delle sue preferenze. Il nome “haeru” si riferisce a “crescere” in giapponese, poiché sembra che le lampade stiano “crescendo” fuori dai tavoli».
Viceversa di Noé Duchaufour Lawrance per Kundalini: la luce nutre la natura
I collegamenti fra la luce e gli altri ambiti del design sono in continua evoluzione: un’altra combinazione può essere con la natura. Succede nel progetto Viceversa di Noè Duchaufour Lawrence per Kundalini, dove il sistema illuminante è composto da una serie di moduli che possono essere affiancati nel numero di elementi desiderati e ospitare anche il verde, per una lampada in continua evoluzione.
Va nella stessa direzione Gople RWB, progettato dallo studio Big di Bjarke Ingels per Artemide, che l’anno scorso aveva anche vinto il Muuuz International Award (MIAW), il premio di ArchiDesignClub. L’idea alla base è “light feeds nature”: applicando la tecnologia RGBW per incentivare la crescita naturale delle piante. La luce RWB (red, blue, white) brevettata nel 2011, è in grado di aiutare la crescita delle piante calibrando le sue emissioni sui valori di PPFD (Photosynthetic Photon Flux Densità) e variando in fase vegetativa o di fioritura.
I collegamenti fra la luce e gli altri ambiti del design sono in continua evoluzione: un’altra combinazione può essere con la natura. Succede nel progetto Viceversa di Noè Duchaufour Lawrence per Kundalini, dove il sistema illuminante è composto da una serie di moduli che possono essere affiancati nel numero di elementi desiderati e ospitare anche il verde, per una lampada in continua evoluzione.
Va nella stessa direzione Gople RWB, progettato dallo studio Big di Bjarke Ingels per Artemide, che l’anno scorso aveva anche vinto il Muuuz International Award (MIAW), il premio di ArchiDesignClub. L’idea alla base è “light feeds nature”: applicando la tecnologia RGBW per incentivare la crescita naturale delle piante. La luce RWB (red, blue, white) brevettata nel 2011, è in grado di aiutare la crescita delle piante calibrando le sue emissioni sui valori di PPFD (Photosynthetic Photon Flux Densità) e variando in fase vegetativa o di fioritura.
Luce Salt & Pepper di Tobias Grau
2. Si può trasportare dove si vuole
Fra le tendenze di Euroluce 2019, sono molte le proposte di lampade trasportabili, che non hanno bisogno di un cavo per essere accese. Ricaricabili attraverso un semplice cavo Usb e con durata delle batterie prolungata rispetto al passato (per esempio Salt & Pepper può resistere fino a 100 ore), sono comode sia per essere posizionate in un punto della casa dove non ci sono prese, sia per essere trasportate fra le stanze o, soprattutto, negli esterni.
2. Si può trasportare dove si vuole
Fra le tendenze di Euroluce 2019, sono molte le proposte di lampade trasportabili, che non hanno bisogno di un cavo per essere accese. Ricaricabili attraverso un semplice cavo Usb e con durata delle batterie prolungata rispetto al passato (per esempio Salt & Pepper può resistere fino a 100 ore), sono comode sia per essere posizionate in un punto della casa dove non ci sono prese, sia per essere trasportate fra le stanze o, soprattutto, negli esterni.
Luce Parrot di Timon e Melchior Grau per Tobias Grau
Un altro addendo al comfort: balconi, terrazze e giardini, infatti, possono essere illuminati anche senza dover predisporre un impianto elettrico. Non solo: il fatto di essere portatili non rende queste lampade meno “tecnologiche”, tant’è che anche in questi modelli si può regolare – attraverso dei dimmer – la temperatura della luce e la sua potenza.
Un altro addendo al comfort: balconi, terrazze e giardini, infatti, possono essere illuminati anche senza dover predisporre un impianto elettrico. Non solo: il fatto di essere portatili non rende queste lampade meno “tecnologiche”, tant’è che anche in questi modelli si può regolare – attraverso dei dimmer – la temperatura della luce e la sua potenza.
Symfonisk, di Ikea, aggiunge un sistema di diffusione audio a quello per l’illuminazione e si può comandare via app
3. Si fa comandare via app
E quando non è trasportabile, la lampada può essere comandata da remoto, da app specifiche – per ora ogni azienda ha la propria – che ne regolano accensione e spegnimento, temperatura della luce, da più calda (per il relax) a più fredda (per agevolare la concentrazione), e potenza.
Nel nome della multifunzionalità, inoltre, le app vengono studiate anche per coordinare più comandi. Symfonisk di Ikea, infatti, progettata in collaborazione con Sonos, da un unico corpo può diffondere luce e suono – grazie a uno speaker wifi integrato, entrambi coordinabili tramite app.
3. Si fa comandare via app
E quando non è trasportabile, la lampada può essere comandata da remoto, da app specifiche – per ora ogni azienda ha la propria – che ne regolano accensione e spegnimento, temperatura della luce, da più calda (per il relax) a più fredda (per agevolare la concentrazione), e potenza.
Nel nome della multifunzionalità, inoltre, le app vengono studiate anche per coordinare più comandi. Symfonisk di Ikea, infatti, progettata in collaborazione con Sonos, da un unico corpo può diffondere luce e suono – grazie a uno speaker wifi integrato, entrambi coordinabili tramite app.
La sezione Circadian Rythm della app sviluppata da Artemide
4. Collabora al tuo benessere
Prende piede, sempre più, l’applicazione dei concetti legati allo Human Centric Lightning, alla possibilità, cioè, che la luce abbia un ruolo di primo piano nella definizione del benessere del singolo. Ciascun utente, infatti, potrà regolare la propria lampada in funzione non solo dell’attività da svolgere (quindi dedicata a momenti di relax o di concentrazione) ma anche dei propri ritmi circadiani, della stagione e del luogo geografico in cui ci si trova. Obiettivo finale, ottimizzare l’uso della propria energia e capacità intellettuale senza disperderla come conseguenza di una luce inadeguata, troppo forte o troppo debole.
4. Collabora al tuo benessere
Prende piede, sempre più, l’applicazione dei concetti legati allo Human Centric Lightning, alla possibilità, cioè, che la luce abbia un ruolo di primo piano nella definizione del benessere del singolo. Ciascun utente, infatti, potrà regolare la propria lampada in funzione non solo dell’attività da svolgere (quindi dedicata a momenti di relax o di concentrazione) ma anche dei propri ritmi circadiani, della stagione e del luogo geografico in cui ci si trova. Obiettivo finale, ottimizzare l’uso della propria energia e capacità intellettuale senza disperderla come conseguenza di una luce inadeguata, troppo forte o troppo debole.
Lightcycle di Dyson: permette di personalizzare la luce, per regolarne la resa in base all’età dell’utente, alle sue routine quotidiane e alla luce solare locale; attraverso la app è anche possibile scegliere la tipologia di luce in base all’attività da svolgere
Geo-Li Fi di Artemide, progetto sviluppato per affiancare alle tecnologie della luce quelle per trasportare dati
5. Trasporta informazioni
L’evoluzione delle tecnologie legate alla luce le porta ad avvicinarsi anche ad altri settori. Fra questi, l’integrazione con il trasporto dei dati. Un esempio concreto di questa tendenza è Geo-Li Fi, di Artemide, in cui è il fascio di luce stesso a trasmettere informazioni in maniera simile a uno smartphone: “il sistema monitora la posizione con alta precisione, permette l’invio di messaggi, immagini o semplici video, oltre a permettere la condivisione di dati e l’attivazione di connessioni”, spiega la cartella stampa ufficiale.
L’uso di queste tecnologie permette quindi di dare alla luce un valore aggiunto, trasformandola anche in uno strumento in grado di proporre servizi.
5. Trasporta informazioni
L’evoluzione delle tecnologie legate alla luce le porta ad avvicinarsi anche ad altri settori. Fra questi, l’integrazione con il trasporto dei dati. Un esempio concreto di questa tendenza è Geo-Li Fi, di Artemide, in cui è il fascio di luce stesso a trasmettere informazioni in maniera simile a uno smartphone: “il sistema monitora la posizione con alta precisione, permette l’invio di messaggi, immagini o semplici video, oltre a permettere la condivisione di dati e l’attivazione di connessioni”, spiega la cartella stampa ufficiale.
L’uso di queste tecnologie permette quindi di dare alla luce un valore aggiunto, trasformandola anche in uno strumento in grado di proporre servizi.
Ohm di Davide Groppi
6. Definisce lo spazio
La luce che attraversa profili super-sottili, binari o elementi pieghevoli diventa uno strumento per l’architettura, un modo per definire lo spazio, la sua geometria e i suoi volumi.
Mentre disegna i confini di un ambiente – attraverso strisce Led, sistemi ottici o profili integrabili nel cartongesso – gli dà luce, combinando ancora una volta, due funzioni.
«Il gesto calligrafico disegna un gioco di ombre e luci. Trasposto in elementi di illuminazione, il tratto diventa funzione», dichiara Charles Kalpakian che ha disegnato diversi progetti per Nemo, fra cui Monument.
E tu, cosa ti aspetti dalla luce del futuro? Scrivi le tue impressioni e speranze nei commenti!.
6. Definisce lo spazio
La luce che attraversa profili super-sottili, binari o elementi pieghevoli diventa uno strumento per l’architettura, un modo per definire lo spazio, la sua geometria e i suoi volumi.
Mentre disegna i confini di un ambiente – attraverso strisce Led, sistemi ottici o profili integrabili nel cartongesso – gli dà luce, combinando ancora una volta, due funzioni.
«Il gesto calligrafico disegna un gioco di ombre e luci. Trasposto in elementi di illuminazione, il tratto diventa funzione», dichiara Charles Kalpakian che ha disegnato diversi progetti per Nemo, fra cui Monument.
E tu, cosa ti aspetti dalla luce del futuro? Scrivi le tue impressioni e speranze nei commenti!.
1. Ha più funzioni in una
Non solo luce: le lampade diventano multifunzione e contribuiscono al comfort in casa attraverso l’integrazione con diversi sistemi.
Fra le varianti, le soluzioni combinate con pannelli fonoassorbenti per l’isolamento acustico, per contenere la diffusione dei rumori e garantire un maggior comfort. Nate soprattutto per gli ambienti di lavoro, vengono oggi declinate anche per gli spazi residenziali, in modo da rendere più confortevoli, per fare un esempio, i momenti conviviali fra amici attorno a un tavolo.