Le Case di Houzz
My Houzz: La Coppia che Ha Ristrutturato una Capanna da Pescatori
Lontano dal tempo e dal traffico portuale di Sète, tra i vicoli di La Pointe-Courte, in mezzo ai capanni dei pescatori
Svoltando sotto a un ponte, il canale si perde in un intrico di casupole di pescatori, sorte lungo gli argini, non lontano dalle loro imbarcazioni di fortuna. Pochi passi separano le rive dal quartiere dei cosiddetti pointus (gli abitanti di La Pointe-Courte), famoso per la sua identità culturale tipica e singolare, che ancora oggi conserva il suo fascino e ospita famiglie di pescatori in pensione. Qui le strade sono vicoli che disegnano un reticolo fatto di viuzze perpendicolari, in cui regna una serenità sferzata dalla brezza del mare.
Eccoci davanti all’ingresso della “Cabane du Poufre”, ossia la “Capanna del Polpo”, in lingua locale. Claudine aggiunge: «Il polpo alla griglia è il mio piatto preferito!».
In realtà si tratta del piano terra di una casa ristrutturata ispirandosi alla capanna di un pescatore. «Abbiamo rivestito la facciata con legno di cedro rosso trattato in autoclave. Un giovane artigiano, Lionel Alonso, ci ha guidato nelle scelte di carattere estetico, consentendoci di realizzare il nostro progetto nel rispetto delle tradizioni del luogo», spiega la padrona di casa.
In realtà si tratta del piano terra di una casa ristrutturata ispirandosi alla capanna di un pescatore. «Abbiamo rivestito la facciata con legno di cedro rosso trattato in autoclave. Un giovane artigiano, Lionel Alonso, ci ha guidato nelle scelte di carattere estetico, consentendoci di realizzare il nostro progetto nel rispetto delle tradizioni del luogo», spiega la padrona di casa.
Jean-Luc ci accoglie calorosamente sulla soglia d’ingresso prima di passare a illustrarci come è nato il loro progetto: «Siamo proprietari della porzione inferiore della casa. Prima i vicini dovevano passare da noi per raggiungere il piano superiore; così abbiamo ridefinito lo spazio daccapo, in modo da spostare la scala e la loro porta d’entrata all’esterno». Claudine si sofferma un istante fuori, per spiegarci come ha decorato la facciata: «Ho riutilizzato diversi oggetti appartenenti al mondo marino, regalatimi dai pescatori, come la grande rete appesa sopra alle finestre. Molte cose, poi, le ho comprate al mercato dell’usato, come le lanterne o le lampade da barca».
La luce del sole che filtra dall’ingresso illumina la zona giorno, rivestita con assi di legno dipinte di un tenue color panna. «Abbiamo cercato di recuperare più superficie possibile, dando vita a una zona giorno totalmente aperta. Le finestre sono state realizzate tutte sulla facciata principale, così da poter godere al meglio della luce naturale. Abbiamo cominciato isolando i muri, prima di tutto dal punto di vista termico e acustico. Visto che abbiamo demolito tutti i tramezzi, è stato necessario rinforzare il solaio del primo piano, ricorrendo a travi metalliche», spiega Jean-Luc.
«Ogni cosa è stata calcolata al millimetro», precisa Claudine. Una lampada in ferro a forma di catino rovesciato è appesa sopra al tavolo in legno acquistato d’occasione da Emmaüs (nota associazione caritatevole francese) e posizionato di fronte al lavandino, collocato proprio accanto alla finestra. «Era l’unica disposizione possibile per riuscire a installare il frigorifero dall’altra parte senza togliere luce alla stanza. Abbiamo scelto elettrodomestici a incasso e una cappa tonda Ikea per evitare che ci fossero spigoli vivi. Inoltre, l’idea era quella di creare un piano di lavoro che richiamasse il banco del mercato giù al porto», aggiunge Jean-Luc.
Claudine e Jean-Luc, in mancanza di un pezzo di terra adiacente alla casa che consentisse loro di godere appieno del sole, hanno chiesto una concessione al demanio marittimo, che li ha autorizzati a lasciare fisso un tavolino lungo le sponde del canale tutto l’anno.
Il desiderio di Claudine di abitare in riva al mare, in una cornice amena come quella di un piccolo porto, è legato a un viaggio che risale a qualche tempo prima della loro decisione di trasferirsi a Sète: «L’idea ha iniziato a farsi strada dentro di noi quando abbiamo visitato il golfo di Genova e le magnifiche spiagge delle Cinque Terre», ci confida.
Dietro una parete in legno, ornata da un oblò autentico, si trova una graziosa cameretta stile cabina di una nave, che ospita un letto a castello per i figli della coppia, ormai adulti. Claudine ci spiega come è riuscita a dare vita a questo ambiente ristretto ma funzionale: «Sono partita dall’ingombro dei letti prima di decidere di posizionare il divisorio in questo punto della stanza. L’aggiunta di un piccolo comò ha completato l’arredo, ispirato a quello di un vagone letto. Infine, una tenda spessa consente di filtrare la luce del giorno e isolarsi in questo nascondiglio privato, che un tempo i bambini adoravano».
In fondo al corridoio, un locale bagno relativamente spazioso accoglie una lavasciuga, indispensabile a causa dell’umidità. La forma originale del lavabo in autentica pietra naturale ricorda uno dei ciottoli che si possono trovare sulla spiaggia. Le pareti della doccia a filo pavimento sono rivestite in piastrelle, la cui tonalità varia dal blu all’azzurro, dando l’impressione di trovarsi in fondo al mare.
Nonostante la metratura limitata, i servizi igienici, separati dalla stanza da bagno, sono stati realizzati assecondando appieno i gusti di Claudine: «Desideravo avere una toilette che ricordasse una capanna in fondo al giardino!». Così, è stata applicata una carta da parati effetto legno e sul soffitto una stuoia nasconde lo scaldabagno.
La camera matrimoniale gode della luce naturale che filtra dalla finestra affacciata sulla strada. Le tende veneziane in legno garantiscono una certa intimità alla stanza, le cui pareti sono rivestite con carta da parati in paglia giapponese con lievi note turchesi. Un parquet flottante riscalda l’atmosfera rilassante della camera da letto, dove Claudine e Jean-Luc sono soliti schiacciare un pisolino dopo le lunghe gite in barca sul canale.
Protetto da una tenda, subito dietro il locale principale, si trova un angolo intimo e tranquillo. Questo salottino, in realtà, corrisponde alla vecchia camera da letto, almeno secondo quanto previsto al momento dell’acquisto della casa. La stanza è stata arredata grazie ad alcuni mobili comprati d’occasione e a un divano Ikea. Illuminato da più lampade a parete, sapientemente installate sopra le diverse sedute del sofà, si configura come lo spazio ideale per la lettura e il relax.
Claudine e Jean-Luc hanno scovato un piccolo deposito per reti da pesca, proprio a due passi dalla loro casa: «Abbiamo studiato il progetto insieme a un funzionario degli Architectes des Bâtiments de France, responsabili della tutela del patrimonio architettonico, in modo da restare fedeli alla tradizione edilizia di La Pointe-Courte, in quanto il quartiere è classificato come zona d’interesse storico e culturale. Di fatto, questo minuscolo locale ci ha permesso di ampliare la superficie di casa, consentendoci di riporre attrezzi, biciclette e tutto il necessario; inoltre serve anche da stanza per gli ospiti!».
Nella nostra rubrica My Houzz proponiamo interessanti e originali abitazioni di proprietari di case e inquilini. Se vuoi partecipare inviaci alcune foto con una breve descrizione dell’abitazione a redazione@houzz.com. Ove decidessimo di fotografare in esclusiva la tua casa, ti contatteremo al più presto.
My Houzz: Com’è Abitare in un Container Riconvertito su un Fiume?
Nella nostra rubrica My Houzz proponiamo interessanti e originali abitazioni di proprietari di case e inquilini. Se vuoi partecipare inviaci alcune foto con una breve descrizione dell’abitazione a redazione@houzz.com. Ove decidessimo di fotografare in esclusiva la tua casa, ti contatteremo al più presto.
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Colpo d’occhio
Chi ci abita: Claudine e Jean-Luc Badini
Dove: Sète, Francia
Superficie: 37 m²; una sala da pranzo con cucina a vista, un soggiorno, una camera da letto, un locale bagno con servizi igienici separati e una cameretta per i bambini che sembra la cabina di una nave
Persi lungo le sponde del canale, con il GPS che ci ha abbandonati già da un pezzo, incontriamo Claudine in una delle tante stradine del quartiere; abita proprio qui accanto e inizia subito a raccontarci la sua storia: «Venivo in vacanza a Sète quando ero piccola. Ho deciso di tornarci per godermi un fine settimana di relax sulla laguna e, andando al mercato, sono passata davanti al porticciolo. Ho avuto la fortuna di ammirare il quartiere sotto questa luce così speciale. Visto che mi sono occupata spesso della ristrutturazione di luoghi insoliti, come fabbriche o castelli, ho chiamato subito mio marito, chiedendogli di raggiungermi. Dopo circa un anno di riflessione, abbiamo deciso di acquistare la nostra prima “capanna” da pescatore; una volta ristrutturata, ne abbiamo prese altre tre da affittare stagionalmente. Oggi è diventata ufficialmente la nostra seconda casa, dove possiamo ospitare gli amici durante l’anno».