La Mia Cucina: Come Trine Mescola Piastrelle Artigianali e Ikea
Il racconto passo-passo di Trine Lundager che ha trasformato la sua vecchia cucina, a partire da un colpo di fulmine
Colpo d’occhio
Chi cucina qui: Trine Lundager, 41 anni, giornalista e titolare dello shop online Don’t Tell; Jakob Rasmussen, 42 anni, account manager e le loro figlie, Svea e Vilde, 12 e 8 anni
Dove: il sesto piano di un edificio a Frederiksberg, Copenaghen, Danimarca
Superficie: la cucina misura circa 8 m², l’appartamento 110 m²
Progettista: De Jyske Håndværkere
Budget: piastrelle di Made A Mano: circa 4.000 € ; moduli Ikea: circa 1.300 €; frontali e piani di lavoro di Reform: circa 8.000 €; lavandino di Ono.dk: circa 2.200 €. Totale (manodopera ed elettrodomestici inclusi): circa 22.000 €
Chi cucina qui: Trine Lundager, 41 anni, giornalista e titolare dello shop online Don’t Tell; Jakob Rasmussen, 42 anni, account manager e le loro figlie, Svea e Vilde, 12 e 8 anni
Dove: il sesto piano di un edificio a Frederiksberg, Copenaghen, Danimarca
Superficie: la cucina misura circa 8 m², l’appartamento 110 m²
Progettista: De Jyske Håndværkere
Budget: piastrelle di Made A Mano: circa 4.000 € ; moduli Ikea: circa 1.300 €; frontali e piani di lavoro di Reform: circa 8.000 €; lavandino di Ono.dk: circa 2.200 €. Totale (manodopera ed elettrodomestici inclusi): circa 22.000 €
La cucina prima della ristrutturazione: mobili Ikea neri laccati, top in quarzo bianco Caesarstone e pavimento in legno verniciato di viola
Ma da dove iniziare quando stai per buttare giù un’intera stanza per poi ricostruirla ex novo? Come trovare il tuo stile tra l’infinità delle possibili cucine dei sogni? A casa nostra tutto è cominciato da un pavimento verde menta.
Ma da dove iniziare quando stai per buttare giù un’intera stanza per poi ricostruirla ex novo? Come trovare il tuo stile tra l’infinità delle possibili cucine dei sogni? A casa nostra tutto è cominciato da un pavimento verde menta.
La storia di questa cucina è andata un po’ al contrario: ci siamo innamorati di un dettaglio, il pavimento verde menta a spina di pesce, e siamo partiti da quello per poi progettare tutto il resto della stanza.
La prima volta che ho visto il pavimento a spina di pesce verdolino stavo scorrendo, quasi inconsciamente, il mio feed di Instagram. L’avevo già superato quando la mia mente ha registrato ciò che avevo appena visto, così sono tornata subito indietro per trovare di nuovo quell’esplosione di colori. Eccolo lì: un soggiorno grande come una sala da ballo con il pavimento più bello che abbia mai visto. È stato un colpo di fumine!
Ho scoperto che il pavimento era di Made A Mano, un’azienda danese-italiana specializzata in piastrelle fatte a mano in pietra lavica dell’Etna. Le piastrelle prendono vita quando vengono riscaldate a circa 2.000 gradi centigradi, durante questo processo lo strato di smalto si fonde con la pietra. Questo è ciò che le distingue dalle classiche piastrelle in ceramica.
Potrebbe sembrare costoso, ed effettivamente lo è. Le piastrelle che ho scelto costano circa 470 € per metro quadro, quindi il loro acquisto avrebbe inciso sulla spesa anche con un pavimento di 6 metri quadri, come nel mio caso.
Potrebbe sembrare costoso, ed effettivamente lo è. Le piastrelle che ho scelto costano circa 470 € per metro quadro, quindi il loro acquisto avrebbe inciso sulla spesa anche con un pavimento di 6 metri quadri, come nel mio caso.
Ma il prezzo non mi ha frenato, non potevo dimenticare quel pavimento. Col mio ragazzo ci siamo subito recati nello showroom Made A Mano di Copenaghen. È meglio non visitare il negozio a meno che tu non sia davvero pronto ad acquistare: ci vuole una prodigiosa forza di volontà per resistere ai bellissimi colori e alle meravigliose superfici che ti lasciano allo stesso tempo entusiasta, confuso e paralizzato dalla scelta.
Nella mia famiglia abbiamo un debole per il verde menta, forse perché ci ricorda le vacanze tropicali che ci piacciono tanto. Quindi, dopo una seria riflessione, ci siamo concessi delle piastrelle 6,5 x 40 cm della serie Cristalli.
Nella mia famiglia abbiamo un debole per il verde menta, forse perché ci ricorda le vacanze tropicali che ci piacciono tanto. Quindi, dopo una seria riflessione, ci siamo concessi delle piastrelle 6,5 x 40 cm della serie Cristalli.
Poiché le piastrelle sono fatte a mano e fabbricate appositamente per ciascun ordine, è impossibile conoscere la loro esatta tonalità in anticipo. I colori cambiano da lotto a lotto, dalle sfumature pastello a quelle più accese.
Quindi se scegli queste piastrelle devi sopprimere la tua curiosità, lasciare che il destino faccia il suo lavoro e aspettare di scoprire cosa esce dal forno in Sicilia. La sfumatura potrebbe non essere esattamente quella che volevi, ma sarà sicuramente bellissima.
Quindi se scegli queste piastrelle devi sopprimere la tua curiosità, lasciare che il destino faccia il suo lavoro e aspettare di scoprire cosa esce dal forno in Sicilia. La sfumatura potrebbe non essere esattamente quella che volevi, ma sarà sicuramente bellissima.
Un vantaggio delle piastrelle in pietra lavica è che sono incredibilmente facili da mantenere. Richiedono solo una regolare passata di aspirapolvere e di straccio.
Il pavimento della cucina è sempre stato freddo: è come se il vento soffiasse passando attraverso il tetto inclinato a ovest e si infiltrasse nello spazio tra noi e il vicino al piano di sotto. L’idea originale era quindi di installare il riscaldamento a pavimento sotto le piastrelle. Il problema era che sarebbe stato sia ingombrante che costoso e il pavimento sarebbe dovuto essere sollevato parecchio. Così abbiamo concluso che, come ci ha detto il nostro falegname: «Si possono acquistare un sacco di pantofole e risparmiare sull’impianto».
Il pavimento della cucina è sempre stato freddo: è come se il vento soffiasse passando attraverso il tetto inclinato a ovest e si infiltrasse nello spazio tra noi e il vicino al piano di sotto. L’idea originale era quindi di installare il riscaldamento a pavimento sotto le piastrelle. Il problema era che sarebbe stato sia ingombrante che costoso e il pavimento sarebbe dovuto essere sollevato parecchio. Così abbiamo concluso che, come ci ha detto il nostro falegname: «Si possono acquistare un sacco di pantofole e risparmiare sull’impianto».
Avremmo potuto continuare la progettazione seguendo uno stile classico, magari con mobili bianchi e top in legno, ma eravamo già partiti con un buon inizio grazie al colore.
Per risparmiare, abbiamo deciso di prendere mobili e cassetti da Ikea. I nostri vecchi mobili erano alti circa 70 centimetri, ma dato che ora questi sono fuori produzione – si trovano da 60 oppure 80 centimetri – non avremmo potuto acquistare dei nuovi frontali per i vecchi moduli. Così abbiamo ordinato dei nuovi moduli alti 80 centimetri per ottenere un layout simile al vecchio, ma laddove possibile abbiamo inserito dei cassetti. È molto più pratico estrarre completamente un cassetto grande e profondo, e avere una visione completa del contenuto, piuttosto che abbassarsi e infilarsi dentro un armadietto per trovare un misurino.
Per risparmiare, abbiamo deciso di prendere mobili e cassetti da Ikea. I nostri vecchi mobili erano alti circa 70 centimetri, ma dato che ora questi sono fuori produzione – si trovano da 60 oppure 80 centimetri – non avremmo potuto acquistare dei nuovi frontali per i vecchi moduli. Così abbiamo ordinato dei nuovi moduli alti 80 centimetri per ottenere un layout simile al vecchio, ma laddove possibile abbiamo inserito dei cassetti. È molto più pratico estrarre completamente un cassetto grande e profondo, e avere una visione completa del contenuto, piuttosto che abbassarsi e infilarsi dentro un armadietto per trovare un misurino.
Diverse aziende sono specializzate nella produzione di frontali per cucine Ikea. Una di queste è Reform, un marchio danese che ha creato varie serie di cucine in collaborazione con numerosi architetti di alto profilo. Ci siamo subito innamorati della serie Basis, con le sue maniglie rotonde, la superficie liscia e la semplicità del suo design, e quando abbiamo saputo che avremmo potuto scegliere tra 1.950 colori diversi per i frontali, ci siamo sentiti come dei bambini in un negozio di dolciumi.
Inizialmente avevamo in mente una cucina blu scuro. Un piano in linoleum blu navy con un frontale in rovere avrebbe avuto un bellissimo effetto tono su tono, che avrebbe contrastato bene il pavimento verde menta. Allo stesso tempo però eravamo stanchi delle cucine scure, per via della loro sensibilità alle impronte e agli schizzi d’acqua. Avevamo davvero bisogno di qualcosa di nuovo, quindi abbiamo pensato di abbinare la cucina al pavimento.
Per testare i potenziali colori dei mobili ho ricevuto tre diversi campioni di colore verde menta da Flügger, un negozio di vernici danese, miscelati secondo i codici colore NCS dal catalogo Reform. Ho dipinto tre fogli di carta A3 e li ho posizionati sul muro della cucina in modo da poterli guardare mentre la luce cambiava durante la giornata. Uno era troppo blu, un altro troppo caldo ma l’ultimo aveva esattamente il colore puro che ci ricordava gli iceberg, il dentifricio e il mare Caraibico. Stava anche molto bene con la tonalità delle piastrelle di pietra lavica.
Ora i colori della cucina cambiano con la luce del giorno. Il verde menta è fresco e delicato al mattino, e diventa più luccicante verso la fine della giornata.
Ora i colori della cucina cambiano con la luce del giorno. Il verde menta è fresco e delicato al mattino, e diventa più luccicante verso la fine della giornata.
Siamo stati tentati da un top in cemento, ma un addetto alle vendite ci ha detto che è sensibile a molti cibi acidi e che richiede una pulizia accurata regolare. Non era neanche economico, quindi abbiamo optato per un top in linoleum blu navy.
Il linoleum è un materiale naturale costituito, tra i vari componenti, da sughero, resine e olio di lino, con una superficie che sembra un po’ come una gomma da cancellare: morbida e leggermente gommosa. Risulta estremamente resistente ai graffi, ed è facile da mantenere con poco sforzo.
Il linoleum è un materiale naturale costituito, tra i vari componenti, da sughero, resine e olio di lino, con una superficie che sembra un po’ come una gomma da cancellare: morbida e leggermente gommosa. Risulta estremamente resistente ai graffi, ed è facile da mantenere con poco sforzo.
Fin qui tutto bene: le grandi decisioni erano state prese. Ora non ci restava che buttare giù la vecchia cucina e il suo pesantissimo bancone di pietra. Peggio ancora, dovevamo portarlo giù per sei rampe di scale.
Fortunatamente, il team dell’impresa De Jyske Håndværkere ha avuto un’ottima idea: ci hanno suggerito di pubblicare un annuncio su Dba.dk (un sito danese simile a Craigslist) per vendere la nostra vecchia cucina a un prezzo simbolico di 200 €, col vincolo di doversela venire a prendere.
Due giorni dopo una giovane coppia è venuta con un aiutante per smontare la cucina e spedirla in Polonia, dove viveva la madre della donna, che sognava di avere una cucina nuova (be’, nuova per lei). Tutti erano felici, soprattutto noi: avevamo risolto un compito che ci sembrava insormontabile con molta semplicità.
Nella foto: Jakob Rasmussen (con la maglietta nera) aiuta i nuovi acquirenti a rimuovere la vecchia cucina.
Fortunatamente, il team dell’impresa De Jyske Håndværkere ha avuto un’ottima idea: ci hanno suggerito di pubblicare un annuncio su Dba.dk (un sito danese simile a Craigslist) per vendere la nostra vecchia cucina a un prezzo simbolico di 200 €, col vincolo di doversela venire a prendere.
Due giorni dopo una giovane coppia è venuta con un aiutante per smontare la cucina e spedirla in Polonia, dove viveva la madre della donna, che sognava di avere una cucina nuova (be’, nuova per lei). Tutti erano felici, soprattutto noi: avevamo risolto un compito che ci sembrava insormontabile con molta semplicità.
Nella foto: Jakob Rasmussen (con la maglietta nera) aiuta i nuovi acquirenti a rimuovere la vecchia cucina.
Il denaro che avevamo risparmiato rinunciando al riscaldamento a pavimento lo abbiamo speso per un lavandino di ottone di Ono.dk, una piccola azienda della regione del North Zealand. Jeanette Brand, l’anima dietro Ono, è specializzata in lavelli in ottone unici e fatti a mano. Il loro aspetto dorato ma rustico rende quasi impossibile dimenticarsi di questi splendidi pezzi di artigianato.
Il lavandino che abbiamo scelto misura circa 50 x 40 centimetri, quindi abbastanza grande da contenere sia padelle che teglie. Non avevamo pensato alle dimensioni, ma siamo davvero grati che Janette ci abbia indirizzato verso questo modello: ora non abbiamo più problemi con le pentole in equilibrio sul bordo del lavandino e col rischio frequente di inondare il piano della cucina.
Il lavandino che abbiamo scelto misura circa 50 x 40 centimetri, quindi abbastanza grande da contenere sia padelle che teglie. Non avevamo pensato alle dimensioni, ma siamo davvero grati che Janette ci abbia indirizzato verso questo modello: ora non abbiamo più problemi con le pentole in equilibrio sul bordo del lavandino e col rischio frequente di inondare il piano della cucina.
A dire la verità, però, siamo rimasti scioccati dal prezzo: il lavandino costava circa 2.200 €. Per contenere la spesa abbiamo rinunciato al rubinetto in ottone massiccio che avevamo previsto e abbiamo optato per una versione placcata in ottone proposta da Zeromix, un brand più economico ed eco-friendly, che aveva un costo più “accessibile”. Il nostro ragionamento è stato che un rubinetto è più facile da sostituire rispetto a un lavandino.
Nella foto: il lavandino attende il suo nuovo rubinetto Zeromix
Nella foto: il lavandino attende il suo nuovo rubinetto Zeromix
È un lavandino per tutti? Sicuramente no. Se sei a tuo agio solo quando tutto è brillante, lucido e immacolato, probabilmente hai bisogno di un materiale diverso, perché l’ottone crea rapidamente una patina in tutte le sfumature dell’oro e del marrone. È come se il lavandino cambiasse carattere ogni singolo giorno. Certo, può essere riportato alla sua lucentezza originale, ma cercare di mantenerlo costantemente brillante è molto impegnativo. All’inizio devi solo fare qualche respiro profondo, anche se, come me, non sei un pulitore compulsivo. Poi, quando ti rendi conto che l’aspetto variegato è una patina inevitabile e non trascuratezza, ti accorgi di essertene innamorato.
Anche il paraschizzi è di Made A Mano, si tratta di una piastrella singola da 50 x 70 centimetri della serie Ossido. Abbiamo dipinto il muro accanto al paraschizzi con la pittura Jotun Lady Minerals nella tonalità St. Pauls Blue, e poi lo abbiamo coperto con un sigillante per proteggerlo da schizzi e vapore.
Sono trascorse sette settimane dal momento in cui la vecchia cucina è stata demolita a quando la nuova era pronta per essere installata. In quel periodo abbiamo attraversato tutti gli stati d’animo possibili: aspettativa e tanto entusiasmo, poi delusione e frustrazione, e infine gratitudine e gioia.
Non eravamo preparati su quanto tempo ci sarebbe voluto o su quanto il rinnovamento di una cucina così piccola potesse mettere alla prova i nostri nervi e la nostra pazienza. Quando ci sono molte attività, date e consegne da orchestrare, c’è il rischio che qualcosa vada storto.
Non eravamo preparati su quanto tempo ci sarebbe voluto o su quanto il rinnovamento di una cucina così piccola potesse mettere alla prova i nostri nervi e la nostra pazienza. Quando ci sono molte attività, date e consegne da orchestrare, c’è il rischio che qualcosa vada storto.
Ad esempio, a seguito di un piccolo aggiustamento di un angolo il piano di lavoro non si adattava più bene e andava completamente rifatto. La vecchia lavastoviglie era inaspettatamente troppo corta per i nuovi mobili e dovevamo ordinarne una nuova, il che ha causato ulteriori ritardi.
Oltre a questo, gli arredi fatti a mano e su misura richiedono tempo e possono rallentare la ristrutturazione. D’altra parte però la gioia che si prova nel vederli realizzati è altrettanto straordinaria, e ogni frustrazione viene subito dimenticata.
Oltre a questo, gli arredi fatti a mano e su misura richiedono tempo e possono rallentare la ristrutturazione. D’altra parte però la gioia che si prova nel vederli realizzati è altrettanto straordinaria, e ogni frustrazione viene subito dimenticata.
Abbiamo scelto elettrodomestici bianchi – frigo, forno e cappa aspirante – in modo che non attirassero troppo l’attenzione. Purtroppo non c’era spazio per un frigorifero da incasso come avremmo voluto, ma il frontale bianco del modello che abbiamo scelto funziona bene. Unica pecca: la maniglia cromata del forno non mi convince perché tutti gli altri elementi di metallo sono in ottone. Forse un giorno chiamerò un fabbro per realizzare un nuovo manico in ottone – o forse accetterò la convivenza.
Abbiamo ricavato le mensole da una tavola di quercia massiccia presa al Bauhaus (un negozio di ferramenta) assemblata con dei ganci in ottone. I bordo anteriore è stato lasciato ruvido per dargli un aspetto naturale. Le tazze sono di Studio Arhoj.
Il bancone lega insieme cucina e soggiorno. La struttura ospita e mimetizza un radiatore di Silvan, che abbiamo dipinto con gli avanzi di vernice.
Alcune persone ci hanno chiesto: «Dove avete trovato il coraggio di investire in una cucina verde menta? Non pensate che vi stancherete?». La risposta è che, a un anno dalla ristrutturazione, ci godiamo ancora la nostra piccola laguna ogni singolo giorno. Questo perché ci rispecchia davvero – una cucina bianca sarebbe stata troppo noiosa.
Qui puoi vedere le foto di tutta la casa
Ti è piaciuta questa cucina? Salva le tue foto preferite in un Ideabook.
Alcune persone ci hanno chiesto: «Dove avete trovato il coraggio di investire in una cucina verde menta? Non pensate che vi stancherete?». La risposta è che, a un anno dalla ristrutturazione, ci godiamo ancora la nostra piccola laguna ogni singolo giorno. Questo perché ci rispecchia davvero – una cucina bianca sarebbe stata troppo noiosa.
Qui puoi vedere le foto di tutta la casa
Ti è piaciuta questa cucina? Salva le tue foto preferite in un Ideabook.
Era stata il fulcro delle nostre attività familiari per oltre un decennio ed era stata testimone di tutto, dalle lasagne, alle pappe per i bambini fino agli esperimenti e ai pasticci culinari.
Con il tempo però la nostra cucina nera lucida aveva perso il suo splendore e le cerniere piagnucolavano e si lamentavano ogni volta che aprivamo le ante. Per di più volevamo rimediare a un intervento di rinnovo che ci aveva portato a posare un pavimento di legno verniciato di viola e un paraschizzi rosso vivo. Era decisamente arrivato il momento di cambiare.