I Trend dall'evento Milano Design City
Incontri dal vivo, arredi in linea con le tendenze post Covid, rivestimenti e accessori hanno portato energia in città
In calendario dal 28 settembre al 10 ottobre, il programma di Milano Design City è stato ricco e intenso, e gli oltre 230 eventi sul territorio (disponibili anche con collegamenti da remoto) hanno spaziato fra appuntamenti per incontri e conferenze con i protagonisti del design, inaugurazione di nuovi showroom in città, presentazione di riedizioni di classici del design, ma anche di nuovi prodotti, con la novità autunnale: avendo saltato l’appuntamento di aprile, stavolta parte delle nuove proposte non sono semplici prototipi (come accade di solito durante il Salone Internazionale del Mobile), ma prodotti già disponibili sul mercato. Nonostante l’assenza del pubblico internazionale, la creatività ha comunque dato prova di continuare a lavorare per il design.
La linea Plissé di Michele de Lucchi per Alessi
Aziende virtuose
Durante il talk dedicato alle Benefit Corporation, cioè a quelle aziende che stanno modificando i loro statuti – grazie anche a una nuova normativa – includendo nella mission aziendale non solo il profitto ma anche la sostenibilità sociale e ambientale, Nicoletta Alessi, Corporate Responsibility Manager del brand Alessi, ha affermato come: “Essere società Benefit non c’entra con le dimensioni di ogni singola azienda, ma con le motivazioni per cui si fa impresa. Noi non abbiamo mai messo il profitto al primo posto; pur essendo un’azienda a scopo di lucro, abbiamo sempre avuto anche un’altra vocazione imprenditoriale, quella di servire la società, nel nostro caso producendo prodotti che sono innanzitutto opere d’arte”.
Aziende virtuose
Durante il talk dedicato alle Benefit Corporation, cioè a quelle aziende che stanno modificando i loro statuti – grazie anche a una nuova normativa – includendo nella mission aziendale non solo il profitto ma anche la sostenibilità sociale e ambientale, Nicoletta Alessi, Corporate Responsibility Manager del brand Alessi, ha affermato come: “Essere società Benefit non c’entra con le dimensioni di ogni singola azienda, ma con le motivazioni per cui si fa impresa. Noi non abbiamo mai messo il profitto al primo posto; pur essendo un’azienda a scopo di lucro, abbiamo sempre avuto anche un’altra vocazione imprenditoriale, quella di servire la società, nel nostro caso producendo prodotti che sono innanzitutto opere d’arte”.
Showroom Marsotto, Largo Claudio Treves 2, progetto di Studio Nendo. Foto di Hiroki Tagma
Vetrine meravigliose
Attraverso nuovi allestimenti e la disponibilità a mostrarsi come sedi polifunzionali, gli showroom hanno voluto giocare nuove carte per richiamare visitatori.
Attraversando la città, un appuntamento da non perdere è stato al Marsotto Milano Showroom, dell’omonimo brand che lavora sulla trasformazione di marmi e pietre naturali. Qui la collaborazione con lo Studio Nendo ha portato alla definizione di uno spazio di grande impatto, fin dal suo ingresso, dove la sagoma di una seduta in marmo, in vetrina, richiama subito l’attenzione del visitatore.
All’interno, l’approccio poetico con cui è stato studiato il progetto – dove i colori dominanti sono il bianco e il nero – è stato sviluppato non solo per sottolineare le proposte di prodotto ma anche invitare all’allestimento di mostre temporanee, come nei programmi di Marsotto.
Vetrine meravigliose
Attraverso nuovi allestimenti e la disponibilità a mostrarsi come sedi polifunzionali, gli showroom hanno voluto giocare nuove carte per richiamare visitatori.
Attraversando la città, un appuntamento da non perdere è stato al Marsotto Milano Showroom, dell’omonimo brand che lavora sulla trasformazione di marmi e pietre naturali. Qui la collaborazione con lo Studio Nendo ha portato alla definizione di uno spazio di grande impatto, fin dal suo ingresso, dove la sagoma di una seduta in marmo, in vetrina, richiama subito l’attenzione del visitatore.
All’interno, l’approccio poetico con cui è stato studiato il progetto – dove i colori dominanti sono il bianco e il nero – è stato sviluppato non solo per sottolineare le proposte di prodotto ma anche invitare all’allestimento di mostre temporanee, come nei programmi di Marsotto.
Showroom Pianca&Partners, via Porta Tenaglia 7N3. Foto di Alba Deangelis
Parola d’ordine: insieme è meglio
Il concetto di showroom è stato interpretato anche come luogo non solo di esposizione di singoli prodotti, ma anche sede di progetto e di collaborazione fra più brand.
Un esempio concreto è quello del nuovo spazio Pianca&Partners. Progettato da Calvi Brambilla, ha sede nel cuore del Brera Design District e ospita circa 25 aziende fra loro complementari e dedicate agli interni, spaziando fra diversi settori. Il nuovo showroom cerca di evolversi dalla semplice presentazione di prodotti per offrirsi come sede di progetto, considerando che professionisti e architetti saranno disponibili ai proprietari di casa per sviluppare soluzioni personalizzate.
Parola d’ordine: insieme è meglio
Il concetto di showroom è stato interpretato anche come luogo non solo di esposizione di singoli prodotti, ma anche sede di progetto e di collaborazione fra più brand.
Un esempio concreto è quello del nuovo spazio Pianca&Partners. Progettato da Calvi Brambilla, ha sede nel cuore del Brera Design District e ospita circa 25 aziende fra loro complementari e dedicate agli interni, spaziando fra diversi settori. Il nuovo showroom cerca di evolversi dalla semplice presentazione di prodotti per offrirsi come sede di progetto, considerando che professionisti e architetti saranno disponibili ai proprietari di casa per sviluppare soluzioni personalizzate.
Cassette di Daniel Rybakken per Luceplan
Dal prodotto all’arredo, non viceversa
Ancora un’altra chiave di lettura può essere suggerita da allestimenti come quello dello showroom Luceplan, dove l’ultimo progetto di Daniel Rybakken – la collezione di lampade Cassette – ha rappresentato il filo conduttore dell’allestimento “in un’estetica rigorosa ed essenziale, dove la geometria e la pulizia formale giocano un ruolo centrale”, come spiega il comunicato stampa dell’azienda. Il passo successivo, secondo questa ottica, è vedere anche in casa uno specifico prodotto come ‘principe’ del progetto, come elemento attorno a cui ruota l’intervento di interior design.
Dal prodotto all’arredo, non viceversa
Ancora un’altra chiave di lettura può essere suggerita da allestimenti come quello dello showroom Luceplan, dove l’ultimo progetto di Daniel Rybakken – la collezione di lampade Cassette – ha rappresentato il filo conduttore dell’allestimento “in un’estetica rigorosa ed essenziale, dove la geometria e la pulizia formale giocano un ruolo centrale”, come spiega il comunicato stampa dell’azienda. Il passo successivo, secondo questa ottica, è vedere anche in casa uno specifico prodotto come ‘principe’ del progetto, come elemento attorno a cui ruota l’intervento di interior design.
Touch Down Unit, progetto di Studio Klass per Molteni&C per uno spazio di lavoro flessibile e multifunzione
Le nuove proposte rispondono alla pandemia
Saltato l’appuntamento di aprile, la parentesi di Milano Design City ha permesso alle aziende del design di presentare anche specifiche novità, talvolta già in linea con i cambiamenti suggeriti o imposti dalla pandemia.
Arredi trasformabili
Fra le nuove proposte di arredo, un trend riconoscibile è quello della trasformabilità: i mobili diventano sempre più flessibili e si adattano ai cambiamenti di funzione (spesso obbligati) degli ambienti.
Spazio, ad esempio, a soluzioni per portare l’ufficio in casa, cercando di occupare meno spazio possibile e di racchiudere in un unico arredo diverse funzioni.
Le nuove proposte rispondono alla pandemia
Saltato l’appuntamento di aprile, la parentesi di Milano Design City ha permesso alle aziende del design di presentare anche specifiche novità, talvolta già in linea con i cambiamenti suggeriti o imposti dalla pandemia.
Arredi trasformabili
Fra le nuove proposte di arredo, un trend riconoscibile è quello della trasformabilità: i mobili diventano sempre più flessibili e si adattano ai cambiamenti di funzione (spesso obbligati) degli ambienti.
Spazio, ad esempio, a soluzioni per portare l’ufficio in casa, cercando di occupare meno spazio possibile e di racchiudere in un unico arredo diverse funzioni.
Lampada Integralis di Artemide
Lotta a virus e batteri
Come succede nell’ambito delle superfici e delle finiture, anche il mondo dell’arredo e della luce si sta concentrando nella ricerca di soluzioni tecnologiche in grado di aumentare il livello di sicurezza e igiene dentro casa.
Spazio, ad esempio, alle tecnologie che permettono di sanificare gli ambienti, come il progetto firmato da Artemide, da tempo impegnata nel dare alla luce anche compiti più ampi rispetto a quello di illuminare (come, per fare un esempio, trasmettere dati).
Nel caso di Integralis, le frequenze di luce selezionabili (anche via app) inibiscono lo sviluppo e la crescita di batteri, funghi e muffe, mentre le UV deattivano i microorganismi patogeni, compresi i virus.
Lotta a virus e batteri
Come succede nell’ambito delle superfici e delle finiture, anche il mondo dell’arredo e della luce si sta concentrando nella ricerca di soluzioni tecnologiche in grado di aumentare il livello di sicurezza e igiene dentro casa.
Spazio, ad esempio, alle tecnologie che permettono di sanificare gli ambienti, come il progetto firmato da Artemide, da tempo impegnata nel dare alla luce anche compiti più ampi rispetto a quello di illuminare (come, per fare un esempio, trasmettere dati).
Nel caso di Integralis, le frequenze di luce selezionabili (anche via app) inibiscono lo sviluppo e la crescita di batteri, funghi e muffe, mentre le UV deattivano i microorganismi patogeni, compresi i virus.
Sideways Sofa di Rikke Frost per Carl Hansen & Søn
Distanziati… ma in contatto
L’obbligo di mantenere il distanziamento sociale sta influendo sul modo di vivere gli spazi, ma la ricerca sviluppata da progettisti e designer è comunque diretta verso la definizione di arredi in grado di garantire comfort e una ‘nuova socialità’. Ed è così che, oltre a multifunzionalità e sanificazione, si cercano nuove soluzioni anche per incentivare la comunicazione interpersonale.
Il divano di forma organica Sideways, per esempio, crea due posti frontali che incoraggiano al dialogo e alla conversazione.
Distanziati… ma in contatto
L’obbligo di mantenere il distanziamento sociale sta influendo sul modo di vivere gli spazi, ma la ricerca sviluppata da progettisti e designer è comunque diretta verso la definizione di arredi in grado di garantire comfort e una ‘nuova socialità’. Ed è così che, oltre a multifunzionalità e sanificazione, si cercano nuove soluzioni anche per incentivare la comunicazione interpersonale.
Il divano di forma organica Sideways, per esempio, crea due posti frontali che incoraggiano al dialogo e alla conversazione.
Hotel Chimera, di Elena Salmistraro per Florim
Il colore arriva dai rivestimenti
Ampio spazio anche per il settore dei rivestimenti, sempre più presenti e influenti nel progetto per la definizione degli interni.
Cercando di recuperare terreno dopo l’annullamento anche della Fiera Cersaie, a Milano si sono viste molte idee legate al mondo del gres porcellanato. A dominare sono stati soprattutto i colori forti, dimenticando la riproposizione dei materiali naturali (come il gres effetto parquet) che era un trend fino all’anno scorso, hanno dato spazio alla creatività delle grandi firme del design, come Patricia Urquiola ed Elena Salmistraro.
Il colore arriva dai rivestimenti
Ampio spazio anche per il settore dei rivestimenti, sempre più presenti e influenti nel progetto per la definizione degli interni.
Cercando di recuperare terreno dopo l’annullamento anche della Fiera Cersaie, a Milano si sono viste molte idee legate al mondo del gres porcellanato. A dominare sono stati soprattutto i colori forti, dimenticando la riproposizione dei materiali naturali (come il gres effetto parquet) che era un trend fino all’anno scorso, hanno dato spazio alla creatività delle grandi firme del design, come Patricia Urquiola ed Elena Salmistraro.
Il progetto Abstract Room, ideato da Studio Elisa Ossino per Amini Carpets
L’artigianalità anche negli accessori
L’appuntamento autunnale della Design Week ha dato luce anche al settore degli accessori, spaziando fra tappeti, specchi, complementi d’arredo e oggettistica per il bagno e la cucina. Un trend puramente stilistico, considerata la grande varietà delle proposte, è difficile da determinare, ma un filo conduttore generale ha riguardato l’attenzione all’artigianalità. Ne è una prova la proposta di Salvatori (nella foto successiva) che conferma quanto “la competenza e la conoscenza dei maestri artigiani portino avanti una tradizione tutta italiana, dedicata al dettaglio e alle capacità manifatturiere”.
L’artigianalità anche negli accessori
L’appuntamento autunnale della Design Week ha dato luce anche al settore degli accessori, spaziando fra tappeti, specchi, complementi d’arredo e oggettistica per il bagno e la cucina. Un trend puramente stilistico, considerata la grande varietà delle proposte, è difficile da determinare, ma un filo conduttore generale ha riguardato l’attenzione all’artigianalità. Ne è una prova la proposta di Salvatori (nella foto successiva) che conferma quanto “la competenza e la conoscenza dei maestri artigiani portino avanti una tradizione tutta italiana, dedicata al dettaglio e alle capacità manifatturiere”.
Nuovo allestimento dello showroom Salvatori in Brera, dove sono state presentate le collezioni di accessori e complementi create con Piero Lissoni, Yabu Pushelberg, Elisa Ossino e Federico Babina
Poesia+tecnologia
Prove generali per il prossimo Salone del Mobile (se si farà) o tentativo di recupero di quanto perso in aprile, l’edizione 2020 della Milano Design City ha dunque voluto dimostrare che il settore è attivo e intende continuare a proporre innovazione, cultura del progetto, idee di prodotto con intelligenza, tecnologia e poesia.
La mancanza del pubblico e dei buyer internazionali si è fatta sentire, ma, come conferma Giulia Molteni, neoeletta coordinatrice del gruppo Mobili di Assolombarda «Finalmente il design è tornato animare la città, riconfermando la centralità di Milano. Abbiamo avuto in questo modo l’opportunità di presentare finalmente al pubblico le novità che le aziende avrebbero dovuto presentare in aprile in occasione del Salone del Mobile e rivivere in questi giorni l’esperienza annuale del Fuorisalone nella capitale del design».
Hai seguito (anche da remoto) gli appuntamenti della Milano Design City? Quale ti ha incuriosito di più?
Altro
Trend dalla Francia: Il Futuro del Design da Maison et Objet 2020
Anteprima: i Trend dalla Fiera del Tessile Heimtextil 2021
Poesia+tecnologia
Prove generali per il prossimo Salone del Mobile (se si farà) o tentativo di recupero di quanto perso in aprile, l’edizione 2020 della Milano Design City ha dunque voluto dimostrare che il settore è attivo e intende continuare a proporre innovazione, cultura del progetto, idee di prodotto con intelligenza, tecnologia e poesia.
La mancanza del pubblico e dei buyer internazionali si è fatta sentire, ma, come conferma Giulia Molteni, neoeletta coordinatrice del gruppo Mobili di Assolombarda «Finalmente il design è tornato animare la città, riconfermando la centralità di Milano. Abbiamo avuto in questo modo l’opportunità di presentare finalmente al pubblico le novità che le aziende avrebbero dovuto presentare in aprile in occasione del Salone del Mobile e rivivere in questi giorni l’esperienza annuale del Fuorisalone nella capitale del design».
Hai seguito (anche da remoto) gli appuntamenti della Milano Design City? Quale ti ha incuriosito di più?
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Retromarcia: dal virtuale al fisico
Con il fondamentale contributo di Fuorisalone.it e del magazine Interni – fondatore del circuito Fuorisalone di aprile, la serie di eventi che popola la città di Milano in parallelo con il Salone del Mobile in zona Fiera Rho – hanno dunque preso forma le due settimane di Milano Design City. Hanno aderito i distretti del design delle varie zone della città di solito ricchi di energia e novità in aprile. Hanno così ripreso vita le zone milanesi di Brera Design District, Isola Design District, 5VIE Art+Design, Milano Durini Design – fra gli altri – e nuovi percorsi urbani come “Le vie del Compasso d’oro”, una mostra diffusa con tappe in studi di progettazione, aziende e fondazioni messe in relazione proprio dal premio dell’ADi - Associazione per il Disegno Industriale. Hanno partecipato anche ‘istituzioni’ in città come la Triennale, che ha aperto gratuitamente il Museo del Design Italiano.
Un fermento fra installazioni, l’inaugurazione di nuovi showroom e appuntamenti dedicati a talk su diversi temi considerati ormai trend nel mondo del progetto.
Fra gli argomenti affrontati: lo sviluppo delle Benefit Corporation, lo studio del Life Cycle dei prodotti, l’evolversi delle finiture per l’arredo e delle tecnologie per l’illuminazione intelligente, oggi anche strumento di trasmissione dei dati.