Guida Houzz: Quanti Modi ci Sono per Posare il Parquet?
Avete pensato all’essenza del vostro nuovo parquet, ma non sapete come posarlo? Abbiamo identificato 4 diversi disegni e 3 tecniche di posa
Quando andrete ad acquistare il vostro nuovo pavimento in legno, da soli o ancora meglio, con il vostro architetto, portate con voi una pianta dell’appartamento.
Nella scelta del materiale è infatti necessario considerare sin dall’inizio che tipo di posa vogliamo realizzare, perché non tutti i prodotti si adattano a ogni tipo di posa e ogni prodotto ha sicuramente una tipologia di posa che ne esalta le caratteristiche peculiari.
A chi non ha mai prestato molta cura a questi aspetti della ristrutturazione, potrà sembrare complesso o del tutto marginale, ma non è così.
Nella scelta del materiale è infatti necessario considerare sin dall’inizio che tipo di posa vogliamo realizzare, perché non tutti i prodotti si adattano a ogni tipo di posa e ogni prodotto ha sicuramente una tipologia di posa che ne esalta le caratteristiche peculiari.
A chi non ha mai prestato molta cura a questi aspetti della ristrutturazione, potrà sembrare complesso o del tutto marginale, ma non è così.
Per prima cosa analizzate lo spazio in cui andrete ad utilizzare il nuovo pavimento: che forma ha? Le stanze sono perfettamente rettangolari o molto irregolari? Per le prime potrete utilizzare delle pose fortemente geometriche con fasce perimetrali, che chiameremo pose “a tappeto”, assolutamente vietate invece per gli spazi molto articolati.
Dovete anche capire se volete che il pavimento corra senza soluzione di continuità tra un ambiente ed un altro, dunque con una sola direzione di posa o se ogni stanza avrà un orientamento di posa diverso. In questo caso in corrispondenza della porta ci sarà una soglia in legno o in metallo che segnerà il limite tra i diversi orientamenti.
Dovete anche capire se volete che il pavimento corra senza soluzione di continuità tra un ambiente ed un altro, dunque con una sola direzione di posa o se ogni stanza avrà un orientamento di posa diverso. In questo caso in corrispondenza della porta ci sarà una soglia in legno o in metallo che segnerà il limite tra i diversi orientamenti.
La posizione delle finestre è molto importante, entrando in una stanza vedrete il vostro pavimento in controluce: di solito suggerisco ai miei clienti di posare il parquet il quanto più possibile a correre verso la fonte di luce per apprezzare così sia la lunghezza che la larghezza dei listoni, e anche per percepire minori interruzioni e difetti di superficie.
Anche i percorsi attraverso l’appartamento sono importanti, in particolare in ambienti stretti e lunghi come i corridoi. A volte può risultare utile seguirne con la posa l’andamento in modo da farli sembrare visivamente ancora più lunghi, mentre altre volte è meglio posare ortogonalmente in modo che dal corridoio il pavimento entri in continuità in tutte le stanze laterali.
Anche i percorsi attraverso l’appartamento sono importanti, in particolare in ambienti stretti e lunghi come i corridoi. A volte può risultare utile seguirne con la posa l’andamento in modo da farli sembrare visivamente ancora più lunghi, mentre altre volte è meglio posare ortogonalmente in modo che dal corridoio il pavimento entri in continuità in tutte le stanze laterali.
I disegni ottenibili con le pose sono davvero tantissimi, vediamoli insieme.
1. Posa a correre (o a tolda di nave). Forse oggi la più comune, prevede l’utilizzo di doghe di lunghezza variabile (da 120 cm in su), mischiate secondo un principio di casualità. Questo tipo di posa mette in evidenza una direzionalità, che può essere utilizzata in modo ortogonale alle pareti o diagonale. È una posa veloce utilizzata principalmente per listoni prefiniti, economica e con poco scarto (sfrido).
In questo tipo di posa avremo come risultato una superficie piuttosto continua che potrà presentare finiture particolari. Queste sottolineano l’aspetto tattile e naturale del legno: le più comuni sono spazzolatura, taglio a piano di sega, piallatura.
1. Posa a correre (o a tolda di nave). Forse oggi la più comune, prevede l’utilizzo di doghe di lunghezza variabile (da 120 cm in su), mischiate secondo un principio di casualità. Questo tipo di posa mette in evidenza una direzionalità, che può essere utilizzata in modo ortogonale alle pareti o diagonale. È una posa veloce utilizzata principalmente per listoni prefiniti, economica e con poco scarto (sfrido).
In questo tipo di posa avremo come risultato una superficie piuttosto continua che potrà presentare finiture particolari. Queste sottolineano l’aspetto tattile e naturale del legno: le più comuni sono spazzolatura, taglio a piano di sega, piallatura.
È anche possibile utilizzare doghe di larghezza (oltre che di lunghezza) differente combinate in modo casuale, solitamente con due/tre larghezze diverse, per esempio 14, 19 e 23 cm, dando un effetto al pavimento più mosso e dunque meno monotono. In questo caso viene chiamata posa alla francese.
Quando, invece, i listoni sono di lunghezza fissa, la posa può essere eseguita anche a cassero regolare, ovvero con i giunti di testa tra due listoni consecutivi che si trovano esattamente alla metà della lunghezza dei listoni adiacenti.
Quando, invece, i listoni sono di lunghezza fissa, la posa può essere eseguita anche a cassero regolare, ovvero con i giunti di testa tra due listoni consecutivi che si trovano esattamente alla metà della lunghezza dei listoni adiacenti.
2. Posa a spina. Esistono sostanzialmente due tipi di spine, la spina di pesce che prevede le teste squadrate e sormontate e la spina all’ungherese che prevede le teste tagliate con angolo a 45° o 60°.
I singoli listoncini possono essere in legno massello o listoni multistrato già pensati per la posa a spina, e di dimensioni molto varie. Entrambe le spine danno vita ad un andamento longitudinale, più evidente nella spina ungherese in cui si formano delle linee parallele.
I singoli listoncini possono essere in legno massello o listoni multistrato già pensati per la posa a spina, e di dimensioni molto varie. Entrambe le spine danno vita ad un andamento longitudinale, più evidente nella spina ungherese in cui si formano delle linee parallele.
Se realizzata in legno massello, è una posa lunga e costosa, con molto scarto.
Tipicamente nelle case milanesi degli anni Quaranta veniva fatta in rovere con listoncini di piccole dimensioni e ogni stanza veniva bordata con un bindello più scuro e una fascia di listoncini di rovere ortogonali: una tipica posa a tappeto.
Entrambe le spine possono anche essere posate a morire contro le pareti, senza bordo.
Oggi utilizzando i listoni già pronti per la posa a spina possiamo renderla più veloce e con meno scarti e dunque meno costosa.
Tipicamente nelle case milanesi degli anni Quaranta veniva fatta in rovere con listoncini di piccole dimensioni e ogni stanza veniva bordata con un bindello più scuro e una fascia di listoncini di rovere ortogonali: una tipica posa a tappeto.
Entrambe le spine possono anche essere posate a morire contro le pareti, senza bordo.
Oggi utilizzando i listoni già pronti per la posa a spina possiamo renderla più veloce e con meno scarti e dunque meno costosa.
3. Posa a mosaico (o a quadro). Da sempre utilizzata in Italia, oggi reinterpretata nelle dimensioni e nelle essenze, può essere una valida alternativa alla posa a correre. Come risultato visivo avremo: una scacchiera se di grandi dimensioni, un piccolo motivo a quadri se i listoncini hanno dimensioni ridotte.
Potrà essere utilizzata sia in ortogonale che in diagonale, la posa sarà un po’ più cara e, se di grandi dimensioni, andranno verificate con una certa cura le centrature della scacchiera nei diversi ambienti. In questo tipo di posa è fondamentale che la lunghezza dei listoni sia fissa (una sola) e che sia esattamente multipla della larghezza.
Potrà essere utilizzata sia in ortogonale che in diagonale, la posa sarà un po’ più cara e, se di grandi dimensioni, andranno verificate con una certa cura le centrature della scacchiera nei diversi ambienti. In questo tipo di posa è fondamentale che la lunghezza dei listoni sia fissa (una sola) e che sia esattamente multipla della larghezza.
4. Pose a disegno artigianali e industriali. Molto altro è possibile nei disegni di posa sia dal punto di vista artigianale che industriale. Vi sono infatti artigiani specializzati in grado di realizzare schemi più o meno complessi, sia tradizionali che su disegno (vostro o del vostro progettista), e anche l’industria, grazie alla collaborazione di designer specializzati, offre oggi nuove tipologie di prodotti con pose particolari dalle geometrie varie e da combinare secondo le preferenze.
Oltre al disegno esistono diverse tipologie di posa.
1. Posa incollata. Ormai la stragrande maggioranza dei pavimenti viene posata a colla, ma bisogna fare attenzione a scegliere quella giusta: è fondamentale che sia certificata e salubre per tutelare la vostra salute.
Oltre al disegno esistono diverse tipologie di posa.
1. Posa incollata. Ormai la stragrande maggioranza dei pavimenti viene posata a colla, ma bisogna fare attenzione a scegliere quella giusta: è fondamentale che sia certificata e salubre per tutelare la vostra salute.
2. Posa inchiodata. Esiste ancora la possibilità di inchiodare le tavole, come si faceva una volta, su dei magatelli (listelli) di legno trasversali fissati al sottofondo. Questa posa risulta molto più complessa e dunque molto più lunga e costosa, ha un aspetto caratteristico che può piacere per la sensazione di robustezza e artigianalità che restituisce, ma certamente presenta alcune caratteristiche che devono essere note per effettuare una scelta consapevole.
A causa dell’assestamento del legno sarà necessario lasciare lungo il perimetro dei muri oltre un centimetro di vuoto utile ad un’eventuale dilatazione. Dunque avrete bisogno di uno zoccolino piuttosto importante. Nel tempo, con l’assestamento, le tavole presenteranno un piccolo spazio tra l’una e l’altra; infine bisogna prevedere il caratteristico effetto “cassa armonica” causato dal calpestio, oltre agli scricchiolii dovuti allo sfregamento del legno contro i chiodi.
Prima di scegliere la posa verificate con il vostro architetto o con l’impresa di quanti centimetri di spessore disponete, perché vi sono dei vincoli dovuti a porte, porte blindate, portefinestre, ecc. che dovrete rispettare. Questa misura vi sarà necessaria anche per la scelta della posa: infatti la posa inchiodata necessita di grandi spessori.
A causa dell’assestamento del legno sarà necessario lasciare lungo il perimetro dei muri oltre un centimetro di vuoto utile ad un’eventuale dilatazione. Dunque avrete bisogno di uno zoccolino piuttosto importante. Nel tempo, con l’assestamento, le tavole presenteranno un piccolo spazio tra l’una e l’altra; infine bisogna prevedere il caratteristico effetto “cassa armonica” causato dal calpestio, oltre agli scricchiolii dovuti allo sfregamento del legno contro i chiodi.
Prima di scegliere la posa verificate con il vostro architetto o con l’impresa di quanti centimetri di spessore disponete, perché vi sono dei vincoli dovuti a porte, porte blindate, portefinestre, ecc. che dovrete rispettare. Questa misura vi sarà necessaria anche per la scelta della posa: infatti la posa inchiodata necessita di grandi spessori.
3. Posa flottante (o galleggiante). Si intende una posa su idoneo materassino fonoassorbente, che prevede l’unione tra le doghe tramite colla o apposite clip, ma senza che queste siano incollate al pavimento. È un sistema poco utilizzato nel nostro mercato residenziale e che prevede gli stessi accorgimenti della posa inchiodata: distanza dalle pareti perimetrali per permettere la dilatazione del materiale, materassino antirumore per evitare l’effetto “cassa armonica”, inserimento di soglie coprigiunto all’interno della superficie del parquet (specie in corrispondenza dell’apertura di ogni singola porta).
La posa flottante può risultare molto utile in presenza di umidità dei sottofondi o di ambienti umidi in quanto, immediatamente sotto il parquet ed il materassino, si possono distendere teli impermeabili.
Raccontaci: e tu, come hai posato il tuo parquet? E con quale disegno?
Altro
Il Tuo Pavimento in Legno Fa Bene all’Ambiente (e a Te)?
La posa flottante può risultare molto utile in presenza di umidità dei sottofondi o di ambienti umidi in quanto, immediatamente sotto il parquet ed il materassino, si possono distendere teli impermeabili.
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La progettazione della posa del pavimento in legno deve tenere conto di: