Cosa Piantare Tra le Fughe della Pavimentazione del Giardino?
Guida alle piccole piante adatte alle fughe della pavimentazione esterna
Spesso nelle fughe di una pavimentazione irregolare viene seminata la Dichondra repens, che è un’ottima scelta in quanto non va falciata. Tuttavia esiste un gran numero di piante piccole, quasi minuscole, che possono essere utilizzate tra le fughe della pavimentazione. La maggior parte ha bisogno di scarsissime cure e poca manutenzione, tutte sono un’ottima alternativa o compagnia della Dichondra, che ormai è un po’ troppo vista ed è diventata suo malgrado un po’ anonima.
Come prima cosa bisogna stabilire se le piante vanno inserite durante o dopo la posa della pavimentazione: nel primo caso potrete usare piante con pane di terra abbastanza grande, nel secondo caso bisognerà scavare tra una pietra e l’altra un alloggiamento sufficientemente profondo per poter ospitare il pane di terra della pianta. Dovete avere l’accortezza di usare piantine con pane di terra piccolissimo, quindi allevate in contenitori alveolari da seme o talea. Possono essere usate piante tappezzanti o meno, l’importante è che siano davvero piccole e che sopportino un certo calpestio.
Come prima cosa bisogna stabilire se le piante vanno inserite durante o dopo la posa della pavimentazione: nel primo caso potrete usare piante con pane di terra abbastanza grande, nel secondo caso bisognerà scavare tra una pietra e l’altra un alloggiamento sufficientemente profondo per poter ospitare il pane di terra della pianta. Dovete avere l’accortezza di usare piantine con pane di terra piccolissimo, quindi allevate in contenitori alveolari da seme o talea. Possono essere usate piante tappezzanti o meno, l’importante è che siano davvero piccole e che sopportino un certo calpestio.
Ajuga reptans
Sicuramente una delle piante striscianti più usate in zone ombrose e umide è l’Ajuga, detta anche buglossa. Ha un fogliame minuto, tondeggiante e grazioso, fiorellini a spiga, molto bassi, di colore azzurro o blu.
Ne esistono numerose varietà, anche più alte di quella comune, e molte cultivar con fogliame porporino, altre a fiore rosa o bianco.
Sicuramente una delle piante striscianti più usate in zone ombrose e umide è l’Ajuga, detta anche buglossa. Ha un fogliame minuto, tondeggiante e grazioso, fiorellini a spiga, molto bassi, di colore azzurro o blu.
Ne esistono numerose varietà, anche più alte di quella comune, e molte cultivar con fogliame porporino, altre a fiore rosa o bianco.
Thymus serpillum
Il timo serpillo è il re dei re delle piante striscianti. Resiste a salsedine, incuria, arsura e si adatta a piccoli spazi, interstizi tra rocce, muretti, colonizzando in breve tempo lo spazio a disposizione. Se ben curato ha una crescita veloce e forma dense collinette di foglie minute, che nel periodo di fioritura sono coperte da fiori color malva rosato, amatissimi dalle api e dagli insetti impollinatori.
Il timo serpillo è il re dei re delle piante striscianti. Resiste a salsedine, incuria, arsura e si adatta a piccoli spazi, interstizi tra rocce, muretti, colonizzando in breve tempo lo spazio a disposizione. Se ben curato ha una crescita veloce e forma dense collinette di foglie minute, che nel periodo di fioritura sono coperte da fiori color malva rosato, amatissimi dalle api e dagli insetti impollinatori.
Lysimachia nummularia
Genere che conta diverse specie, alcune erette, altre prostrate. La specie nummularia è strisciante con foglie minute, la varietà più nota e amata è a foglia dorata (L. n. ‘Aurea’) che abbisogna di una posizione non troppo ombrosa per mantenere la tonalità dorata delle foglie, ma anche di un terreno non troppo secco.
La Lysimachia tende a insinuarsi progressivamente in ogni fessura, se trova condizioni adatte, quindi può essere utilizzata anche come pianta decombente tra le pietre di un muro o in una scarpata, oltre che ai bordi dei viali. Per la sua morbidezza, l’effetto cascata è apprezzatissimo in contenitore.
Genere che conta diverse specie, alcune erette, altre prostrate. La specie nummularia è strisciante con foglie minute, la varietà più nota e amata è a foglia dorata (L. n. ‘Aurea’) che abbisogna di una posizione non troppo ombrosa per mantenere la tonalità dorata delle foglie, ma anche di un terreno non troppo secco.
La Lysimachia tende a insinuarsi progressivamente in ogni fessura, se trova condizioni adatte, quindi può essere utilizzata anche come pianta decombente tra le pietre di un muro o in una scarpata, oltre che ai bordi dei viali. Per la sua morbidezza, l’effetto cascata è apprezzatissimo in contenitore.
Trifoglio
La specie più diffusa di trifoglio è il Trifolium repens (in foto), che è poi quello selvatico di cui possiamo sentire il profumo mielato durante una passeggiata primaverile in campagna.
C’è anche il T. pratense, che ha un fiore di solito rosato ed è più raro.
È un’ottima scelta per colonizzare rapidamente le fughe della pavimentazione, perché basta distribuire pochi semi negli interstizi.
Le semenze di solito vengono vendute nei centri agricoli, non tanto nei vivai, perché è considerata pianta da sovescio, mellifera, fissatrice di azoto o da prato selvatico. Il suo valore ornamentale è piuttosto sottovalutato.
La specie più diffusa di trifoglio è il Trifolium repens (in foto), che è poi quello selvatico di cui possiamo sentire il profumo mielato durante una passeggiata primaverile in campagna.
C’è anche il T. pratense, che ha un fiore di solito rosato ed è più raro.
È un’ottima scelta per colonizzare rapidamente le fughe della pavimentazione, perché basta distribuire pochi semi negli interstizi.
Le semenze di solito vengono vendute nei centri agricoli, non tanto nei vivai, perché è considerata pianta da sovescio, mellifera, fissatrice di azoto o da prato selvatico. Il suo valore ornamentale è piuttosto sottovalutato.
Viola odorata e piccole violette
Già alla metà del Novecento era ben nota la capacità delle violette di coprire ampie zone di giardino e infilarsi in piccoli spazi tra le rocce e nei muretti. Vita Sackville-West fu una delle prime giardiniere a scriverne, consigliando la Viola labradorica, una violetta molto bassa dal fiogliame dai toni porporini.
Le cultivar violette odorata sono numerosissime, non tutte però resistono ai freddi intensi, mentre le specie selvatiche sono in genere assai più rustiche.
Se optate per la scelta di una Viola specie, preferite una tipica delle vostre zone, non tanto per non sconvolgere la biodiversità, quanto per esser certi di una buona riuscita.
Già alla metà del Novecento era ben nota la capacità delle violette di coprire ampie zone di giardino e infilarsi in piccoli spazi tra le rocce e nei muretti. Vita Sackville-West fu una delle prime giardiniere a scriverne, consigliando la Viola labradorica, una violetta molto bassa dal fiogliame dai toni porporini.
Le cultivar violette odorata sono numerosissime, non tutte però resistono ai freddi intensi, mentre le specie selvatiche sono in genere assai più rustiche.
Se optate per la scelta di una Viola specie, preferite una tipica delle vostre zone, non tanto per non sconvolgere la biodiversità, quanto per esser certi di una buona riuscita.
Stachys lanata
Non c’è pianta strisciante più nota e usata della Stachys lanata. È la Grande Madre delle piante striscianti, la sua resistenza al secco e agli strapazzi ne fanno una campionessa di resistenza anche per chi è alle prime armi.
Si divide con una facilità irrisoria e nel volgere di qualche anno potrebbe diventare invadente. Ma non c’è problema, si regola con facilità perché il suo fogliame grigio e tomentoso (peloso), allungato, la rende un vero jolly in giardini e terrazzi, e non c’è davvero luogo dove non possa trovare una collocazione (tranne che in casa!).
Attenzione però, non è pianta che possa tollerare estati cocenti senz’acqua. In inverno il fogliame si riduce notevolmente fin quasi a scomparire.
Non c’è pianta strisciante più nota e usata della Stachys lanata. È la Grande Madre delle piante striscianti, la sua resistenza al secco e agli strapazzi ne fanno una campionessa di resistenza anche per chi è alle prime armi.
Si divide con una facilità irrisoria e nel volgere di qualche anno potrebbe diventare invadente. Ma non c’è problema, si regola con facilità perché il suo fogliame grigio e tomentoso (peloso), allungato, la rende un vero jolly in giardini e terrazzi, e non c’è davvero luogo dove non possa trovare una collocazione (tranne che in casa!).
Attenzione però, non è pianta che possa tollerare estati cocenti senz’acqua. In inverno il fogliame si riduce notevolmente fin quasi a scomparire.
Camomilla
La camomilla è ampiamente usata per prati molto ornamentali non adatti al calpestio. Sono bellissimi, specie se punteggiati da piccoli fiori come crochi o muscari. Purtroppo si è creata una certa confusione tra generi e specie di camomilla: quella per il prato è la Chamaemelum nobile, mentre quella usata come tisana appartiene (per ora) al genere Matricaria. In verità tutte le piante simili alla camomilla, anche quelle selvatiche, sono adatte a riempire qualche vuoto tra una lastra e l’altra, purché siano tenute basse.
Sole pieno e terreno leggermente sabbioso sono ideali.
La camomilla è ampiamente usata per prati molto ornamentali non adatti al calpestio. Sono bellissimi, specie se punteggiati da piccoli fiori come crochi o muscari. Purtroppo si è creata una certa confusione tra generi e specie di camomilla: quella per il prato è la Chamaemelum nobile, mentre quella usata come tisana appartiene (per ora) al genere Matricaria. In verità tutte le piante simili alla camomilla, anche quelle selvatiche, sono adatte a riempire qualche vuoto tra una lastra e l’altra, purché siano tenute basse.
Sole pieno e terreno leggermente sabbioso sono ideali.
Dichondra repens
Croce e delizia dei giardinieri, comoda perché non abbisogna di falciature e ha anche qualche carta in più rispetto a molte graminacee sulla resistenza all’arsura, anche in luoghi caldi, è diventata diffusissima e un po’ malvista proprio per questo. Questo succede spesso alle piante, ma non bisogna farsi influenzare troppo dalle mode.
In questo giardino la Dichondra addolcisce alcune spigolosità, e anche se in lontananza si smarrisce per via del calpestio, poco conta, perché accorda bene con lo stile rurale e al contempo moderno del luogo.
Croce e delizia dei giardinieri, comoda perché non abbisogna di falciature e ha anche qualche carta in più rispetto a molte graminacee sulla resistenza all’arsura, anche in luoghi caldi, è diventata diffusissima e un po’ malvista proprio per questo. Questo succede spesso alle piante, ma non bisogna farsi influenzare troppo dalle mode.
In questo giardino la Dichondra addolcisce alcune spigolosità, e anche se in lontananza si smarrisce per via del calpestio, poco conta, perché accorda bene con lo stile rurale e al contempo moderno del luogo.
Dichondra repens “Silver Falls”
Sorella meno nota della comune Dichondra da prato, la “Silver Falls” è una strisciante a fogliame argenteo. Può estendersi tranquillamente tra le fughe della pavimentazione, purché non troppo sottili, o essere utilizzata come coprisuolo tout court o ancora nelle composizioni in vaso.
Sorella meno nota della comune Dichondra da prato, la “Silver Falls” è una strisciante a fogliame argenteo. Può estendersi tranquillamente tra le fughe della pavimentazione, purché non troppo sottili, o essere utilizzata come coprisuolo tout court o ancora nelle composizioni in vaso.
Sagina subulata
Altra grande campionessa della copertura del terreno, la Sagina ama luoghi non troppo assolati, non aridi e non zuppi, e si ricopre anche di piccoli e radi fiorellini bianchi. Non è adattissima al calpestio, anche se lo tollera.
Ne esiste una varietà a fogliame dorato, molto apprezzata dai designer del verde.
Altra grande campionessa della copertura del terreno, la Sagina ama luoghi non troppo assolati, non aridi e non zuppi, e si ricopre anche di piccoli e radi fiorellini bianchi. Non è adattissima al calpestio, anche se lo tollera.
Ne esiste una varietà a fogliame dorato, molto apprezzata dai designer del verde.
Bellis perennis
Come la camomilla, la pratolina è una delle piante endemiche che popolano prati e campi italiani. A differenza della simile camomilla (anche la Bellis è un’asteracea), predilige terreni pesanti, anche molto fangosi, che si inzuppano in inverno, diventando scivolosi. L’esposizione è preferibile in ombra o mezz’ombra, tollera il sole pieno, anche al Sud – ma solo se ben irrigata – ma in estate potrebbe sparire.
Come la camomilla, la pratolina è una delle piante endemiche che popolano prati e campi italiani. A differenza della simile camomilla (anche la Bellis è un’asteracea), predilige terreni pesanti, anche molto fangosi, che si inzuppano in inverno, diventando scivolosi. L’esposizione è preferibile in ombra o mezz’ombra, tollera il sole pieno, anche al Sud – ma solo se ben irrigata – ma in estate potrebbe sparire.
Sedum e Sempervivum
Due crassulacee note per la resistenza. Il Sedum è quella tipica pianta che “dove la metti sta”, e ne esistono tante specie e cultivar che possono rendere gli spazi tra le le pietre di un selciato dei veri gioielli.
Il Sempervivum invece è un po’ più esigente, difatti non gradisce climi davvero aridi e esposizioni assolate.
Due crassulacee note per la resistenza. Il Sedum è quella tipica pianta che “dove la metti sta”, e ne esistono tante specie e cultivar che possono rendere gli spazi tra le le pietre di un selciato dei veri gioielli.
Il Sempervivum invece è un po’ più esigente, difatti non gradisce climi davvero aridi e esposizioni assolate.
Crochi e altre bulbose
Forse poche piante come le bulbose riescono a dare un’aura di magia a un giardino. Potete scegliere quelle che gradite di più, purché adatte al luogo e di taglia davvero piccola.
Ad esempio alcuni crochi sono piuttosto alti, quindi fate bene attenzione quando leggete il cartellino o la descrizione. Altre bulbose che possono punteggiare le fughe della pavimentazione sono la Romulea, molte iris come la I. verna, I. danfordiae, I. reticulata, la Fritillaria meleagris, il Narcissus cyclamineus, l’Anemone blanda e l’Anemone coronaria, e persino alcuni piccoli tulipani (qui un elenco di 10 specie e cultivar vincitrici del prestigioso Award of Garden Merit della Royal Horticoltural Society).
Forse poche piante come le bulbose riescono a dare un’aura di magia a un giardino. Potete scegliere quelle che gradite di più, purché adatte al luogo e di taglia davvero piccola.
Ad esempio alcuni crochi sono piuttosto alti, quindi fate bene attenzione quando leggete il cartellino o la descrizione. Altre bulbose che possono punteggiare le fughe della pavimentazione sono la Romulea, molte iris come la I. verna, I. danfordiae, I. reticulata, la Fritillaria meleagris, il Narcissus cyclamineus, l’Anemone blanda e l’Anemone coronaria, e persino alcuni piccoli tulipani (qui un elenco di 10 specie e cultivar vincitrici del prestigioso Award of Garden Merit della Royal Horticoltural Society).
Soleirolia soleirolii
Non si può assolutamente ignorare questa pianta che ama l’ombra, a volte totale, e prospera in terreni umidi, anche se sostiene brevi perido di di secco.
Poco conosciuta, e forse usata più come pianta da interno per le piccole bacche di color rosso-arancio, in giardino diventa invadente (di questo tenetene conto) se trova le giuste condizioni, cioè ombra e umido.
Fa tutto da sola. Basta infilarla qui e lì tra le fessure e si espanderà. In linea teorica non ha una lunghezza massima, ma si espanderebbe in modo indefinito. In realtà il secco, il sole, o la presenza di altre piante ne arrestano l’espansione. Anzi, sulle prime potrebbe avere difficoltà a stabilizzarsi.
Hai trovato la soluzione che cercavi? Chiedi a un professionista di aiutarti.
Altro
19 Motivi Geometrici per il Tuo Vialetto
Non si può assolutamente ignorare questa pianta che ama l’ombra, a volte totale, e prospera in terreni umidi, anche se sostiene brevi perido di di secco.
Poco conosciuta, e forse usata più come pianta da interno per le piccole bacche di color rosso-arancio, in giardino diventa invadente (di questo tenetene conto) se trova le giuste condizioni, cioè ombra e umido.
Fa tutto da sola. Basta infilarla qui e lì tra le fessure e si espanderà. In linea teorica non ha una lunghezza massima, ma si espanderebbe in modo indefinito. In realtà il secco, il sole, o la presenza di altre piante ne arrestano l’espansione. Anzi, sulle prime potrebbe avere difficoltà a stabilizzarsi.
Hai trovato la soluzione che cercavi? Chiedi a un professionista di aiutarti.
Altro
19 Motivi Geometrici per il Tuo Vialetto
Spesso tra le fughe della pavimentazione di un vialetto da giardino si formano in modo naturale muschi o licheni, specie se la zona è umida e ombrosa.
Sono molto belli e naturali, probabilmente tra le piante che rendono “viva” una pavimentazione. Ma attenzione: il contrasto con materiali sintetici e non naturali è da evitare. Il muschio ha infatti un’aura di magia che una pavimentazione non naturale spezzerebbe.