Houzz per i Pro
Come Aiutare i Clienti a Evitare lo Stress da Ristrutturazione
Consigli pratici per accompagnare i committenti in una ristrutturazione serena evitando frustrazioni e inutili stress
Ristrutturare casa è un importante momento della vita, non si tratta solamente di un investimento economico ma anche e soprattutto emotivo. Dietro alla decisione di modificare il proprio spazio domestico, oltre ad esigenze pratiche e funzionali, possono nascondersi questioni più profonde. Ad esempio l’intervento può coincidere con cambiamenti esistenziali significativi come la nascita di un figlio o una separazione. Entrano in gioco emozioni, aspettative, paure… Se poi si aggiungono anche degli imprevisti – ritardi, variazioni di prezzo, burocrazia lenta sono sempre dietro l’angolo – è abbastanza comune e naturale farsi sopraffare dallo stress e dall’ansia.
Che fare? La bravura del professionista incaricato della ristrutturazione gioca un ruolo chiave e può prevenire o perlomeno ridurre i livelli di stress dei clienti. Ne abbiamo parlato con i Pro di Houzz, eccovi svelati i loro consigli.
Che fare? La bravura del professionista incaricato della ristrutturazione gioca un ruolo chiave e può prevenire o perlomeno ridurre i livelli di stress dei clienti. Ne abbiamo parlato con i Pro di Houzz, eccovi svelati i loro consigli.
Rassicurare: l’ansia è naturale
Proprio come in ogni relazione, anche in ogni intervento di costruzione o ristrutturazione arriva un punto in cui il cliente inizia a percepire che l’oggetto del suo affetto (il progetto per la sua nuova casa) non è proprio perfetto come immaginava. Possono esserci dei difetti nel disegno o dei limiti (norme edilizie o mancanza di budget) che possono tradire le sue aspettative. E inevitabilmente la delusione e l’ansia prendono il posto dell’euforia.
«Ad esempio, i proprietari di casa sono spesso euforici all’idea di demolire una vecchia casa per ricostruirla, ma poi si ritrovano all’improvviso con quella che può apparire come una costosissima pozza di fango e si interrogano su ciò che hanno fatto», racconta Brenda Gage di JayMarc Homes.
Proprio come in ogni relazione, anche in ogni intervento di costruzione o ristrutturazione arriva un punto in cui il cliente inizia a percepire che l’oggetto del suo affetto (il progetto per la sua nuova casa) non è proprio perfetto come immaginava. Possono esserci dei difetti nel disegno o dei limiti (norme edilizie o mancanza di budget) che possono tradire le sue aspettative. E inevitabilmente la delusione e l’ansia prendono il posto dell’euforia.
«Ad esempio, i proprietari di casa sono spesso euforici all’idea di demolire una vecchia casa per ricostruirla, ma poi si ritrovano all’improvviso con quella che può apparire come una costosissima pozza di fango e si interrogano su ciò che hanno fatto», racconta Brenda Gage di JayMarc Homes.
Questo è il momento in cui il bravo professionista dovrebbe rassicurare il cliente. «Cerco sempre di rassicurare costantemente i miei clienti durante la ristrutturazione; perché comprendo i loro stati di ansia», dice l’architetta Vivy Lombardo. «Quando iniziano una ristrutturazione tutte le persone cominciano a farsi assalire da mille dubbi, preoccupazioni e pensieri, sia per le scelte stilistiche da fare sia per quelle funzionali. Quotidianamente cerco sempre di rassicurarli, spiegando bene pro e contro passo passo su ogni dubbio che li assale».
Lontano dagli occhi è meglio
Polvere, rumori, viavai continuo.. Chi vorrebbe mai abitare in un cantiere e convivere con gli operai? Se i clienti hanno la possibilità, consiglia vivamente loro di trasferirsi altrove per la durata dei lavori. La lontananza fisica può di gran lunga smorzare l’intensità delle preoccupazioni e limitare i disagi.
«Le esperienze migliori sono quelle dove i clienti che devono ristrutturare la casa nella quale vivono affittano un appartamento per tutta la durata dei lavori e quando la casa è finita, con tutta calma, riportano le loro cose nella casa nuova sistemando il tutto nei nuovi mobili», dice l’architetta Claudia Castelli. «In questo modo riescono a vivere con serenità tutto l’iter senza avere l’ansia di finire tutto in fretta perché non sanno dove altro andare».
Polvere, rumori, viavai continuo.. Chi vorrebbe mai abitare in un cantiere e convivere con gli operai? Se i clienti hanno la possibilità, consiglia vivamente loro di trasferirsi altrove per la durata dei lavori. La lontananza fisica può di gran lunga smorzare l’intensità delle preoccupazioni e limitare i disagi.
«Le esperienze migliori sono quelle dove i clienti che devono ristrutturare la casa nella quale vivono affittano un appartamento per tutta la durata dei lavori e quando la casa è finita, con tutta calma, riportano le loro cose nella casa nuova sistemando il tutto nei nuovi mobili», dice l’architetta Claudia Castelli. «In questo modo riescono a vivere con serenità tutto l’iter senza avere l’ansia di finire tutto in fretta perché non sanno dove altro andare».
Spesso i clienti non sono consapevoli di cosa davvero accadrà durante la fase esecutiva. Parla chiaramente e spiega loro cosa comporterà abitare in casa durante la ristrutturazione, anche parziale che sia. Anticipa e rispondi alla domanda: ‘Cosa ne sarà della mia vita domestica quotidiana durante i lavori?’. Offrire loro uno scenario realistico li aiuterà a organizzarsi e a prendere la decisione migliore.
Orchestrare le maestranze e non trascurare il cantiere
Altro aspetto che contribuisce a creare ansie e stress è il rapporto con l’impresa che esegue i lavori. Ce ne parla l’architetta Iorio: «Avere un’attenta direzione dei lavori da parte dell’architetto, e quindi il controllo dell’esecuzione dei lavori, e soprattutto essere pronti quando spesso si devono prendere decisioni alternative per mille motivi, consente di gestire al meglio la delicata fase esecutiva».
Altro aspetto che contribuisce a creare ansie e stress è il rapporto con l’impresa che esegue i lavori. Ce ne parla l’architetta Iorio: «Avere un’attenta direzione dei lavori da parte dell’architetto, e quindi il controllo dell’esecuzione dei lavori, e soprattutto essere pronti quando spesso si devono prendere decisioni alternative per mille motivi, consente di gestire al meglio la delicata fase esecutiva».
«È importante avere un’impresa di super fiducia che rispetti i tempi di consegna è che dimostri fiducia al cliente che si è affidato completamente», concorda l’architetta Castelli. «Ovviamente non deve mancare un valido architetto che sia anche un bravo regista che riesca a dirigere l’orchestra al meglio!».
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Raccontaci: cosa fai per per ridurre lo stress dei clienti durante la ristrutturazione?
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Spesso si pensa che il lavoro dell’architetto o dell’interior designer sia solo legato a fattori strettamente tecnici, invece uno degli aspetti più delicati della professione consiste proprio nel rapporto con la clientela, come ci spiega l’architetta Rossella Iorio: «Di fronte a un nuovo lavoro, prima ancora di focalizzare il tema progettuale è a mio avviso importante capire che tipologia di cliente abbiamo di fronte, dal punto di vista sia caratteriale che culturale».
Gli atteggiamenti di chi intraprende una ristrutturazione della propria casa possono essere diversi: «Chi si sente confortato dalle mille informazioni oggi a disposizione con disegni di progetto fai-da-te che se non filtrati da una cultura professionale diventano alcune volte un ostacolo al raggiungimento di una soluzione ottimale», aggiunge l’architetta Iorio. «Oppure il cliente eternamente indeciso con comportamenti apprensivi che devi assecondare e rassicurare fornendo approfondimenti chiarificatori».
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