Cosa Hanno Imparato i Pro di Houzz Dopo un Anno di Pandemia
A un anno dall’inizio della pandemia, 4 professionisti riflettono sui cambiamenti nel modo di lavorare e trovare clienti
Il 2020 lascerà un segno indelebile nella storia e nelle nostre vite individuali. L’11 marzo l’Organizzazione mondiale della sanità dichiarava la Sars2-Covid-19 pandemia globale e in quei giorni gran parte delle nostre certezze iniziavano progressivamente a crollare. È stato un anno difficile sotto tanti punti vista, che ci ha costretti a reinventare i nostri stili di vita e i modi di lavorare.
Abbiamo parlato con quattro professionisti di Houzz che hanno condiviso con noi le loro esperienze, raccontandoci come hanno affrontato le difficoltà lavorative e come sono riusciti a trasformare quest’anno così nefasto in una grande lezione di resilienza.
Abbiamo parlato con quattro professionisti di Houzz che hanno condiviso con noi le loro esperienze, raccontandoci come hanno affrontato le difficoltà lavorative e come sono riusciti a trasformare quest’anno così nefasto in una grande lezione di resilienza.
Importanti difficoltà hanno intaccato la logistica e gli approvvigionamenti. Tra ordini sospesi e consegne complicate, i professionisti hanno dovuto affrontare notevoli ritardi che li hanno costretti a cambiare i loro piani e soprattutto gestire le aspettative dei clienti. «I lavori hanno subito piccoli ritardi principalmente a causa delle forniture ma abbiamo lavorato sui clienti, spiegando le problematiche», racconta l’architetto Marco Finardi. E poi c’è stato l’enorme problema dei cantieri fermi: «Abbiamo avuto dei cantieri fermi, però siamo riusciti a limitare i danni ricominciando subito dopo il lockdown», continua l’architetto.
La forza della collaborazione digitale
Sebbene per molti fosse un modus operandi già consolidato, con le restrizioni correlate alla pandemia il lavoro a distanza ha preso una impennata. «Quest’anno di pandemia ha cambiato profondamente il mio modo di lavorare. Non in negativo a dire il vero: in generale sono sempre stata molto attratta dalla tecnologia, ma per pigrizia o per poco tempo disponibile l’ho sempre considerata a margine del mio lavoro. La pandemia invece mi ha costretto a usufruirne in modo assiduo e strutturato e ho scoperto un modo di lavorare più efficiente e più inclusivo rispetto alle mie aspettative», racconta l’architetta Alessandra Parolini di Archimentelab.
È dello stesso avviso anche l’architetto Marco Finardi: «Questa pandemia ha portato un cambiamento nel nostro modo di lavorare e di trovare nuovi clienti. Abbiamo imparato a relazionarci a distanza capendo che si possono limitare gli spostamenti senza diminuire la resa».
Progettare a Distanza e Smart Working: Idee per Proprietari e Pro
Sebbene per molti fosse un modus operandi già consolidato, con le restrizioni correlate alla pandemia il lavoro a distanza ha preso una impennata. «Quest’anno di pandemia ha cambiato profondamente il mio modo di lavorare. Non in negativo a dire il vero: in generale sono sempre stata molto attratta dalla tecnologia, ma per pigrizia o per poco tempo disponibile l’ho sempre considerata a margine del mio lavoro. La pandemia invece mi ha costretto a usufruirne in modo assiduo e strutturato e ho scoperto un modo di lavorare più efficiente e più inclusivo rispetto alle mie aspettative», racconta l’architetta Alessandra Parolini di Archimentelab.
È dello stesso avviso anche l’architetto Marco Finardi: «Questa pandemia ha portato un cambiamento nel nostro modo di lavorare e di trovare nuovi clienti. Abbiamo imparato a relazionarci a distanza capendo che si possono limitare gli spostamenti senza diminuire la resa».
Progettare a Distanza e Smart Working: Idee per Proprietari e Pro
Essendo impossibilitati a incontrare i clienti di persona, i professionisti hanno preferito le videochiamate alle telefonate, probabilmente per creare un legame quanto più possibile di vicinanza con i clienti e rassicurarli. «La conversione degli appuntamenti “fisici” con le videochiamate si è rivelata più semplice del previsto e l’ho vissuta sin da subito in modo naturale, apprezzando il grande risparmio tempo», spiega l’architetta Alessandra Parolini.
Anche l’interior designer Nicolas Payet ha riscontrato un vantaggio in termini di ottimizzazione dei tempi: «Dall’inizio della pandemia sono molto selettivo con i sopralluoghi, che ho ridotto drasticamente per limitare i contatti, e mi rendo conto che questo mi permette di risparmiare tempo. Ho quindi cambiato il mio approccio alla gestione dei progetti: anziché incontrare subito i clienti di persona, preferisco un iniziale scambio di email attraverso il quale chiedo di inviarmi del materiale, come foto o schizzi. Se mi rendo conto che la richiesta è pertinente, gli telefono per passare allo step successivo e solo dopo faccio il sopralluogo».
Anche l’interior designer Nicolas Payet ha riscontrato un vantaggio in termini di ottimizzazione dei tempi: «Dall’inizio della pandemia sono molto selettivo con i sopralluoghi, che ho ridotto drasticamente per limitare i contatti, e mi rendo conto che questo mi permette di risparmiare tempo. Ho quindi cambiato il mio approccio alla gestione dei progetti: anziché incontrare subito i clienti di persona, preferisco un iniziale scambio di email attraverso il quale chiedo di inviarmi del materiale, come foto o schizzi. Se mi rendo conto che la richiesta è pertinente, gli telefono per passare allo step successivo e solo dopo faccio il sopralluogo».
Non solo mezzo di comunicazione privilegiato con i clienti, questo strumento si è rivelato particolarmente utile anche per la collaborazione in team. Ce ne parla l’architetta Parolini: «I miei collaboratori non vengono più in studio, ma rimaniamo in collegamento costante da remoto e il cloud ci offre un archivio condiviso che mi permette di accedere in qualsiasi momento (anche in cantiere) a tutti i file necessari. Questo nuovo approccio ha quasi completamente eliminato le copie cartacee, consentendo un risparmio economico e, soprattutto, un’opportunità di essere più “green”».
Altro vantaggio evidenziato dall’architetta è la possibilità di instaurare collaborazioni professionali con colleghi molto distanti: «Sono ormai mesi che collaboro con una renderista di Roma. Prima della pandemia cercavo solo persone che operavano vicine allo studio, mai avrei pensato di collaborare con una professionista di Roma».
Conosciuti su Houzz! Storie di Professionisti e Collaborazioni
Altro vantaggio evidenziato dall’architetta è la possibilità di instaurare collaborazioni professionali con colleghi molto distanti: «Sono ormai mesi che collaboro con una renderista di Roma. Prima della pandemia cercavo solo persone che operavano vicine allo studio, mai avrei pensato di collaborare con una professionista di Roma».
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Perfezionare la presenza online
«Probabilmente la cosa più importante che abbiamo imparato è che Internet è un luogo dove poterci raccontare e far percepire ai nuovi clienti la nostra personalità prima di incontrarci, presentandosi per quello che siamo attraverso i lavori che abbiamo faticosamente portato a termine», dice l’architetto Marco Finardi.
È quindi fondamentale curare la propria presenza online: un sito web completo e accattivante, profili aggiornati sulle piattaforme di settore (come Houzz) e social network capaci di coinvolgere gli utenti. Queste pratiche di marketing digitale si rilevano utili per aumentare la propria visibilità e acquisire nuovi clienti.
Houzz Pro è il software di Houzz creato apposta per migliorare il lavoro dei professionisti: semplifica la comunicazione coi clienti, crea preventivi e fatture, aiuta i tuoi clienti a seguire una timeline aggiornata. Vuoi saperne di più? Scopri qui l’offerta
«Probabilmente la cosa più importante che abbiamo imparato è che Internet è un luogo dove poterci raccontare e far percepire ai nuovi clienti la nostra personalità prima di incontrarci, presentandosi per quello che siamo attraverso i lavori che abbiamo faticosamente portato a termine», dice l’architetto Marco Finardi.
È quindi fondamentale curare la propria presenza online: un sito web completo e accattivante, profili aggiornati sulle piattaforme di settore (come Houzz) e social network capaci di coinvolgere gli utenti. Queste pratiche di marketing digitale si rilevano utili per aumentare la propria visibilità e acquisire nuovi clienti.
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«Ho incrementato la mia presenza sui social e questo ha aumentato molto le opportunità per il mio lavoro, venendo contattata da potenziali clienti che già conoscono i miei progetti», racconta l’architetta Alessandra Parolini. «Non considero lo schermo del computer un ostacolo per i rapporti umani. Un po’ come quando qualcuno perde l’utilizzo di un senso e in automatico gli altri sensi si acutizzano; la mancanza della presenza fisica ha ampliato notevolmente la voglia di condivisione».
Anche l’interior designer Eleonora La Valle ha potenziato la comunicazione sui social: «Ho lavorato molto sulle attività di social media, cercando di consigliare e regalare alle persone una visione “migliore” e inaspettata della casa soprattutto per affrontare al meglio il lavoro in smart working».
Oltre alla produzione di contenuti, non bisogna sottovalutare la grande importanza delle recensioni che, come sottolinea l’architetto Marco Finardi, «rappresentano come siamo agli occhi di chi ci osserva e di chi si affida a noi per realizzare probabilmente uno dei più grandi sogni della vita».
7 Motivi per Puntare sul Web Marketing ai Tempi del Coronavirus
Anche l’interior designer Eleonora La Valle ha potenziato la comunicazione sui social: «Ho lavorato molto sulle attività di social media, cercando di consigliare e regalare alle persone una visione “migliore” e inaspettata della casa soprattutto per affrontare al meglio il lavoro in smart working».
Oltre alla produzione di contenuti, non bisogna sottovalutare la grande importanza delle recensioni che, come sottolinea l’architetto Marco Finardi, «rappresentano come siamo agli occhi di chi ci osserva e di chi si affida a noi per realizzare probabilmente uno dei più grandi sogni della vita».
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La pandemia ha fatto emergere nuove esigenze abitative
Come evidenzia l’interior designer Eleonora La Valle: «Tutto il mondo del design ha sicuramente risentito non solo delle tendenze e delle mode, ma anche del nostro nuovo stile di vita dettato dalla pandemia mondiale che da un anno stiamo combattendo.
Le fa eco l’architetta Alessandra Parolini: «La pandemia ha cambiato profondamente la concezione della propria abitazione. La casa è ritornata ad essere un rifugio dall’esterno, un luogo di lavoro, di studio e di svago personale e pertanto le richieste dei miei clienti si sono tradotte nella ricerca di case più grandi, di immobili con terrazzi abitabili e di abitazioni con camere per ragazzi più vivibili».
Come evidenzia l’interior designer Eleonora La Valle: «Tutto il mondo del design ha sicuramente risentito non solo delle tendenze e delle mode, ma anche del nostro nuovo stile di vita dettato dalla pandemia mondiale che da un anno stiamo combattendo.
Le fa eco l’architetta Alessandra Parolini: «La pandemia ha cambiato profondamente la concezione della propria abitazione. La casa è ritornata ad essere un rifugio dall’esterno, un luogo di lavoro, di studio e di svago personale e pertanto le richieste dei miei clienti si sono tradotte nella ricerca di case più grandi, di immobili con terrazzi abitabili e di abitazioni con camere per ragazzi più vivibili».
«Diverse zone della casa sono state oggetto di riconsiderazione durante la pandemia, dall’ingresso al living, dallo studio alle aree esterne; spazi essenziali da rivalutare e rinnovare per poter trascorrere il proprio tempo in assoluta tranquillità», spiega l’interior designer Eleonora La Valle.
«I miei clienti non hanno rinunciato all’open space, che rimane ancora una delle soluzioni più richieste, ma dalla zona living mi viene sempre più richiesto un angolo per lo smart working, un po’ appartato ed elegante», dice l’architetta Alessandra Parolini. «L’ingresso all’abitazione viene ora visto come zona filtro, perciò deve esserci spazio contenitivo dove lasciare l’"esterno” prima di entrare effettivamente nell’intimità della propria casa».
«I miei clienti non hanno rinunciato all’open space, che rimane ancora una delle soluzioni più richieste, ma dalla zona living mi viene sempre più richiesto un angolo per lo smart working, un po’ appartato ed elegante», dice l’architetta Alessandra Parolini. «L’ingresso all’abitazione viene ora visto come zona filtro, perciò deve esserci spazio contenitivo dove lasciare l’"esterno” prima di entrare effettivamente nell’intimità della propria casa».
«Mi sono concentrata molto sugli ambienti esterni alla casa come balconi e giardini, per riscoprire l’importanza che uno spazio all’aperto può avere in un momento come questo di restrizioni e poca condivisione con il mondo esterno», dice l’interior designer Eleonora La Valle. «Il verde in casa e fuori casa inoltre mi ha sempre affascinata molto e trovo che sia un buon metodo di relax poter dedicare del tempo ad abbellire e decorare la casa con angoli condivisi con la natura».
«Una nota di speranza che percepisco nei miei clienti? Tutti, ma proprio tutti, mi chiedono tavoli grandi per poter tornare ad ospitare amici e famigliari», racconta l’architetta Alessandra Parolini.
In che Modo il Coronavirus Cambierà le Nostre Case?
«Una nota di speranza che percepisco nei miei clienti? Tutti, ma proprio tutti, mi chiedono tavoli grandi per poter tornare ad ospitare amici e famigliari», racconta l’architetta Alessandra Parolini.
In che Modo il Coronavirus Cambierà le Nostre Case?
“Se non fossi un ottimista, sarebbe per me impossibile essere un architetto”, cit. Norman Foster
Le esperienze che abbiamo raccolto mostrano come i professionisti intervistati abbiano mostrato un’incredibile capacità di resilienza e ottimismo. «Mi sono trovata ad accogliere con il massimo entusiasmo tutte quelle nuove opportunità che si sono presentate davanti a me, in un periodo alquanto difficile», dice l’interior designer Eleonora La Valle. «Si sono accesi in me uno spirito di adattamento e una sorta di ingegno che mi hanno spinta ad inventare qualcosa di diverso. Ho dedicato gran parte del mio tempo alla mia formazione. Ho seguito corsi, webinar e incontri online per discutere di tantissimi temi molto interessanti e farne tesoro per un futuro che si spera possa essere migliore».
«Mi piace sempre pensare che non c’è nulla di totalmente negativo e che da un problema può nascere un’idea che cambierà il mondo. Come De Andrè cantava “Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior” anch’io penso che da questa situazione difficile potrà nascere qualcosa di buono e soprattutto potrà servire a insegnarci qualcosa», dice l’architetto Marco Finardi.
Le esperienze che abbiamo raccolto mostrano come i professionisti intervistati abbiano mostrato un’incredibile capacità di resilienza e ottimismo. «Mi sono trovata ad accogliere con il massimo entusiasmo tutte quelle nuove opportunità che si sono presentate davanti a me, in un periodo alquanto difficile», dice l’interior designer Eleonora La Valle. «Si sono accesi in me uno spirito di adattamento e una sorta di ingegno che mi hanno spinta ad inventare qualcosa di diverso. Ho dedicato gran parte del mio tempo alla mia formazione. Ho seguito corsi, webinar e incontri online per discutere di tantissimi temi molto interessanti e farne tesoro per un futuro che si spera possa essere migliore».
«Mi piace sempre pensare che non c’è nulla di totalmente negativo e che da un problema può nascere un’idea che cambierà il mondo. Come De Andrè cantava “Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior” anch’io penso che da questa situazione difficile potrà nascere qualcosa di buono e soprattutto potrà servire a insegnarci qualcosa», dice l’architetto Marco Finardi.
«Mi sento di consigliare a tutti i professionisti che si sono ritrovati spaesati e demoralizzati nell’affrontare le difficoltà lavorative di non fermare mai le proprie idee e la propria creatività, di farne buon uso così da poter sfruttare tutte le occasioni per riscoprirsi e rendere i cambiamenti un ottimo spunto di riflessione per andare avanti», conclude l’interior designer Eleonora La Valle.
E tu? Cosa hai imparato da questo anno di pandemia e quali consigli daresti agli altri professionisti? Condividi la tua esperienza nei Commenti.
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Come Utilizzare Houzz per Lavorare da Remoto
Houzz presenta Houzz Pro, il Software per Gestire il Tuo Business
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Incertezza e imprevedibilità sono le parole cardine di questo periodo, sulle quali abbiamo dovuto adattarci e ricostruire le nostre abitudini. Uno degli aspetti che emerge puntualmente nelle conversazioni con i professionisti è sicuramente la necessità di essere più flessibili. «Adesso programmo la settimana, piuttosto che pianificare un anno intero. Anche se siamo ottimisti sulla ripresa, andiamo cauti perché non sappiamo cosa accadrà nei prossimi mesi», dice Nicolas Payet, interior designer dello studio francese Marn Déco.