Cucina più Ecologica: Come Ristrutturarla per Renderla Green
Priorità, materiali, gestione del progetto di rinnovo di una cucina in direzione sostenibile e ecologica
La cucina è uno degli ambienti della casa che consumano più energia e dove c’è spesso un alto margine di miglioramento nel consumo delle risorse, considerando il numero di elettrodomestici utilizzati e l’uso intenso di acqua. È anche una delle stanze dove è più importante scegliere i materiali – di arredi e piani di lavoro – con consapevolezza, visto quanto tempo si trascorre in questa stanza e considerato il tipo di contatto che abbiamo con le loro superfici.
Se agendo a monte, quando si sceglie una cucina nuova, è più facile partire con il piede giusto, ci sono alcuni interventi capaci di migliorare anche una cucina datata e fare in modo che si avvicini all’obiettivo: contenere i consumi e usare materiali ecologici.
Grazie al contributo di Pro attivi in questo settore, vediamo quali sono gli accorgimenti più importanti, spaziando fra interventi radicali e altri più leggeri, per arrivare anche alla gestione del fine-vita.
I consigli professionali di:
Alberto Bondavalli, architetto di 2A2F Architettura, Torino
Luca Donazzolo, architetto, provincia di Trento
Trova il professionista giusto per te su Houzz
Se agendo a monte, quando si sceglie una cucina nuova, è più facile partire con il piede giusto, ci sono alcuni interventi capaci di migliorare anche una cucina datata e fare in modo che si avvicini all’obiettivo: contenere i consumi e usare materiali ecologici.
Grazie al contributo di Pro attivi in questo settore, vediamo quali sono gli accorgimenti più importanti, spaziando fra interventi radicali e altri più leggeri, per arrivare anche alla gestione del fine-vita.
I consigli professionali di:
Alberto Bondavalli, architetto di 2A2F Architettura, Torino
Luca Donazzolo, architetto, provincia di Trento
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Gli interventi in pianta
Se c’è più ‘spazio di manovra’, si può cominciare a considerare l’aggiornamento della cucina in modo più ampio, quindi dal punto di vista anche dell’organizzazione dello spazio. In questo senso le operazioni più semplici, secondo Luca Donazzolo, sono «Di rendere l’ambiente conviviale e non solo tecnico, facendo attenzione anche alla disposizione degli elettrodomestici per avere almeno uno (meglio due) spazi di lavoro liberi e, fra le priorità, anche fare attenzione al bilanciamento fra luce naturale e artificiale per illuminare bene i piani di lavoro».
Se c’è più ‘spazio di manovra’, si può cominciare a considerare l’aggiornamento della cucina in modo più ampio, quindi dal punto di vista anche dell’organizzazione dello spazio. In questo senso le operazioni più semplici, secondo Luca Donazzolo, sono «Di rendere l’ambiente conviviale e non solo tecnico, facendo attenzione anche alla disposizione degli elettrodomestici per avere almeno uno (meglio due) spazi di lavoro liberi e, fra le priorità, anche fare attenzione al bilanciamento fra luce naturale e artificiale per illuminare bene i piani di lavoro».
I progetti più ambiziosi
Aumentando sempre la scala di intervento, il percorso progettuale per avere una cucina ‘ecologica’ dovrebbe tenere in considerazione una varietà di fattori e parametri, che spaziano dal tipo di edificio che la ospiterà fino ad arrivare alla finitura dei materiali inseriti.
Secondo Alberto Bondavalli «Bisogna partire dalla tipologia di fabbricato, ad esempio se la casa è provvista di pannelli fotovoltaici si cercherà di utilizzare componenti che prediligano il consumo elettrico piuttosto che di altri vettori energetici. Il secondo passo è definire una cucina funzionale, non sproporzionata all’uso che se ne deve fare, cercando di ottimizzare nicchie ed elementi preesistenti. L’ultimo passo riguarda la scelta dei materiali».
Clicca qui e accedi a Project Match, il servizio gratuito di Houzz che ti mette in contatto con un esperto della progettazione della cucina della tua zona
Aumentando sempre la scala di intervento, il percorso progettuale per avere una cucina ‘ecologica’ dovrebbe tenere in considerazione una varietà di fattori e parametri, che spaziano dal tipo di edificio che la ospiterà fino ad arrivare alla finitura dei materiali inseriti.
Secondo Alberto Bondavalli «Bisogna partire dalla tipologia di fabbricato, ad esempio se la casa è provvista di pannelli fotovoltaici si cercherà di utilizzare componenti che prediligano il consumo elettrico piuttosto che di altri vettori energetici. Il secondo passo è definire una cucina funzionale, non sproporzionata all’uso che se ne deve fare, cercando di ottimizzare nicchie ed elementi preesistenti. L’ultimo passo riguarda la scelta dei materiali».
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Quali materiali scegliere
Sui materiali si apre un capitolo complesso, perché per quanto ci possa essere una distinzione netta fra materiali di origine naturale, come legno e pietra, non sempre far parte di questa categoria è sinonimo di sostenibilità, considerando che sono fondamentali – in un bilanciamento legato all’impatto ambientale – tutte le tappe del processo, dall’estrazione, alla lavorazione, alla distribuzione, solo per citarne alcune.
I Pro coinvolti nel dibattito, infatti, prendono entrambi le distanze dalla definizione di categorie bocciate ed altre promosse.
Alberto Dondavalli, nell’affrontare il tema, sottolinea come la scelta dei materiali per la ristrutturazione di una cucina «Non solo deve essere rivolta a materiali rinnovabili, riciclati e riciclabili, ma particolare attenzione è posta alla scelta del trattamento superficiale dei componenti, in maniera che in ambiente non vengano rilasciati agenti volatili inquinanti, i quali risultano gravosi per la salute dell’essere umano».
Sui materiali si apre un capitolo complesso, perché per quanto ci possa essere una distinzione netta fra materiali di origine naturale, come legno e pietra, non sempre far parte di questa categoria è sinonimo di sostenibilità, considerando che sono fondamentali – in un bilanciamento legato all’impatto ambientale – tutte le tappe del processo, dall’estrazione, alla lavorazione, alla distribuzione, solo per citarne alcune.
I Pro coinvolti nel dibattito, infatti, prendono entrambi le distanze dalla definizione di categorie bocciate ed altre promosse.
Alberto Dondavalli, nell’affrontare il tema, sottolinea come la scelta dei materiali per la ristrutturazione di una cucina «Non solo deve essere rivolta a materiali rinnovabili, riciclati e riciclabili, ma particolare attenzione è posta alla scelta del trattamento superficiale dei componenti, in maniera che in ambiente non vengano rilasciati agenti volatili inquinanti, i quali risultano gravosi per la salute dell’essere umano».
Continua Luca Donazzolo, secondo cui «La parte estetica e funzionale mette in gioco più ambiti; per logica tutti i materiali naturali (legno, pietra) sono di per sé ‘eco’, questo però non significa che siano belli, pratici, funzionali o addirittura ‘sostenibili’. Infatti il tema è molto complesso e se volessimo essere veramente ‘eco’ dovremmo individuare il ciclo di vita del prodotto che stiamo comprando, quindi dalla produzione/realizzazione, l’installazione fino alla messa in discarica. Questo tipo di ‘impronta ambientale’ non è un dato dichiarato dal fornitore, quindi di difficile valutazione. Però per logica dovremmo individuare un prodotto che duri nel tempo il più possibile».
Quali elettrodomestici preferire
In questo caso la risposta è più semplice rispetto a quella che riguarda i materiali; è meglio scegliere gli elettrodomestici rispettando due criteri fondamentali: la classe energetica e la previsione di utilizzo. Si tratta, quindi, di scegliere elettrodomestici in classe A+++ e di prevedere un dimensionamento coerente con l’uso che se ne farà, quindi evitando accessori che non verranno sfruttati e anche evitando misure extra large se non necessarie. Un ultimo dettaglio: nello scegliere gli elettrodomestici (come anche gli altri elementi della cucina) è bene considerare anche la loro manutenzione e la necessità di pulizia, a loro volta determinanti nell’eventuale incremento dell’impatto ambientale della cucina.
6 Elettrodomestici del Futuro che Rendono la Cucina Professionale
In questo caso la risposta è più semplice rispetto a quella che riguarda i materiali; è meglio scegliere gli elettrodomestici rispettando due criteri fondamentali: la classe energetica e la previsione di utilizzo. Si tratta, quindi, di scegliere elettrodomestici in classe A+++ e di prevedere un dimensionamento coerente con l’uso che se ne farà, quindi evitando accessori che non verranno sfruttati e anche evitando misure extra large se non necessarie. Un ultimo dettaglio: nello scegliere gli elettrodomestici (come anche gli altri elementi della cucina) è bene considerare anche la loro manutenzione e la necessità di pulizia, a loro volta determinanti nell’eventuale incremento dell’impatto ambientale della cucina.
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Come aggiornare l’impianto idraulico
Se l’intervento ristrutturazione non prevede spostamenti degli scarichi e l’impianto è funzionante e a norma, non sarà necessario intervenire con operazioni radicali. In generale, Alberto Bondavalli consiglia sempre «Di utilizzare componenti di ultima generazione e dotati di scheda tecnica conforme agli standard Europei; può sembrare una banalità ma particolare attenzione va posta al ciclo vita dei componenti, conviene spendere qualche euro in più per elementi durevoli e con materiali pregiati che procedere alla loro sostituzione ogni 5/10 anni poiché usurati: questo genera un notevole risparmio in termini di volume di rifiuti speciali prodotti».
Se l’intervento ristrutturazione non prevede spostamenti degli scarichi e l’impianto è funzionante e a norma, non sarà necessario intervenire con operazioni radicali. In generale, Alberto Bondavalli consiglia sempre «Di utilizzare componenti di ultima generazione e dotati di scheda tecnica conforme agli standard Europei; può sembrare una banalità ma particolare attenzione va posta al ciclo vita dei componenti, conviene spendere qualche euro in più per elementi durevoli e con materiali pregiati che procedere alla loro sostituzione ogni 5/10 anni poiché usurati: questo genera un notevole risparmio in termini di volume di rifiuti speciali prodotti».
Come gestire il fine-vita
Fa parte del percorso ‘virtuoso’, infatti, considerare fin dall’inizio la gestione anche del fine-vita della cucina. Se per gli elettrodomestici ci sono i regolamenti normativi legati alla dismissione dei rifiuti speciali, per gli arredi i Pro rispondono all’unisono proponendo una ‘seconda vita’ laddove possibile, come conferma Alberto Bondavalli: «Ci sono diverse strade legate al fine-vita e sono in funzione anche del materiale; la prima riguarda una seconda vita, ovvero trovare un modo per riutilizzare i componenti in un’altra configurazione e per altri scopi (mobile cantina, cucina della tavernetta, donazione ad altre persone). L’ultima opzione deve essere quella di uno smontaggio attento dei componenti in funzione del materiale (dividere ferro da pannelli etc) e dismettere cio che non è riutilizzabile».
Sai Cos’è? Il Life Cycle Assessment e la Vita dei Prodotti Green
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I tempi e i costi
Ristrutturare in direzione ‘eco’ è sempre sinonimo di un incremento nei costi e nei tempi? Risponde in modo chiaro 2A2F Architettura, facendo una distinzione netta fra le due variabili «Non necessariamente si alzano costi e tempi, è però fondamentale la sensibilità all’argomento e la disponibilità a vagliare più soluzioni; essendo una strada non convenzionale, potrebbe risultare più lungo e complesso arrivare al risultato desiderato. La conseguenza positiva di questo percorso è un attaccamento più personale tra il committente e le scelte che vengono proposte, poiché le variabili discusse sono maggiori rispetto alla semplice estetica o funzionalità, da cui scaturisce una maggiore coscienza di ciò che si è scelto».
Hai rinnovato la cucina in direzione ‘eco’? Raccontaci la tua esperienza nei Commenti.
Altro
10 Regole da Seguire nella Progettazione della
Cucina
Cucina del Mese: Pratica Ecologica e… (Sorpresa!) in Compensato
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Per aggiornare la propria cucina senza stravolgerla, le operazioni più efficaci riguardano la sostituzione degli elettrodomestici e l’inserimento di soluzioni capaci di garantire risparmio idrico.
«Per ottenere un miglioramento della propria cucina dal punto di vista delle caratteristiche ambientali, l’intervento più efficace riguarda i consumi energetici, ovvero installando apparecchiature di nuova generazione e a basso consumo, come rompigetto per il consumo idrico e luci a led. Ma senza intervenire sui componenti fissi della cucina, top, pensili e ante, poiché un’eventuale sostituzione genererebbe rifiuti di demolizione», spiega Alberto Bondavalli.
Ne dà conferma anche Luca Donazzolo, che racconta come «Gli interventi più semplici sono quelli di sostituzione degli elettrodomestici, passando a prodotti che possano limitare il dispendio energetico quindi più efficienti (classe A+++) e magari sostituire l’impianto a gas per la cottura dei cibi con una piastra a induzione, sia per una logica eco (quindi eliminare l’approvigionamento energetico fossile) che per una questione di sicurezza domestica».