Potare le Rose, 11 Cose Indispensabili da Sapere
Che la potatura delle rose sia difficile è un fatto noto. Se sei alle prime armi, leggere questa guida ti aiuterà a non sbagliare
Le rose hanno necessità di essere potate, questo si sa. Ma per effettuare questa attività di manutenzione bisogna conoscere il nome e la Classe di appartenenza: di solito tutte le rose che condividono la Classe (Alba, Ibridi di Moschata, Noisette, e così via) hanno le medesime preferenze in fatto di potatura.
Alcune rose vanno potate quasi in continuazione (come la Gallica, che fanno sfrondate spesso), altre annualmente, altre ancora due volte l’anno, alcune al contrario solo di rado o il meno possibile (come le botaniche, che in genere non amano le forbici).
Vediamo assieme tutto quello che serve per affrontare la potatura delle rose dopo la fioritura in modo corretto.
Alcune rose vanno potate quasi in continuazione (come la Gallica, che fanno sfrondate spesso), altre annualmente, altre ancora due volte l’anno, alcune al contrario solo di rado o il meno possibile (come le botaniche, che in genere non amano le forbici).
Vediamo assieme tutto quello che serve per affrontare la potatura delle rose dopo la fioritura in modo corretto.
2. L’attrezzo giusto per l’operazione giusta
Non sottovalutare mai questo punto: usate sempre forbici affilate e pulite, disinfettate con un fungicida o Amuchina.
Lo stesso vale per svettatoi, seghetti e guanti, che periodicamente devono essere spolverati di fungicida.
Usare lame non affilate, arrugginite o in cattivo stato di conservazione significa volersi far male e voler danneggiare le proprie piante.
Non sottovalutare mai questo punto: usate sempre forbici affilate e pulite, disinfettate con un fungicida o Amuchina.
Lo stesso vale per svettatoi, seghetti e guanti, che periodicamente devono essere spolverati di fungicida.
Usare lame non affilate, arrugginite o in cattivo stato di conservazione significa volersi far male e voler danneggiare le proprie piante.
3. Sempre sottovalutata: la potatura di impostazione
Le rose a radice nuda vanno severamente potate all’atto della piantagione. Si devono lasciare solo tre o quattro rami, e potare non oltre la terza gemma “forte” a partire dal basso. Non lasciate rametti laterali. Accorciate anche le radici ed eliminate quelle morte. Tagliate pure il fittone centrale.
Le rose a radice nuda sono le migliori (attecchiscono meglio, sono più economiche e in genere chi le produce è un vivaista, non un rivenditore). Ancor meglio sono le rose a radice nuda, ma ottenute da talea e non da innesto (si evita così la possibilità che il portainnesto polloni, nonché un fittone troppo sviluppato).
Le rose vanno piantate con il colletto (cioè il punto dove il “nesto” fuoriesce dal portainnesto) alla stessa altezza del terreno. Compattare con i piedi e procedete alla potatura. Nel sistemare la rosa, attenti a posizionarla nel modo più favorevole all’osservatore.
La potatura di impostazione impone poi una scelta severa: non siate tentati dal lasciare rami secondari, giù con le forbici!
Le rose a radice nuda vanno severamente potate all’atto della piantagione. Si devono lasciare solo tre o quattro rami, e potare non oltre la terza gemma “forte” a partire dal basso. Non lasciate rametti laterali. Accorciate anche le radici ed eliminate quelle morte. Tagliate pure il fittone centrale.
Le rose a radice nuda sono le migliori (attecchiscono meglio, sono più economiche e in genere chi le produce è un vivaista, non un rivenditore). Ancor meglio sono le rose a radice nuda, ma ottenute da talea e non da innesto (si evita così la possibilità che il portainnesto polloni, nonché un fittone troppo sviluppato).
Le rose vanno piantate con il colletto (cioè il punto dove il “nesto” fuoriesce dal portainnesto) alla stessa altezza del terreno. Compattare con i piedi e procedete alla potatura. Nel sistemare la rosa, attenti a posizionarla nel modo più favorevole all’osservatore.
La potatura di impostazione impone poi una scelta severa: non siate tentati dal lasciare rami secondari, giù con le forbici!
4. I cespugli
Le rose a cespuglio sono una categoria sterminata, che comprende numerosissime classi, dalle antiche alle moderne. Come linea generale diremo che la potatura dovrebbe tendere ad ottenere una sorta di “vaso” con una certa apertura al centro, in modo da garantire circolazione d’aria.
Questa è la forma che desideriamo avere da un esemplare grande e isolato che si osserva da tutte le direzioni. Eliminiamo i rami che si incrociano all’interno, tagliando sopra una gemma rivolta verso l’esterno (o verso la direzione nella quale dovrà crescere il nuovo getto). Tutti sappiamo che non sempre questo è possibile, perciò potiamo in base alle necessità della pianta e della composizione dell’aiuola. Se la pianta tende ad essere sbilanciata, incoraggiamo il lato più debole magari piegando o curvando un ramo (esistono anche dei distanziatori di gomma).
Un errore comune è potare ad una certa altezza perché è “quella che ci serve” per mantenere la pianta nella forma desiderata. Guardate tutte le gemme sotto: se ce n’è una più “forte”, prenderà il sopravvento, e sarà necessario effettuare un secondo taglio più avanti (è un errore facile da fare, che però compromette la fioritura). Ciò comporterà una spesa da parte della pianta in vegetazione inutile, mancanza di fiori e un certo sconforto del giardiniere.
In base alla Classe, eliminate anche quei rami sottili che non produrrebbero fiori, specie se non presentano fogliame.
Le rose a cespuglio sono una categoria sterminata, che comprende numerosissime classi, dalle antiche alle moderne. Come linea generale diremo che la potatura dovrebbe tendere ad ottenere una sorta di “vaso” con una certa apertura al centro, in modo da garantire circolazione d’aria.
Questa è la forma che desideriamo avere da un esemplare grande e isolato che si osserva da tutte le direzioni. Eliminiamo i rami che si incrociano all’interno, tagliando sopra una gemma rivolta verso l’esterno (o verso la direzione nella quale dovrà crescere il nuovo getto). Tutti sappiamo che non sempre questo è possibile, perciò potiamo in base alle necessità della pianta e della composizione dell’aiuola. Se la pianta tende ad essere sbilanciata, incoraggiamo il lato più debole magari piegando o curvando un ramo (esistono anche dei distanziatori di gomma).
Un errore comune è potare ad una certa altezza perché è “quella che ci serve” per mantenere la pianta nella forma desiderata. Guardate tutte le gemme sotto: se ce n’è una più “forte”, prenderà il sopravvento, e sarà necessario effettuare un secondo taglio più avanti (è un errore facile da fare, che però compromette la fioritura). Ciò comporterà una spesa da parte della pianta in vegetazione inutile, mancanza di fiori e un certo sconforto del giardiniere.
In base alla Classe, eliminate anche quei rami sottili che non produrrebbero fiori, specie se non presentano fogliame.
5. Le rampicanti Noisette
Le rampicanti sono rose con una fortissima dominanza apicale, si tratta della tendenza a fiorire solo in cima, lasciando spoglia la base. Su questo non si può far molto, si tratta di una caratteristica della pianta.
Le rampicanti della Classe Noisette, hanno dei fusti meno legnosi, più flessibili, oltre che di bei colori ramati, con un fogliame spesso molto fine e interessante. Sono tra le rose più delicate (ma non poi tanto!) per cui se vivete in regioni realmente fredde, aspettate la fine delle gelate per la potatura. Hanno in genere una doppia fioritura, o una fioritura continua o comunque ripetuta tra la primavera e l’autunno.
Tra tutte le rampicanti sono quelle che mantengono una base discretamente fiorita, e che si prestano ad essere allevate sia su archi e pergole sia in orizzontale, lungo i muri.
Dopo la potatura d’impianto, si pota sempre a partire dal secondo anno di età, in modo da dare alla pianta la possibilità di svilupparsi. Fatelo in autunno, dopo la seconda fioritura.
In teoria in seguito occorre solo sfoltire le cime ed eliminare lo sfiorito, arrivando al ramo principale e a una buona gemma rivolta verso l’esterno o l’alto. Ma fare tutte queste operazioni tuffati in un cespuglio spinoso, arrampicati ad una scala, e spesso in posizioni scomode e precarie, rende l’impresa una vera sfida di pazienza. Se non vi raccapezzate più, tendete a potare un po’ più corto, se invece avete la situazione sotto controllo, allora cercate di non perdere eventuali rami fioriferi.
Sei un amante delle rampicanti? Scopri la guida: Piante Rampicanti per Giardini (o Balconi) Segreti
Le rampicanti sono rose con una fortissima dominanza apicale, si tratta della tendenza a fiorire solo in cima, lasciando spoglia la base. Su questo non si può far molto, si tratta di una caratteristica della pianta.
Le rampicanti della Classe Noisette, hanno dei fusti meno legnosi, più flessibili, oltre che di bei colori ramati, con un fogliame spesso molto fine e interessante. Sono tra le rose più delicate (ma non poi tanto!) per cui se vivete in regioni realmente fredde, aspettate la fine delle gelate per la potatura. Hanno in genere una doppia fioritura, o una fioritura continua o comunque ripetuta tra la primavera e l’autunno.
Tra tutte le rampicanti sono quelle che mantengono una base discretamente fiorita, e che si prestano ad essere allevate sia su archi e pergole sia in orizzontale, lungo i muri.
Dopo la potatura d’impianto, si pota sempre a partire dal secondo anno di età, in modo da dare alla pianta la possibilità di svilupparsi. Fatelo in autunno, dopo la seconda fioritura.
In teoria in seguito occorre solo sfoltire le cime ed eliminare lo sfiorito, arrivando al ramo principale e a una buona gemma rivolta verso l’esterno o l’alto. Ma fare tutte queste operazioni tuffati in un cespuglio spinoso, arrampicati ad una scala, e spesso in posizioni scomode e precarie, rende l’impresa una vera sfida di pazienza. Se non vi raccapezzate più, tendete a potare un po’ più corto, se invece avete la situazione sotto controllo, allora cercate di non perdere eventuali rami fioriferi.
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6. Che forma cercare?
La potatura è difficile perché le piante fanno sempre quello che decidono loro, non stanno mai “ai nostri comodi”, perciò bisogna accompagnare e mai violare lo spirito della Classe e della cultivar di rose scelta.
Ad esempio una HT (Hybrid of Tea) potrà essere potata in modo da dare fiori con lo stelo lungo, e un’ Ibrida di Moschata può essere lasciata disordinata e un po’ flessuosa, magari asimmetrica. Ma il contrario non vale.
Ogni tipo di rosa richiede una “sua” potatura.
L’importante è non esagerare mai né in un senso né nell’altro. Potature rigorose, al livello del terreno, si faranno solo occasionalmente per svecchiare cespugli molto fitti e intricati, e la mancanza di potatura invece fa invecchiare rapidamente le rose, conducendole a fiorire solo in cima.
Partite sempre dalle cose più semplici: eliminazione dei rami secchi, malati, incrociati, fuori posto troppo deboli o troppo vecchi, danneggiati dal freddo, dagli insetti, ecc. Se vedete getti che “appaiono” forti, ma che sono rimasti corti e hanno prodotto poche foglie, tagliateli.
Con le diffuse HT, vi troverete ad avere un gran gruppo di rami cresciuti durante l’anno: preferite lasciare quelli ed eliminare quelli degli anni precedenti.
Le rose “antiche” sono un più complesse da potare: va eliminato lo sfiorito (a meno che non desideriate le bacche). L’operazione si fa dopo la fioritura. Si interviene una seconda volta nella tarda estate per fare un “taglio di ritorno” sui rami troppo cresciuti o fuori forma. I rami troppo lignificati vanno rimossi alla base e in genere si usa accorciare a un quarto o a un terzo i rami principali più vecchi e spessi.
La potatura è difficile perché le piante fanno sempre quello che decidono loro, non stanno mai “ai nostri comodi”, perciò bisogna accompagnare e mai violare lo spirito della Classe e della cultivar di rose scelta.
Ad esempio una HT (Hybrid of Tea) potrà essere potata in modo da dare fiori con lo stelo lungo, e un’ Ibrida di Moschata può essere lasciata disordinata e un po’ flessuosa, magari asimmetrica. Ma il contrario non vale.
Ogni tipo di rosa richiede una “sua” potatura.
L’importante è non esagerare mai né in un senso né nell’altro. Potature rigorose, al livello del terreno, si faranno solo occasionalmente per svecchiare cespugli molto fitti e intricati, e la mancanza di potatura invece fa invecchiare rapidamente le rose, conducendole a fiorire solo in cima.
Partite sempre dalle cose più semplici: eliminazione dei rami secchi, malati, incrociati, fuori posto troppo deboli o troppo vecchi, danneggiati dal freddo, dagli insetti, ecc. Se vedete getti che “appaiono” forti, ma che sono rimasti corti e hanno prodotto poche foglie, tagliateli.
Con le diffuse HT, vi troverete ad avere un gran gruppo di rami cresciuti durante l’anno: preferite lasciare quelli ed eliminare quelli degli anni precedenti.
Le rose “antiche” sono un più complesse da potare: va eliminato lo sfiorito (a meno che non desideriate le bacche). L’operazione si fa dopo la fioritura. Si interviene una seconda volta nella tarda estate per fare un “taglio di ritorno” sui rami troppo cresciuti o fuori forma. I rami troppo lignificati vanno rimossi alla base e in genere si usa accorciare a un quarto o a un terzo i rami principali più vecchi e spessi.
7. Le rose che chiedono poco
Gran parte dei rosai modernissimi, quelli cosiddetti “coprisuolo” o “paesaggistici”, di cui oggi c’è gran richiesta, necessitano di potature occasionali. Alcune cultivar sono state selezionate in modo da preferire il decespugliatore e non la tradizionale potatura manuale.
In genere questo tipo di cespuglio non va toccato, se non accorciati i rami troppo sottili che non produrrebbero fiori (ma comunque manterrebbero la funzione di coprire il suolo o di pendere da una terrazza).
Quando questi cespugli invecchiano vanno potati in modo vigoroso per ringiovanirli completamente: la ripresa sarà comunque molto rapida, specie se accompagnata da opportune concimazioni correttamente eseguite.
Gran parte dei rosai modernissimi, quelli cosiddetti “coprisuolo” o “paesaggistici”, di cui oggi c’è gran richiesta, necessitano di potature occasionali. Alcune cultivar sono state selezionate in modo da preferire il decespugliatore e non la tradizionale potatura manuale.
In genere questo tipo di cespuglio non va toccato, se non accorciati i rami troppo sottili che non produrrebbero fiori (ma comunque manterrebbero la funzione di coprire il suolo o di pendere da una terrazza).
Quando questi cespugli invecchiano vanno potati in modo vigoroso per ringiovanirli completamente: la ripresa sarà comunque molto rapida, specie se accompagnata da opportune concimazioni correttamente eseguite.
8. Le rose ad arbusto a grande fiore
Alcune rose hanno fiori così grandi e pesanti da incurvare i rami che le sorreggono. Se preferite avere un fiore grande, eseguite una leggera sbocciolatura, lasciando sul ramo uno o tre boccioli.
Le rose moderne a grande fiore tendono ad avere rami forti, che sostengano il peso del fiore: non sempre questi sono flessibili, e si spezzano facilmente. Cercate in questo caso di mantenere un’impostazione ariosa, simmetrica, e di evitare che i rami si intersechino tra loro, specie al centro della pianta. Lasciate sempre i più forti e giovani, eliminando quelli sottili che hanno prodotto poco fogliame. Eliminate anche tutti i rami principali o secondari che non hanno prodotto getti laterali fioriferi, perché significa che non ne faranno mai!
Una Classe a parte la fa quella delle rose inglesi, che in molti vorrebbero battezzare Austiniane. In quel caso il consiglio è di valutare ogni cultivar singolarmente. Le indicazioni di potatura sono assai variabili da rosa a rosa e David Austin stesso ha pubblicato dei volumi in cui spiega le sue rose e i differenti modi di potatura. L’indicazione generale è di dare un portamento espanso alla pianta, curvando i rami verso l’esterno.
Alcune rose hanno fiori così grandi e pesanti da incurvare i rami che le sorreggono. Se preferite avere un fiore grande, eseguite una leggera sbocciolatura, lasciando sul ramo uno o tre boccioli.
Le rose moderne a grande fiore tendono ad avere rami forti, che sostengano il peso del fiore: non sempre questi sono flessibili, e si spezzano facilmente. Cercate in questo caso di mantenere un’impostazione ariosa, simmetrica, e di evitare che i rami si intersechino tra loro, specie al centro della pianta. Lasciate sempre i più forti e giovani, eliminando quelli sottili che hanno prodotto poco fogliame. Eliminate anche tutti i rami principali o secondari che non hanno prodotto getti laterali fioriferi, perché significa che non ne faranno mai!
Una Classe a parte la fa quella delle rose inglesi, che in molti vorrebbero battezzare Austiniane. In quel caso il consiglio è di valutare ogni cultivar singolarmente. Le indicazioni di potatura sono assai variabili da rosa a rosa e David Austin stesso ha pubblicato dei volumi in cui spiega le sue rose e i differenti modi di potatura. L’indicazione generale è di dare un portamento espanso alla pianta, curvando i rami verso l’esterno.
9. Polyantha, Floribunda e rose a mazzetto
Le rose di taglia media con fioritura a mazzo, beneficiano invece di una certa densità della parte aerea, quindi non c’è bisogno che la potatura sia simmetrica e piuttosto “scolastica”.
Gli ibridi nuovissimi che si stanno immettendo sul mercato, sono sempre più “autonomi”, ma in genere una rosa con fiori a mazzetto si pota lasciando i rami secondari alla seconda o terza gemma (comunque la più forte o la meglio esposta).
Cercate un’armonia tra i rami primari e quelli secondari, che devono potersi allungare fino a un certo punto, per poter permettere ai rami giovani di fiorire. Alcune cultivar fioriscono sia sul legno giovane (quello dell’anno in corso) che su quello vecchio. Anche le rose in miniatura gradiscono una potatura che elimini i getti laterali, privilegiando i rami primari e secondari.
Le rose di taglia media con fioritura a mazzo, beneficiano invece di una certa densità della parte aerea, quindi non c’è bisogno che la potatura sia simmetrica e piuttosto “scolastica”.
Gli ibridi nuovissimi che si stanno immettendo sul mercato, sono sempre più “autonomi”, ma in genere una rosa con fiori a mazzetto si pota lasciando i rami secondari alla seconda o terza gemma (comunque la più forte o la meglio esposta).
Cercate un’armonia tra i rami primari e quelli secondari, che devono potersi allungare fino a un certo punto, per poter permettere ai rami giovani di fiorire. Alcune cultivar fioriscono sia sul legno giovane (quello dell’anno in corso) che su quello vecchio. Anche le rose in miniatura gradiscono una potatura che elimini i getti laterali, privilegiando i rami primari e secondari.
10. Il taglio obliquo
La precisione del taglio è fondamentale. Ecco perché le forbici sono così importanti. Il taglio deve essere obliquo (al terreno, non necessariamente al ramo!) per far defluire l’acqua piovana, e in senso opposto a quello della crescita della gemma. Non deve neanche essere troppo vicino alla gemma, una distanza variabile tra mezzo centimetro e un centimetro è accettabile come range.
Man mano prenderete l’abitudine e troverete la “vostra” distanza (parliamo di millimetri di differenza tra giardiniere e giardiniere) e il taglio sarà automatico. Se all’inizio sentite di dover ragionare un po’ su quale ramo tagliare, fatelo. Prendetela con calma!
La precisione del taglio è fondamentale. Ecco perché le forbici sono così importanti. Il taglio deve essere obliquo (al terreno, non necessariamente al ramo!) per far defluire l’acqua piovana, e in senso opposto a quello della crescita della gemma. Non deve neanche essere troppo vicino alla gemma, una distanza variabile tra mezzo centimetro e un centimetro è accettabile come range.
Man mano prenderete l’abitudine e troverete la “vostra” distanza (parliamo di millimetri di differenza tra giardiniere e giardiniere) e il taglio sarà automatico. Se all’inizio sentite di dover ragionare un po’ su quale ramo tagliare, fatelo. Prendetela con calma!
11. Svecchiamento della pianta
Le rose tendono a lignificare molto alla base, lasciando scoperta la parte inferiore del cespuglio. In alcuni casi ho visto enormi cespugli di rose fiorite solo in cima, con una base totalmente imbricata di rami legnosi.
L’aspetto era senza dubbio insolito, fiabesco, quasi preistorico. Ma non sono molti i casi in cui questo avviene, perciò sempre meglio eliminare i rami troppo vecchi e poco produttivi, sin dalla base, non con un taglio obliquo, ma radente il terreno, con uno svettatoio o un seghetto, se il ramo è davvero grosso.
Se eliminate piante di una certa età, cercate di recuperare il legno più maturo: all’interno ha un bellissimo colore rosato e potrebbe essere donato a qualche scultore.
Raccontaci: quali sono le tue rose preferite? Quali accorgimenti consiglieresti per la loro cura?
Questo Ideabook è stato originariamente pubblicato il 20 gennaio 2016 e poi aggiornato
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L’aspetto era senza dubbio insolito, fiabesco, quasi preistorico. Ma non sono molti i casi in cui questo avviene, perciò sempre meglio eliminare i rami troppo vecchi e poco produttivi, sin dalla base, non con un taglio obliquo, ma radente il terreno, con uno svettatoio o un seghetto, se il ramo è davvero grosso.
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Si diceva un tempo che per distinguere un vero esperto di rose bisognasse porgli questa domanda. In realtà oggi l’offerta delle cultivar di rose è tanto ampia e il clima è così mutevole che possiamo dire che il periodo da novembre a febbraio (cioè il periodo di dormienza) può andar bene per la maggior parte delle rose.
Sempre tenendoci sulle linee generali possiamo dire che per le rose che hanno la tendenza a rifiorire in autunno, bisogna aspettare la sfioritura e attendere che la temperatura diurna si abbassi notevolmente, impedendo alle rose di rigettare troppo presto. Dopo febbraio invece la potatura potrebbe portar via dei getti fioriferi.
Non potate mai se le condizioni di gelo sono in corso. Potare il prima possibile è sempre meglio, perché le piante sono avvantaggiate nella ripresa della primavera successiva. A meno che non viviate in zone veramente gelide e dobbiate necessariamente rimandare la potatura a febbraio, i danni dovuti al freddo, sulle rose, sono lievi e recuperabili.