Le Case di Houzz: la Capanna che Divenne Villa sulla Spiaggia
Una coppia di neo-pensionati ha trasformato una casupola in una elegante residenza al mare per tutta la famiglia
Siamo in Australia. Questa modernissima abitazione, che si trova su una spiaggia nei dintorni di Melbourne, era in una vita precedente, una semplice casupola rivestita con assi di legno. I proprietari Beryl e Alan, due docenti universitari da poco in pensione, sentivano sempre più il bisogno di passare del tempo nella loro casetta di Barwon Heads durante l’estate con la loro famiglia. Il fatto è che il gruppo negli anni è cresciuto — con i tre figli, diventati adulti, e il loro esercito di nipoti — e per ospitare ben tre famiglie, c’era bisogno di maggiore spazio. L’intervento che hanno apportato all’abitazione ha raddoppiato la superficie dell’edificio, creando uno spazio nuovo per la zona notte, collegato a quello principale con un terrazzo in legno. «Mi ricorda molto le vacanze al mare durante l’infanzia», racconta Kate Fitzpatrick, architetto di Auhaus.
«La richiesta dei committenti era semplice: avere più spazio a disposizione spendendo il meno possibile», spiega l’architetto.
Nello specifico, i padroni di casa desideravano una camera da letto in più e un secondo bagno, ma, viste le condizioni e le dimensioni del fabbricato, la ristrutturazione richiedeva un intervento radicale. «Siamo stati fortunati ad avere clienti che si sono completamente affidati a noi dandoci carta bianca», dice Fitzpatrick.
La soluzione ideata da Auhaus è stata quella di creare un secondo fabbricato da dedicare agli ospiti, “il baccello”, come lo chiamano i due accademici. Il terrazzo che collega le due unità è diventato lo spazio dove i membri della famiglia si incontrano e passano il loro tempo insieme.
Nello specifico, i padroni di casa desideravano una camera da letto in più e un secondo bagno, ma, viste le condizioni e le dimensioni del fabbricato, la ristrutturazione richiedeva un intervento radicale. «Siamo stati fortunati ad avere clienti che si sono completamente affidati a noi dandoci carta bianca», dice Fitzpatrick.
La soluzione ideata da Auhaus è stata quella di creare un secondo fabbricato da dedicare agli ospiti, “il baccello”, come lo chiamano i due accademici. Il terrazzo che collega le due unità è diventato lo spazio dove i membri della famiglia si incontrano e passano il loro tempo insieme.
PRIMA: Della struttura esistente sono stati conservati il comignolo, la pavimentazione, alcune pareti ed entrambe le camere affacciate sul lato posteriore. L’albero piegato segnerà, a lavori completati, il punto di incontro tra la parte vecchia e quella nuova.
DOPO: Il cottage originario, rivestito con assi in legno, non è più riconoscibile come corpo principale della casa (come si può vedere nella foto a sinistra). È stato leggermente allungato e ristrutturato nella parte posteriore, per fare spazio a una nuova cucina, a un bagno e a una zona giorno con living e tavolo da pranzo. Le due camere da letto che erano presenti sono state conservate. «Dopo aver dipinto i muri esterni di bianco, vecchio e nuovo si sono mescolati senza creare effetti di rottura», commenta Fitzpatrick.
Il livello del terreno è stato innalzato al livello del terrazzo, in modo che l’altezza del giardino davanti alla casa corrispondesse a quella della zona giorno. Alcuni alberi secolari già presenti hanno senz’altro condizionato il progetto: i due edifici appuntiti sono ora rannicchiati tra i due originari alberi del tè, e uno spazio terrazzato semi-chiuso si mescola a zone giorno verdissime.
Il livello del terreno è stato innalzato al livello del terrazzo, in modo che l’altezza del giardino davanti alla casa corrispondesse a quella della zona giorno. Alcuni alberi secolari già presenti hanno senz’altro condizionato il progetto: i due edifici appuntiti sono ora rannicchiati tra i due originari alberi del tè, e uno spazio terrazzato semi-chiuso si mescola a zone giorno verdissime.
La vecchia casa non aveva un vero e proprio atrio. Il nuovo progetto invece ne ha previsto uno all’ingresso, dalla porta principale, con un portico a doppia altezza incassato nel muro.
La nuova facciata mette in risalto l’inclinazione del vecchio tetto spiovente. All’interno un soffitto altissimo, da cattedrale, a tutto vantaggio del senso di spazio che si percepisce all’interno di questa piccola costruzione.
La nuova facciata mette in risalto l’inclinazione del vecchio tetto spiovente. All’interno un soffitto altissimo, da cattedrale, a tutto vantaggio del senso di spazio che si percepisce all’interno di questa piccola costruzione.
«Abbiamo impostato lo schema dei colori attorno al bianco, in modo da dare la massima sensazione di spaziosità e illuminare le stanze, facendo rimbalzare la luce all’interno degli ambienti», racconta Fitzpatrick.
«Inizialmente avevamo pensato di fare uso del colore, ma temevamo di rendere gli ambienti troppo soffocanti e abbiamo optato per una combinazione di nero, bianco e legno».
Armadi con impiallacciatura in blackbutt (nome volgare dell’Eucalyptus pilularis, una specie di eucalipto australiano) e laminato nero.
«Inizialmente avevamo pensato di fare uso del colore, ma temevamo di rendere gli ambienti troppo soffocanti e abbiamo optato per una combinazione di nero, bianco e legno».
Armadi con impiallacciatura in blackbutt (nome volgare dell’Eucalyptus pilularis, una specie di eucalipto australiano) e laminato nero.
Il bancone della cucina e i pavimenti sono in legno massello riciclato. La parete bianca in lamiera pressopiegata nel soggiorno e il paraspruzzi con motivo pied-de-poule in cucina «aggiungono matericità senza dominare gli spazi», spiega l’architetto.
Il disegno tradizionale richiama lo stile vintage dell’edificio originario risalente agli anni Cinquanta.
Divano e poltrona in pelle: Jardan; tavolino: realizzato su misura da Auhaus con assi per pavimento recuperate e con il pannello inferiore di un armadio per archivio, dipinto di nero; paraspruzzi a mosaico con tessere in vetro con motivo pied-de-poule: Bisazza
Il disegno tradizionale richiama lo stile vintage dell’edificio originario risalente agli anni Cinquanta.
Divano e poltrona in pelle: Jardan; tavolino: realizzato su misura da Auhaus con assi per pavimento recuperate e con il pannello inferiore di un armadio per archivio, dipinto di nero; paraspruzzi a mosaico con tessere in vetro con motivo pied-de-poule: Bisazza
Il blackbutt è l’essenza scelta per la pavimentazione e le parti in legno del bancone della cucina, impreziosite da accenti color rame, arancione bruciato e oliva: tutte queste gradazioni vanno a confondersi nel ricchissimo insieme di colori del paesaggio naturale circostante.
Banco della cucina in blackbutt massiccio; lampade a sospensione vintage in rame: recuperate in Danimarca
Banco della cucina in blackbutt massiccio; lampade a sospensione vintage in rame: recuperate in Danimarca
Lo studio Auhaus ha selezionato ogni singolo elemento di arredo previsto nel progetto, dai mobili ai rubinetti. Beryl e Alan sono stati felici di dare agli architetti Kate Fitzpatrick e Benjamin Stibbard la più ampia libertà di movimento. Il risultato li ha pienamente soddisfatti, anche perché le previsioni di spesa e i tempi di consegna sono stati rispettati.
Lavello Abey: Barazza; Miscelatore collezione Mizu: Reece
Lavello Abey: Barazza; Miscelatore collezione Mizu: Reece
«Lavorando su piccola scala, eravamo consapevoli del rischio di ammassare troppa roba se avessimo esagerato nel cercare di riempire troppo gli spazi», spiega Fitzpatrick.
«Tenere gli ambienti leggeri e luminosi ha significato rispettare una geometria pulita e rigorosa».
I due architetti hanno recuperato molti pezzi vintage, «in modo da ricreare l’atmosfera di una vecchia casa delle vacanze».
Poltroncine: Vintage Parker, con rivestimento in tela; tappeto a righe in juta: World Weave
«Tenere gli ambienti leggeri e luminosi ha significato rispettare una geometria pulita e rigorosa».
I due architetti hanno recuperato molti pezzi vintage, «in modo da ricreare l’atmosfera di una vecchia casa delle vacanze».
Poltroncine: Vintage Parker, con rivestimento in tela; tappeto a righe in juta: World Weave
L’alternanza di bianchi e neri viene richiamata anche nelle piastrelle e nei mobili dei bagni.
«In tutta la casa c’è una continuità nei materiali usati», dice Fitzpatrick. «Abbiamo cercato un’estetica pulita e coerente».
Toilette realizzata su misura con bancone e bordatura in blackbutt, ante in laminato bianco; lavabo modello Geo: Caroma; miscelatore modello Scala: Reece; lampada a sospensione: Mud Australia; piastrelle: Signorino Tile Gallery
«In tutta la casa c’è una continuità nei materiali usati», dice Fitzpatrick. «Abbiamo cercato un’estetica pulita e coerente».
Toilette realizzata su misura con bancone e bordatura in blackbutt, ante in laminato bianco; lavabo modello Geo: Caroma; miscelatore modello Scala: Reece; lampada a sospensione: Mud Australia; piastrelle: Signorino Tile Gallery
Nel bagno della nuova unità dedicata agli ospiti troviamo un mobile personalizzato con piano e bordi in blackbutt e sportelli in laminato nero.
Toilette Porcher Cygnet e lavabo freestanding modello Kado: Reece; piastrelle: Signorino Tile Gallery
Toilette Porcher Cygnet e lavabo freestanding modello Kado: Reece; piastrelle: Signorino Tile Gallery
Sottolinea la progettista: «Il progetto onora la tradizione delle casette australiane sulla spiaggia, riprendendo nelle forme e nei materiali l’architettura vernacolare».
«Le geometrie nette dei due padiglioni fanno da contrappunto ai due alberi del tè attorcigliati su loro stessi, che sembrano spuntare dalle fondamenta della casa».
La stessa gamma di colori viene usata anche per gli esterni. Il materiale che è stato utilizzato per rivestire il primo corpo di fabbrica è un foglio di multistrato verniciato, con tavole allineate in legno massello oliato. La parte dell’edificio dedicata agli ospiti è stata rivestita con un foglio di acciaio Colorbond su tre lati e con del compensato tinto di nero sul lato dell’ingresso.
«Abbiamo scelto i materiali tenendo presente del prezzo, ma anche gli aspetti della funzionalità e dell’estetica», racconta Fitzpatrick.
«Abbiamo scelto i materiali tenendo presente del prezzo, ma anche gli aspetti della funzionalità e dell’estetica», racconta Fitzpatrick.
Gli architetti sono particolarmente felici di aver realizzato un progetto trasformando il modo con cui i proprietari usufruivano di questa casa, facendo sì che diventasse agibile per l’intera famiglia, bambini e neonati compresi. «È un progetto di ristrutturazione semplice, che evita orpelli inutili, ma prevede tutto ciò di cui una casa ha bisogno», riassume Fitzpatrick.
L’architetto racconta che, avendo una villa sulla spiaggia dove rifugiarsi così bella, luminosa e semplice, i suoi clienti dicono che lasciare la loro casa di Melbourne in stile eduardiano è come lasciarsi alle spalle “un mondo di oscurità”.
Dove: Barwon Heads, Victoria
Superficie: 155 metri quadrati la superficie totale interna, 30 metri quadrati il terrazzo; 4 camere da letto, 2 bagni, 2 soggiorni
Il particolare interessante: Originariamente il cottage veniva utilizzato come “casetta” allo Snowy Mountains Scheme, un impianto di produzione di energia idroelettrica e acqua per l’irrigazione, situato nella parte sud-orientale dell’Australia. Poi è stato trasportato fino a Barwon Heads.
«Con i suoi 155 metri quadrati, la nuova versione della casa vuole essere in controtendenza rispetto alla moda delle case di dimensioni eccessive», spiega Fitzpatrick. «Non dimentichiamo comunque che qui c’è posto per tre famiglie».