Architettura e design
Houzz per i Pro
D.A. Chipperfield è Pritzker Prize 2023 e C'entra Anche l'Italia
Pritzker Prize a David Chipperfield per la sua capacità di unire antico e contemporaneo, ambiente e architettura
Preservare le architetture storiche e allo stesso tempo fare spazio al contemporaneo è la vocazione dell’architetto inglese David Alan Chipperfield, vincitore per il 2023 del Pritzker Prize. Il suo approccio al progetto è discreto e silenzioso, come se la sua ambizione non fosse ‘mettere la firma’ o creare una struttura identificativa del suo stile, quanto piuttosto valorizzare lo spazio e renderlo fruibile alle persone attraverso le competenze e gli strumenti attuali, senza mai mortificare lo scenario naturalistico e architettonico in cui si inserisce.
James-Simon-Galerie in Berlin (2018). Photo courtesy Ute Zscharnt per David Chipperfield Architects
L’armonia tra l’antico e il contemporaneo
Il dialogo tra passato e presente e tra architettura e ambiente è del resto la priorità nell’approccio alla progettazione di Chipperfield.
In questa immagine vediamo a destra la James-Simon-Galerie di Berlino, che funge da porta d’accesso all’isola dei musei. Il colonnato con la scalinata dallo stile essenziale e moderno è giustapposto, in armonia, alla facciata ottocentesca del Museo di Pergamo.
L’armonia tra l’antico e il contemporaneo
Il dialogo tra passato e presente e tra architettura e ambiente è del resto la priorità nell’approccio alla progettazione di Chipperfield.
In questa immagine vediamo a destra la James-Simon-Galerie di Berlino, che funge da porta d’accesso all’isola dei musei. Il colonnato con la scalinata dallo stile essenziale e moderno è giustapposto, in armonia, alla facciata ottocentesca del Museo di Pergamo.
The Neues Museum in Berlin (2009). Photo courtesy SPK / David Chipperfield Architects, photo Joerg von Bruchhausen
“Come architetto, sono in un certo senso il custode del significato, della memoria e del patrimonio. Le città sono documenti storici e l’architettura dopo un certo momento è un documento storico. Le città sono dinamiche, quindi non si limitano a stare lì, si evolvono. E in quell’evoluzione, togliamo gli edifici e li sostituiamo con altri. Scegliamo noi stessi e il concetto di proteggere solo il meglio non è sufficiente. Si tratta anche di proteggere il carattere e le qualità che riflettono la ricchezza dell’evoluzione di una città”, spiega l’architetto.
Nel Neues Museum di Berlino, profondamente danneggiato dalla seconda guerra mondiale, David Chipperfield ha portato in primo piano la struttura originaria, lasciando a vista, sulle pareti, anche le imperfezioni e i danni causati dal tempo e dalla guerra.
“Come architetto, sono in un certo senso il custode del significato, della memoria e del patrimonio. Le città sono documenti storici e l’architettura dopo un certo momento è un documento storico. Le città sono dinamiche, quindi non si limitano a stare lì, si evolvono. E in quell’evoluzione, togliamo gli edifici e li sostituiamo con altri. Scegliamo noi stessi e il concetto di proteggere solo il meglio non è sufficiente. Si tratta anche di proteggere il carattere e le qualità che riflettono la ricchezza dell’evoluzione di una città”, spiega l’architetto.
Nel Neues Museum di Berlino, profondamente danneggiato dalla seconda guerra mondiale, David Chipperfield ha portato in primo piano la struttura originaria, lasciando a vista, sulle pareti, anche le imperfezioni e i danni causati dal tempo e dalla guerra.
Procuratie Vecchie di Venezia (2022). Photo courtesy Alessandra Chemollo
Nel 2012 David Chipperfield è stato direttore della tredicesima edizione della Biennale Architettura di Venezia. Proprio qui ha recentemente curato il restauro del complesso di edifici delle Procuratie Vecchie in Piazza San Marco.
Nel 2012 David Chipperfield è stato direttore della tredicesima edizione della Biennale Architettura di Venezia. Proprio qui ha recentemente curato il restauro del complesso di edifici delle Procuratie Vecchie in Piazza San Marco.
Procuratie Vecchie di Venezia (2022). Photo courtesy Alessandra Chemollo
Anche in questo intervento l’architetto ha saputo inserirsi in punta dei piedi nel contesto storico. Ci è riuscito aprendo un dialogo con le maestranze locali, custodi di tecniche di lavorazione tradizionali che Chipperfield ha coinvolto per far rivivere gli affreschi e i pavimenti in terrazzo e pastellone.
Anche in questo intervento l’architetto ha saputo inserirsi in punta dei piedi nel contesto storico. Ci è riuscito aprendo un dialogo con le maestranze locali, custodi di tecniche di lavorazione tradizionali che Chipperfield ha coinvolto per far rivivere gli affreschi e i pavimenti in terrazzo e pastellone.
Procuratie Vecchie, photo courtesy Alberto Parise
L’architetto ha trovato il modo di far convivere antico e contemporaneo con una serie di strumenti moderni, finalizzati a rendere ben fruibile lo spazio, come il progetto illuminotecnico, discreto e funzionale ma anche scenografico.
L’architetto ha trovato il modo di far convivere antico e contemporaneo con una serie di strumenti moderni, finalizzati a rendere ben fruibile lo spazio, come il progetto illuminotecnico, discreto e funzionale ma anche scenografico.
Procuratie Vecchie di Venezia (2022). Photo courtesy Alessandra Chemollo
Il risultato, anche qui, è un sorprendente equilibrio. Lo spazio accoglie i visitatori raccontando loro la sua storia ed è molto suggestiva l’infilata di archi che attraversa, una dopo l’altra, le gallerie espositive.
Il risultato, anche qui, è un sorprendente equilibrio. Lo spazio accoglie i visitatori raccontando loro la sua storia ed è molto suggestiva l’infilata di archi che attraversa, una dopo l’altra, le gallerie espositive.
The Hepworth Wakefield in West Yorkshire, United Kingdom (2011). Photo Courtesy Iwaan Baan
Il rispetto per il contesto paesaggistico e naturale
La capacità di progettare edifici nuovi senza mortificare il contesto naturale in cui sono inseriti è un altro elemento ricorrente nel lavoro di Chipperfield. “Ciò che dobbiamo sperare è che la crisi ambientale ci porti a riconsiderare le priorità della società, capire che il profitto non è l’unico elemento che deve motivare le nostre decisioni”, ha dichiarato l’architetto.
Il rispetto per il contesto paesaggistico e naturale
La capacità di progettare edifici nuovi senza mortificare il contesto naturale in cui sono inseriti è un altro elemento ricorrente nel lavoro di Chipperfield. “Ciò che dobbiamo sperare è che la crisi ambientale ci porti a riconsiderare le priorità della società, capire che il profitto non è l’unico elemento che deve motivare le nostre decisioni”, ha dichiarato l’architetto.
La struttura del Hepworth Wakefield è composta da dieci blocchi trapezoidali, tutti diversi tra loro. Si accede solo a piedi attraverso un ponte e sembra emergere dalle acque del fiume che hanno anche la funzione di contribuire all’efficienza del sistema di riscaldamento e raffrescamento. L’inclinazione dei tetti è un richiamo ai mulini, ai depositi e alle architetture industriali che si trovano nei dintorni.
Inagawa Cemetery Chapel and Visitor Center, Hyogo (2017). Photo courtesy Keiko Sasaoka
La “fruizione della diversità”
“Il lavoro di David Chipperfield unifica il classicismo europeo, la complessa natura della Gran Bretagna e persino la delicatezza del Giappone. È la fruizione della diversità culturale”. Questa frase, inserita nella motivazione del premio, è forse la sintesi migliore del talento di Chipperfield, di cui sono espressione le sue architetture orientate alle persone e al contesto, mai autoreferenziali e proprio per questo destinate a superare il test del tempo.
E come lui stesso racconta, a rendere memorabile il quotidiano: “L’architettura è qualcosa che può intensificare, sostenere e aiutare i nostri rituali e le nostre vite. Le esperienze della vita da cui sono attratto e in cui mi diverto di più sono quelle in cui le cose normali sono rese speciali”.
La “fruizione della diversità”
“Il lavoro di David Chipperfield unifica il classicismo europeo, la complessa natura della Gran Bretagna e persino la delicatezza del Giappone. È la fruizione della diversità culturale”. Questa frase, inserita nella motivazione del premio, è forse la sintesi migliore del talento di Chipperfield, di cui sono espressione le sue architetture orientate alle persone e al contesto, mai autoreferenziali e proprio per questo destinate a superare il test del tempo.
E come lui stesso racconta, a rendere memorabile il quotidiano: “L’architettura è qualcosa che può intensificare, sostenere e aiutare i nostri rituali e le nostre vite. Le esperienze della vita da cui sono attratto e in cui mi diverto di più sono quelle in cui le cose normali sono rese speciali”.
Incoraggiare e stimolare il pubblico ad avere un approccio più consapevole nei confronti dell’architettura e alimentare la creatività in questo ambito era l’obiettivo della famiglia Pritzker e in particolare di Jay and Cindy Pritzker che nel 1979 istituirono il premio che porta il loro nome. Ed è senz’altro fonte di ispirazione, sia per i professionisti che per i fruitori, il lavoro di David Alan Chippefield, insignito del premio nell’edizione di quest’anno. La cerimonia di consegna avverrà a maggio ad Atene, città in cui lo stesso Chipperfield sta lavorando a un intervento di estensione del Museo Archeologico Nazionale, il cui nucleo originario risale alla fine del 1800.