My Houzz: Come Costruire una Casa con Galleria d’Arte Annessa
Quando questa coppia si è trasferita fuori città, ha costruito una casa perfetta per la famiglia e con galleria d’arte
Richard Feigin e Louise Hamilton abitavano in un trilocale nel centro di Stoccolma, ma con un terzo figlio in arrivo hanno cominciato a cercare una soluzione più grande e lontana dalla città.
Passando davanti a questa proprietà, che si trova in altitudine e si affaccia su una grande baia, ne hanno apprezzato la posizione e le dimensioni. C’era già un garage: era possibile costruire una casa al di sopra? Nel trovare risposta a questa domanda, è venuta loro in mente anche un’altra idea: trasformare quel garage in una galleria d’arte.
Passando davanti a questa proprietà, che si trova in altitudine e si affaccia su una grande baia, ne hanno apprezzato la posizione e le dimensioni. C’era già un garage: era possibile costruire una casa al di sopra? Nel trovare risposta a questa domanda, è venuta loro in mente anche un’altra idea: trasformare quel garage in una galleria d’arte.
«Non avevamo la minima idea di come si costruisce», racconta Richard. «Quanto tempo ci sarebbe voluto? Quanto sarebbe costato? Non avevamo idea del prezzo per metro quadro e dei permessi edilizi necessari e non sapevamo se ci sarebbero voluti 18 mesi o sette anni».
In un primo momento Richard e Louise hanno valutato le case modulari, ma avrebbero dovuto essere modificate troppo per adattarsi alla zona e alle esigenze della famiglia, e così hanno abbandonato quell’idea.
In un primo momento Richard e Louise hanno valutato le case modulari, ma avrebbero dovuto essere modificate troppo per adattarsi alla zona e alle esigenze della famiglia, e così hanno abbandonato quell’idea.
I vicini a cui apparteneva il terreno lo usavano come garage. Lo si può vedere nell’angolo in basso a sinistra della fotografia. Dopo aver visto di persona la casa nella contea della Scania realizzata dallo studio di architettura Elding Oscarson, Louise Hamilton e Richard Feigin hanno deciso di affidare il progetto a questi architetti.
«Naturalmente abbiamo iniziato a buttare giù qualche idea e schizzo, ma poi sono stato felice di passare il testimone a loro. Dopo tutto, sono loro gli artisti», racconta Richard. L’intero progetto ha richiesto circa 18 mesi prima che la famiglia potesse trasferirsi nella nuova casa.
«Naturalmente abbiamo iniziato a buttare giù qualche idea e schizzo, ma poi sono stato felice di passare il testimone a loro. Dopo tutto, sono loro gli artisti», racconta Richard. L’intero progetto ha richiesto circa 18 mesi prima che la famiglia potesse trasferirsi nella nuova casa.
Fin dall’inizio desideravano costruire una casa che potesse ospitare anche una galleria d’arte. Louise Hamilton ne aveva già gestita una nel centro di Stoccolma, la NAU Gallery, e quando ha visto il garage di 150 metri quadri con le pareti vuote e il pavimento sgombro, le è venuta in mente l’idea di realizzare una galleria in casa: Studio Rei.
«Volevamo sia scuotere il mondo dell’arte sia cambiare il modo in cui la si vede», spiega la donna. «È sempre il cuore a guidarci negli acquisti ed esponiamo volentieri i giovani artisti».
«Volevamo sia scuotere il mondo dell’arte sia cambiare il modo in cui la si vede», spiega la donna. «È sempre il cuore a guidarci negli acquisti ed esponiamo volentieri i giovani artisti».
«Non siamo mai stati quel genere di persone che comprano le opere d’arte da abbinare agli interni di casa», spiega Richard. «Vogliamo che sempre più persone scoprano il valore dell’arte e che la vedano come un’alternativa all’acquisto di un mobile o di un viaggio costoso. A volte è meglio comprare opere d’arte. Le si può godere a lungo e, con le scelte giuste, spesso possono conservare o addirittura aumentare di valore».
«Quando scegliamo un’opera d’arte per la casa, non cerchiamo di capire se si abbinerà bene all’arredamento», spiega Richard. «Crediamo che l’arte possa trovare sempre il suo posto in casa, a prescindere dal contesto. Le opere dovrebbero poter parlare da sole».
La coppia non è sempre d’accordo su che cosa scegliere: «A volte non si riescono a percepire fin da subito le potenzialità di un’opera. Bisogna lasciar maturare l’idea».
La coppia non è sempre d’accordo su che cosa scegliere: «A volte non si riescono a percepire fin da subito le potenzialità di un’opera. Bisogna lasciar maturare l’idea».
Lo studio di architettura ha inserito nel progetto influenze giapponesi, che trovano espressione nelle travi a vista del soffitto nel soggiorno e in cucina.
La casa è distribuita su tre piani: lo spazio pubblico con la galleria si trova nel seminterrato; l’ingresso principale, la cucina, il salotto e una terrazza affacciata sul giardino sono al pianterreno e si sviluppano attorno all’imponente scala che conduce al piano superiore con le camere da letto. L’ultimo piano è interamente privato.
La casa è distribuita su tre piani: lo spazio pubblico con la galleria si trova nel seminterrato; l’ingresso principale, la cucina, il salotto e una terrazza affacciata sul giardino sono al pianterreno e si sviluppano attorno all’imponente scala che conduce al piano superiore con le camere da letto. L’ultimo piano è interamente privato.
Il pavimento della cucina e del soggiorno è in cemento lucidato con riscaldamento a pavimento, quindi nessun termosifone occupa spazio prezioso sulle pareti.
Il budget per la cucina era ben preciso, perciò la coppia ha cercato di sfruttarlo al meglio e ha optato per Kvänum. «Non ci interessa quello che viene di solito chiamato “lusso”. Avremmo certamente voluto avere materiali di alta qualità in tutta la casa, ma dopo aver vissuto in città, il vero lusso è avere un ambiente dedicato alla lavanderia!».
Il budget per la cucina era ben preciso, perciò la coppia ha cercato di sfruttarlo al meglio e ha optato per Kvänum. «Non ci interessa quello che viene di solito chiamato “lusso”. Avremmo certamente voluto avere materiali di alta qualità in tutta la casa, ma dopo aver vissuto in città, il vero lusso è avere un ambiente dedicato alla lavanderia!».
Opere d’arte di Julia Peirone. Da sinistra a destra: Sophie (2011), Klara (2010) e Susanna (2011)
Lo spazio occupato dalla galleria è dedicato a inaugurazioni e mostre organizzati dallo Studio Rei, ma è anche un’area di relax per la famiglia. «Tra un evento e l’altro, ci sono spesso i pattini a rotelle e altri giochi», racconta Richard.
Lo spazio occupato dalla galleria è dedicato a inaugurazioni e mostre organizzati dallo Studio Rei, ma è anche un’area di relax per la famiglia. «Tra un evento e l’altro, ci sono spesso i pattini a rotelle e altri giochi», racconta Richard.
Opera d’arte di Julia Peirone: Lotta (2014)
Dal corridoio si accede alla parte anteriore del vecchio garage, le cui porte possono essere aperte durante gli eventi. Su questo piano si trovano anche la lavanderia e un ripostiglio.
Dal corridoio si accede alla parte anteriore del vecchio garage, le cui porte possono essere aperte durante gli eventi. Su questo piano si trovano anche la lavanderia e un ripostiglio.
«A casa le persone spesso appendono le opere d’arte troppo in alto. Come regola generale, i quadri dovrebbero essere appesi in modo che la parte superiore sia a circa 174 centimetri da terra. È poi possibile personalizzare in base all’altezza degli occhi quando ci si trova di fronte».
Lo spazio privato della famiglia occupa l’ultimo piano. «Quando si hanno figli piccoli, non si esce tanto e viaggiare diventa più complicato. Abbiamo perciò creato questo spazio pensando a un “luogo di vacanza a casa”, con un angolo lettura, un bel bagno e letti con vista sull’esterno che favorisce l’evasione».
Sedersi su questa poltrona con un buon libro e la vista delle cime degli alberi è anche un lusso quotidiano. Le finestre sono state accuratamente posizionate per sfruttare al meglio la vista sulla natura circostante. I pannelli di compensato sul soffitto evitano l’effetto “stanza d’ospedale” di un interno tutto bianco.
Il pavimento del bagno padronale è rifinito in marmo Verde Alpi proveniente dall’Italia settentrionale, sede del prossimo progetto della coppia. «Dopo che costruisci qualcosa, ci prendi un po’ gusto. Ci piacerebbe creare una casa da sogno nell’Italia settentrionale», ci rivela Richard.
Colpo d’occhio
Chi ci abita: Richard Feigin, Louise Hamilton e le tre figlie piccole. Insieme a molte opere d’arte nella loro galleria in casa, Studio Rei
Dove: Lidingö, Stoccolma, Svezia
Superficie: 280 m² nell’abitazione e circa 340 m² nel doppio garage, trasformato in una galleria d’arte
Anno di costruzione: 2017
Architetti: Elding Oscarson