Una Casa Può Essere Tecnologica ma anche Accogliente e Calda?
Impianti di ultima generazione e arredi carichi di colore hanno reso questa casa più efficiente ma anche accogliente
Rinnovare con nuovi colori, dècor contemporaneo e domotica a Brescia. Questo progetto ci dimostra che è possibile mescolare domotica e accoglienza, grazie a un coraggioso ma ben misurato utilizzo del colore e degli elementi decorativi e alla sperimentazione di abbinamenti di carattere tra materiali quali il legno, i metalli e il marmo. Ogni dettaglio è studiato con cura, dalla carta da parati, ampiamente usata, alle luci, passando per gli arredi e i loro colori, vivaci ma mai sopra le righe. L’apparato decorativo rende totalmente invisibile, ma funzionale, l’aggiornamento delle dotazioni tecnologiche dell’abitazione: la domotica c’è, ma non si vede.
Specchio: Visual Geometric; consolle: Slim di Sovet; pouf: Pontoglio 1883
L’intervento di ristrutturazione di questa casa ha seguito due direttive. La prima: fornirla di funzioni domotiche. La seconda: rendere gli interni più interessanti. Come infatti spiega l’architetta Francesca Vizzari, «La casa era in buono stato ma i committenti volevano renderla all’avanguardia dal punto di vista degli impianti: è infatti stato inserito il riscaldamento a pavimento e il raffrescamento a soffitto».
L’intervento di ristrutturazione di questa casa ha seguito due direttive. La prima: fornirla di funzioni domotiche. La seconda: rendere gli interni più interessanti. Come infatti spiega l’architetta Francesca Vizzari, «La casa era in buono stato ma i committenti volevano renderla all’avanguardia dal punto di vista degli impianti: è infatti stato inserito il riscaldamento a pavimento e il raffrescamento a soffitto».

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Il layout presenta un ingresso da cui si accede da un lato alla zona notte – che vedremo in seguito – e dall’altro alla zona giorno, visibile in parte in questa immagine.
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Questa foto è stata scattata nella zona giorno prima dei lavori. Lo stile della casa è stato completamente reinterpretato attraverso il colore, unito a elementi decorativi forti come la carta da parati e il mix di materiali: «La cifra stilistica che mi contraddistingue è proprio l’uso del colore abbinato alla contaminazione tra fantasie e geometrie; il cliente mi ha contattato per questo», spiega l’architetta. «Lo scambio iniziale è stato puramente progettuale: suddivisione spazi e posizionamento arredi, corredato da moodboard di ispirazione e palette materiali e colori; poi, per ogni ambiente, siamo entrati nel dettaglio, attraverso incontri in showroom di riferimento e con diversi artigiani. La maggior parte degli arredi, infatti, è stata realizzata su mio disegno».

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Poltrone realizzate su misura e tappezzate con tessuto Casamance; lampada: Arco di Achille e Pier Giacomo Castiglioni per Flos; tavolino: Shuffle Table di &Tradition
Come si vede nell’immagine precedente, il camino era già presente ma è stato completamente modificato e la cornice è stata sostituita con questa in marmo rosa, del ‘700, acquistata da un antiquario. Le due nicchie ai lati del camino sono state chiuse con ante push-pull. È stato anche creato un caldo angolo conversazione con le poltroncine in colori a contrasto, la grande pianta e la lampada ad arco.
Come si vede nell’immagine precedente, il camino era già presente ma è stato completamente modificato e la cornice è stata sostituita con questa in marmo rosa, del ‘700, acquistata da un antiquario. Le due nicchie ai lati del camino sono state chiuse con ante push-pull. È stato anche creato un caldo angolo conversazione con le poltroncine in colori a contrasto, la grande pianta e la lampada ad arco.
Mobile in ferro e noce canaletto realizzata, su disegno dell’architetto, dalla falegnameria Bini Antonio e da Siderio lavorazioni in ferro
Sul lato opposto, una scaffalatura in metallo si allunga diventando bancone bar con spazio per i liquori e due sgambelli imbottiti.
Sul lato opposto, una scaffalatura in metallo si allunga diventando bancone bar con spazio per i liquori e due sgambelli imbottiti.
Ed ecco come si presentava lo stesso spazio prima dei lavori: era poco funzionale e privo di arredi.
Oltre il bancone bar si trova la zona pranzo, con la grande credenza del Seicento già di proprietà dei committenti e a cui non volevano rinunciare.
Tavolo allungabile: Slim di Sovet; sedie: Iola di Miniforms
Il grande mobile ha influito anche sulla scelta del pavimento, come spiega l’architetto: «Sui pavimenti ho ragionato molto, avevamo un mobile di famiglia in radica molto impattante e non volevo quindi usare un legno troppo moderno, la scelta è quindi ricaduta su un teak posato a spina di pesce». Il parquet è abbinato, nell’ingresso, a un raffinato tappeto geometrico in marmo bianco e nero.
Il grande mobile ha influito anche sulla scelta del pavimento, come spiega l’architetto: «Sui pavimenti ho ragionato molto, avevamo un mobile di famiglia in radica molto impattante e non volevo quindi usare un legno troppo moderno, la scelta è quindi ricaduta su un teak posato a spina di pesce». Il parquet è abbinato, nell’ingresso, a un raffinato tappeto geometrico in marmo bianco e nero.
La zona pranzo prima dei lavori: al centro il lampadario che è stato conservato.
Pavimento: Full Body Esagono di Ce.Si.
Dalla zona pranzo si accede, attraverso un disimpegno, alla cucina dove ancora una volta domina il colore. I mobili a parete sono tutti realizzati su disegno dell’architetto: a destra ci sono gli elementi contenitori a tutta altezza e il frigorifero con erogatore di ghiaccio.
Dalla zona pranzo si accede, attraverso un disimpegno, alla cucina dove ancora una volta domina il colore. I mobili a parete sono tutti realizzati su disegno dell’architetto: a destra ci sono gli elementi contenitori a tutta altezza e il frigorifero con erogatore di ghiaccio.
Tavolo: Totem di Sovet; lampada: Match di Vibia
Dall’altro lato troviamo, invece, la zona operativa, con pensili bianchi, per dare maggiore luminosità. Al centro, l’esplosione cromatica del tavolo arancione, circondato da sedute celesti. Un abbinamento di colori vivace e inusuale, ma perfettamente riuscito.
Dall’altro lato troviamo, invece, la zona operativa, con pensili bianchi, per dare maggiore luminosità. Al centro, l’esplosione cromatica del tavolo arancione, circondato da sedute celesti. Un abbinamento di colori vivace e inusuale, ma perfettamente riuscito.
Lavabo: Catino di Ceramica Cielo; rivestimento parete: Rombini di Mutina
Colore anche nel bagno della zona giorno, abbinato al pavimento scuro e ai profili neri di specchio e accessori.
Colore anche nel bagno della zona giorno, abbinato al pavimento scuro e ai profili neri di specchio e accessori.
Carta da parati: Cole&Son
Dall’ingresso, attraverso alcuni gradini, si accede alla zona notte. Qui siamo nella camera da letto padronale, in cui la carta da parati contribuisce a rendere suggestiva l’atmosfera.
Dall’ingresso, attraverso alcuni gradini, si accede alla zona notte. Qui siamo nella camera da letto padronale, in cui la carta da parati contribuisce a rendere suggestiva l’atmosfera.
Madia: Caruso di Minoforms; poltrona: Lem di Miniforms
Di fronte al letto troviamo la televisione e, sotto, un mobile che funge anche da amplificatore bluetooth.
Di fronte al letto troviamo la televisione e, sotto, un mobile che funge anche da amplificatore bluetooth.
Armadio: Porro
Dalla camera padronale si accede al guardaroba, un confortevole ambiente a sé stante dotato di armadio con ante riflettenti, finestra e panca imbottita.
Dalla camera padronale si accede al guardaroba, un confortevole ambiente a sé stante dotato di armadio con ante riflettenti, finestra e panca imbottita.
Vasca: Victoria & Balth; rivestimento in marmo: Piba Marmi
Questo è il bagno padronale, caratterizzato dall’abbinamento del vinaccia e del marmo scuro. Nel bagno ci sono vasca e box doccia e alle pareti delle stampe d’epoca.
Questo è il bagno padronale, caratterizzato dall’abbinamento del vinaccia e del marmo scuro. Nel bagno ci sono vasca e box doccia e alle pareti delle stampe d’epoca.
Carta da parati: Cole&Son; luce: Sherwood di Karman
Nella camera della bambina si ritrova la carta da parati dei genitori, ma in una tonalità più chiara e luminosa.
Nella camera della bambina si ritrova la carta da parati dei genitori, ma in una tonalità più chiara e luminosa.
L’appartamento presenta anche una zona interrata di 150 m², a cui si accede dall’ingresso e in cui è stata ricavata una taverna: «Questo è uno scorcio dell’ambiente, che aveva diverse irregolarità, motivo per cui, invece che rifare gli intonaci abbiamo preferito usare un uniformante leggermente mosso. Il committente ha varie passioni tra cui la musica (da cui la scelta di realizzargli una consolle personalizzata) e il collezionismo (la targa Alfa Romeo è infatti un pezzo originale, illuminante)», spiega l’architetta.
Il rosso della consolle è ripreso dall’armadietto in metallo, che si trova nello stesso ambiente, e dal decoro realizzato a mano sulla parete.
Se l’intervento decorativo è evidente in tutta la casa, non si vede ma è molto presente la domotica. I committenti possono infatti gestire da pannello oppure smartphone quasi tutte le funzioni della casa: apertura e chiusura serramenti, antifurto, elettrodomestici della cucina, impianto audio, irrigazione del giardino, riscaldamento e raffreddamento. La tecnologia si fonde con il decoro ed è una presenza costante, ma non invadente, in tutta la casa.
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Se l’intervento decorativo è evidente in tutta la casa, non si vede ma è molto presente la domotica. I committenti possono infatti gestire da pannello oppure smartphone quasi tutte le funzioni della casa: apertura e chiusura serramenti, antifurto, elettrodomestici della cucina, impianto audio, irrigazione del giardino, riscaldamento e raffreddamento. La tecnologia si fonde con il decoro ed è una presenza costante, ma non invadente, in tutta la casa.
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Chi ci abita: una famiglia composta da mamma, papà, una figlia e tre cani
Dove: Brescia
Anno di ristrutturazione: 2019
Architetto: Francesca Vizzari dello studio Pistacchio & Caffè in collaborazione con l’architetto Nicola Donda
Superficie: 250 m² + 150m² di piano interrato e 1500m² di giardino