6 Domande Essenziali a un Esperto di Domotica
I Pro di Houzz aiutano a fare chiarezza sull'impianto domotico rispondendo a precise domande
I primi impianti domotici, fino a poco tempo fa, venivano installati dal comparto elettrico: l’elettricista, però, non sempre aveva competenze tecnologiche. Oggi il mercato è cambiato: i professionisti sono sempre più competenti e, a fianco degli elettricisti più formati, vi sono nuove realtà specializzate in impianti domotici. Inoltre, con la crescita della tecnologia e delle app, anche gli utenti sono diventati pian piano sempre più consapevoli e hanno capito che la domotica può rappresentare un vantaggio per la gestione della loro quotidianità.
Abbiamo chiesto a degli esperti di domotica di rispondere a qualche domanda per fare un po’ di chiarezza sulle figure da contattare, costi, possibilità.
Consigli professionali di:
Mauro Turaglio, titolare di Domotica & Illuminazione (Imola)
Tito Alleva, titolare di MCS by SILMA (Padova)
Marco Laudi, project manager di DomHome (Milano)
Abbiamo chiesto a degli esperti di domotica di rispondere a qualche domanda per fare un po’ di chiarezza sulle figure da contattare, costi, possibilità.
Consigli professionali di:
Mauro Turaglio, titolare di Domotica & Illuminazione (Imola)
Tito Alleva, titolare di MCS by SILMA (Padova)
Marco Laudi, project manager di DomHome (Milano)
2. Quali sono le richieste più frequenti e, quindi, più utili?
Le richieste più frequenti, dicono gli esperti, sono la possibilità di controllare i carichi di energia elettrica e le luci, di poter gestire l’allarme e di integrarlo con le tapparelle, di implementare sistemi audio e video.
Il centro di comando, dicono all’unisono Alleva e Laudi, diventa un’unica interfaccia. Non avremo più diversi telecomandi o più termostati in un’abitazione a due piani o un punto luce per stanza.
«Controllare l’accensione della luce o i carichi consente di ridurre i consumi e di risparmiare a livello energetico. Questo è il fine della domotica», puntualizza Alleva.
Le richieste più frequenti, dicono gli esperti, sono la possibilità di controllare i carichi di energia elettrica e le luci, di poter gestire l’allarme e di integrarlo con le tapparelle, di implementare sistemi audio e video.
Il centro di comando, dicono all’unisono Alleva e Laudi, diventa un’unica interfaccia. Non avremo più diversi telecomandi o più termostati in un’abitazione a due piani o un punto luce per stanza.
«Controllare l’accensione della luce o i carichi consente di ridurre i consumi e di risparmiare a livello energetico. Questo è il fine della domotica», puntualizza Alleva.
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Troviamo i professionisti più adatti a te
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3. La domotica è davvero cara?
I costi sono variabili. Influisce la metratura della casa e il numero dei sistemi connessi.
Sui costi tradizionali per un ‘normale’ impianto elettrico, incide del 20%. Se, spiegano i pro, parliamo di nuova abitazione, è possibile risparmiare sulle tracce che vengono realizzate in fase di costruzione, rispetto alla situazione in cui si interviene in un secondo momento.
Incide, invece, in modo più forte l’implementazione di un impianto video o audio, in tutte le stanze, così da permettere a ciascun membro della famiglia di scegliere il video o la canzone che desidera. Per esempio, realizzare l’impianto domotico di un home theatre può costare fino a 3.000 euro.
Hai un progetto in mente? Clicca qui e accedi a Project Match, il servizio gratuito di Houzz che ti consiglia il professionista giusto, anche in campo di domotica!
I costi sono variabili. Influisce la metratura della casa e il numero dei sistemi connessi.
Sui costi tradizionali per un ‘normale’ impianto elettrico, incide del 20%. Se, spiegano i pro, parliamo di nuova abitazione, è possibile risparmiare sulle tracce che vengono realizzate in fase di costruzione, rispetto alla situazione in cui si interviene in un secondo momento.
Incide, invece, in modo più forte l’implementazione di un impianto video o audio, in tutte le stanze, così da permettere a ciascun membro della famiglia di scegliere il video o la canzone che desidera. Per esempio, realizzare l’impianto domotico di un home theatre può costare fino a 3.000 euro.
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4. Posso realizzare un impianto domotico in tempi diversi?
Sì! I pro spiegano che prima è necessario realizzare l’impiantistica. L’impianto, lo “scheletro” che oggi permetterebbe di avere un impianto elettrico “basic” e un domani consentirebbe di integrare i sistemi domotici desiderati (quindi collegare in tempi diversi interfacce differenti), ipotizzando un appartamento di 100 metri quadrati, può avere un costo che parte da 7mila euro.
Per esempio è possibile gestire subito il sistema d’allarme, il controllo dei carichi, la gestione delle temperature e dell’illuminazione; lasciando invece a un secondo momento l’integrazione dei sistemi di illuminazione.
«Qualora invece si voglia realizzare un impianto domotico da zero in un secondo momento, per esempio perché si entra in un’abitazione non nuova o perché nel passato non si era pensato di realizzarlo, sarà necessario rifare l’impianto elettrico tradizionale, sostituire i cavi tradizionali con un cavo idoneo a un impianto domotico e ristrutturare l’impianto» spiega Alleva.
Sì! I pro spiegano che prima è necessario realizzare l’impiantistica. L’impianto, lo “scheletro” che oggi permetterebbe di avere un impianto elettrico “basic” e un domani consentirebbe di integrare i sistemi domotici desiderati (quindi collegare in tempi diversi interfacce differenti), ipotizzando un appartamento di 100 metri quadrati, può avere un costo che parte da 7mila euro.
Per esempio è possibile gestire subito il sistema d’allarme, il controllo dei carichi, la gestione delle temperature e dell’illuminazione; lasciando invece a un secondo momento l’integrazione dei sistemi di illuminazione.
«Qualora invece si voglia realizzare un impianto domotico da zero in un secondo momento, per esempio perché si entra in un’abitazione non nuova o perché nel passato non si era pensato di realizzarlo, sarà necessario rifare l’impianto elettrico tradizionale, sostituire i cavi tradizionali con un cavo idoneo a un impianto domotico e ristrutturare l’impianto» spiega Alleva.
E continua Laudi: «All’impianto base, allo scheletro, posso per esempio aggiungere un sistema domotico che include solo accensione, gestione tapparelle e scenari luminosi e spendere così fino a 14mila euro. La termoregolazione stanza per stanza, in un’abitazione di 5 locali, può costarne 2mila. Dai 2 ai 4mila sono richiesti per un impianto di diffusione sonora. 1.000 euro invece per il controllo carichi».
Tutti consigliano di integrare anche un sistema di sicurezza nell’impianto: è una rete sicura che costa generalmente 1.000 euro.
Tutti consigliano di integrare anche un sistema di sicurezza nell’impianto: è una rete sicura che costa generalmente 1.000 euro.
5. Ho la domotica, mi serve più banda?
«La domotica, pur avendo più sistemi connessi, non richiede un abbonamento di traffico internet speciale. Quando viene inviata la richiesta che venga accesa una luce, per esempio, questa si traduce in bit, non è un’immagine. Non influisce quindi sul consumo, non richiede una banda più veloce. Eventualmente, se c’è un sistema di allarme integrato con telecamere, è possibile che le relative immagini vengano scaricate sullo smartphone lentamente se non si ha abbastanza rete, ma su questo influisce l’abbonamento telefonico», spiega Laudi.
«La domotica, pur avendo più sistemi connessi, non richiede un abbonamento di traffico internet speciale. Quando viene inviata la richiesta che venga accesa una luce, per esempio, questa si traduce in bit, non è un’immagine. Non influisce quindi sul consumo, non richiede una banda più veloce. Eventualmente, se c’è un sistema di allarme integrato con telecamere, è possibile che le relative immagini vengano scaricate sullo smartphone lentamente se non si ha abbastanza rete, ma su questo influisce l’abbonamento telefonico», spiega Laudi.
6. Qual è il futuro?
Il futuro sarà nel poter integrare e gestire ogni apparato connesso con un unico sistema di accesso. Questo, oggi, non accade ancora; infatti, la maggior parte dei prodotti possono connettersi solo ad altri dello stesso brand.
Secondo Mauro Turaglio, infine, in futuro è probabile che la domotica sarà gestita tramite la fibra, come giù accade con piattaforme che distribuiscono film o serie Tv (per esempio Netflix o Infinity).
Questa storia è stata pubblicata il 5 giugno 2019 e poi aggiornata
Tocca a te! Hai un impianto domotico a casa? Che cosa hai scelto di controllare o di gestire? Se invece hai altre domande specifiche, apri una discussione nella sezione Consigli!
Altro
Come si Diventa Progettista di Smart Home?
Confondi Ancora l’Internet of Things e la Domotica?
7 Cose che un’Abitazione Domotica Può Fare per Te
Il futuro sarà nel poter integrare e gestire ogni apparato connesso con un unico sistema di accesso. Questo, oggi, non accade ancora; infatti, la maggior parte dei prodotti possono connettersi solo ad altri dello stesso brand.
Secondo Mauro Turaglio, infine, in futuro è probabile che la domotica sarà gestita tramite la fibra, come giù accade con piattaforme che distribuiscono film o serie Tv (per esempio Netflix o Infinity).
Questa storia è stata pubblicata il 5 giugno 2019 e poi aggiornata
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I Pro consigliano un gioco di squadra. Oggi sul mercato è possibile trovare degli esperti di domotica come elettricisti competenti (che sappiano quindi configurare un indirizzo di rete per la connessione), ma anche studi di progettazione architettonica che presentano una divisione o una persona specializzata in questo ambito.
In generale consigliano di rivolgersi a un professionista o a un’azienda di tecnologia che collabori con i progettisti al fine di realizzare una soluzione personalizzata che risponda alle reali esigenze del cliente. È bene quindi informarsi con attenzione prima di procedere.
«La domotica – spiega Tito Alleva – ha il compito di far stare bene l’utente. La tecnologia deve essere al servizio delle persone e semplificare la loro quotidianità. Come? Per esempio permettere di azionare la lavatrice dallo smartphone, così da ottimizzare i tempi e consentire, una volta rientrati a casa, di stendere. Un tempo era possibile programmare il lavaggio, così che al ritorno a casa fosse finito: però, l’elettrodomestico rimaneva accesso tutto il giorno e consumava energia».
«Se l’architetto collabora con l’elettricista competente – spiega invece Marco Laudi – consente per esempio di integrare nel progetto architettonico, e quindi di nascondere, un impianto audio o video».
Il punto di partenza per implementare o realizzare un impianto domotico è questo: chiedersi cosa si desidera. Cosa si vuole migliorare nella quotidianità?