Architettura e design
La Casa di Frank Lloyd Wright a Oak Park si Racconta
Mura che hanno cambiato l’architettura: la casa di Wright non è stata solo un laboratorio di progettazione ma anche un vero e proprio studio
Nel 1888 il giovane Frank Lloyd Wright prese in prestito 5.000 dollari da Louis Sullivan, il suo capo, per acquistare un terreno a Oak Park, Illinois, con l’intento di costruire una casa per la sua famiglia. Come fecero molti architetti prima e dopo di lui, Wright usò la casa come laboratorio per sviluppare le sue idee architettoniche. Nel 1895 ampliò la dimora per la prima volta, con una nuova ala adibita a stanza dei giochi e cucina, per ospitare la famiglia che si stava allargando. Il secondo intervento avvenne nel 1898, con l’aggiunta dello studio, luogo in cui Wright e i suoi collaboratori progettarono alcune tra le costruzioni più importanti del XX secolo. E fu lì che la Prairie School del periodo migliore si espresse al meglio.
Ma Wright lasciò questa casa per l’ultima volta nel 1909, all’apice della sua carriera. Scappò in Europa con Mamah, moglie del cliente Edwin Cheney, abbandonando la sua di moglie, Catherine, e i figli. In seguito alla partenza di Wright, la casa e lo studio furono suddivisi in appartamenti per fornire una rendita a Catherine e ai suoi bambini. Prima della fine degli anni Sessanta la proprietà cadde in rovina, e alla fine fu ceduta alla Frank Lloyd Wright Preservation Trust a metà degli anni Settanta.
Avendo impiegato diversi anni a riportarla all’aspetto che aveva nel 1909, la Fondazione oggi organizza visite guidate per la proprietà. La visita della casa e dello studio è una tappa obbligata per coloro che si interessano di Wright, di architettura o della Prairie School.
Ma Wright lasciò questa casa per l’ultima volta nel 1909, all’apice della sua carriera. Scappò in Europa con Mamah, moglie del cliente Edwin Cheney, abbandonando la sua di moglie, Catherine, e i figli. In seguito alla partenza di Wright, la casa e lo studio furono suddivisi in appartamenti per fornire una rendita a Catherine e ai suoi bambini. Prima della fine degli anni Sessanta la proprietà cadde in rovina, e alla fine fu ceduta alla Frank Lloyd Wright Preservation Trust a metà degli anni Settanta.
Avendo impiegato diversi anni a riportarla all’aspetto che aveva nel 1909, la Fondazione oggi organizza visite guidate per la proprietà. La visita della casa e dello studio è una tappa obbligata per coloro che si interessano di Wright, di architettura o della Prairie School.
Il piano terra originario comprendeva un salotto, una sala da pranzo e una cucina. Al centro della piantina si trovano una nicchia con il caminetto e posti a sedere incassati. Questo volume centrale con il caminetto e la canna fumaria sarebbe diventato un segno di riconoscimento nei progetti di Wright. Qui, nel vero centro della casa, troviamo il fuoco, che con il suo calore riunisce la famiglia.
Nella dimora di Oak Park, Wright e Catherine crebbero molti figli. La stanza dei giochi al primo piano, aggiunta nel 1895, è il luogo dove i bambini impararono a suonare gli strumenti musicali e allestirono le recite per la famiglia e gli amici.
Ed è proprio la stanza dei giochi a esprimere l’amore di Wright per la famiglia. Certo, la sua vita famigliare non è stata tra le più serene, ma le case che progettò, a cominciare dalla sua, non sono altro che la celebrazione del concetto “famiglia”.
A fine Ottocento, la cucina originaria fu convertita in una sala da pranzo formale. In questa stanza Wright giocò a creare uno spazio all’interno di un altro spazio: l’ampio pannello decorativo rettangolare che fa da cornice alle luci costituisce il centro della stanza, mentre le sedie dall’alto schienale formano quasi un recinto.
Lo spazio complessivo delle stanze nei minimi dettagli, l’arredamento e i colori… Wright voleva avere il controllo dell’ambiente. Senza lasciare nulla al caso, preferiva realizzare credenze, armadi, posti a sedere incassati piuttosto che far aggiungere i mobili come oggetti in una stanza (a meno che non fosse lui a disegnarli).
Lo spazio complessivo delle stanze nei minimi dettagli, l’arredamento e i colori… Wright voleva avere il controllo dell’ambiente. Senza lasciare nulla al caso, preferiva realizzare credenze, armadi, posti a sedere incassati piuttosto che far aggiungere i mobili come oggetti in una stanza (a meno che non fosse lui a disegnarli).
Wright apportò all’abitazione un’ultima aggiunta, che usò come ufficio e studio negli ultimi 10 anni in cui visse a Oak Park.
Al centro della foto è posta l’entrata di quello che Wright chiamava “lo studio”. A sinistra si trova lo studio di due piani e a destra la stanza dedicata alla presentazione dei suoi lavori. Dietro si vede il doppio tetto spiovente della casa. Se questa aggiunta è nettamente diversa dall’abitazione originaria – dopotutto qui venivano ricevuti e accolti i clienti e la lingua di “casa” doveva cedere il posto alla lingua degli “affari” – condivide, però, gli stessi dettagli e materiali, creando un legame tra i due elementi.
Alcuni tra gli edifici più importanti del XX secolo furono progettati in questo studio. Dalla Robie House al Larkin Administration Building e molti altri ancora, gli edifici ideati tra queste mura hanno cambiato per sempre l’architettura.
Al centro della foto è posta l’entrata di quello che Wright chiamava “lo studio”. A sinistra si trova lo studio di due piani e a destra la stanza dedicata alla presentazione dei suoi lavori. Dietro si vede il doppio tetto spiovente della casa. Se questa aggiunta è nettamente diversa dall’abitazione originaria – dopotutto qui venivano ricevuti e accolti i clienti e la lingua di “casa” doveva cedere il posto alla lingua degli “affari” – condivide, però, gli stessi dettagli e materiali, creando un legame tra i due elementi.
Alcuni tra gli edifici più importanti del XX secolo furono progettati in questo studio. Dalla Robie House al Larkin Administration Building e molti altri ancora, gli edifici ideati tra queste mura hanno cambiato per sempre l’architettura.
Anche se lui avrebbe quasi sicuramente detto che il progetto non era stato frutto di qualcosa in particolare, è chiaro che aveva imparato molto dagli architetti dello shingle style. Sono evidenti le somiglianze tra la casa di Wright e la casa di Isaac Bell a Newport, Rhode Island. Piante aperte, ampie vetrate, forme semplici e l’accentuazione delle linee orizzontali sono tutti tratti distintivi delle abitazioni di oggi. In un certo senso, queste sono state le prime case moderne americane.