9 Celebri Coppie della Storia del Design che Dovresti Conoscere
La complicità tra moglie e marito spesso fa la differenza... e in questi casi ha influito anche sulle nostre case
Giulia Zappa
13 dicembre 2016
L’unione fa la forza? A quanto pare sì. Per alcune tra le coppie celebri del design internazionale, la possibilità di fare gioco di squadra nel lavoro come nella vita si è rivelata una carta vincente in grado di alimentare risultati sorprendenti, capaci di superare la dimensione narcisistica di un prodotto fine a se stesso e generare veri e propri evergreen, meno sensibili alla fascinazione delle mode e più attenti alla dimensione quotidiana, concreta, dell’uso di un prodotto. Forse il risultato virtuoso di una sintesi, rara quanto preziosa, tra cuore e funzione?
Charles e Ray Eames
Cominciamo dalla coppia di designer per antonomasia, quella che più di ogni altra ha rivoluzionato l’immaginario dell’abitare sperimentando l’utilizzo di nuovi materiali e morfologie, fino ad essere identificata tra gli esponenti più in vista di uno stile, il Mid-Century Modern (lo stile moderno di metà Novecento), che ancora oggi raccoglie accoliti in tutto il mondo.
Americani, attivi nei campi dell’architettura, del disegno industriale, nonché della grafica e del video, Charles e Ray Eames hanno firmato alcuni tra i prodotti più celebri della storia del design, molti dei quali chiamati con il loro nome – Eames Elephant, Eames Walnut Stool, Eames Plastic Chairs – quasi si trattasse di una vera e propria figliolanza.
In questa immagine possiamo osservare uno dei loro prodotti più iconici, l’insuperabile Eames Lounge Chair con ottomano oggi prodotta da Vitra. Sullo sfondo, la libreria ESU, uno dei primi pezzi di arredo caratterizzati da struttura modulare e un’ambizione di grande versatilità. La sua destinazione d’uso, infatti, non era stata concepita per essere relegata ad una specifica stanza o ambiente, come ad esempio l’ufficio o la sala da pranzo, ma per poter essere utilizzata a piacimento in qualsiasi spazio della casa.
Celebre l’attestato di stima con cui Charles apostrofava la moglie: “Anything I can do, Ray can do better” (“Ogni cosa che faccio, Ray la può fare meglio”).
Cominciamo dalla coppia di designer per antonomasia, quella che più di ogni altra ha rivoluzionato l’immaginario dell’abitare sperimentando l’utilizzo di nuovi materiali e morfologie, fino ad essere identificata tra gli esponenti più in vista di uno stile, il Mid-Century Modern (lo stile moderno di metà Novecento), che ancora oggi raccoglie accoliti in tutto il mondo.
Americani, attivi nei campi dell’architettura, del disegno industriale, nonché della grafica e del video, Charles e Ray Eames hanno firmato alcuni tra i prodotti più celebri della storia del design, molti dei quali chiamati con il loro nome – Eames Elephant, Eames Walnut Stool, Eames Plastic Chairs – quasi si trattasse di una vera e propria figliolanza.
In questa immagine possiamo osservare uno dei loro prodotti più iconici, l’insuperabile Eames Lounge Chair con ottomano oggi prodotta da Vitra. Sullo sfondo, la libreria ESU, uno dei primi pezzi di arredo caratterizzati da struttura modulare e un’ambizione di grande versatilità. La sua destinazione d’uso, infatti, non era stata concepita per essere relegata ad una specifica stanza o ambiente, come ad esempio l’ufficio o la sala da pranzo, ma per poter essere utilizzata a piacimento in qualsiasi spazio della casa.
Celebre l’attestato di stima con cui Charles apostrofava la moglie: “Anything I can do, Ray can do better” (“Ogni cosa che faccio, Ray la può fare meglio”).
Bruno Danese e Jacqueline Vodoz
Torniamo in Italia, per parlare non di una coppia di designer in senso stretto, quanto piuttosto di un duo di imprenditori al timone di una delle aziende più significative e sperimentali della storia del design italiano: Danese Milano. Bruno Danese* e Jacqueline Vodoz la fondano nel 1957 e insieme la gestiranno fino alla cessione nel 1991.
Con la complicità di alcuni tra i più grandi Maestri del design italiano, tra cui Bruno Munari e Enzo Mari, daranno vita ad una serie di complementi di arredo per la casa e per l’ufficio intramontabili. Come, ad esempio, la lampada Falkland di Bruno Munari che vediamo qui sopra, realizzata – prima nel suo genere – con una maglia tubolare bianca che trasforma il coprilume in un oggetto versatile e democratico.
*scomparso il 29 novembre 2016, ndr.
Torniamo in Italia, per parlare non di una coppia di designer in senso stretto, quanto piuttosto di un duo di imprenditori al timone di una delle aziende più significative e sperimentali della storia del design italiano: Danese Milano. Bruno Danese* e Jacqueline Vodoz la fondano nel 1957 e insieme la gestiranno fino alla cessione nel 1991.
Con la complicità di alcuni tra i più grandi Maestri del design italiano, tra cui Bruno Munari e Enzo Mari, daranno vita ad una serie di complementi di arredo per la casa e per l’ufficio intramontabili. Come, ad esempio, la lampada Falkland di Bruno Munari che vediamo qui sopra, realizzata – prima nel suo genere – con una maglia tubolare bianca che trasforma il coprilume in un oggetto versatile e democratico.
*scomparso il 29 novembre 2016, ndr.
Afra e Tobia Scarpa
Entrambi veneti (lui figlio del grande architetto Carlo Scarpa), entrambi laureati alla Facoltà di Architettura di Venezia, Afra e Tobia Scarpa iniziano la loro avventura nel mondo del design collaborando a partire dal 1960 con alcune tra le aziende più importati del design italiano come Venini, Gavina, Cassina, Flos. Proprio in collaborazione con quest’ultima nasce Fantasma, una lampada da terra che, in virtù della sua natura scultorea, ha l’ambizione di trasformarsi in un nuovo, ironico catalizzatore rilasciando una luce morbida e discreta.
Entrambi veneti (lui figlio del grande architetto Carlo Scarpa), entrambi laureati alla Facoltà di Architettura di Venezia, Afra e Tobia Scarpa iniziano la loro avventura nel mondo del design collaborando a partire dal 1960 con alcune tra le aziende più importati del design italiano come Venini, Gavina, Cassina, Flos. Proprio in collaborazione con quest’ultima nasce Fantasma, una lampada da terra che, in virtù della sua natura scultorea, ha l’ambizione di trasformarsi in un nuovo, ironico catalizzatore rilasciando una luce morbida e discreta.
Lella e Massimo Vignelli
Da Venezia a New York, vantando sempre complicità e afflato inossidabili, i coniugi Vignelli segneranno la storia del progetto gettando un ponte tra due continenti e rimanendo fedeli fino all’ultimo ad una filosofia progettuale definita e condivisa, animata da motti “Design is one” (“Il design è uno solo”) e “If you can’t find it, design it!” (“Se non riesci a trovarlo, disegnalo!”) .
Il loro studio sarà uno degli epicentri del buon progetto nella Grande Mela, ma non si interromperà mai il flusso di collaborazioni con le aziende italiane, tra cui Poltrona Frau o Poltronova (come per il divano Saratoga bianco e celeste che vediamo in questa immagine).
Da Venezia a New York, vantando sempre complicità e afflato inossidabili, i coniugi Vignelli segneranno la storia del progetto gettando un ponte tra due continenti e rimanendo fedeli fino all’ultimo ad una filosofia progettuale definita e condivisa, animata da motti “Design is one” (“Il design è uno solo”) e “If you can’t find it, design it!” (“Se non riesci a trovarlo, disegnalo!”) .
Il loro studio sarà uno degli epicentri del buon progetto nella Grande Mela, ma non si interromperà mai il flusso di collaborazioni con le aziende italiane, tra cui Poltrona Frau o Poltronova (come per il divano Saratoga bianco e celeste che vediamo in questa immagine).
Doriana e Massimiliano Fuksas
Archistar mondiali con opere realizzate dall’Italia (la Fiera di Rho, il centro congressi la Nuvola recentemente inaugurato a Roma) all’Europa (Vienna Twin Towers) e alla Cina (l’aeroporto di Shenzhen), hanno segnato la loro carriera anche con importanti collaborazioni nel campo del mobile. Nell’immagine, lo specchio Rosy Modern Mirror realizzato per Fiam, le cui tre cornici sfalsate con finitura argentata si trasformano in un segno decorativo compatto ed ipnotico.
Archistar mondiali con opere realizzate dall’Italia (la Fiera di Rho, il centro congressi la Nuvola recentemente inaugurato a Roma) all’Europa (Vienna Twin Towers) e alla Cina (l’aeroporto di Shenzhen), hanno segnato la loro carriera anche con importanti collaborazioni nel campo del mobile. Nell’immagine, lo specchio Rosy Modern Mirror realizzato per Fiam, le cui tre cornici sfalsate con finitura argentata si trasformano in un segno decorativo compatto ed ipnotico.
Ludovica + Roberto Palomba
Si firmano così, i coniugi Palomba: Ludovica + Roberto, quasi a voler sottolineare la centralità della loro sinergia. E come, in fondo, sia proprio l’unione, quella vera, a fare la forza. Romani di origine ma milanesi di adozione, hanno lavorato nel mondo dell’interior e del prodotto industriale.
Molto importante il loro lavoro nel campo dell’arredo bagno (i sanitari con Flaminia, i radiatori con Tubes, la collezione di rubinetti, vasca e lavabi con Zucchetti.Kos), dove i loro progetti hanno sempre lasciato il segno per la qualità dell’innovazione formale, sia per il valore attribuito a una rinnovata idea di comfort e benessere in questa zona della casa.
In questa immagine, il tavolino Max-Beam prodotto da Kartell.
Si firmano così, i coniugi Palomba: Ludovica + Roberto, quasi a voler sottolineare la centralità della loro sinergia. E come, in fondo, sia proprio l’unione, quella vera, a fare la forza. Romani di origine ma milanesi di adozione, hanno lavorato nel mondo dell’interior e del prodotto industriale.
Molto importante il loro lavoro nel campo dell’arredo bagno (i sanitari con Flaminia, i radiatori con Tubes, la collezione di rubinetti, vasca e lavabi con Zucchetti.Kos), dove i loro progetti hanno sempre lasciato il segno per la qualità dell’innovazione formale, sia per il valore attribuito a una rinnovata idea di comfort e benessere in questa zona della casa.
In questa immagine, il tavolino Max-Beam prodotto da Kartell.
Doshi Levien
La complicità tra moglie e marito sembra anche nutrire i progetti delle nuove generazioni. Quasi a mettere in luce l’aria del tempo e le caratteristiche di un mondo che cambia, i Doshi Levien, al secolo Nipa Doshi e Johnatan Levien, sono la prima coppia internazionale (indiana lei, scozzese lui) a ricercare una sintesi nel nuovo linguaggio della globalizzazione.
Il loro studio, di stanza a Londra, è una vera e propria fucina di oggetti che mettono a fuoco le possibilità intrinseche di un rinnovato dialogo tra culture. Come è il caso del primo lavoro che li ha resi celebri, il divano della collezione My Beautiful Backside (quello centrale e azzurro in foto) prodotto dall’italiana Moroso, si ispira alle fogge dei mobili indiani pur rivedendone e internazionalizzandone il gusto e l’uso.
La complicità tra moglie e marito sembra anche nutrire i progetti delle nuove generazioni. Quasi a mettere in luce l’aria del tempo e le caratteristiche di un mondo che cambia, i Doshi Levien, al secolo Nipa Doshi e Johnatan Levien, sono la prima coppia internazionale (indiana lei, scozzese lui) a ricercare una sintesi nel nuovo linguaggio della globalizzazione.
Il loro studio, di stanza a Londra, è una vera e propria fucina di oggetti che mettono a fuoco le possibilità intrinseche di un rinnovato dialogo tra culture. Come è il caso del primo lavoro che li ha resi celebri, il divano della collezione My Beautiful Backside (quello centrale e azzurro in foto) prodotto dall’italiana Moroso, si ispira alle fogge dei mobili indiani pur rivedendone e internazionalizzandone il gusto e l’uso.
Scholten & Baijings
Infine, guardando all’Europa, come non citare il lavoro dei due designer olandesi che più di ogni altro hanno fatto dell’uso del colore una cifra personale, un tratto distintivo? Attivi insieme a partire dal 2000, hanno collaborato con aziende del mobile del calibro di Moroso e Karimoku New Standard, fino a lasciare il loro segno – spesso fluo, spesso sfumato, geometrico e leggiadro ma pur sempre iconico – anche nel campo del complemento d’arredo con George Jensen, Arita, Hay (il copripiumino nell’immagine).
Infine, guardando all’Europa, come non citare il lavoro dei due designer olandesi che più di ogni altro hanno fatto dell’uso del colore una cifra personale, un tratto distintivo? Attivi insieme a partire dal 2000, hanno collaborato con aziende del mobile del calibro di Moroso e Karimoku New Standard, fino a lasciare il loro segno – spesso fluo, spesso sfumato, geometrico e leggiadro ma pur sempre iconico – anche nel campo del complemento d’arredo con George Jensen, Arita, Hay (il copripiumino nell’immagine).
GamFratesi
E tra i giovani italiani? La convergenza di vita privata e professionale non si esaurisce certo con le generazioni precedenti. Tra le ultime leve del design nostrano – last but not least, come sarebbe il caso di dire –, spicca la qualità del segno del duo GamFratesi. Danese lei (Stine Gam), italiano lui (Enrico Fratesi), realizzano per Gebrüder Thonet Vienna la scrivania Allegory, che trasforma un grande cerchio in paglia di Vienna in un’aura destinata a sacralizzare il nostro lavoro a tavolino.
Raccontaci: conoscevi queste coppie di designer? Qual è il tuo duo preferito?
Altro
6 Grandi Donne del Design Italiano che Dovresti Conoscere
E tra i giovani italiani? La convergenza di vita privata e professionale non si esaurisce certo con le generazioni precedenti. Tra le ultime leve del design nostrano – last but not least, come sarebbe il caso di dire –, spicca la qualità del segno del duo GamFratesi. Danese lei (Stine Gam), italiano lui (Enrico Fratesi), realizzano per Gebrüder Thonet Vienna la scrivania Allegory, che trasforma un grande cerchio in paglia di Vienna in un’aura destinata a sacralizzare il nostro lavoro a tavolino.
Raccontaci: conoscevi queste coppie di designer? Qual è il tuo duo preferito?
Altro
6 Grandi Donne del Design Italiano che Dovresti Conoscere
Articoli correlati
Houzz per i Pro
D.A. Chipperfield è Pritzker Prize 2023 e C'entra Anche l'Italia
Pritzker Prize a David Chipperfield per la sua capacità di unire antico e contemporaneo, ambiente e architettura
Leggi Tutto
Architettura e design
Come Diventare un Collezionista di Design
Design da collezione ed editoriale, conoscerli per amore del bello e della qualità ma non solo
Leggi Tutto
Houzz per i Pro
Curiosità Dietro a 5 Prestigiosi Premi Internazionali di Design
Cinque premi al design e i loro dettagli: protocolli, musei, criteri di selezione, pro e contro
Leggi Tutto
Ristrutturare
Le Tecnologie per Risparmiare Acqua e Combattere la Siccità
di Sara Pizzo
Tecnologie per la casa resiliente che risparmia acqua e combatte la siccità
Leggi Tutto
Lifestyle
Condividere con i Vicini: 6 Idee che Fanno Bene a Te e al Pianeta
di Houzz Italia
Dai libri agli attrezzi fino agli orti condivisi, ci sono molti modi in cui le comunità possono unirsi e fare del bene
Leggi Tutto
Houzz per i Pro
Condomini in Legno: Come Costruire Eco Oltre i 20 Piani
Le costruzioni in legno raggiungono nuove dimensioni e possono essere anche multipiano
Leggi Tutto
Houzz Eco
Contro il Caldo Torrido? Torna l’Architettura Vernacolare
Dalle tradizioni costruttive del Mediterraneo fino agli studi della fisica: per difendersi dal caldo è necessario vestire la casa di bianco
Leggi Tutto
Fiere ed eventi
Chi (e Perché) Ha Vinto l'Ultima Edizione del Compasso d'Oro
Il Compasso d'Oro per una progettazione sostenibile, orientata a risolvere problemi e a semplificare la vita e il lavoro
Leggi Tutto
Architettura e design
Come Progettano i Giovani Designer?
Il futuro del design nelle parole dei giovani intercettati attraversando il Salone Satellite e la città di Milano
Leggi Tutto
Approfondimenti e dati
Il Design Aiuta l'Ambiente? Tre Volte Sì
Lo dimostra Maria Cristina Didero con tre testimonianze, dal mondo dell'arte e del design, portate al Salone del Mobile
Leggi Tutto
Comunque si scrive "sfalsato"!!!!
Frida hai ragione!!! Eppure ammetto che, pur venerando Ico, di Luisa non avevo molte notizie...