2000 Specie di Euforbia Basteranno per il Tuo Giardino?
Una guida all’euforbia, una pianta perfetta per il giardino, dalle infinite varietà e combinazioni
L’euforbia è una pianta spesso sconosciuta nelle sue infinite potenzialità decorative. In Italia sono note le specie spontanee, come l’Euphorbia dendroides, diffusissima nel Mezzogiorno, sulle ripe asciutte dei promontori a ridosso del mare, specie nel Salernitano e in Sicilia. Piuttosto nota è l’E. lathyris, di cui si dice che abbia il potere di allontanare le talpe (nessun testo scientifico però lo riporta e il dato non è confermabile). Conosciuta anche la più contenuta E. helioscopica, diffusa in maniera quasi ubiquitaria negli incolti, nei giardini, persino tra le fessure dell’asfalto.
È sorprendente invece quante specie di euforbia siano del tutto ignorate, soprattutto se si considera che il genere conta circa 2000 specie in un’incredibile varietà di forme: dagli arbusti a portamento arboreo alle forme cespitose, fino ai cactus colonnari e alle piccole “grasse”. È pur vero che alcune sono delicate e nelle zone fredde devono passare l’inverno al riparo, ma esistono anche specie che sopravvivono in questi climi, magari perdendo la parte aerea in inverno. Insomma, non ci sono scuse per non inserire le euforbie nel proprio giardino!
È sorprendente invece quante specie di euforbia siano del tutto ignorate, soprattutto se si considera che il genere conta circa 2000 specie in un’incredibile varietà di forme: dagli arbusti a portamento arboreo alle forme cespitose, fino ai cactus colonnari e alle piccole “grasse”. È pur vero che alcune sono delicate e nelle zone fredde devono passare l’inverno al riparo, ma esistono anche specie che sopravvivono in questi climi, magari perdendo la parte aerea in inverno. Insomma, non ci sono scuse per non inserire le euforbie nel proprio giardino!
Euphorbia charachias
È la specie ad arbusto espanso più coltivata in giardino a scopo ornamentale. In Inghilterra è amatissima e usatissima nella bordura mista, per raffreddare le combinazioni di colori, esaltare i bianchi e i gialli. Proprio perché di colore verde, si presta moltissimo ad accompagnare le armonie di colori freddi, come azzurro, malva e porpora. La foto la raffigura a “fiori” completamente aperti e di colore ormai scurito, con qualche fiorellino secco qui e lì. Eppure la sua bellezza non è affatto sminuita, a dimostrazione che anche le graminacee e in genere i colori della terracotta e della paglia si abbinano benissimo al suo verde.
I fiori sono ovviamente più compatti e chiari appena le infiorescenze si sono formate, in tarda primavera. È comunque consigliabile non potare fino a che il fiore non sia del tutto avvizzito. Non abbiate paura di potature profonde: l’E. ricresce benissimo dal cespo basale.
Suggerisco di provare con l’euforbia da giardino classica, probabilmente la più bella: l’Euphorbia characias susp. wulfenii. Sicuramente sarà un valido aiuto a stimolare un occhio un po’ stanco e disabituato a fiori insoliti a ricercare nuove forme di bellezza tra i fiori. Lasciatevi stupire anche dall’E. amygdaloides var. robbiae.
È la specie ad arbusto espanso più coltivata in giardino a scopo ornamentale. In Inghilterra è amatissima e usatissima nella bordura mista, per raffreddare le combinazioni di colori, esaltare i bianchi e i gialli. Proprio perché di colore verde, si presta moltissimo ad accompagnare le armonie di colori freddi, come azzurro, malva e porpora. La foto la raffigura a “fiori” completamente aperti e di colore ormai scurito, con qualche fiorellino secco qui e lì. Eppure la sua bellezza non è affatto sminuita, a dimostrazione che anche le graminacee e in genere i colori della terracotta e della paglia si abbinano benissimo al suo verde.
I fiori sono ovviamente più compatti e chiari appena le infiorescenze si sono formate, in tarda primavera. È comunque consigliabile non potare fino a che il fiore non sia del tutto avvizzito. Non abbiate paura di potature profonde: l’E. ricresce benissimo dal cespo basale.
Suggerisco di provare con l’euforbia da giardino classica, probabilmente la più bella: l’Euphorbia characias susp. wulfenii. Sicuramente sarà un valido aiuto a stimolare un occhio un po’ stanco e disabituato a fiori insoliti a ricercare nuove forme di bellezza tra i fiori. Lasciatevi stupire anche dall’E. amygdaloides var. robbiae.
E. characias ‘Tasmanian Tiger’
Una delle cultivar più note e diffuse è quella a fogliame variegato con ciazii di colore giallo crema con striature verdi. La luce che emette l’intera pianta è quasi tangibile, commestibile. Questa cultivar può realmente inondare di chiarore una bordura. Ovunque la mettiate starà: sia in piena terra che in vaso, anzi, il colore della terracotta slavata è assolutamente ideale. In accordo con i vostri gusti potete abbinare piante dai colori tenui o al contrario molto squillanti o profondi, scuri, come i vari fogliami porpora o bruni.
Non pensate di doverla necessariamente inserire in un contesto da “effetto deserto” o ultra-moderno. Sarete sorpresi di constatare quanto starà bene in un giardino in stile romantico, country o cottage. Abbinate fiori color lilla, azzurri, o anche rosa pallidissimo. La Malva, ad esempio, è una compagnia perfetta.
Similmente luminosa è l’E. marginata.
Una delle cultivar più note e diffuse è quella a fogliame variegato con ciazii di colore giallo crema con striature verdi. La luce che emette l’intera pianta è quasi tangibile, commestibile. Questa cultivar può realmente inondare di chiarore una bordura. Ovunque la mettiate starà: sia in piena terra che in vaso, anzi, il colore della terracotta slavata è assolutamente ideale. In accordo con i vostri gusti potete abbinare piante dai colori tenui o al contrario molto squillanti o profondi, scuri, come i vari fogliami porpora o bruni.
Non pensate di doverla necessariamente inserire in un contesto da “effetto deserto” o ultra-moderno. Sarete sorpresi di constatare quanto starà bene in un giardino in stile romantico, country o cottage. Abbinate fiori color lilla, azzurri, o anche rosa pallidissimo. La Malva, ad esempio, è una compagnia perfetta.
Similmente luminosa è l’E. marginata.
Cultivar a foglia porpora
Moltissime euforbie hanno parti della pianta dal colore tendente al rossiccio, anche le comuni specie selvatiche spesso presentano fusti porpora brunastri. Alcune specie dotate di spine le presentano proprio di color rosso vivace. Oggi i cataloghi offrono una discreta quantità di cultivar, alcune delle quali hanno un fogliame decisamente porpora rossiccio.
Tra le più note E.dulcis ‘Chameleon’, ‘Ruby Glow’, E. amygdaloides ‘Purpurea’, ‘Blackbird’, E. cotinifolia.
Moltissime euforbie hanno parti della pianta dal colore tendente al rossiccio, anche le comuni specie selvatiche spesso presentano fusti porpora brunastri. Alcune specie dotate di spine le presentano proprio di color rosso vivace. Oggi i cataloghi offrono una discreta quantità di cultivar, alcune delle quali hanno un fogliame decisamente porpora rossiccio.
Tra le più note E.dulcis ‘Chameleon’, ‘Ruby Glow’, E. amygdaloides ‘Purpurea’, ‘Blackbird’, E. cotinifolia.
Euphorbia rigida
È una delle specie più facili da trovare in commercio per la bellezza “matematica” con cui crescono i fusti, che hanno un portamento naturalmente spiralato, e la posizione delle foglie sembra seguire la successione di Fibonacci. L’E. rigida trova un’ideale collocazione nel giardino roccioso: ama infatti terreni asciutti e non troppo consistenti, anche se tollera bene anche un’argilla ben lavorata. Non sopporta invece il ristagno idrico, che la conduce inevitabilmente a morte.
Da qui a pensare che cresca bene senza annaffiature è un errore. Irrigazioni d’emergenza saranno indispensabili in estate nei climi più roventi. In climi a estati miti non c’è alcun bisogno d’irrigazione.
È una delle specie più facili da trovare in commercio per la bellezza “matematica” con cui crescono i fusti, che hanno un portamento naturalmente spiralato, e la posizione delle foglie sembra seguire la successione di Fibonacci. L’E. rigida trova un’ideale collocazione nel giardino roccioso: ama infatti terreni asciutti e non troppo consistenti, anche se tollera bene anche un’argilla ben lavorata. Non sopporta invece il ristagno idrico, che la conduce inevitabilmente a morte.
Da qui a pensare che cresca bene senza annaffiature è un errore. Irrigazioni d’emergenza saranno indispensabili in estate nei climi più roventi. In climi a estati miti non c’è alcun bisogno d’irrigazione.
Euphorbia dulcis
Certamente una delle specie più belle per via delle sue foglie ovoidali (ellittiche), dotate di un corto picciolo che le conferisce un portamento particolarmente arioso, grato al giardiniere che ama le trasparenze e i giochi di trame.
È una di quelle specie che preferisce il sole filtrato del sottobosco, specie se l’ombra è gettata da alberi ad alto fusto come i faggi e le querce che arricchiscono il substrato di lettiera soffice, spugnosa e ben nutrita.
A questa specie appartiene la nota cultivar ‘Chamaeleon’, a fogliame bronzeo.
Certamente una delle specie più belle per via delle sue foglie ovoidali (ellittiche), dotate di un corto picciolo che le conferisce un portamento particolarmente arioso, grato al giardiniere che ama le trasparenze e i giochi di trame.
È una di quelle specie che preferisce il sole filtrato del sottobosco, specie se l’ombra è gettata da alberi ad alto fusto come i faggi e le querce che arricchiscono il substrato di lettiera soffice, spugnosa e ben nutrita.
A questa specie appartiene la nota cultivar ‘Chamaeleon’, a fogliame bronzeo.
Diamond Frost®
Questa cultivar è registrata, ma spesso si trova in nomenclatura come Euphorbia graminea ‘Diamond Frost’ o ‘Inneuphe’. Si usa come annuale, sebbene sia perenne. Tuttavia attecchisce così facilmente da talea che è piuttosto facile riprodurla a fine estate, tenere le talee riparate in inverno per poi rinvasarle la primavera successiva.
La sua piccola taglia l’ha fatta molto apprezzare ai giardinieri che amano le coltivazioni in vaso, dove rende veramente tantissimo con poca spesa, poca acqua e poche cure. Si usa come la nebbiolina (Gypsophila) anche se la sua taglia è più piccola e i fiori di un bianco più latteo. Ottima nelle composizioni di fiori recisi o per i giardini miniatura. Ha il pregio di una lunga fioritura a tarda estate.
Questa cultivar è registrata, ma spesso si trova in nomenclatura come Euphorbia graminea ‘Diamond Frost’ o ‘Inneuphe’. Si usa come annuale, sebbene sia perenne. Tuttavia attecchisce così facilmente da talea che è piuttosto facile riprodurla a fine estate, tenere le talee riparate in inverno per poi rinvasarle la primavera successiva.
La sua piccola taglia l’ha fatta molto apprezzare ai giardinieri che amano le coltivazioni in vaso, dove rende veramente tantissimo con poca spesa, poca acqua e poche cure. Si usa come la nebbiolina (Gypsophila) anche se la sua taglia è più piccola e i fiori di un bianco più latteo. Ottima nelle composizioni di fiori recisi o per i giardini miniatura. Ha il pregio di una lunga fioritura a tarda estate.
Euphorbia polychroma
Una specie che desidera una certa ombra e un po’ di umidità, con un terreno soffice. Non crescerebbe infatti in terreni troppo assolati, polverosi o argillosi. Spesso si vede ai margini dei terreni vangati pronti alla semina.
Adattissima per le praterie fiorite o per inselvatichirsi ai margini del bosco. Risalta particolarmente bene nelle composizioni di fiori freschi, a cui dona lucentezza e freschezza.
Una specie che desidera una certa ombra e un po’ di umidità, con un terreno soffice. Non crescerebbe infatti in terreni troppo assolati, polverosi o argillosi. Spesso si vede ai margini dei terreni vangati pronti alla semina.
Adattissima per le praterie fiorite o per inselvatichirsi ai margini del bosco. Risalta particolarmente bene nelle composizioni di fiori freschi, a cui dona lucentezza e freschezza.
Euphorbia milii
Chi non ricorda quelle montagne di fusti spinosi da cui spuntavano insoliti fiori color rosso corallo, che da bambini si spiccavano e si appuntavano ai vestiti come spille?
L’E. milii è certamente una pianta che per molti è un ricordo d’infanzia che può risvegliare sensazioni forti legate alla familiarità. Su questo ha giocato il mercato dell’ibridazione producendo delle cultivar a fiore bianco verdastro, rosa polveroso e rosa pallido, alcune delle quali veramente graziose.
Essendo una pianta ad accrescimento piuttosto lento, ancora non abbiamo avuto l’opportunità di valutare l’effetto di queste nuove cultivar su una scala di decenni. Sicuramente è il caso di provare.
Chi non ricorda quelle montagne di fusti spinosi da cui spuntavano insoliti fiori color rosso corallo, che da bambini si spiccavano e si appuntavano ai vestiti come spille?
L’E. milii è certamente una pianta che per molti è un ricordo d’infanzia che può risvegliare sensazioni forti legate alla familiarità. Su questo ha giocato il mercato dell’ibridazione producendo delle cultivar a fiore bianco verdastro, rosa polveroso e rosa pallido, alcune delle quali veramente graziose.
Essendo una pianta ad accrescimento piuttosto lento, ancora non abbiamo avuto l’opportunità di valutare l’effetto di queste nuove cultivar su una scala di decenni. Sicuramente è il caso di provare.
Euphorbia tirucalli
Tra le specie più amate ed apprezzate per il portamento davvero insolito, molto aperto e arioso. Nel tempo diventa un albero, che è meglio però addossare a una parete per evitare che si spezzi col vento.
Tra le specie più amate ed apprezzate per il portamento davvero insolito, molto aperto e arioso. Nel tempo diventa un albero, che è meglio però addossare a una parete per evitare che si spezzi col vento.
La stella di Natale
Certamente l’euforbia più coltivata, venduta e acquistata per il suo simboleggiare il Natale. Ne esistono numerosissime varietà di colore, dal bianco al rosso, passando per sfumature, mezzitoni e variegature. Purtroppo portarla da un anno all’altro non è semplicissimo. Considerate che le piante acquistate hanno subito un trattamento ormonale nanizzante e sono state concimate in modo scientifico. Per averle così ben fiorite dovrete essere davvero bravi, far svernare la pianta in luogo mediamente caldo e con un filo di umidità, mantenendo il terriccio piuttosto asciutto, in luce piena. La caduta delle foglie e poi delle brattee è assolutamente naturale.
In primavera. ad aprile, dovete accorciare i fusti a circa 15 cm. dalla base. Non siate teneri, la pianta deve sentire il taglio. Fate l’operazione a zolla asciutta, e scrollate via un po’ di terriccio. Tagliate via le radici troppo fini o quelle morte, e rinvasate in terriccio nuovo, ricco, con aggiunta di compost, torba o fibra di cocco, humus di lombrico o farine di roccia.
Collocate in luogo ombroso, annaffiando appena il terreno è secco, e iniziate a somministrare un concime liquido dopo due-tre settimane, a ripresa avvenuta. In estate siate prodighi di acqua. Procedete così fino ai primi accenni di freddo, quando è necessario portare la pianta in casa, in posizione aperta e in luce diretta per quanto più tempo possibile. In climi caldi l’E. pulcherrima sverna tranquillamente all’esterno, diventando un grande cespuglio a portamento arborescente.
Certamente l’euforbia più coltivata, venduta e acquistata per il suo simboleggiare il Natale. Ne esistono numerosissime varietà di colore, dal bianco al rosso, passando per sfumature, mezzitoni e variegature. Purtroppo portarla da un anno all’altro non è semplicissimo. Considerate che le piante acquistate hanno subito un trattamento ormonale nanizzante e sono state concimate in modo scientifico. Per averle così ben fiorite dovrete essere davvero bravi, far svernare la pianta in luogo mediamente caldo e con un filo di umidità, mantenendo il terriccio piuttosto asciutto, in luce piena. La caduta delle foglie e poi delle brattee è assolutamente naturale.
In primavera. ad aprile, dovete accorciare i fusti a circa 15 cm. dalla base. Non siate teneri, la pianta deve sentire il taglio. Fate l’operazione a zolla asciutta, e scrollate via un po’ di terriccio. Tagliate via le radici troppo fini o quelle morte, e rinvasate in terriccio nuovo, ricco, con aggiunta di compost, torba o fibra di cocco, humus di lombrico o farine di roccia.
Collocate in luogo ombroso, annaffiando appena il terreno è secco, e iniziate a somministrare un concime liquido dopo due-tre settimane, a ripresa avvenuta. In estate siate prodighi di acqua. Procedete così fino ai primi accenni di freddo, quando è necessario portare la pianta in casa, in posizione aperta e in luce diretta per quanto più tempo possibile. In climi caldi l’E. pulcherrima sverna tranquillamente all’esterno, diventando un grande cespuglio a portamento arborescente.
Euphorbia obesa
Moltissime euforbie hanno forme da “pianta grassa” o da cactus, come l’E. canariensis, l’E. ingens, l’E.enopla, E. trigona, E. echinus, E. lactea, E. polygona, per citare solo le più note e diffuse (se i nomi vi spaventano, cercateli in rete: scoprirete di avere visto queste piante dozzine di volte!).
Le euforbie di questo tipo ovviamente vanno coltivate come piantine grasse, anche se molte di loro apprezzano un filo d’acqua in più. Per conoscerle tutte occorre essere almeno un po’ appassionati alla tipologia di pianta e studiare su qualche manuale.
Moltissime euforbie hanno forme da “pianta grassa” o da cactus, come l’E. canariensis, l’E. ingens, l’E.enopla, E. trigona, E. echinus, E. lactea, E. polygona, per citare solo le più note e diffuse (se i nomi vi spaventano, cercateli in rete: scoprirete di avere visto queste piante dozzine di volte!).
Le euforbie di questo tipo ovviamente vanno coltivate come piantine grasse, anche se molte di loro apprezzano un filo d’acqua in più. Per conoscerle tutte occorre essere almeno un po’ appassionati alla tipologia di pianta e studiare su qualche manuale.
Euphorbia trigona
Forse tra le euforbie di tipologia “cactacea” più conosciute e diffuse, grazie anche al suo prestarsi al vaso e alla coltivazione in luoghi non troppo luminosi. Questo l’ha forse fatta diventare una delle “piante da androne” più diffuse d’Italia. Tuttavia reagisce molto bene se portata all’esterno nella bella stagione ed esposta in luce filtrata o diretta, ma con una buona quantità d’acqua. Ne esiste una cultivar a foglie rossicce molto più gradevole della forma comune.
Raccontaci: ti sei cimentato nella coltivazione delle euforbie? Condividi la tua esperienza nei Commenti.
Forse tra le euforbie di tipologia “cactacea” più conosciute e diffuse, grazie anche al suo prestarsi al vaso e alla coltivazione in luoghi non troppo luminosi. Questo l’ha forse fatta diventare una delle “piante da androne” più diffuse d’Italia. Tuttavia reagisce molto bene se portata all’esterno nella bella stagione ed esposta in luce filtrata o diretta, ma con una buona quantità d’acqua. Ne esiste una cultivar a foglie rossicce molto più gradevole della forma comune.
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Non a tutti piacciono le euforbie, spesso sono considerate piante sgraziate, quasi delle erbacce. In realtà credo che sia un costrutto mentale del giardiniere italiano, abituato a pensare che le piante che si trovano allo stato spontaneo non meritino di essere coltivate in giardino. Altrove è invece molto amata e coltivatissima, ritenuta anzi indispensabile. Lentamente negli ultimi tempi anche da noi le euforbie si stanno ritagliando sempre più spazio tra i giardinieri avanguardisti e sperimentatori.
Ricorda: le euforbie contengono un lattice che può essere irritante per le pelli sensibili; negli altri casi basta non toccarsi gli occhi e la bocca.