Architettura e design
Houzz per i Pro
2 Architetti Francesi Vincono il Pritzker Architecture Prize 2021
Anne Lacaton e Jean-Philippe Vassal hanno riqualificato l’edilizia pubblica residenziale in modo creativo e sostenibile
“Non demolire mai, non rimuovere o sostituire mai; aggiungi, trasforma e riutilizza sempre!”. Questo è il mantra degli architetti francesi Anne Lacaton e Jean-Philippe Vassal, vincitori del Pritzker Architecture Prize 2021, il premio più prestigioso del settore.
I due architetti sono noti per la loro attenzione nel riqualificare i complessi abitativi a basso reddito, scegliendo di modificare e migliorare gli edifici piuttosto che demolire e ricostruire. Nel 2017, ad esempio, Lacaton e Vassal sono stati incaricati per riprogettare un grande e antiestetico edificio di edilizia residenziale pubblica in cemento, il Grand Parc a Bordeaux, in Francia. I residenti desideravano avere appartamenti più grandi, ma non volevano trasferirsi durante la costruzione. Lacaton e Vassal, insieme agli architetti Frédéric Druot e Christophe Hutin, hanno ideato una soluzione per aggiungere un sistema di terrazze all’aperto sulla struttura esistente. Questo ha permesso di ampliare i soggiorni aggiungendo ampi balconi con porte scorrevoli in vetro. In alcuni appartamenti le dimensioni sono addirittura raddoppiate. Anche gli ascensori e l’impianto idraulico dell’edificio sono stati modernizzati, il tutto senza che nessuno dei residenti si sia dovuto trasferire durante la costruzione. Il costo del progetto è stato di un terzo rispetto a quanto sarebbe costata la demolizione e la costruzione ex novo dell’edificio.
«La trasformazione è l’opportunità per fare di più e meglio con ciò che esiste», afferma Lacaton in un comunicato stampa. «La demolizione è una decisione facile e di breve termine. È uno spreco di molte cose: uno spreco di energia, uno spreco di materiale e uno spreco di storia. Inoltre, ha un impatto sociale molto negativo».
I due architetti sono noti per la loro attenzione nel riqualificare i complessi abitativi a basso reddito, scegliendo di modificare e migliorare gli edifici piuttosto che demolire e ricostruire. Nel 2017, ad esempio, Lacaton e Vassal sono stati incaricati per riprogettare un grande e antiestetico edificio di edilizia residenziale pubblica in cemento, il Grand Parc a Bordeaux, in Francia. I residenti desideravano avere appartamenti più grandi, ma non volevano trasferirsi durante la costruzione. Lacaton e Vassal, insieme agli architetti Frédéric Druot e Christophe Hutin, hanno ideato una soluzione per aggiungere un sistema di terrazze all’aperto sulla struttura esistente. Questo ha permesso di ampliare i soggiorni aggiungendo ampi balconi con porte scorrevoli in vetro. In alcuni appartamenti le dimensioni sono addirittura raddoppiate. Anche gli ascensori e l’impianto idraulico dell’edificio sono stati modernizzati, il tutto senza che nessuno dei residenti si sia dovuto trasferire durante la costruzione. Il costo del progetto è stato di un terzo rispetto a quanto sarebbe costata la demolizione e la costruzione ex novo dell’edificio.
«La trasformazione è l’opportunità per fare di più e meglio con ciò che esiste», afferma Lacaton in un comunicato stampa. «La demolizione è una decisione facile e di breve termine. È uno spreco di molte cose: uno spreco di energia, uno spreco di materiale e uno spreco di storia. Inoltre, ha un impatto sociale molto negativo».
Anne Lacaton e Jean-Philippe Vassal. Foto per gentile concessione di Laurent Chalet
Anne Lacaton è professoressa associata di architettura e design presso Il Politecnico federale di Zurigo e professoressa ospite presso il Master in Collective Housing del Politecnico di Madrid.
Jean-Philippe Vassal è professore associato presso l’Università delle belle arti di Berlino.
Anne Lacaton è professoressa associata di architettura e design presso Il Politecnico federale di Zurigo e professoressa ospite presso il Master in Collective Housing del Politecnico di Madrid.
Jean-Philippe Vassal è professore associato presso l’Università delle belle arti di Berlino.
Grand Parc
Ecco una delle terrazze aggiunte agli alloggi del Grand Parc. Le porte scorrevoli in vetro offrono ai residenti uno spazio flessibile che può essere utilizzato come “giardino d’inverno” o per altri usi.
Aumentare lo spazio abitativo con i balconi è una scelta non solo economica per Lacaton e Vassal. “Si demoliscono troppi edifici che non sono vecchi, che hanno ancora una vita davanti a loro, che non sono in disuso”, ha detto Anne Lacaton al New York Times. “Pensiamo che sia uno spreco di materiali troppo grande. Se osserviamo attentamente, se guardiamo le cose con occhi nuovi, c’è sempre qualcosa di positivo da trarre da una situazione esistente”.
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Ecco una delle terrazze aggiunte agli alloggi del Grand Parc. Le porte scorrevoli in vetro offrono ai residenti uno spazio flessibile che può essere utilizzato come “giardino d’inverno” o per altri usi.
Aumentare lo spazio abitativo con i balconi è una scelta non solo economica per Lacaton e Vassal. “Si demoliscono troppi edifici che non sono vecchi, che hanno ancora una vita davanti a loro, che non sono in disuso”, ha detto Anne Lacaton al New York Times. “Pensiamo che sia uno spreco di materiali troppo grande. Se osserviamo attentamente, se guardiamo le cose con occhi nuovi, c’è sempre qualcosa di positivo da trarre da una situazione esistente”.
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Grand Parc
Qui possiamo vedere come un residente del Grand Parc ha utilizzato la nuova terrazza per creare una zona pranzo soleggiata. «La buona architettura è aperta - aperta alla vita, aperta a migliorare la libertà di chiunque, dove chiunque può fare ciò di cui ha bisogno», dice Anne Lacaton. «Non dovrebbe essere per forza dimostrativa o imponente, ma deve essere qualcosa di familiare, utile e bello, con la capacità di sostenere silenziosamente la vita che si svolgerà al suo interno».
Qui possiamo vedere come un residente del Grand Parc ha utilizzato la nuova terrazza per creare una zona pranzo soleggiata. «La buona architettura è aperta - aperta alla vita, aperta a migliorare la libertà di chiunque, dove chiunque può fare ciò di cui ha bisogno», dice Anne Lacaton. «Non dovrebbe essere per forza dimostrativa o imponente, ma deve essere qualcosa di familiare, utile e bello, con la capacità di sostenere silenziosamente la vita che si svolgerà al suo interno».
Latapie House
Sul retro della Latapie House, gli architetti hanno realizzato un’estensione con pannelli in policarbonato retraibili e trasparenti che permette ai proprietari di godere di questo spazio extra tutto l’anno.
«Fin dall’inizio, abbiamo studiato i sistemi di costruzione delle serre dei giardini botanici, con le loro imponenti e fragili piante, la bella luce, la trasparenza e la capacità di trasformare in modo semplice il clima esterno», spiega Anne Lacaton. «Creano un’atmosfera e delle sensazioni; volevamo portare quella stessa delicatezza nell’architettura».
Sul retro della Latapie House, gli architetti hanno realizzato un’estensione con pannelli in policarbonato retraibili e trasparenti che permette ai proprietari di godere di questo spazio extra tutto l’anno.
«Fin dall’inizio, abbiamo studiato i sistemi di costruzione delle serre dei giardini botanici, con le loro imponenti e fragili piante, la bella luce, la trasparenza e la capacità di trasformare in modo semplice il clima esterno», spiega Anne Lacaton. «Creano un’atmosfera e delle sensazioni; volevamo portare quella stessa delicatezza nell’architettura».
Tour Bois le Prêtre, con Frédéric Druot, (2011) a Parigi
Prima del Grand Parc, Lacaton, Vassal e Druot hanno realizzato una soluzione simile per trasformare un altro progetto di edilizia residenziale pubblica: la Tour Bois le Prêtre di Parigi. In questo caso hanno aumentato la metratura interna dei singoli appartamenti attraverso la rimozione della facciata in cemento e l’aggiunta di balconi con finestre che offrono una vista senza ostacoli sulla città.
«Una buona architettura è uno spazio in cui accade qualcosa di speciale, dove vuoi sorridere solo perché ti trovi là», dice Jean-Philippe Vassal. «Influenza anche il tuo rapporto con la città, con ciò che vedi; è un luogo dove sei felice, dove le persone si sentono bene e a proprio agio, uno spazio che regala emozioni e piacere».
Prima del Grand Parc, Lacaton, Vassal e Druot hanno realizzato una soluzione simile per trasformare un altro progetto di edilizia residenziale pubblica: la Tour Bois le Prêtre di Parigi. In questo caso hanno aumentato la metratura interna dei singoli appartamenti attraverso la rimozione della facciata in cemento e l’aggiunta di balconi con finestre che offrono una vista senza ostacoli sulla città.
«Una buona architettura è uno spazio in cui accade qualcosa di speciale, dove vuoi sorridere solo perché ti trovi là», dice Jean-Philippe Vassal. «Influenza anche il tuo rapporto con la città, con ciò che vedi; è un luogo dove sei felice, dove le persone si sentono bene e a proprio agio, uno spazio che regala emozioni e piacere».
FRAC Nord-Pas de Calais (2013) a Dunkirk, Francia
Anziché demolire un capannone navale del dopoguerra all’interno di un progetto di riqualificazione del lungomare, Lacaton e Vassal hanno scelto di aggiungere un edificio quasi identico proprio accanto, generando una sorta di clone che ospita gallerie, uffici e magazzini per le collezioni pubbliche di arte contemporanea.
Anziché demolire un capannone navale del dopoguerra all’interno di un progetto di riqualificazione del lungomare, Lacaton e Vassal hanno scelto di aggiungere un edificio quasi identico proprio accanto, generando una sorta di clone che ospita gallerie, uffici e magazzini per le collezioni pubbliche di arte contemporanea.
FRAC Nord-Pas de Calais
I materiali prefabbricati trasparenti consentono la vista del vecchio edificio, a sinistra, dall’interno del nuovo edificio.
«Quest’anno, più che mai, ci siamo sentiti parte dell’umanità nel suo insieme», ha affermato Alejandro Aravena, presidente della giuria del Pritzker Architecture Prize e vincitore del premio nel 2016. «Sia per motivi di salute, politici o sociali, è necessario costruire un senso di collettività. Come in ogni sistema interconnesso, essere rispettosi nei confronti dell’ambiente e dell’umanità significa essere rispettosi nei confronti della prossima generazione. Lacaton e Vassal sono radicali nella loro delicatezza e audaci nella loro sottigliezza, capaci di bilanciare un approccio rispettoso ma diretto all’ambiente costruito».
I materiali prefabbricati trasparenti consentono la vista del vecchio edificio, a sinistra, dall’interno del nuovo edificio.
«Quest’anno, più che mai, ci siamo sentiti parte dell’umanità nel suo insieme», ha affermato Alejandro Aravena, presidente della giuria del Pritzker Architecture Prize e vincitore del premio nel 2016. «Sia per motivi di salute, politici o sociali, è necessario costruire un senso di collettività. Come in ogni sistema interconnesso, essere rispettosi nei confronti dell’ambiente e dell’umanità significa essere rispettosi nei confronti della prossima generazione. Lacaton e Vassal sono radicali nella loro delicatezza e audaci nella loro sottigliezza, capaci di bilanciare un approccio rispettoso ma diretto all’ambiente costruito».
FRAC Nord-Pas de Calais
Il Premio Pritzker viene assegnato ogni anno a uno o più architetti viventi per onorare le opere significative nel campo dell’architettura. È stato istituito dalla famiglia Pritzker di Chicago attraverso la Hyatt Foundation nel 1979. Il premio consiste in 100mila dollari e una medaglia di bronzo.
Il Premio Pritzker viene assegnato ogni anno a uno o più architetti viventi per onorare le opere significative nel campo dell’architettura. È stato istituito dalla famiglia Pritzker di Chicago attraverso la Hyatt Foundation nel 1979. Il premio consiste in 100mila dollari e una medaglia di bronzo.
Multipurpose Theater (2013) a Lille, Francia
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Anne Lacaton, nata in Francia, e Jean-Philippe Vassal, nato in Marocco, si sono conosciuti alla fine degli anni ‘70 quando erano studenti alla Scuola Nazionale di Architettura e Paesaggio a Bordeaux. Nella loro carriera entrambi hanno continuato a concentrarsi sulla pianificazione urbana.
Jean-Philippe Vassal si trasferì per un breve periodo in Niger, dove Anne Lacaton lo andava spesso a trovare. La bellezza dei paesaggi desertici insieme alle risorse estremamente limitate della popolazione hanno influenzato fortemente il loro lavoro. «Il Niger è uno dei paesi più poveri del mondo e le persone sono così incredibili, così generose; riescono a fare quasi tutto senza niente, trovando risorse, con ottimismo, tanta poesia e inventiva. È stata una seconda scuola di architettura», racconta Jean-Philippe Vassal.
Nel 1987 fondano lo studio Lacaton & Vassal a Parigi, dove ancora oggi vivono e lavorano.