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La Tua Casa è Pronta al Cambiamento Climatico?
I consigli dei Pro per proteggere la casa dai picchi climatici: piogge violente o temperature molto alte
Le prospettive non sono delle migliori: le piogge battenti e le temperature più alte rispetto a quelle del passato diventeranno la nuova normalità, fatta anche di eventi atmosferici improvvisi e molto intensi.
Anche gli edifici si dovranno adeguare al nuovo clima ed è forse arrivato il momento di cominciare a pensarci. Per partire, abbiamo chiesto ai Pro consigli su come proteggere le case dai temporali molto forti e frequenti o dal caldo eccessivo.
I pareri professionali di:
Fabiana Longo, architetta di Longo Troja | Studio d’architettura, Napoli
Davide Reggiani, architetto, Mantova
Anche gli edifici si dovranno adeguare al nuovo clima ed è forse arrivato il momento di cominciare a pensarci. Per partire, abbiamo chiesto ai Pro consigli su come proteggere le case dai temporali molto forti e frequenti o dal caldo eccessivo.
I pareri professionali di:
Fabiana Longo, architetta di Longo Troja | Studio d’architettura, Napoli
Davide Reggiani, architetto, Mantova
A questi cambiamenti climatici dovrà corrispondere un cambiamento nelle pratiche costruttive, a partire dall’involucro, che è il più soggetto alle intemperie. «Con il progredire dei cambiamenti climatici il deterioramento maggiore avviene proprio sull’involucro dei nostri edifici, quello più esposto», conferma Fabiana Longo. «Determinanti sono le temperature e l’umidità in aumento che accelereranno il processo di corrosione delle strutture in acciaio e delle armature all’interno delle strutture in cemento armato. Questo dovrà generare ovunque una revisione degli standard costruttivi».
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Pericolo pioggia: come prevenire danni
Le pagine di cronaca ormai comprendono spesso titoli in cui si parla di ‘bombe d’acqua’; nonostante spesso si tratti di un’iperbole, è pur vero che l’intensità e la frequenza dei temporali è cresciuta e riuscire a proteggere la casa dai conseguenti danni, come per esempio le inflitrazioni, è diventato importante. Come fare?
Dà un primo consiglio Davide Reggiani: «A livello formale bisogna imparare dalla tradizione, progettando quindi edifici dotati di spazi di gronda a protezione delle facciate e delle aperture e di portici/pensiline/palladiane a protezione della zona di ingresso; questo comunque non vuol dire rinunciare a disegnare edifici dalle linee moderne.
A livello tecnico/tecnologico utilizzare materiali e finiture di facciata che resistano bene agli agenti atmosferici (es. intonachini di finitura del cappotto e pitture a base silossanica) e studiare molto bene il dettaglio costruttivo dell’attacco a terra del fabbricato e della sua corretta impermeabilizzazione».
Le pagine di cronaca ormai comprendono spesso titoli in cui si parla di ‘bombe d’acqua’; nonostante spesso si tratti di un’iperbole, è pur vero che l’intensità e la frequenza dei temporali è cresciuta e riuscire a proteggere la casa dai conseguenti danni, come per esempio le inflitrazioni, è diventato importante. Come fare?
Dà un primo consiglio Davide Reggiani: «A livello formale bisogna imparare dalla tradizione, progettando quindi edifici dotati di spazi di gronda a protezione delle facciate e delle aperture e di portici/pensiline/palladiane a protezione della zona di ingresso; questo comunque non vuol dire rinunciare a disegnare edifici dalle linee moderne.
A livello tecnico/tecnologico utilizzare materiali e finiture di facciata che resistano bene agli agenti atmosferici (es. intonachini di finitura del cappotto e pitture a base silossanica) e studiare molto bene il dettaglio costruttivo dell’attacco a terra del fabbricato e della sua corretta impermeabilizzazione».
Fabiana Longo, nel cercare soluzioni efficaci contro le piogge battenti, apre l’argomento all’attenta selezione degli infissi: «La violenza delle piogge ci impone di lavorare al meglio con gli infissi, che a mio avviso oggi più che mai devono avere requisiti qualitativi molto alti e importanti garanzie delle aziende di produzione. Ritengo che il ritorno all’infisso in legno, come molte aziende stanno proponendo, sia significativo: un materiale naturale insieme ad una tecnologia contemporanea raffinata crea ambienti interni sani e nello stesso tempo ben protetti».
Fa troppo caldo: come proteggere la casa
Anche a proposito di temperature eccessivamente alte ci sono scelte architettoniche che possono collaborare nel mantenere il comfort all’interno degli involucri senza dover ricorrere necessariamente a picchi anche nei consumi energetici.
«Dobbiamo imparare ad usare materiali che consentano una sempre maggiore tenuta rispetto al caldo esterno, a cominciare dalla struttura delle nostre abitazioni. Usare quindi materiali da costruzione che consentano un corretto isolamento termico, risparmio energetico e benessere ambientale. Una giusta coibentazione fatta possibilmente con materiali il più possibile naturali che consentano isolamento ma anche quel minimo di scambio con l’esterno, la traspirabilità, che è salubre. Parlo del sughero, del legno, del vetro, della lana di roccia. La struttura ritorna al centro del progetto per ottenere un’ottimizzazione del microclima interno», conferma Fabiana Longo.
Anche a proposito di temperature eccessivamente alte ci sono scelte architettoniche che possono collaborare nel mantenere il comfort all’interno degli involucri senza dover ricorrere necessariamente a picchi anche nei consumi energetici.
«Dobbiamo imparare ad usare materiali che consentano una sempre maggiore tenuta rispetto al caldo esterno, a cominciare dalla struttura delle nostre abitazioni. Usare quindi materiali da costruzione che consentano un corretto isolamento termico, risparmio energetico e benessere ambientale. Una giusta coibentazione fatta possibilmente con materiali il più possibile naturali che consentano isolamento ma anche quel minimo di scambio con l’esterno, la traspirabilità, che è salubre. Parlo del sughero, del legno, del vetro, della lana di roccia. La struttura ritorna al centro del progetto per ottenere un’ottimizzazione del microclima interno», conferma Fabiana Longo.
Davide Reggiani è d’accordo sull’uso di materiali naturali per gli isolanti – in spessori adeguati alla fascia climatica – e soprattutto per l’isolamento delle coperture. Sughero bruno tostato, fibra di legno o pannelli a base di idrati di silicato di calcio sono fra le soluzioni più adatte.
Un secondo consiglio riguarda l’ombreggiamento: «È bene accertarsi di progettare adeguati ombreggiamenti delle superfici vetrate durante le stagioni calde, sia attraverso elementi di ombreggiamento fisso (e quindi attraverso elementi architettonici che poi definiscono anche l’aspetto del fabbricato) che mobile (es. frangisole a lamelle orientabili) che vanno poi utilizzati dagli utenti in modo corretto», chiude.
Un secondo consiglio riguarda l’ombreggiamento: «È bene accertarsi di progettare adeguati ombreggiamenti delle superfici vetrate durante le stagioni calde, sia attraverso elementi di ombreggiamento fisso (e quindi attraverso elementi architettonici che poi definiscono anche l’aspetto del fabbricato) che mobile (es. frangisole a lamelle orientabili) che vanno poi utilizzati dagli utenti in modo corretto», chiude.
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I consigli dei Pro
In generale, proteggere la casa dai cambiamenti climatici corrisponde anche a renderla poco energivora, perché avere un involucro efficiente garantirà un doppio ritorno positivo: le tecnologie aggiornate ne difenderanno il ciclo di vita e contribuiranno a contenerne l’impatto ambientale.
Questi sono i consigli di Fabiana Longo sulle buone pratiche per proteggere la casa in un contesto di cambiamenti climatici in corso:
• coibentare in modo efficiente e naturale le case.
• Fare attenzioni che i corpi illuminanti e gli elettrodomestici siano sempre a risparmio energetico e ad alta efficienza.
• Usare in modo consapevole il riscaldamento autonomo.
• Usare in modo consapevole tutti gli elettrodomestici e preferire i ventilatori ai condizionatori.
In generale, proteggere la casa dai cambiamenti climatici corrisponde anche a renderla poco energivora, perché avere un involucro efficiente garantirà un doppio ritorno positivo: le tecnologie aggiornate ne difenderanno il ciclo di vita e contribuiranno a contenerne l’impatto ambientale.
Questi sono i consigli di Fabiana Longo sulle buone pratiche per proteggere la casa in un contesto di cambiamenti climatici in corso:
• coibentare in modo efficiente e naturale le case.
• Fare attenzioni che i corpi illuminanti e gli elettrodomestici siano sempre a risparmio energetico e ad alta efficienza.
• Usare in modo consapevole il riscaldamento autonomo.
• Usare in modo consapevole tutti gli elettrodomestici e preferire i ventilatori ai condizionatori.
Secondo Davide Reggiani gli standard Passivhaus e CasaClima rappresentano ad oggi la soluzione tecnologica più avanzata disponibile sul mercato per realizzare abitazioni estremamente realmente sostenibili.
Questi edifici infatti garantiscono la realizzazione di una costruzione solida e durevole nel tempo, mentre il comfort è garantito dallo studio di un involucro ben coibentato dal punto di vista termico e acustico, realizzato con estrema cura e materiali di alta qualità. Inoltre, precisa Reggiani, «Ristrutturando secondo questi standard è possibile ridurre le dispersioni energetiche degli edifici esistenti fino al -90%, portando le bollette energetiche a meno di 1€ al giorno (per una casa di 150mq di superficie utile) e vi è contemporaneamente una radicale riduzione dell’impatto ambientale e dell’inquinamento generato (fino al 90% in meno rispetto ad un edificio tradizionale).
Hai altri dubbi o domande su questo argomento spinoso? Scrivici nei Commenti!
Questi edifici infatti garantiscono la realizzazione di una costruzione solida e durevole nel tempo, mentre il comfort è garantito dallo studio di un involucro ben coibentato dal punto di vista termico e acustico, realizzato con estrema cura e materiali di alta qualità. Inoltre, precisa Reggiani, «Ristrutturando secondo questi standard è possibile ridurre le dispersioni energetiche degli edifici esistenti fino al -90%, portando le bollette energetiche a meno di 1€ al giorno (per una casa di 150mq di superficie utile) e vi è contemporaneamente una radicale riduzione dell’impatto ambientale e dell’inquinamento generato (fino al 90% in meno rispetto ad un edificio tradizionale).
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Come prima tappa, meglio specificare il problema e dare confini entro cui operare. Quali sono i cambiamenti climatici da cui proteggere la casa? Ne parla Davide Reggiani: «Surriscaldamento, eccessivi consumi energetici nelle stagioni calde, resistenza ad eventi atmosferici improvvisi e di grande intensità (temporali violenti con piogge torrenziali e/o grandine e forti raffiche di vento), rapida evacuazione e drenaggio delle acque meteoriche (sia per l’edificio che per il terreno circostante)».