Architettura e design
Storia del Design: La Colorata Trasgressione del Fenomeno Memphis
Nel 1980 Ettore Sottsass riunì amici designer e architetti per creare un movimento di rottura con il design dell’epoca
Anni Ottanta del Novecento, il design italiano è un’icona riconosciuta internazionalmente. Sono gli anni del consumismo sfrenato, del benessere, del glamour e degli eccessi, ma anche di grande progresso tecnologico, dei primi computer, dei cd, delle reti televisive. Un contesto favorevole alla nascita delle avanguardie che, per definizione, cercano il superamento di elementi precostituiti. Proprio con l’idea di trasgredire, rinnovare, andare oltre, nel dicembre del 1980 Ettore Sottsass Jr. fonda Memphis, fenomeno culturale all’insegna di maggior spregiudicatezza e minor impegno, teso a rivoluzionare le logiche creative e commerciali del mondo del design e dell’abitare.
Sperimentazione e superamento dei limiti dettati dall’industria, ricerca di nuove forme, materiali e pattern, ma soprattutto reazione allo stile del decennio precedente. Questi i desideri comuni ai designer e agli architetti della cerchia di Ettore Sottsass, trovatisi a discutere insieme di rinnovamento e nuove espressività in una serata di fine 1980.
Il nome Memphis nasce grazie al sottofondo musicale della serata fra amici, la canzone di Bob Dylan Stuck Inside of Mobile with the Memphis Blues Again. In quell’occasione viene concepita l’idea della mostra, svoltasi pochi mesi dopo a Milano, con opere coloratissime, dalle forme eccessive, per lo più realizzate in laminato plastico. I pezzi portano la firma, tra gli altri, di Michele De Lucchi, Alessandro Mendini, Andrea Branzi, Nathalie du Pasquier, Michael Graves, Hans Hollein, Arata Isozaki, Shiro Kuramata, Javier Mariscal, George Sowden, oltre che di Sottsass stesso. Con loro la giornalista Barbara Radice, art director del gruppo, alla quale si devono la pubblicazione del libro Memphis, The New International Style (1981) e le mostre organizzate negli anni successivi in tutto il mondo.
Lampada a sospensione Quisisiana, design Ettore Sottsass, 1981
Lampada a sospensione Quisisiana, design Ettore Sottsass, 1981
Gli oggetti di Memphis si fanno subito notare per la loro natura effimera e senza apparenti fini funzionali o strategici se non quelli di infondere nuova linfa al design. E il successo mediatico della mostra del 1981 è enorme quanto inaspettato. Uno dei pezzi simbolo di questa provocazione stilistica, fatta di trasgressione e liberazione dalle rigidità tipiche del sistema funzionalista imperante, è la libreria Carlton, disegnata da Ettore Sottsass nel 1981 e realizzata in legno e laminato plastico. Racconta Barbara Radice in un’intervista, che il primo schizzo del mobile fu buttato giù durante una conversazione telefonica…
Lampada da tavolo in laminato plastico e metallo Tahiti, 1981, Ettore Sottsass
Sedia First, design Michele De Lucchi, 1983; tavolino Kristall, design Michele De Lucchi, 1981
Ligne Roset
Il movimento Memphis è a tutt’oggi simbolo di “New Design”, capace di influenzare e ispirare i nuovi prodotti.
È il caso delle scatole sovrapposte Arlequin, esplicitamente ispirate allo “stile” Memphis.
È il caso delle scatole sovrapposte Arlequin, esplicitamente ispirate allo “stile” Memphis.
Concepito come movimento effimero, con l’obiettivo di offrire al mondo un’immagine allegra, diversa, colorata e spregiudicata, contrastando il design dell’epoca, Memphis si sciolse nel 1988. Il suo scopo era esaurito, ma la sua influenza sul design degli anni successivi si manifesta ancora oggi.
Tavolino Flamingo, design Michele De Lucchi, 1984
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Grandi Designer: Vico Magistretti e i Progetti al Telefono
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