Poltrona Icona: 9 Forme Sinuose Su Cui Sedersi Almeno una Volta
Le poltrone che hanno fatto la storia del design e che fanno delle proprie maxi curve un punto di forza
Se le linee rette dentro casa vi hanno stufato, forse siete arrivati ad un punto di svolta: è arrivata l’ora di prendere in considerazione le forme morbide e rassicuranti di una poltrona incline alla rotondità. In questo Ideabook vi proponiamo una carrellata tra le più celebri poltrone della storia del design che celebrano la potenza delle curve e la loro capacità di rendere più armonico e rilassante lo spazio dove viviamo. Qual è la vostra preferita?
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Marshmallow Sofa di George Nelson (1956)
Un canapè che prende spunto da uno dei dolci più viziosi e ludici – per l’appunto il marshmallow, il morbido cilindro di zucchero famosissimo negli Stati Uniti – e che riempie di ironica rotondità le stanze dove viene inserito. Vera e propria icona del design statunitense (e non solo), ha osato anticipando tutti i tempi e non ha perso nel tempo un filo della sua ironia. Le sue versioni cromatiche sono tantissime, così da poter scegliere tra tinte unite classiche (bianco o nero) o accostamenti tra colori pop.
Un canapè che prende spunto da uno dei dolci più viziosi e ludici – per l’appunto il marshmallow, il morbido cilindro di zucchero famosissimo negli Stati Uniti – e che riempie di ironica rotondità le stanze dove viene inserito. Vera e propria icona del design statunitense (e non solo), ha osato anticipando tutti i tempi e non ha perso nel tempo un filo della sua ironia. Le sue versioni cromatiche sono tantissime, così da poter scegliere tra tinte unite classiche (bianco o nero) o accostamenti tra colori pop.
Egg Chair di Arne Jacobsen (1958)
Icona per eccellenza della rotondità che entra dentro casa, la Egg Chair è una poltrona dalle dimensioni imponenti che mai è percepita dai suoi utilizzatori come un elemento di arredo ingombrante. Tutto merito delle sue curve, certamente, ma anche di quel suo aspetto da nido, da accogliente cocoon che sembra fatto per accoglierci e proteggerci.
Progettata per il Royal Hôtel di Copenaghen e prodotta in serie dal marchio Fritz Hansen, è disponibile con rivestimento in tessuto o in pelle.
Icona per eccellenza della rotondità che entra dentro casa, la Egg Chair è una poltrona dalle dimensioni imponenti che mai è percepita dai suoi utilizzatori come un elemento di arredo ingombrante. Tutto merito delle sue curve, certamente, ma anche di quel suo aspetto da nido, da accogliente cocoon che sembra fatto per accoglierci e proteggerci.
Progettata per il Royal Hôtel di Copenaghen e prodotta in serie dal marchio Fritz Hansen, è disponibile con rivestimento in tessuto o in pelle.
Canapè Swan di Arne Jacobsen (1958)
Dello stesso anno e dello stesso autore – quale annata prolifica per il nostro Jacobsen, ancora una volta alle prese con la realizzazione degli arredi del Royal Hôtel – la poltrona Swan è un’altra icona del design dalle forme organiche. La sua marcata simmetria, enfatizzata dalla profondità dei braccioli e dal loro stacco dallo schienale, la rende un fuoriclasse per slancio ed eleganza. Disponibile anche nella versione a poltroncina.
Dello stesso anno e dello stesso autore – quale annata prolifica per il nostro Jacobsen, ancora una volta alle prese con la realizzazione degli arredi del Royal Hôtel – la poltrona Swan è un’altra icona del design dalle forme organiche. La sua marcata simmetria, enfatizzata dalla profondità dei braccioli e dal loro stacco dallo schienale, la rende un fuoriclasse per slancio ed eleganza. Disponibile anche nella versione a poltroncina.
Panton Chair di Verner Panton (1967)
La Panton Chair è uno dei grandi classici dell’arredamento da cinquant’anni a questa parte, e il suo utilizzo non sembra conoscere battute d’arresto. A renderla iconica, la sua celebre forma ad “S”, la morbidezza delle sue linee, compresa quella seduta che la rende un campione di comfort e quell’allungamento posteriore della base di appoggio che, a dispetto degli ingombri, le conferisce tutta la sua unicità. Se state pensando di inserirla nell’arredamento di casa vostra, sappiate che vanta anche di un primato nella storia del design: si tratta infatti della prima poltrona in plastica ad essere realizzata da un unico stampo.
La Panton Chair è uno dei grandi classici dell’arredamento da cinquant’anni a questa parte, e il suo utilizzo non sembra conoscere battute d’arresto. A renderla iconica, la sua celebre forma ad “S”, la morbidezza delle sue linee, compresa quella seduta che la rende un campione di comfort e quell’allungamento posteriore della base di appoggio che, a dispetto degli ingombri, le conferisce tutta la sua unicità. Se state pensando di inserirla nell’arredamento di casa vostra, sappiate che vanta anche di un primato nella storia del design: si tratta infatti della prima poltrona in plastica ad essere realizzata da un unico stampo.
Up di Gaetano Pesce (1968)
Seduta simbolo della contestazione – fu infatti lanciata sul mercato nel 1968 – questa celebre poltrona di Gaetano Pesce è un inno alla sinuosità della donna, a cui Pesce esplicitamente si ispira per la ricchezza delle sue forme, ma anche una metafora della sua condizione di sudditanza. Quando sarà definitivamente tagliato quel laccio che lega il pouf, o dovremmo meglio dire l’ingombrante palla al piede che ancora appesantisce il potenziale e lo splendore del genere femminile?
Seduta simbolo della contestazione – fu infatti lanciata sul mercato nel 1968 – questa celebre poltrona di Gaetano Pesce è un inno alla sinuosità della donna, a cui Pesce esplicitamente si ispira per la ricchezza delle sue forme, ma anche una metafora della sua condizione di sudditanza. Quando sarà definitivamente tagliato quel laccio che lega il pouf, o dovremmo meglio dire l’ingombrante palla al piede che ancora appesantisce il potenziale e lo splendore del genere femminile?
Eros di Philippe Starck (1999)
Il più celebre designer francese degli ultimi trent’anni – non se ne vogliano le nuove generazioni che hanno ancora ottime possibilità di soppiantarlo – firma per l’italiana Kartell questa seduta dalla forma ovoidale. Perfetta per la tavola da pranzo o per una collocazione in stile libero dove c’è un angolo o un piccolo spazio che non ha ancora trovato una sintesi ideale. Piace per il contrasto tra alluminio (o acciaio cromato) e policarbonato e per gli accesi colori che caratterizzano la seduta (sebbene esista anche una versione in policarbonato trasparente).
Il più celebre designer francese degli ultimi trent’anni – non se ne vogliano le nuove generazioni che hanno ancora ottime possibilità di soppiantarlo – firma per l’italiana Kartell questa seduta dalla forma ovoidale. Perfetta per la tavola da pranzo o per una collocazione in stile libero dove c’è un angolo o un piccolo spazio che non ha ancora trovato una sintesi ideale. Piace per il contrasto tra alluminio (o acciaio cromato) e policarbonato e per gli accesi colori che caratterizzano la seduta (sebbene esista anche una versione in policarbonato trasparente).
Rocking Chair di Ron Arad (2006)
Il designer israeliano naturalizzato londinese è da sempre un maestro delle curve: nelle sue numerose collaborazioni con le aziende del mobile – si pensi a Moroso – ha sperimentato in tempi non sospetti il carattere iperbolico e simpaticamente contagioso delle curve in formato maxi.
Nella seduta Rocking Chair che vediamo nella foto, messa in produzione dall’azienda friulana Magis, le curve sono l’unico tratto che possiamo osservare da qualsiasi punto di vista si guardi la seduta, la quale risulta perfetta per spezzare un arredamento orientato all’ortogonalità, dentro casa come in terrazzo o in giardino.
Il designer israeliano naturalizzato londinese è da sempre un maestro delle curve: nelle sue numerose collaborazioni con le aziende del mobile – si pensi a Moroso – ha sperimentato in tempi non sospetti il carattere iperbolico e simpaticamente contagioso delle curve in formato maxi.
Nella seduta Rocking Chair che vediamo nella foto, messa in produzione dall’azienda friulana Magis, le curve sono l’unico tratto che possiamo osservare da qualsiasi punto di vista si guardi la seduta, la quale risulta perfetta per spezzare un arredamento orientato all’ortogonalità, dentro casa come in terrazzo o in giardino.
Tondo senza firma (e senza età)
Infine, sappiamo che non c’è necessariamente bisogno di un pezzo firmato o contemporaneo per riscoprire il fascino e l’utilizzo potenziale delle curve. Una vecchia poltrona della nonna o una chaise longue dagli angoli smussati rappresentano degli ottimi espedienti per rendere lo spazio più fluido, mosso… con un pizzico di gioiosa sensualità in più.
Questa storia è stata pubblicata il 1 novembre 2016 e poi aggiornata
E ora, a voi la parola: qual è la vostra poltrona preferita? Condividete le vostre opinioni nei Commenti.
Altro
Protagonisti e Icone del Design
Infine, sappiamo che non c’è necessariamente bisogno di un pezzo firmato o contemporaneo per riscoprire il fascino e l’utilizzo potenziale delle curve. Una vecchia poltrona della nonna o una chaise longue dagli angoli smussati rappresentano degli ottimi espedienti per rendere lo spazio più fluido, mosso… con un pizzico di gioiosa sensualità in più.
Questa storia è stata pubblicata il 1 novembre 2016 e poi aggiornata
E ora, a voi la parola: qual è la vostra poltrona preferita? Condividete le vostre opinioni nei Commenti.
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Protagonisti e Icone del Design
Architetto e designer tra i più celebrati del XX secolo, Alvar Aalto è stato insieme alla moglie Aino, cofondatrice insieme a lui della storica azienda Artex, un grandissimo innovatore del progetto di arredo. Il suo presupposto, come ebbe a dire nella celebre frase “Il miglior comitato di standardizzazione del mondo è la natura stessa”, è stato quello di ispirarsi alla flora per dare vita ad un design di ispirazione organicista, dove le forme rotonde e addolcite si potessero sposare con l’uso privilegiato del legno per un segno domestico più armonioso e a misura d’uomo.
In questa immagine, la celebre poltrona 406 con seduta in tessuto di lino.