Quando è Una Buona Idea Chiamare un Consulente Energetico
Preparazione, competenze e costi del consulente energetico. Quando chiamarlo e con quale obiettivo
La figura professionale del consulente energetico viene richiesta sempre più spesso quando l’obiettivo è riqualificare un edificio esistente, ma anche in fase di progettazione, per ottimizzare il potenziale di risparmio energetico di una nuova costruzione.
Vediamo – con la collaborazione di chi è già sul campo – qual è il percorso per diventare consulente energetico, come è organizzato il suo intervento, quali analisi è previsto che esegua e che costi aspettarsi.
Vediamo – con la collaborazione di chi è già sul campo – qual è il percorso per diventare consulente energetico, come è organizzato il suo intervento, quali analisi è previsto che esegua e che costi aspettarsi.
Qualche dettaglio in più dall’agenzia CasaClima, secondo cui la formula per diventare consulenti prevede come primo step il conseguimento del titolo “Esperto CasaClima Junior” e successivamente quello per consulenti energetici. Ad oggi 1600 professionisti hanno seguito questo percorso in Italia, 20 hanno ottenuto anche la qualifica di Consulente di Sostenibilità CasaClima e 58 sono Consulenti ComuneClima.
Secondo l’architetta Rosella Scarabelli, di FondamentanuoveFN03, ha un ruolo importante anche l’esperienza sul campo: «Posto che non esiste una figura professionale unica, con “consulente energetico” intendiamo certamente un tecnico dotato di preparazione teorico/pratica conseguita attraverso i percorsi di studio più vocati (facoltà politecniche, scuole superiori professionalizzanti, corsi specialistici post-laurea o post-diploma, master universitari, etc), ma anche maturata – come suole dirsi – sul campo.
Sovente il consulente svolge anche l’attività di certificatore energetico, e pur non essendo indispensabile da parte sua una stretta competenza termotecnica (figura specialistica che generalmente interviene nella fase esecutiva del progetto), riteniamo certamente indispensabile la capacità di visione e competenza necessaria per poter integrare al meglio il progetto di efficientamento energetico di un immobile con le peculiari caratteristiche architettoniche e/o con gli scopi che l’eventuale progetto di ristrutturazione dello stesso si prefigge. Anche l’attività di efficientamento energetico, infatti, ha rilevanza estetica, e non si disgiunge dal cosiddetto “buon design”, ma piuttosto fornisce - laddove esiste sensibilità e capacità di visione - chiavi interpretative capaci di orientare decisamente il sentiment di un progetto d’architettura».
Secondo l’architetta Rosella Scarabelli, di FondamentanuoveFN03, ha un ruolo importante anche l’esperienza sul campo: «Posto che non esiste una figura professionale unica, con “consulente energetico” intendiamo certamente un tecnico dotato di preparazione teorico/pratica conseguita attraverso i percorsi di studio più vocati (facoltà politecniche, scuole superiori professionalizzanti, corsi specialistici post-laurea o post-diploma, master universitari, etc), ma anche maturata – come suole dirsi – sul campo.
Sovente il consulente svolge anche l’attività di certificatore energetico, e pur non essendo indispensabile da parte sua una stretta competenza termotecnica (figura specialistica che generalmente interviene nella fase esecutiva del progetto), riteniamo certamente indispensabile la capacità di visione e competenza necessaria per poter integrare al meglio il progetto di efficientamento energetico di un immobile con le peculiari caratteristiche architettoniche e/o con gli scopi che l’eventuale progetto di ristrutturazione dello stesso si prefigge. Anche l’attività di efficientamento energetico, infatti, ha rilevanza estetica, e non si disgiunge dal cosiddetto “buon design”, ma piuttosto fornisce - laddove esiste sensibilità e capacità di visione - chiavi interpretative capaci di orientare decisamente il sentiment di un progetto d’architettura».
Le tappe del processo
Il lavoro del consulente energetico si divide in tre momenti fondamentali: l’analisi, la diagnosi e la successiva proposta di miglioramento. «È molto importante analizzare con cura lo stato di fatto, cioè “fotografare” l’edificio e gli impianti presenti nello stato in cui si trovano al momento dell’analisi, in modo da poter modellare l’involucro e gli impianti attraverso appositi software e attribuire una classe energetica di partenza. Per far questo occorre effettuare un rilievo accurato dell’edificio, analizzare la tipologia di strutture opache (pareti, solai, tetto, ecc.) e di serramenti presenti e rilevare gli impianti presenti attraverso l’analisi del sistema di emissione, regolazione, distribuzione e generazione. Una volta modellato lo stato di fatto, si passa all’effettuazione della diagnosi energetica simulando il comportamento energetico dell’edificio e confrontandolo con l’analisi dei consumi effettivi rilevati dalle bollette energetiche fornite dal committente. A questo punto si fa una simulazione degli interventi migliorativi possibili, valutandone il “peso” in termini di miglioramento energetico ottenibile, costi e tempi di ammortamento», specifica Mirko Giuntini.
Il lavoro del consulente energetico si divide in tre momenti fondamentali: l’analisi, la diagnosi e la successiva proposta di miglioramento. «È molto importante analizzare con cura lo stato di fatto, cioè “fotografare” l’edificio e gli impianti presenti nello stato in cui si trovano al momento dell’analisi, in modo da poter modellare l’involucro e gli impianti attraverso appositi software e attribuire una classe energetica di partenza. Per far questo occorre effettuare un rilievo accurato dell’edificio, analizzare la tipologia di strutture opache (pareti, solai, tetto, ecc.) e di serramenti presenti e rilevare gli impianti presenti attraverso l’analisi del sistema di emissione, regolazione, distribuzione e generazione. Una volta modellato lo stato di fatto, si passa all’effettuazione della diagnosi energetica simulando il comportamento energetico dell’edificio e confrontandolo con l’analisi dei consumi effettivi rilevati dalle bollette energetiche fornite dal committente. A questo punto si fa una simulazione degli interventi migliorativi possibili, valutandone il “peso” in termini di miglioramento energetico ottenibile, costi e tempi di ammortamento», specifica Mirko Giuntini.
Gebhard Platter, dell’ufficio comunicazione di CasaClima, definisce il consulente energetico come un direttore d’orchestra capace di coordinare diverse competenze per capire qual è il metodo migliore per valorizzare un involucro e contenere le spese per la sua gestione.
Il processo è quindi basato su più ‘atti’: «Si organizza generalmente in uno o più sopralluoghi utili a rilevare le caratteristiche del cosiddetto “sistema edificio/impianto” allo stato di fatto (ante operam), finalizzati alla costituzione di un modello di studio sul quale verranno svolti più esperimenti (cosiddetta diagnosi energetica) utili a conseguire il risultato di efficientamento più coerente e conveniente con le caratteristiche dell’immobile, le richieste del cliente, la proposta di progetto dei professionisti incaricati», chiude Rosella Scarabelli.
Trova un professionista nella tua zona
Il processo è quindi basato su più ‘atti’: «Si organizza generalmente in uno o più sopralluoghi utili a rilevare le caratteristiche del cosiddetto “sistema edificio/impianto” allo stato di fatto (ante operam), finalizzati alla costituzione di un modello di studio sul quale verranno svolti più esperimenti (cosiddetta diagnosi energetica) utili a conseguire il risultato di efficientamento più coerente e conveniente con le caratteristiche dell’immobile, le richieste del cliente, la proposta di progetto dei professionisti incaricati», chiude Rosella Scarabelli.
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Quando chiamare il consulente energetico
Il momento migliore per chiamare questo professionista è proprio quando si decide di inaugurare un processo di riqualificazione di un immobile perché, di concerto con gli altri professionisti coinvolti, sarà possibile programmare con maggior efficacia gli interventi. Coinvolgendolo fin dalle prime fasi, inoltre, sarà più facile anche ottimizzare l’investimento, senza dover programmare di nuovo alcuni passaggi.
Secondo CasaClima, «Un consulente energetico non è utile solo quando si tratta di valutare il potenziale di risparmio all’interno delle proprie quattro mura e di ristrutturare in modo efficiente gli edifici esistenti, ma anche quando si deve costruire un nuovo immobile. Un consulente energetico è un investimento utile anche in fase di progettazione, per sfruttare il massimo potenziale di risparmio. Quindi andrebbe chiamato prima di progettare un risanamento energetico o la costruzione nuovo di un edificio».
Il momento migliore per chiamare questo professionista è proprio quando si decide di inaugurare un processo di riqualificazione di un immobile perché, di concerto con gli altri professionisti coinvolti, sarà possibile programmare con maggior efficacia gli interventi. Coinvolgendolo fin dalle prime fasi, inoltre, sarà più facile anche ottimizzare l’investimento, senza dover programmare di nuovo alcuni passaggi.
Secondo CasaClima, «Un consulente energetico non è utile solo quando si tratta di valutare il potenziale di risparmio all’interno delle proprie quattro mura e di ristrutturare in modo efficiente gli edifici esistenti, ma anche quando si deve costruire un nuovo immobile. Un consulente energetico è un investimento utile anche in fase di progettazione, per sfruttare il massimo potenziale di risparmio. Quindi andrebbe chiamato prima di progettare un risanamento energetico o la costruzione nuovo di un edificio».
Quali costi prevedere
Come per ogni percorso progettuale, sono davvero tante le variabili da considerare nella definizione del costo da sostenere, ma Mirko Giuntini presenta un’ipotesi concreta: «Per dare un’idea di massima, la diagnosi energetica di un edificio unifamiliare di circa 100 mq di superficie può costare dai 700 ai 1000 euro a seconda dell’impegno richiesto al consulente. Se per esempio il committente dispone di un rilievo metrico preciso del suo edificio, magari eseguito per altri scopi, i costi si possono ridurre».
Utile a prevedere dei parametri, anche la testimonianza di Rosella Scarabelli: «Si deve anzitutto comprendere che si tratta – se seriamente condotta – di un’attività progettuale vera e propria. Il costo come ovvio è caratteristico per ogni immobile, rapportato alla sua consistenza (dimensione, articolazione impiantistica), al tipo e all’entità della consulenza richiesta ed effettivamente svolta.
Attività che può notevolmente ampliarsi se da una semplice ed iniziale colloquio orientativo (indicazioni di “buona condotta” che prescindono l’attività di rilievo e la sperimentazione sul modello edificio/impianto restituito) che può costare come una visita medica specialistica, si espande alla diagnosi energetica vera e propria e all’eventuale progetto di efficientamento energetico da allegare alle pratiche autorizzative.
Ad ogni modo un buon e serio professionista potrà sviluppare un preventivo tailor-made, strutturato anche modularmente, per poter anche procedere a step successivi».
Come per ogni percorso progettuale, sono davvero tante le variabili da considerare nella definizione del costo da sostenere, ma Mirko Giuntini presenta un’ipotesi concreta: «Per dare un’idea di massima, la diagnosi energetica di un edificio unifamiliare di circa 100 mq di superficie può costare dai 700 ai 1000 euro a seconda dell’impegno richiesto al consulente. Se per esempio il committente dispone di un rilievo metrico preciso del suo edificio, magari eseguito per altri scopi, i costi si possono ridurre».
Utile a prevedere dei parametri, anche la testimonianza di Rosella Scarabelli: «Si deve anzitutto comprendere che si tratta – se seriamente condotta – di un’attività progettuale vera e propria. Il costo come ovvio è caratteristico per ogni immobile, rapportato alla sua consistenza (dimensione, articolazione impiantistica), al tipo e all’entità della consulenza richiesta ed effettivamente svolta.
Attività che può notevolmente ampliarsi se da una semplice ed iniziale colloquio orientativo (indicazioni di “buona condotta” che prescindono l’attività di rilievo e la sperimentazione sul modello edificio/impianto restituito) che può costare come una visita medica specialistica, si espande alla diagnosi energetica vera e propria e all’eventuale progetto di efficientamento energetico da allegare alle pratiche autorizzative.
Ad ogni modo un buon e serio professionista potrà sviluppare un preventivo tailor-made, strutturato anche modularmente, per poter anche procedere a step successivi».
Quali sono gli interventi più frequenti
Isolamento, serramenti e impianti sono fra gli elementi più spesso coinvolti nel progetto di un consulente energetico.
«Un involucro ben isolato che non disperde calore in inverno e non si surriscalda in estate perché sfrutta la ventilazione naturale e gli ombreggiamenti, ha bisogno di poca energia per garantire il comfort degli occupanti. Questo consente di poter installare un’impiantistica più semplice e meno energivora, meglio se alimentata con energia rinnovabile e non proveniente da fonti fossili», specifica Mirko Giuntini.
Cerca ispirazione fra le foto di case e interni! Puoi scegliere colore, dimensione, luogo e budget dei progetti che vuoi scoprire.
Isolamento, serramenti e impianti sono fra gli elementi più spesso coinvolti nel progetto di un consulente energetico.
«Un involucro ben isolato che non disperde calore in inverno e non si surriscalda in estate perché sfrutta la ventilazione naturale e gli ombreggiamenti, ha bisogno di poca energia per garantire il comfort degli occupanti. Questo consente di poter installare un’impiantistica più semplice e meno energivora, meglio se alimentata con energia rinnovabile e non proveniente da fonti fossili», specifica Mirko Giuntini.
Cerca ispirazione fra le foto di case e interni! Puoi scegliere colore, dimensione, luogo e budget dei progetti che vuoi scoprire.
Secondo l’agenzia CasaClima, «In prima battuta il consulente energetico si concentra sugli aspetti energetici dell’involucro
dell’edificio. In un edificio esistente, può facilmente identificare i punti deboli e consigliare misure immediate. Una prima ispezione è sempre rivolta alle finestre per valutare la qualità degli infissi, il tipo di vetro inserito, la tenuta all’aria del telaio. Altro aspetto importante è l’isolamento termico delle pareti. Con un semplice termometro è possibile misurare la temperatura delle pareti esterne o nei punti in cui più facilmente si può avere formazione di muffa. In sintesi, si tratta di considerare l’isolamento del primo e dell’ultimo solaio, di sostituire le finestre e di isolare le pareti esterne. Successivamente si passa a valutare l’efficienza dell’impianto e la possibilità, a secondo dei problemi riscontrati, di fare un intervento parziale o modernizzare l’impianto. A volte, quando ad esempio i termosifoni non si riscaldano contemporaneamente o si hanno rumori nelle tubazioni, potrebbe essere sufficiente predisporre un bilanciamento idraulico della rete da un tecnico».
dell’edificio. In un edificio esistente, può facilmente identificare i punti deboli e consigliare misure immediate. Una prima ispezione è sempre rivolta alle finestre per valutare la qualità degli infissi, il tipo di vetro inserito, la tenuta all’aria del telaio. Altro aspetto importante è l’isolamento termico delle pareti. Con un semplice termometro è possibile misurare la temperatura delle pareti esterne o nei punti in cui più facilmente si può avere formazione di muffa. In sintesi, si tratta di considerare l’isolamento del primo e dell’ultimo solaio, di sostituire le finestre e di isolare le pareti esterne. Successivamente si passa a valutare l’efficienza dell’impianto e la possibilità, a secondo dei problemi riscontrati, di fare un intervento parziale o modernizzare l’impianto. A volte, quando ad esempio i termosifoni non si riscaldano contemporaneamente o si hanno rumori nelle tubazioni, potrebbe essere sufficiente predisporre un bilanciamento idraulico della rete da un tecnico».
Hai collaborato con un consulente energetico? Raccontaci la tua esperienza nei Commenti!
Che percorso di istruzione deve seguire un futuro consulente energetico? Mirko Giuntini racconta la sua esperienza, che può essere da esempio: «Dopo la laurea in Ingegneria Edile ho frequentato i corsi dell’Agenzia CasaClima di Bolzano, che prevedono tre step: Corso Base, Corso Avanzato e Corso Consulenti, per complessive 120 ore di formazione. Al termine del percorso formativo c’è un esame finale: una volta superato si ottiene il titolo di Consulente CasaClima. Ho inoltre ottenuto la qualifica di Esperto in Gestione dell’Energia (EGE) ai sensi della UNI 11339 e di Esperto in Edilizia Sostenibile ai sensi della UNI EN ISO/IEC 17024. Questi ultimi due titoli sono certificati da Accredia».