Chi È il Professional Organizer
Si tratta di una professione davvero nuova (almeno in Italia). Per conoscerla meglio, abbiamo chiesto a 3 professionisti del settore
Molto conosciuta negli Stati Uniti e in diversi paesi del Nord Europa, la professione del professional organizer da qualche anno sta prendendo piede anche in Italia. Si tratta di una competenza particolarmente interessante che richiede ottime doti di organizzazione e una buona capacità di relazionarsi con le persone, considerando che spesso questi professionisti non si occupano soltanto di risistemare gli spazi, ma cercano di educare più in generale all’organizzazione e a uno stile di vita meno dispersivo che semplifichi il quotidiano.
Per comprendere meglio come e in che ambiti agiscono abbiamo parlato con tre esperti che lavorano in questo campo da tempo. A loro abbiamo chiesto di spiegarci quanto in Italia questa professione sia conosciuta, quando sono chiamati a intervenire, e con quali costi, e di capire se esistono regole fondamentali ed errori da evitare; il tutto cercando di chiarire come prima cosa chi è un professional organizer e quali attività nel concreto svolge.
Consigli professionali di:
Per comprendere meglio come e in che ambiti agiscono abbiamo parlato con tre esperti che lavorano in questo campo da tempo. A loro abbiamo chiesto di spiegarci quanto in Italia questa professione sia conosciuta, quando sono chiamati a intervenire, e con quali costi, e di capire se esistono regole fondamentali ed errori da evitare; il tutto cercando di chiarire come prima cosa chi è un professional organizer e quali attività nel concreto svolge.
Consigli professionali di:
- Francesca Pansadoro, responsabile delle realazioni esterne di APOI, Associazione Italiana di Professional Organizers e fondatrice di www.tutto-aposto.com
- Marilina Di Cataldo, professional organizer
- Irene Novello, professional organizer e fontatrice di www.eccofatto.it
Qual è lo stato di questa professione in Italia?
«In Italia questa professione non è attiva da molti anni, ma abbiamo già un’associazione professionale, riconosciuta dal Ministero del Lavoro e siamo sicuramente meno sconosciuti», racconta Marilina Di Cataldo.
«La nostra società sente la necessità di un aiuto in questo campo».
«In Italia questa professione non è attiva da molti anni, ma abbiamo già un’associazione professionale, riconosciuta dal Ministero del Lavoro e siamo sicuramente meno sconosciuti», racconta Marilina Di Cataldo.
«La nostra società sente la necessità di un aiuto in questo campo».
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Irene Novello spiega: «La professione è nata ufficialmente in Italia nel 2013 grazie alla fondazione di APOI –Associazione Professional Organizers Italia, la prima associazione professionale riconosciuta dal Ministero dello Sviluppo Economico. A oggi i nostri associati sono circa 80. L’Associazione ha come missione quella di divulgare la professione, e a questo scopo organizza vari eventi durante l’anno anno in cui i professional organizer danno consigli e consulenze gratuite a tutte quelle persone che vogliono imparare a organizzarsi meglio».
In merito alle iniziative Francesca Pansadoro ci racconta che: «a ottobre parte un progetto pilota per entrare nelle scuole con il professional organizing, un modo per insegnare ai bambini, attraverso giochi studiati da esperti, il valore dell’organizzazione».
In merito alle iniziative Francesca Pansadoro ci racconta che: «a ottobre parte un progetto pilota per entrare nelle scuole con il professional organizing, un modo per insegnare ai bambini, attraverso giochi studiati da esperti, il valore dell’organizzazione».
Esiste una situazione tipica in cui un professional organizer è chiamato a intervenire?
«La situazione “tipo” è quella della persona che per problemi di lavoro, di gestione o di semplice indole non riesce a tenere a bada il disordine in casa e questa situazione crea disagio e malessere. In questo caso, dopo un primo sopralluogo il professional organizer valuta la situazione e parla con il cliente cercando di capire quali siano esattamente le sue necessità, quindi si procede riorganizzando spazi e fornendo una metodologia adatta al cliente, che gli permetta di ritrovare la giusta dimensione e, soprattutto, di mantenerla», spiega Marilina Di Cataldo.
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«La situazione “tipo” è quella della persona che per problemi di lavoro, di gestione o di semplice indole non riesce a tenere a bada il disordine in casa e questa situazione crea disagio e malessere. In questo caso, dopo un primo sopralluogo il professional organizer valuta la situazione e parla con il cliente cercando di capire quali siano esattamente le sue necessità, quindi si procede riorganizzando spazi e fornendo una metodologia adatta al cliente, che gli permetta di ritrovare la giusta dimensione e, soprattutto, di mantenerla», spiega Marilina Di Cataldo.
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«Fra gli spazi domestici quelli maggiormente sottoposti all’intervento dei professional organizer sono garage e cantine, ma siamo chiamati anche per cambio armadio, traslochi, oltre che per casi di disorganizzazione cronica. Nell’ambito del lavoro, aiutiamo nella gestione delle email, nell’imparare a essere più produttivi rispettando scadenze e obiettivi», spiega Irene Novello.
Cosa avviene durante il primo contatto?
Risponde Francesca Pansadoro: «Il primo incontro è importante per dare al cliente la possibilità di valutare questa nuova figura professionale e permette a noi di raccogliere il maggior numero di informazioni per elaborare un preventivo dettagliato e il più possibile accurato; il primo appuntamento è sempre gratuito».
Risponde Francesca Pansadoro: «Il primo incontro è importante per dare al cliente la possibilità di valutare questa nuova figura professionale e permette a noi di raccogliere il maggior numero di informazioni per elaborare un preventivo dettagliato e il più possibile accurato; il primo appuntamento è sempre gratuito».
Come lavora un professional organizer, con che tempi?
«I tempi di intervento vengono decisi insieme al cliente e dipendono molto dal cliente stesso», spiega Marilina Di Cataldo. «Se si deve svuotare una casa a causa di un lutto, per esempio, è necessario seguire le esigenze emotive: c’è chi ci mette poco tempo e chi, invece, ha bisogno di un distacco più lento. Noi cerchiamo di capire anche questo elemento, per essere di supporto sotto ogni aspetto».
E Irene Novello aggiunge: «I tempi di un intervento sono una variabile che non può essere razionalizzata, le variabili sono troppe per avere uno standard: obiettivi, spazi, numero di oggetti, numero di persone coinvolte…».
«I tempi di intervento vengono decisi insieme al cliente e dipendono molto dal cliente stesso», spiega Marilina Di Cataldo. «Se si deve svuotare una casa a causa di un lutto, per esempio, è necessario seguire le esigenze emotive: c’è chi ci mette poco tempo e chi, invece, ha bisogno di un distacco più lento. Noi cerchiamo di capire anche questo elemento, per essere di supporto sotto ogni aspetto».
E Irene Novello aggiunge: «I tempi di un intervento sono una variabile che non può essere razionalizzata, le variabili sono troppe per avere uno standard: obiettivi, spazi, numero di oggetti, numero di persone coinvolte…».
Quanto costa assumere questa figura professionale?
Francesca Pansadoro: «Il costo di un professional organizer varia in funzione di diversi aspetti: la zona geografica in cui opera (le grandi città hanno generalmente tariffe diverse dai piccoli centri), ma soprattutto è da quantificarsi in relazione alla portata del lavoro che si deve realizzare. Se viene richiesto un intervento di pianificazione e gestione del tempo che dura poche ore, la valutazione del lavoro sarà certamente diversa da un trasloco che richiede molti più giorni di lavoro».
Marilina Di Cataldo precisa però che «per lavori semplici, che si possono facilmente quantificare (ad esempio il cambio stagione di un armadio), si applica un costo all’ora, mentre per interventi più impegnativi, il più delle volte si ragiona a forfait».
Francesca Pansadoro: «Il costo di un professional organizer varia in funzione di diversi aspetti: la zona geografica in cui opera (le grandi città hanno generalmente tariffe diverse dai piccoli centri), ma soprattutto è da quantificarsi in relazione alla portata del lavoro che si deve realizzare. Se viene richiesto un intervento di pianificazione e gestione del tempo che dura poche ore, la valutazione del lavoro sarà certamente diversa da un trasloco che richiede molti più giorni di lavoro».
Marilina Di Cataldo precisa però che «per lavori semplici, che si possono facilmente quantificare (ad esempio il cambio stagione di un armadio), si applica un costo all’ora, mentre per interventi più impegnativi, il più delle volte si ragiona a forfait».
Esiste una tariffa oraria?
Irene Novello spiega che «non esiste una tariffa oraria nazionale, anche perché gli interventi sono sempre molto variegati tra di loro, e ognuno di noi ha competenze e professionalità diverse. Se proprio si deve quantificare un costo forfettario, per interventi di ordine domestico partiamo da 50/70 euro all’ora».
Irene Novello spiega che «non esiste una tariffa oraria nazionale, anche perché gli interventi sono sempre molto variegati tra di loro, e ognuno di noi ha competenze e professionalità diverse. Se proprio si deve quantificare un costo forfettario, per interventi di ordine domestico partiamo da 50/70 euro all’ora».
Quali sono tre errori da non fare e tre regole per tenere tutto in ordine?
Le tre professioniste hanno dato più o meno le stesse risposte, che qui riassumiamo.
Le 3 cose da evitare:
Questa storia è stata pubblica il 4 ottobre 2016 e poi aggiornata
Le tre professioniste hanno dato più o meno le stesse risposte, che qui riassumiamo.
Le 3 cose da evitare:
- Non avere chiaro l’obiettivo che si vuole raggiungere
- Procrastinare
- Cercare di fare più cose insieme
- Dare delle priorità
- “One out, one in”: prima eliminiamo qualcosa e poi acquistiamo
- Un posto per ogni cosa ed ogni cosa al suo posto
Questa storia è stata pubblica il 4 ottobre 2016 e poi aggiornata
«Il professional organizer è un professionista – spiega Irene Novello – che aiuta le persone a organizzarsi meglio supportandole, ad allenare le abilità organizzative nell’ambito domestico, del lavoro e dello stile di vita».
Non distante è la spiegazione di Francesca Pansadoro: «Il professional organizer regala nuovi strumenti per migliorare la gestione della casa sia in termini di ottimizzazione degli spazi, sia di funzionalità e bellezza, educando all’organizzazione intesa come un vero e proprio stile di vita».