Nuovi Trend: I Mobili Antichi Sono Di Nuovo una Buona Idea
Scegliere i mobili vecchi oggi è un affare e un'opportunità: i nostri Pro ci spiegano perché
Arredare oggi con mobili antichi? Per chi non è cresciuto in case vestite da cassettoni e armadi di famiglia, l’idea di ricorrere a vecchi pezzi può sembrare fuori luogo. Eppure, mai come oggi i mobili di antiquariato rappresentano un’opportunità. Il valore dei pezzi sul mercato è infatti particolarmente basso, permettendoci di arredare con cifre assolutamente abbordabili, a fronte di oggetti che oltre alla fattura pregevole vantano materiali naturali e un funzionamento che ha sfidato il tempo. E che possono essere facilmente integrati nello stile contemporaneo, allontanando la sensazione da “casa fotocopia” spesso scaturita dai prodotti di massa delle grande catene di arredamento.
I Pro di Houzz ci spiegano come arredare con i mobili di antiquariato.
I consigli professionali di:
Emanuela Chimienti, co-titolare di La Bottega Shabby del Falegname, Bergamo
Gian Paolo Guerra, designer, Roma
Raffaella Lupi, titolare di Galleria Sinopia, Roma
Caterina Magliulo, designer d’interni di Paesaggi Domestici, Milano
Julio Paniagua Marini, titolare di Galleria Verde, Roma
I Pro di Houzz ci spiegano come arredare con i mobili di antiquariato.
I consigli professionali di:
Emanuela Chimienti, co-titolare di La Bottega Shabby del Falegname, Bergamo
Gian Paolo Guerra, designer, Roma
Raffaella Lupi, titolare di Galleria Sinopia, Roma
Caterina Magliulo, designer d’interni di Paesaggi Domestici, Milano
Julio Paniagua Marini, titolare di Galleria Verde, Roma
L’identità e la qualità
La questione dell’identità è un tema che ha molto a cuore. Tante famiglie italiane si sono tramandate dei bellissimi mobili che sono sì testimoni della nostra vita familiare ma anche della qualità delle nostre maestranze, dei legni speciali che usavano e delle tecniche di lavorazione: insomma un vero e proprio patrimonio unico al mondo. «Ai miei clienti dico sempre che in una casa ci deve essere qualcosa del passato, del presente e del futuro, che possibilmente racconti la nostra storia».
In un mondo sempre più sensibile al tema della sostenibilità, il ricorso a un mobile antico può rappresentare per alcuni un modo efficace per combattere il consumismo, contenere gli sprechi e ridare valore a quanto già esistente. Mettendone magari in risalto gli aspetti positivi. «I mobili antichi sono molto più pratici di quelli moderni» dice sempre Magliulo, «oltre ad essere fatti con legni naturali, sono estremamente capienti, a differenza di tante cabine armadio che risultano costosissime e non contengono niente. Un cassettone antico dà subito personalità, magari proprio ad una cabina armadio minimale».
La questione dell’identità è un tema che ha molto a cuore. Tante famiglie italiane si sono tramandate dei bellissimi mobili che sono sì testimoni della nostra vita familiare ma anche della qualità delle nostre maestranze, dei legni speciali che usavano e delle tecniche di lavorazione: insomma un vero e proprio patrimonio unico al mondo. «Ai miei clienti dico sempre che in una casa ci deve essere qualcosa del passato, del presente e del futuro, che possibilmente racconti la nostra storia».
In un mondo sempre più sensibile al tema della sostenibilità, il ricorso a un mobile antico può rappresentare per alcuni un modo efficace per combattere il consumismo, contenere gli sprechi e ridare valore a quanto già esistente. Mettendone magari in risalto gli aspetti positivi. «I mobili antichi sono molto più pratici di quelli moderni» dice sempre Magliulo, «oltre ad essere fatti con legni naturali, sono estremamente capienti, a differenza di tante cabine armadio che risultano costosissime e non contengono niente. Un cassettone antico dà subito personalità, magari proprio ad una cabina armadio minimale».
Integrare i mobili antichi dentro casa
Come integrarli, allora, in un arredamento moderno? Caterina Magliulo continua indicandoci alcune linee guida. «Secondo me la strategia più opportuna è quella di metterli isolati, integrandoli con mobili moderni dalle linee semplici, per non conferire pesantezza all’ambiente. In genere mi piace molto inserirne uno bello, in grado di spiccare. Mi piace molto giocare con il colore che fa risaltare le sfumature del legno, soprattuto i colori freddi».
Come integrarli, allora, in un arredamento moderno? Caterina Magliulo continua indicandoci alcune linee guida. «Secondo me la strategia più opportuna è quella di metterli isolati, integrandoli con mobili moderni dalle linee semplici, per non conferire pesantezza all’ambiente. In genere mi piace molto inserirne uno bello, in grado di spiccare. Mi piace molto giocare con il colore che fa risaltare le sfumature del legno, soprattuto i colori freddi».
“La vera eleganza”
Anche Gian Paolo Guerra, designer a Roma, concorda sul fatto che l’antiquariato stia attraversando un periodo difficile, sebbene, ci dice, «Da pochissimo si nota di nuovo un certo interesse».
Quali, allora, le ragioni di questo possibile ritorno? Parlando della sua esperienza, Guerra sottolinea la possibilità di arredare una casa in modo diverso dalle proposte in commercio, evitando un effetto clone. «Inserire dei pezzi d’epoca nei miei interni è di certo un tratto distintivo che mi permette di evitare che le case siano simili a set fotografici o “da catalogo”. Un sapore d’antan che profuma e veste le case di un’atmosfera calda e disinvolta: tratti distintivi, a mio avviso, della vera eleganza».
Anche Gian Paolo Guerra, designer a Roma, concorda sul fatto che l’antiquariato stia attraversando un periodo difficile, sebbene, ci dice, «Da pochissimo si nota di nuovo un certo interesse».
Quali, allora, le ragioni di questo possibile ritorno? Parlando della sua esperienza, Guerra sottolinea la possibilità di arredare una casa in modo diverso dalle proposte in commercio, evitando un effetto clone. «Inserire dei pezzi d’epoca nei miei interni è di certo un tratto distintivo che mi permette di evitare che le case siano simili a set fotografici o “da catalogo”. Un sapore d’antan che profuma e veste le case di un’atmosfera calda e disinvolta: tratti distintivi, a mio avviso, della vera eleganza».
Tutelare i segni del tempo, tutelare i mobili realmente antichi
Cosa rimane, allora, dei mobili d’epoca? Guerra si fa portatore di una visione ben precisa, dove sono i “segni del tempo” a fare la differenza. «Non mi piace “spatinare” gli oggetti d’epoca… graffi, segni, imperfezioni, discromie, irregolarità danno sapore ad un mobile rendendolo “vero”. I segni del tempo non vanno mai cancellati, semmai esaltati».
Quando e come intervenire su un vecchio mobile, allora?
Concorda con la necessità di tutelare i vecchi pezzi Emanuela Chimienti, che insieme al marito ha fondato La Bottega Shabby del Falegname, laboratorio di restauro conservativo, decorazione e arredamento.
È lei a precisarci la differenza tecnica tra mobile di antiquariato e un semplice mobile vecchio. «È buona norma», ci racconta, «non intervenire mai su mobili veramente antichi. Il mercato dell’antiquariato copre generalmente il Settecento e la prima metà dell’Ottocento. Si tratta di mobili di pregio dove, se necessario, bisogna intervenire con un restauro conservativo se sono presenti dei danni evidenti come tarli, difetti di usura, impiallacciature che si alzano. Dalla seconda metà dell’Ottocento in poi, parliamo invece di mobili vecchi, e dal mio punto di vista nella maggior parte dei casi si può intervenire senza alcuno scrupolo».
Cosa rimane, allora, dei mobili d’epoca? Guerra si fa portatore di una visione ben precisa, dove sono i “segni del tempo” a fare la differenza. «Non mi piace “spatinare” gli oggetti d’epoca… graffi, segni, imperfezioni, discromie, irregolarità danno sapore ad un mobile rendendolo “vero”. I segni del tempo non vanno mai cancellati, semmai esaltati».
Quando e come intervenire su un vecchio mobile, allora?
Concorda con la necessità di tutelare i vecchi pezzi Emanuela Chimienti, che insieme al marito ha fondato La Bottega Shabby del Falegname, laboratorio di restauro conservativo, decorazione e arredamento.
È lei a precisarci la differenza tecnica tra mobile di antiquariato e un semplice mobile vecchio. «È buona norma», ci racconta, «non intervenire mai su mobili veramente antichi. Il mercato dell’antiquariato copre generalmente il Settecento e la prima metà dell’Ottocento. Si tratta di mobili di pregio dove, se necessario, bisogna intervenire con un restauro conservativo se sono presenti dei danni evidenti come tarli, difetti di usura, impiallacciature che si alzano. Dalla seconda metà dell’Ottocento in poi, parliamo invece di mobili vecchi, e dal mio punto di vista nella maggior parte dei casi si può intervenire senza alcuno scrupolo».
Gli stili del ‘900 sui cui ha senso rimaneggiare
Il provenzale, il gustaviano, o lo stile Chippendale, riproduzione novecentesca dell’originale stile del Settecento: ecco gli stili su cui ha più senso intervenire con la decorazione vera e propria, ci dice Emanuela Chimienti. L’effetto? «In contesti moderni, minimalisti, il pezzo antico aggiunge valore all’ambiente rendendolo particolare. Un esempio: se in una parete che fa da punto focale inserisco una cassettiera in stile Chippendale con uno specchio rendo una stanza meno fredda, la ingentilisco. E poi c’è un altro discorso importantissimo da fare. Il recupero oggi va a braccetto con il tema dell’ecologia: il non buttare, il recuperare il recuperabile».
Il provenzale, il gustaviano, o lo stile Chippendale, riproduzione novecentesca dell’originale stile del Settecento: ecco gli stili su cui ha più senso intervenire con la decorazione vera e propria, ci dice Emanuela Chimienti. L’effetto? «In contesti moderni, minimalisti, il pezzo antico aggiunge valore all’ambiente rendendolo particolare. Un esempio: se in una parete che fa da punto focale inserisco una cassettiera in stile Chippendale con uno specchio rendo una stanza meno fredda, la ingentilisco. E poi c’è un altro discorso importantissimo da fare. Il recupero oggi va a braccetto con il tema dell’ecologia: il non buttare, il recuperare il recuperabile».
Il binomio antico-contemporaneo
Già dalla fine degli anni anni ‘80, la gallerista romana Raffaella Lupi sperimenta attraverso la sua Galleria Sinopia l’accostamento tra antico e contemporaneo. Una visione, la sua, che fa del corto circuito tra antiquariato e sculture e ceramiche contemporanee, o anche progetti di arte tessile, una modalità per donare nuovo senso allo spazio e sottolineare il valore artistico e la perizia artigianale di ogni singolo pezzo. L’aspirazione? «Delineare uno spazio di grandissima intensità, senza la glacialità di ambienti ultramoderni.»
In questi ultimi anni, ci racconta, è stato più semplice reperire pezzi antichi; gli arredi di molte case barocche sono stati messi in vendita con risultati molto apprezzati nelle aste internazionali.
«L’accostamento con il contemporaneo funziona sicuramente meglio con oggetti di grande qualità. Ora il mobile inglese dell’Ottocento o della fine dell’Ottocento ha poco mercato ed è poco richiesto rispetto a venti anni fa. Io indirizzerei maggiormente verso mobili di alta epoca come pezzi del ‘600 e ‘700, anche se è importante precisare che non l’è l’epoca che fa il valore dell’oggetto, ma è più importante ricercare la particolarità e la peculiarità. Un mobile antico con queste caratteristiche si sposa meglio con il contemporaneo».
Già dalla fine degli anni anni ‘80, la gallerista romana Raffaella Lupi sperimenta attraverso la sua Galleria Sinopia l’accostamento tra antico e contemporaneo. Una visione, la sua, che fa del corto circuito tra antiquariato e sculture e ceramiche contemporanee, o anche progetti di arte tessile, una modalità per donare nuovo senso allo spazio e sottolineare il valore artistico e la perizia artigianale di ogni singolo pezzo. L’aspirazione? «Delineare uno spazio di grandissima intensità, senza la glacialità di ambienti ultramoderni.»
In questi ultimi anni, ci racconta, è stato più semplice reperire pezzi antichi; gli arredi di molte case barocche sono stati messi in vendita con risultati molto apprezzati nelle aste internazionali.
«L’accostamento con il contemporaneo funziona sicuramente meglio con oggetti di grande qualità. Ora il mobile inglese dell’Ottocento o della fine dell’Ottocento ha poco mercato ed è poco richiesto rispetto a venti anni fa. Io indirizzerei maggiormente verso mobili di alta epoca come pezzi del ‘600 e ‘700, anche se è importante precisare che non l’è l’epoca che fa il valore dell’oggetto, ma è più importante ricercare la particolarità e la peculiarità. Un mobile antico con queste caratteristiche si sposa meglio con il contemporaneo».
Comprare antiquariato? È il momento giusto, ma attenzione alle mode
Anche Julio Paniagua Marini, fondatore della Galleria Verde di Roma, concorda sull’opportunità del momento. Ma mette in guardia rispetto all’effetto moda: «L’antiquariato ha i suoi momenti di gloria e flessione da sempre. Negli anni ’50 e ‘60 fino ai ’70 andava molto il rococò e lo stile veneziano, negli ‘80 ‘90 è stata la volta del Biedermeier, anche se si è trattato di un campo minato perché sono stati spacciati per Biedermeier pezzi dalle caratteristiche simili di provenienza danese o svedese. In questi ultimi anni il mercato italiano è calato, mentre è rimasto sostanzialmente invariato in Olanda e Belgio, con una piccola flessione in Francia. Questo è senz’altro il momento di acquistare, le quotazioni oggi sono ridicole. Mi chiedono spesso: quando si riprenderà il mercato? Forse tra cinque, dieci anni: non si può sapere. Prima e poi tornerà in auge».
Nel frattempo, Julio Paniagua Marini precisa che anche ad avere avuto una flessione meno traumatica sono stati i pezzi di grande qualità, così come i mobili con una storia documentata, magari perché provenienti da famiglie e ville importanti.
Il consiglio, allora? Investire sulla qualità e mai seguire le mode. Pezzi della seconda metà dell’Ottocento possono essere acquistati a meno di 1000 euro, rendendosi più che concorrenziali con il mobile contemporaneo. Il pezzo di pregio – ed è una regola che vale a prescindere, ci dice, anche con il modernariato – potrà rappresentare un buon investimento. A patto di non strapagarlo dopo averlo visto a più riprese sulle copertine dei giornali.
Tu cosa pensi degli arredi di antiquariato? Scrivici nei Commenti la tua opinione.
Altro
Come Capire se un Mobile è Antico? L’Esperto Risponde
6 Regole per Inserire un Mobile Antico in una Casa Moderna
Anche Julio Paniagua Marini, fondatore della Galleria Verde di Roma, concorda sull’opportunità del momento. Ma mette in guardia rispetto all’effetto moda: «L’antiquariato ha i suoi momenti di gloria e flessione da sempre. Negli anni ’50 e ‘60 fino ai ’70 andava molto il rococò e lo stile veneziano, negli ‘80 ‘90 è stata la volta del Biedermeier, anche se si è trattato di un campo minato perché sono stati spacciati per Biedermeier pezzi dalle caratteristiche simili di provenienza danese o svedese. In questi ultimi anni il mercato italiano è calato, mentre è rimasto sostanzialmente invariato in Olanda e Belgio, con una piccola flessione in Francia. Questo è senz’altro il momento di acquistare, le quotazioni oggi sono ridicole. Mi chiedono spesso: quando si riprenderà il mercato? Forse tra cinque, dieci anni: non si può sapere. Prima e poi tornerà in auge».
Nel frattempo, Julio Paniagua Marini precisa che anche ad avere avuto una flessione meno traumatica sono stati i pezzi di grande qualità, così come i mobili con una storia documentata, magari perché provenienti da famiglie e ville importanti.
Il consiglio, allora? Investire sulla qualità e mai seguire le mode. Pezzi della seconda metà dell’Ottocento possono essere acquistati a meno di 1000 euro, rendendosi più che concorrenziali con il mobile contemporaneo. Il pezzo di pregio – ed è una regola che vale a prescindere, ci dice, anche con il modernariato – potrà rappresentare un buon investimento. A patto di non strapagarlo dopo averlo visto a più riprese sulle copertine dei giornali.
Tu cosa pensi degli arredi di antiquariato? Scrivici nei Commenti la tua opinione.
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Negli anni ‘80 erano uno status symbol, oggi al contrario sono diventati una rarità. Eppure, sono in molti a credere che restituire una patina contemporanea a un pezzo di antiquariato sia una scommessa possibile e vincente.
Architetto di stanza a Milano con progetti attivi in tutta Italia, Caterina Magliulo ha una vera e propria passione per i mobili antichi, che non esita ad inserire nei suoi progetti per una nuova messa in valore.
«Oggigiorno i clienti sono perplessi rispetto alla possibilità di inserire mobili antichi: vogliono tutto nuovo. Io provo spesso a convincerli e ogni tanto ci riesco, perché oltre alla bellezza e alla storia che un mobile antico si porta con sé, il prezzo oggi è decisamente conveniente», ci racconta.